10_Cammarata_33._2018_08.jpg

di Monica Blasi

Giornate speciali qui alle isole Eolie!

Quando questi giganti buoni sono così socievoli da avvicinarsi incuriositi alla nostra imbarcazione quasi a farsi toccare è sempre una grande emozione che ripaga di tanta fatica e dai momenti di sconforto!!

#ProgettoCapodeolo #monitoraggio #ottobre #filicudiwidlifeconservation #eon Eon Energy #areamarinaprotettaisoleeolie #isoleeolieplasticfree #capodoglio #spermwhale #LifeDelfi #savethesea #cercandoFURIA

121389751_3380600965309114_6112155624287112313_o.jpg

VIDEO

 

Incredibile passaggio di GRAMPI nelle acque delle isole Eolie!

Questa specie di cetaceo appartenente al sott'ordine degli odontoceti è molto rara da osservare dalle nostre parti! Una volta era presente ma poi da anni era sparita la sua presenza in queste acque!

Tuttavia oggi la fortuna ci ha baciati ripagandoci con questo splendido avvistamento delle tante ore di fatica e di monitoraggio in mare con i nostri #volontari dei #campidiricerca2020 di #filicudiwidlifeconservation!!!!

Speriamo che questo avvistamento sia di buon auspicio e ci faccia ulteriormente riflettere sull'importanza di proteggere al più presto il mare Eoliano affinché anche le future generazioni possano godere di questi spettacoli della natura!!
Meraviglia!!

*Filicudi Wildlife Conservation - Pronto Soccorso Tartarughe Marine

118627352_3174232532660968_5943775478036638807_n.jpg

ansa-met.jpg

LIPARI “Anche i grampi o delfini di Risso in vacanza alle Eolie”. Lo segnala Monica Blasi, biologa romana che a Filicudi gestisce un “mini ospedale” per curare delfini, tartarughe e capidogli. “Incredibile passaggio di grampi nelle acque delle isole Eolie – dice – questa specie di cetaceo appartenente al sott’ordine degli odontoceti è molto rara da osservare dalle nostre parti. Una volta era presente ma poi da anni era sparita la sua presenza in queste acque. Tuttavia ora la fortuna ci ha baciati ripagandoci con questo splendido avvistamento delle tante ore di fatica e di monitoraggio in mare con i nostri volontari dei campi di ricerca 2020 di “Filicudi widlife conservation”. “Speriamo – aggiunge – che questo avvistamento sia di buon auspicio e ci faccia ulteriormente riflettere sull’importanza di proteggere al più presto il mare Eoliano affinché anche le future generazioni possano godere di questi spettacoli meravigliosi della natura”. (ANSA).

IL GRAMPO

Il Grampo o delfino di Risso è un cetaceo della famiglia dei Delphi-nidae, unica specie del genere Grampus.Sono di colore comple-tamente nero o grigio molto scuro. La pinna dorsale è situata piut-tosto avanti sul dorso ed è rivolta all'indietro. La pinna dorsale dei cuccioli è flessibile alla nascita, così da facilitare il processo del parto. Il corpo è allungato ma robusto e si restringe notevolmente nei pressi della pinna caudale.

Il grampo può avere una lunghezza da 2,5 a 4 m, ed un peso di 600–700 kg.

Il capo è senza rostro; la fronte bombata, ma non globosa, presenta un caratteristico solco a forma di Vnel mezzo, con l’apice rivolto verso il basso. La mascella superiore sporge leggermente. Pinna dorsale a circa a metà del corpo, molto alta, appuntita e falcata. Pinne pettorali lunghe e appuntite.

La livrea è molto caratteristica: i neonati sono grigio chiarissimo uniforme, crescendo diventano prima di color brunastro e poi del grigio ardesia dell’adulto. Con il passare degli anni il corpo viene ricoperto da numerosissime ed estese graffiature chiare, che finiscono col fargli assumere una colorazione quasi bianca, soprattutto nella parte anteriore. Si ritiene che tali graffiature siano un effetto di interazioni sociali, ma l’eventuale funzione adattativa di questa particolarissima depigmentazione rimane un mistero. In alcuni esemplari è visibile una gualdrappa sottile e appena accennata. Sul lato ventrale è presente una macchia biancastra a forma di ancora, simile per forma e posizione a quella del globicefalo.

Anche se è capace di notevole agilità (può raggiungere i 25 km/h.), il grampo ha di solito movimenti lenti e rilassati. A differenza dei delfino comunee del tursiope, le barche non sembrano attrarre questo cetaceo, ma non è difficile avvicinarlo. Si ritiene che sia in grado di compiere buone immersioni, ma dati oggettivi al riguardo non esistono. Il grampo tira la coda fuori dall’acqua e rimane immobile per parecchi secondi, in verticale a testa in giù.

Particolari della riproduzione poco conosciuti: sembra che in Mediterraneo si accoppino in autunno. Le femmine partoriscono un piccolo lungo circa 1,5 m; il peso del neonato non è noto.

Si nutre soprattutto di cefalopodi e occasionalmente di pesci.

Si pensa che segua uno schema di movimenti stagionali, ma non se ne conoscono i particolari.

Di solito vive in piccoli gruppi di 5-10 esemplari (ma a volte si raggruppano anche 100 animali) che spesso si sparpagliano in cerca di cibo dando così l’impressione di essere solitari. Lo si può vedere anche insieme ad altre specie di cetacei, soprattutto globicefali.

È una specie pelagica e di mare profondo, ma non è raro incontrarlo vicino a costa. È frequente nei mari tropicali e temperati caldi di tutto il mondo (Oceano Atlantico, Oceano Pacifico e Oceano Indiano), in estate si spinge anche in acque più fresche.

Nel Mar Mediterraneo è piuttosto comune, soprattutto in Mar Ligure, nell'Arcipelago Toscano e a nord della Sicilia.

Le differenze nell'aspetto delle due specie sono molto sottili e dove i loro areali si sovrappongono è generalmente impossibile in mare capire di quale specie si tratta. A terra gli esemplari si possono distinguere dalla lunghezza delle pinne pettorali, dal numero dei denti e dalla forma del cranio: il G. melas, soprattutto i maschi più vecchi, ha una testa più bulbosa; il G macrorhynchus l'ha squadrata e la fronte oltrepassa sensibilmente la bocca.

Il peso dei piccoli alla nascita si aggira intorno ai 100 kg. I maschi adulti possono raggiungere i 6,1 m e pesare fino a 3 tonnellate. Le femmine adulte misurano fino a 4,9 m di lunghezza e pesano fino a 1,5 tonnellate.

Entrambe le specie vivono in gruppi in media di circa 10-30 esemplari, ma alcuni gruppi possono anche raggiungere i 100 o più. Sono abbastanza attive e spesso sbattono la coda sulla superficie delle onde, mettono la testa fuori dall'acqua e si avvicinano alle imbarcazioni.

Si nutrono principalmente di calamari. Rispetto agli altri odontoceti imparentati con loro hanno molti meno denti; solamente 30-40, rispetto ai 120 del tursiope. Questo si pensa che sia un adattamento ad una dieta a base di calamari.

Sono tra i mammiferi marini dell'ordine dei cetacei più comuni e largamente distribuiti.

È presente nella metà occidentale del mar Mediterraneo.

AVVISO. LIPARI - Cercasi badante per donna anziana, si fornisce vitto e alloggio. Per informazioni contattare il 339-7575126

118615160_3174232865994268_8759835837278852392_n.jpg

118670767_3174233302660891_2360405558674502083_o.jpg

IL MARE IN CASA!
Visto che vi manca molto il mare abbiamo deciso di portarvi il mare in casa facendovi compagnia attraverso un Ciclo di Seminari di aggiornamento scientifico/didattico con video-proiezioni e immagini su tematiche ambientali che riguardano il mare e i suoi meravigliosi abitanti!!

Potrete seguire i seminari in tempo reale facendo le domande ai relatori dalla diretta Facebook sulla pagina dell'associazione Filicudi Wildlife Conservation - Pronto Soccorso Tartarughe...

Programma:

26 Marzo 2020, ore 16.00
Dott.ssa Monica F. Blasi,
«Comportamento e socialità dei delfini in natura»

31 Marzo 2020, ore 16.00
Dott.ssa Chiara Bruno,
«Un mare di plastica: le tartarughe marine come specie sentinella»

5 Aprile 2020, ore 16.00
Dott.ssa Valentina Caserta,
«Un amico saltellante, la stenella striata che vive nelle acque Eoliane»

9 Aprile 2020, ore 16.00
Dott.ssa Agata Irene Di Paola
«Un soffio alle Eolie: il maestoso capodoglio»

12 Aprile, 2020, ore 16.00
Dott.ssa Carolina Melodia
«La tecnica della fotoidentificazione per lo studio dei delfini in Sicilia»

19 Aprile 2020, ore 16.00
Dott.ssa Monica F. Blasi
«Gioie e dolori sui nidi di Caretta caretta nelle isole Eolie»

26 Aprile 2020, ore 16.00
Dott.ssa Daniela Mattei
«I contaminanti inorganici nel carapace e sangue delle tartarughe marine Eoliane»

3 Maggio 2020, ore 16.00
Dott.ssa Giusy Bonanno Ferraro
«Epibionti: gli autostoppisti delle tartarughe marine»

10 Maggio 2020, ore 16.00
Dott.ssa Roberta Bardelli
«Alieni nel Mare: curiosità su questi nuovi abitanti del Mediterraneo»

17 Maggio 2020, ore 16.00
Dott.ssa Monica F. Blasi
«Il progetto TartaNet Eolie»

Vi aspettiamo!
#iorestoacasa #filicudiwildlifeconservation #TartaNetEolie #turtlepointfilicudi #isoleeolie #mare #seminari #direttafacebook #facciamocicompagniainmodocostruttivo 

L'intervista a IsoRadio
Ospiti di Elena Carbonari durante la notte in sicurezza di Rai Isoradio Stefano Salvatori, documentarista marino di Geo&Geo e la biologa marina, Monica Blasi, che si occupa della difesa della tartaruga Caretta Caretta.

 

Questo è quello che succede ai tempi del Coronavirus nelle città e con molta probabilità anche in prossimità di località di mare. Ricordiamoci che i guanti monouso sono di plastica e la plastica rimane un problema importante da risolvere nel nostro pianeta e va gettata nell'apposito cestino come sempre, che tra l'altro ora è pulito, anche se è potenzialmente contaminata. Anzi soprattutto per questo non bisogna spargerla impropriamente nell'ambiente circostante perché si aumenta il range di diffusione del virus.

Ricordiamoci che secondo l'approccio One Health introdotto dalla World Organization for Animal Health (OIE) è stato messo in evidenza come la nostra salute sia direttamente collegata alla salute degli ecosistemi e della fauna domestica e selvatica. I virus non hanno DNA ma utilizzano il DNA di un ospite per riprodursi. Inoltre i virus, come altri agenti patogeni, si mantengono in natura, si riproducono e si diffondono grazie alle proprietà dell'ambiente circostante ad esempio il tipo di habitat (acqua, suolo, ecc. dove si mantengono prima di colonizzare un ospite) e i parametri ambientali (come temperatura, umidità che ne determinano la sopravvivenza). Infine i virus si diffondono grazie alle caratteristiche/comportamenti dell'ospite, ovvero dell'essere vivente animale o umano che utilizza per riprodursi e moltiplicarsi. Se l'ospite è in salute ovviamente sarà in grado di sconfiggerlo più facilmente.

Se l'ospite ha pochi contatti sociali e assume comportamenti rispettosi (come non gettare i guanti monouso a terra) il virus non si propaga. Le nostre modificazioni all'ambiente come i cambiamenti climatici, l'inquinamento, la plastica in quantità massiccia hanno determinato sulla terra un cambiamento nella diffusione e propagazione dei virus che ovviamente in un mondo globalizzato hanno trovato pane per i loro denti. Ricordiamoci dunque che la nostra salute è direttamente legata a quella del nostro pianeta e che se non la smettiamo di inquinarlo e maltrattarlo esso reagirà regalandoci altri nuovi bei virus e momenti come questo.

 

Sabato 21 Dicembre alle 18:00 al MuMa (Castello di Milazzo), Monica Blasi della "Filicudi Wildlife conservation" parlerà di Delfini e Capodogli delle Isole Eolie e dei risultati scientifici presentati alla Conferenza Mondiale sui Mammiferi Marini di Barcelona (World Marine Mammal Conference 2019). Ingresso libero.

 

htlliscabianca.jpg