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Come funzionano i setti (o pennelli) sommersi: il trucco c’è, ma non si vede!
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di Livio Sciacchitano
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di Enzo Pranzini*
Sappiamo tutti che buona parte della sabbia che si muove lungo la riva ruzzola sul fondale o, al massimo, saltella sollevandosi solamente di pochi decimetri. Perché allora costruire dei pennelli che s’innalzano sopra alla superficie del mare per trattenerla? È quello che si chiese l’ingegnere Giorgio Berriolo all’inizio degli anni ’70; e per verificare se bastasse o se fosse preferibile una struttura sommersa, andò a fare delle prove nella vasca per onde della Sogreah, in Francia. I risultati di quelle prove furono presentati al “Congresso internazionale di navigazione” del 1973 e pubblicati, con il socio ingegnere Giorgio Sirito, sul relativo “Bollettino” sotto il titolo Essais sur modele reduit de l’action de guides submerges sur le mouvement littorel du sable. Schema di un setto sommerso, con la radice all’interno della spiaggia emersa e l’estensione in immersione sul fondale.
La sua prima applicazione venne fatta nel 1979 a Panama City, mentre in Italia bisogna attendere la metà degli anni ’80 per vederli realizzare a nord di Terracina. Giorgio Berriolo ci ha lasciati pochi mesi fa, all’età di 92 anni, mentre stava sviluppando dei nuovi sistemi di difesa dei litorali. Ma che fine hanno fatto quei pennelli sommersi, che lui ha sempre chiamato setti sommersi? Anni addietro andai proprio con Berriolo a cercare quelli che erano stati costruiti a Terracina e non riuscimmo a vederli: non solo erano sommersi, ma erano anche sepolti!
Ovviamente la linea di riva non aveva il classico andamento a denti di sega che caratterizza le spiagge difese da pennelli, ma si notavano delle debolissime ondulazioni con la cresta in corrispondenza delle opere sommerse; un po’ come accade con i pennelli permeabili. I setti vengono radicati in una trincea all’interno della spiaggia emersa e si sviluppano poi verso il largo. Inizialmente sono visibili solo in prossimità della battigia, ma poi anche la radice viene ricoperta dalla sabbia.
Stabilizzazione della spiaggia di Capalbio con setti sommersi in geocontenitori (anno 2010). In primo piano il setto si sta insabbiando, mentre un altro, più in lontananza, è ormai identificabile solo per l’anticipato frangimento dell’onda. La spiegazione che dava Berriolo del funzionamento dei setti è più o meno questa: sul lato sopraflutto i granelli vengono bloccati dal setto e vanno a formare una rampa che piano piano ne raggiunge la cresta.
A questo punto i granelli possono risalire la rampa e scavalcare il setto per raggiungere la spiaggia posta sottoflutto, senza dovere aggirarne la testa come avviene con i pennelli emersi; aggiramento che determina anche la perdita di sedimenti verso il largo. Sulla cresta la velocità della corrente è maggiore perché il flusso della corrente si concentra; però, appena superata, la sezione idraulica aumenta, la velocità diminuisce e i granelli possono depositarsi. Si avrebbe quindi sedimentazione sia sopraflutto che sottoflutto. L’innalzamento del fondale, mantenendo la stessa pendenza, determina un avanzamento della linea di riva. Risposta della spiaggia alla costruzione di un setto sommerso (in sezione): dopo l’innalzamento del fondale nel tratto posto sopraflutto, la sabbia scavalca la struttura e si deposita sottoflutto senza venire spinta sui fondali maggiori.
Una volta insabbiati, a differenza di quanto fanno i pennelli emersi, i setti non bloccano più il flusso dei sedimenti, che possono quindi scavalcarli facilmente. Questo minimizza l’impatto sulle spiagge poste sottoflutto, che subiscono solo un deficit sedimentario iniziale nella fase di riempimento; deficit che deve essere impedito associando alla costruzione dei setti un ripascimento artificiale. Un altro vantaggio è che i pennelli sommersi non hanno il minimo impatto sul paesaggio e sulla qualità delle acque costiere.
Per la loro costruzione sono stati utilizzati scogli naturali, prefabbricati in calcestruzzo, sacchi di sabbia o geocontenitori, come fatto, per esempio, sulla spiaggia di Capalbio. In Grecia sono stati usati tubi lunghi e di piccolo diametro che vengono riempiti di calcestruzzo. L’efficacia di queste strutture è dimostrata da numerose applicazioni, anche se le conoscenze sulla dinamica dei sedimenti non vanno molto oltre la descrizione data da Berriolo.
Ovviamente, la loro efficacia è tanto maggiore quanto più si allontanano da riva ed è opportuno che superino la linea dei frangenti, in modo che sia minimizzata la turbolenza al loro apice, dove si possono formare delle buche; e anche qui abbiamo una somiglianza con quanto fanno i pennelli permeabili. In molti casi, come a Marina di Cecina e a sud di Terracina, i setti sommersi sono stati utilizzati anche come estensione dei tradizionali pennelli emersi, e nel caso della località laziale con configurazione a Y. Pennelli con estensione sommersa a Y sul litorale a sud di Terracina (immagine tratta da Google Earth e ruotata con il nord in basso a sinistra). In molti progetti queste strutture vengono utilizzate per collegare a terra le difese parallele sommerse, al fine di limitare l’uscita dei sedimenti, altrimenti causata dalle correnti che si instaurano dietro alla barriera.
A Pellestrina questa funzione l’assumono dei corti pennelli emersi estesi in sommersione fino alla scogliera. Come tutte le cose, anche i setti sommersi per funzionare devono essere costruiti bene. Se composti da elementi prefabbricati, bisogna evitare che presentino anche le più piccole fessure, perché la corrente che si concentra in esse può determinare un consistente flusso di sabbia. Dove sono stati usati elementi a T rovesciata è stato necessario coprire le giunture con placche d’acciaio. Nel caso in cui vengano realizzati con geocontenitori, un non completo riempimento dei vari elementi o una loro successiva deformazione può rendere il setto discontinuo e determinare flussi sedimentari localizzati molto intensi, come avvenuto a Marina dei Ronchi (Toscana).
Due degli otto setti sommersi realizzati in geocontenitori sul litorale di Marina dei Ronchi nell’inverno 2010/2011. Si vedono le discontinuità fra i vari elementi lunghi 20 metri (rilievo multibeam eseguito da Geocoste snc). In un precedente “Granello di sabbia” abbiamo detto che vi sono opere che si ritrovano in tutto il mondo e altre adottate quasi esclusivamente in alcuni paesi. Ebbene, i setti sommersi sono difficili da trovare, non solo perché sommersi e sepolti, ma anche perché sono stati adottati in pochissimi paesi.(MondoBalneare.com)
*Già professore ordinario presso l'Università di Firenze, dove ora insegna "Dinamica e difesa dei litorali" Fonte: MondoBalneare.com
Musumeci, chiusura ristoranti Sicilia alle 22-23
Governatore, ddl in giunta nelle prossime ore, poi voto in Aula
"Sto adottando un disegno di legge che prevede, assieme alle misure restrittive già concepite e praticate, la possibilità di adottare misure estensive là dove il governo consente di farlo, come nella normativa di dettaglio.
Noi rivendichiamo il diritto di poter dire, signor presidente del Consiglio, noi riteniamo di spostare l'orario di chiusura di bar e ristoranti dalle 18 alle 22 o alle 23. Quando il governo centrale dirà che bisognerà chiudere per 24 ore, noi allora non fiateremo". Così il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, a Tgcom24.
"Stiamo adottando il ddl in giunta nelle prossime ore - spiega - poi sarà il Parlamento siciliano a dovere approvare o respingere. E mi auguro che il governo centrale terrà conto della nostra prerogativa". (ANSA).
Venetico Marina-Panarea, deceduti la signora Annalaura Ferlazzo e Santino Costantino
Lunedì 26 ottobre confortata dall'amore dei suoi cari, si è spenta Annalaura Ferlazzo vedova Anastasi.Ne danno il triste annuncio i figli Nunziello con Viviana, Angelo, le adorate nipotine, i fratelli Maria, Quintino, Dina e i familiari tutti.I funerali avranno luogo oggi alle ore 15,00 nella chiesa Madonna delle Grazie di Venetico Marina.A Panarea è deceduto Santino Costantino.Aveva 57 anniAi familiari le condoglianze del Notiziario
Fisco, la metà degli italiani non dichiara reddito. In 18 milioni versano solo il 2% di Irpef: il Paese a infedeltà fiscale. L'intervento
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di Alberto Brambilla
I dati relativi ai redditi 2018 degli italiani, dichiarati lo scorso anno ed elaborati da Itinerari Previdenziali per la sua settima indagine conoscitiva sulle entrate fiscali e sul finanziamento del welfare, ci restituiscono l’ennesima fotografia di un Paese in cui narrazione e percezione contano più dei fatti e dei numeri. Una prima considerazione: su 60.359.546 cittadini residenti in Italia a fine 2018, i contribuenti dichiaranti sono stati 41.372.851; per contro, i paganti, cioè quelli che versano almeno 1 euro di Irpef, sono stati 31.155.444; 482.578 in più rispetto al 2017 ma ancora ben 434.622 in meno rispetto al massimo registrato nel 2011.
In altre parole, quasi la metà degli italiani, 29,204 milioni pari al 48,38%, non ha redditi e vive quindi a carico di qualcuno. Verrebbe da dire una percentuale atipica, degna di un Paese povero e non certo membro del G7, se non fosse che le stime su consumi, spese e possesso di determinati beni (telefonia, alcol, tabacco, gioco d’azzardo, etc.) vadano invece a smentire questa tesi e a puntare piuttosto il dito su un’elusione fiscale mai efficacemente contrastata in Italia, anzi, anche molto incentivata da una miriade di bonus e sconti assegnati a chi dichiara redditi bassi.
Ed ecco allora una seconda considerazione: rispetto agli ultimi cinque anni di analisi, sono comunque aumentati i contribuenti che presentano la dichiarazione, i versanti, i redditi dichiarati e l’ammontare totale di Irpef versata (al netto del bonus Renzi di circa 10,5 miliardi), nonostante siano rimaste quasi del tutto inalterate le aliquote ordinarie e le addizionali regionali e comunali.
Eppure, resta invece drammaticamente invariata, salvo piccoli scostamenti, la percentuale di contribuenti su cui grava quasi per intero il peso del fisco, altro dato cruciale su cui riflettere quando si affronta lo spinoso tema della riforma: infatti, il 13% dei contribuenti con redditi da 35 mila euro in su versa circa il 58,9% di tutta l’Irpef.
Non certo, il ritratto di un intero popolo oppresso dalle tasse di cui a volte si narra. Nel dettaglio, i contribuenti delle prime due fasce di reddito (fino a 7.500 e da 7.500 euro a 15mila) sono 18.156.997, pari al 43,89% del totale, e versano il 2,42% di tutta l’Irpef. A loro corrispondono 26,490 milioni di abitanti i quali, considerando anche le detrazioni, pagano in media circa 156,7 euro l’anno e, di conseguenza, si suppone anche pochissimi contributi sociali: con molte probabilità saranno dei futuri pensionati assistiti dalla collettività. Tra i 15.000 e i 20.000 euro di reddito lordo dichiarato, abbiamo invece 5,724 milioni di contribuenti, i quali pagano un’imposta media annua di 1.966 euro, che si riduce a 1.348 euro per singolo abitante: in questo caso, un importo sicuramente più alto ma comunque ancora insufficiente a coprire per intero anche il solo costo pro capite della spesa sanitaria (circa 1.886 euro).
Basterebbe in effetti un semplice confronto tra imposte versate e servizi ricevuti dallo Stato per far comprendere come molti italiani siano già a carico dei propri concittadini, senza che si arrivino a ipotizzare ulteriori redistribuzioni o riduzioni del carico fiscale a favore dei redditi più bassi. Questi primi tre scaglioni di reddito, ad esempio, versano in totale circa 15,4 miliardi ma ne ricevono «in cambio» per la sola sanità 50,3. Si potrebbe certo obiettare che pagano comunque anche imposte indirette, Iva e accise, ma è poi vero che oltre alla sanità andrebbero considerate molte altre spese statali, come quella per le infrastrutture, l’istruzione o per l’assistenza, in ovvia crescita dopo Covid-19.
Chi sostiene quindi il generoso welfare state italiano? Considerando il gettito Irpef al netto del bonus Renzi, per il 2018 pari a 171,63 miliardi tra Irpef ordinaria (l’89,93% del totale), addizionali regionali (7,17% del totale) e addizionali comunali (2,89% del totale), il grosso dell’Irpef è a carico dei contribuenti con redditi da 35 mila euro in su, seppur con degli evidenti distinguo. Partendo nell’analisi dagli scaglioni di reddito più elevato, sopra i 300 mila euro si trova solo lo 0,10% dei contribuenti versanti: 40.880 soggetti, che pagano il 6,05% dell’imposta complessiva. Lo 0,10% paga più del doppio del 43,89% degli italiani! Tra 200 mila e 300 mila euro si colloca invece lo 0,14 % dei contribuenti che versa il 3,06% di tutta I’Irpef, mentre con redditi lordi sopra i 100 mila euro c’è l’1,22%, dei contribuenti, che tuttavia pagano il 19,80% dell’Irpef. Sommando anche i titolari di redditi lordi da 55.000 a 100mila euro, si ottiene che il 4,63% dei contribuenti paga il 37,57% dell’imposta totale e, considerando i redditi dai 35.000 ai 55mila euro lordi, risulta che il 13,07% paga il 58,95% di tutta l’Irpef. Volendo infine ricomprendere anche i redditi dai 20 ai 35mila euro che tuttavia versano imposte non sempre sufficienti a pagarsi tutti i servizi, si arriva a una perfetta sintesi del sistema: il 42% dei contribuenti versa quasi il 91% di tutta l’Irpef, mentre il restante 58% ne paga solo l’8,98%.
E così, mentre i contribuenti che dichiarano più di 35 mila euro possono a ragione dirsi tartassati, non potendo neppure beneficiare di una qualche agevolazione a fronte delle imposte versate (ticket sanitari, trasporti, etc.), il 58% degli italiani con redditi sotto i 20 mila euro ne ha a disposizione una profusione, senza che nulla (o quasi) venga fatto per accertarne il reale bisogno. Risulta in effetti difficile credere che poco meno della metà del Paese possa davvero vivere con redditi tanto bassi. Ecco perché, al posto di lanciare proposte demagogiche e spesso destinate ad alimentare l’invidia sociale, sarebbe il momento di mettere in pista una politica fiscale che incentivi l’emersione, ad esempio attraverso il contrasto di interessi tra chi compra la prestazione e chi la fornisce.
Facciamo un esperimento: per tre anni tutti possono portare in detrazione dalle imposte dell’anno il 50% delle piccole spese domestiche - lavori idraulici, elettrici, edili, manutenzione auto e moto, - con fattura elettronica (incrocio dei codici fiscali), nel limite di 5.000 euro annui per una famiglia di tre persone, limite che aumenta di 500 euro per ogni ulteriore componente; nel caso di incapienza sono previste misure compensative (quota asili nido, mense ecc.). I risultati? Favorire l’emersione del nero in un Paese ad alta infedeltà fiscale e aiutare i redditi delle famiglie (spesso, va detto, bassi rispetto alla media Ue), aumentandone il potere d’acquisto e favorendo i consumi. Un cambiamento vero, fuori dai lacci della burocrazia e finalmente a favore dei nostri concittadini, soprattutto quelli onesti.(corriere.it)
L'INTERVENTO
di Giancarlo Baldanza
Ho criticato e critico l'ultimo DPCM del Presidente Conte, persona che stimo sin dall'inizio del Suo mandato.
Indubbiamente ne vedremo delle belle al momento della richiesta di indennizzo da parte di molti commercianti, liberi professionisti etc... quando dovranno presentare la dichiarazione dei redditi in subordine alla richiesta di risarcimenti per lockdown. Non nascondiamoci dietro un capello visto che non sono pochi quelli che in questi mesi di crisi dichiaravano di perdere migliaia di euro al giorno a causa delle chiusure forzate, ma poi dichiaravano 4000 euro di tasse l'anno o anche molto meno o addirittura niente.
LA GRANDE BELLEZZA. Filicudi 4° puntata
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AI TEMPI DEL COVID RIDIAMOCI ANCHE SU... VIDEO
L'ora del Conte
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di Salvatore Leone
L'orologio del presidente Conte valutato appena 4mila euro non funziona volutamente. Un presidente non ha bisogna dell'ora...al polso. Ha altro a cui pensare. Soprattutto quando indossa la mascherina chirurgica che nasconde il suo bel viso, libero, bello e sbarbato, con cura maniacale, compresa l'impeccabile pettinatura e l'immancabile fazzolettino merlettato. Si dice che per lui la Merkel perse la testa e non ragiona più.
LIPARI, VENDESI RUDERE DI CIRCA 100 MQ CON 20 MILA METRI QUADRI DI TERRENO IN LOCALITA' PANORAMICA E SPETTACOLARE. IN UNA VERA E PROPRIA OASI NATURALE DI VERDE. SI AMMIRANO IL MARE, I FARAGLIONI E IL CENTRO ABITATO DELL'ISOLA. IL TUTTO DOVE IL SILENZIO REGNA SOVRANO INFO 3939718272
EOL MARE servizi marittimi Lipari
Info commerciale. Lipari, a Marina Lunga "L'Officina dei Ricambi" di Salvatore Stramandino
L'Officina dei Ricambi di Salvatore Stramandino è a Marina Lunga di Lipari: ricambi per auto e moto, noleggio, vendita scooter, mezzi elettrici e prodotti pulizia nautica.
Eolie, NotiziariOggi del 28-10-2020
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PRIMA PAGINA: "TRACCIANDO”
PRIMA PAGINA:"RINTRACCIANDO"
Il virus corre più veloce del tracciamento del contagio. Per trasmettere il Covid-19 basta stare insieme a una persona un quarto d’ora, per completare una cartella clinica di un paziente probabilmente positivo in isolamento domiciliare segnando i contatti che ha avuto negli ultimi due giorni, da quando sono comparsi i sintomi, possono servire anche due ore. La difficoltà a individuare i cluster in tempo è tutta qui, e nelle falle di un sistema che in teoria dovrebbe funzionare ma che in pratica non riesce quasi mai ad arginare la pandemia. l famoso tracciamento un’arma scarica.
ISOLA SORNIONA
C'é sempre il colore che varia
quando le stagioni somigliano
agli umori degli uomini primi.
Tutto muta nel silenzio del tempo.
E' la legge dell'uomo di ieri,
che pensa al futuro col chiuso.
Chi impera
dopo l'eterna estate con la dolcezza infantile?
Il sole con le foglie gialle
filtra fra i rami
che illuminano le strade di tutta l'isola.
CONTROCORRENTEOLIANA: MOBILITA'
Inutile negare che nell'aria c'é una certa manipolazione. Le persone sono sempre le stesse ma i ruoli cambiano come i germogli nelle piante. In questi movimenti c'é sicuramente un nuovo patto che oltrepassa i ruoli della vita, dell'economia, dell'amicizia apparente e del futuro per arenarsi sulle bianche spiagge della politica. Prima o poi dove accadere. Era previsto dagli astri che immobili assistono e proteggono la mobilità eoliana. Oggi qua e domani la.
VERO&FALSO
-Politico eoliano s'insabbia.
-Elettore eoliano ha paura della scabbia
-Malfa appende tutto al chiodo.
-Lipari trova il filo di Arianna.
-Stromboli vuole sostenibilità..
-Panarea addolcisce l'autunno.
-Gli eoliani preparano le maschere da Oscar.
Lipari, vendesi alloggio centro storico. Attico panoramico di mq.120 con terrazzo soprastante. Per informazione tel.337-20 36 18
INFORMAZIONEXINFORMAZIONE-ll Notiziario si legge e si ascolta
Il Maestro Giovanni Giardina nel suo home studio Canta "Perfidia"
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Perfidia
canta Giovanni Giardina.
clicca sul triangolo per ascoltare
Da Cagliari in linea Felice D'Ambra "Solidus Turismo: i professionisti dell'ospitalità Italiana"
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di Felice D’Ambra
Cari amici lontanti e vicini, segnalo questo articolo del presidente nazionale "Solidus"
di Francesco Guidugli*
Eolie, NotiziariOggi del 27-10-2020
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PRIMA PAGINA: "MEDICANDO”
I giovani medici, nel periodo intercorso tra la laurea e la prova di accesso avvenuta per preparare l'esame di abilitazione alla professione, frequentano molti studi di medici di medicina generale. Poi ottenuta l'abilitazione e in attesa di sapere se riusciranno ad accedere alla specializzazione, iniziano a fare delle “sostituzioni” dei medici di famiglia. Un'esperienza formativa che, al di là dell'aspetto prettamente medico, fa capire quanto la relazione tra medico e paziente sia fondamentale. Le sostituzioni, che possono durare da qualche giorno a poche settimane, vengono spesso viste con sospetto dai pazienti. Se per alcuni assistiti cambia poco poiché ci considerano semplicemente dei burocrati ai quali far “scrivere la ricetta”, per la maggior parte avere di fronte un giovane dottore li disorienta.
Essere medico di base è un'esperienza che ti porta a conoscere non solo la patologia del paziente ma la sua storia, le sue abitudini, le sue ansie e paure, il modo di stare di fronte ad un problema, la famiglia. Si deve investire maggiormente su questa figura. Le sostituzioni ci saranno sempre ma occorre che il medico venga messo nelle condizioni di rimanere il più possibile lo stesso, magari sgravandolo dell'eccesso di burocrazia che ruba molto tempo e che non consente sempre l'ascolto del paziente.
ISOLA FESTOSA
Lungo il sentiero dell’amore
si affaccia l’isola vicina
come una comare festosa
che cerca l’amore a iosa.
Gonne al vento e pantaloni corti
lanciano segnali felici
per assorbire gesti di vita
e procreare altra umanità.
Viva il genero umano che scalzo
salta le pietre e vola e va.
Senza mutamenti ma tanti intenti
che trasportano svenimenti oltre
le poetiche giornate d’autunno
dove il popolo diventa tonno e fugge
cercando i sacchi del futuro.
CONTROCORRENTEOLIANA: ANTENNE
Censire le mastodontiche antenne sistemate nel suolo pubblico della piana di Monte Sant’Angelo è una necessità tecnica per capire chi come e perché si è impadronito di uno spazio pubblico, se tutto è regolare, se vengono pagati i giusti indennizzi e soprattutto se questo materiale è certificato e ripetta le normative di legge. La tecnologia anche alle Eolie ha bisogno dei suoi spazi ma che siano nel rispetto assoluto dell’ambiente e delle norme attualmente vigenti.
VERO&FALSO
-Politico eoliano ripensa.
-Elettore eoliano dimentica.
-Leni cerca buone lene.
-Lipari sarà esentasse.
-A Stromboli si guarisce dalla tosse.
-Panarea promuoverà mostre canine.
-Ginostra punta al di +.
Il Notiziario si legge e si ascolta-InformazionexInformazione
Lipari, vendesi alloggio centro storico. Attico panoramico di mq.120 con terrazzo soprastante. Per informazione tel.337-20 36 18
LE NOTIZIE DEL NOSTRO GIORNALE ONLINE FANNO IL GIRO D'ITALIA. LE INTERVISTE DE "IL NOTIZIARIO" rilanciate anche dall'Ansa. Filicudi, l'ex ufficiale tedesco che da eremita vive in grotta. Parla Gisbert Lippelt. L'intervento. Rassegna Stampa
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Filicudi - L'ex ufficiale tedesco che ha rinunciato anche alla cravatta e da eremita vive in grotta.
Gisbert Lippelt, 73 ann, dopo aver girato il mondo con le navi da crociera da secondo ufficiale, ha dato un taglio alla sua vita e ha realizzato il suo alloggio in una grotta, in località Serro.
E vive senza luce, elettromestici, tv e acqua. Per lavarsi solo acqua piovana. Ha un telefonino che ricarica con il pannello solare per tenere i contatti con il mondo e gli amici e le notizie le ascolta con la radio alimentata sempre con pannello solare.
La sua storia ricostruita nell'intervista realizzata a 400 metri sul livello del mare
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(ANSA) -FILICUDI - LA-STORIA. Gisbert, l'eremita tedesco che vive in grotta
In tempi di Covid il suo "isolamento" lo mette al sicuro da qualunque contagio. Da 42 anni, infatti, vive come un eremita in una grotta di Filicudi. Gisbert Lippelt, 73 anni, nato in Germania da mamma architetto e papà giudice, dopo aver girato il mondo con le navi da crociera da secondo ufficiale, ha dato un taglio alla sua vita e ha realizzato la sua "casa" in un antro naturale di contrada Serro, a 400 metri sul livello del mare. Ma lui assicura che non gli manca nulla e che non rinuncerebbe mai alla sua libertà.
La prima volta che Gisbert scoprì le Eolie fu nel 1968, navigando a bordo di uno yacht di amici. Fu così che si innamorò delle sette isole dell'arcipelago cominciando a conoscerle una dopo l'altra. “Stromboli è bella - dice - ma 'Iddu' (il vulcano ndr) non scherza, Panarea è troppo piccola, Salina ha le auto, Lipari ancora di piu’, Vulcano ha quell’odore di zolfo che non sopporto, Alicudi è solo un cono, Filicudi invece è a misura d’uomo. Per questo l'ho scelta”.
Nasce così l'amore per quest'isola che non ha più abbandonato. “Da New York dove mi trovavo – racconta - ho affittato una villa nel borgo bellissimo di Pecorini. Dovevo rimanere due mesi, ma sono diventati cinque, Vicino al mare però non mi trovavo bene. Ho iniziato ad esplorare l’interno dell’isola, ho conosciuto gli abitanti che mi hanno ben accolto e una vecchietta mi ha accompagnato fino a questa grotta in località Serro dicendomi 'qui si vive d’aria'. Non c’era nulla. Solo tantissimi fico d’india. Ma era un posto magico con un panorama unico. Ho iniziato a scavare la montagna per circa sei mesi fino a quando non ho realizzato il mio eden in terra".
In questi anni Gisbert dice di essersi organizzato perfettamente, nonostante tutti i problemi da affrontare per una persona che deciso di fare questa scelta estrema senza luce, elettromestici, tv e acqua diretta. "La vecchietta mi ha insegnato come vivere lontano da tutti e da tutto - spiega - imparando a bere l’acqua piovana. Per lavarmi uso solo l’acqua del cielo, per mangiare i frutti della terra. Con tante spremute di fico d’india passate a setaccio. Mangio anche la cosiddetta 'scocca' del frutto: tolgo la buccia e l’interno di quella piu’ giovane si fa fritta. Buonissima e piena di sostanze".
Ma nonostante questa vita da eremita Gisbert continua a mantenere i contatti con il mondo e a tenersi informato anche sulla pandemia in corso: "Ho un telefonino che ricarico con il pannello solare per chiamare ogni tanto gli amici, ascolto le notizie grazie a una radio alimentata sempre con pannello solare, seguo quello che sta succedendo nel mondo a causa del Covid, ma io in questi anni non ho mai avuto problemi di salute e poi qui sono al sicuro”. All’interno della grotta spicca anche un mappamondo. “Mi ricorda tutti i paesi che ho avuto la fortuna di visitare in gioventù", dice l'ex ufficiale tedesco andando con la memoria agli anni in cui navigava e faceva conquiste. "In questa grotta sono venute a trovarmi anche alcune delle mie 'morose', ma dopo qualche giorno sono scappate…”.
L'INTERVISTA RILANCIATA ANCHE DALL'ANSA
VIDEO
L'INTERVENTO
di Franco Triolo - Gallarate (Varese)
Buongiorno Bartolino, ho chiamato Gisbert, mi ha dato una grande emozione di energia solare, abbiamo fatto una chiacchierata di conoscenza scambiandoci acuni pensieri di vita che condividiamo, sono un suo sostenitore, poi mi ha detto che a Filicudi, c'è un mio omonimo che gestisce un ristoro/pab che si chiama Triolo Nino. Possiamo sentirci quando ci garba. Saluti
---ho visto il video che hai fatto sul percorso di vita di Gisbert, l'eremita di Filicudi, lui tiene i contatti con le sue amicizie, con un suo telefonino, avrei piacere di poterlo contattare come amico, è ammirevole un umano che ha avuto il coraggio di uscire dall'ingranaggio del sistema sciegliendo la LIBERTÀ, puoi inviarmi il numero del cellulare di Gisbert, chiaramente con il suo consenso, ho piacere di comunicare con lui, ti ringrazio buona giornata dall'amico.
Grazie per il numero di Gisbert, quando lo chiamerò, poi ti farò sapere una sintesi della chiacchierata. A presto
di Gisbert Lippolt
Mi ha chiamato Triolo,un simpaticone, che mi ha quasi scaricato la batteria del tel, e che sicuramente verrà a fare vacanza nelle Eolie per la prima volta.
RASSEGNA STAMPA
Si può rinunciare a tutto e vivere in una grotta...
strettoweb.com/2020/10/gisbert-lippelt-eremita-tedesco-grotta-filicudi
normanno.com/attualita/gisbert-lippelt-eremita-di-filicudi-che-da-52-anni-vive-in-una-grotta
meteoweb.eu/2020/10/coronavirus-gisbert-eremita-tedesco
Gisbert - Paradisola on Vimeo
vimeo.com
informazione.it La-storia-di-Gisbert-Lippelt-l-eremita-tedesco-che-da-42-anni-vive-in-una-grotta-nell-isola-di-Filicudi-qui-sono-al-sicuro-dal-Coronavirus
NOTIZIARIOEOLIE.IT
9 FEBBRAIO 2009
Filicudi, c'è chi vive in grotta e chi nella “mega-villa ...
notiziariodelleeolie.myblog.it/filicudi-
LA GRANDE BELLEZZEZZA. Filicudi, il borgo di Pecorini. 2° puntata VIDEO
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I dimenticati. Le anime inquiete in cerca di Patria
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di Ennio Fiocco
I dimenticati. Le anime inquiete in cerca di Patria
Tra le prove con cui ci dobbiamo confrontare nel corso della nostra esistenza, la morte è la più misteriosa, inquietante e paurosa. Un evento ineluttabile per il quale non esiste rimedio e su cui non possiamo esercitare alcun controllo. E' un'esperienza difficile e soltanto pochi di noi accettano questo evento. E' giunto l'autunno, anche se gli stravolgimenti ciclici ci appartengono e la nostra terra inizia un tempo di “riposo” che può sembrare anche un tempo di morte.
È in questa stagione, nonostante il susseguirsi delle imperanti ordinanze covid sia a livello centrale che regionale (tra cui l'ultima n. 51 del 24 ottobre 2020 del Presidente della Regione Siciliana), che celebriamo la memoria dei morti, di uomini e donne, nati e vissuti sulla nostra terra. E' necessario fare memoria, ricordare, evocare quelli che non sono più accanto a noi, ma che hanno hanno lasciato tracce nella nostra mente e nel cuore.
Il mio modesto lavoro di oggi lo dedico proprio a loro ed anche a tutti i caduti delle guerre e a tutti i dimenticati. Mi auguro che un giorno i loro resti mortali rientrino in Italia nei luoghi in cui sono vissuti. Va evidenziato che un provvedimento emanato nel 1951 (n. 204, del 09 gennaio 1951) affidava ad un Commissario Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra, alle dirette dipendenze del Ministro della Difesa, il compito di provvedere al “censimento, ricerca, sistemazione provvisoria e successiva sistemazione definitiva delle salme dei militari, militarizzati e civili deceduti in conseguenza della guerra dal 10 giugno 1940 al 15 aprile 1946”.
Tale atto sostituiva i precedenti emanati, rispettivamente, nel 1919, nel 1931 e nel 1935. Alla suddetta legge hanno fatto seguito le norme e le provvidenze per i cimiteri di guerra (legge 20 febbraio 1981, n. 31) e quella (legge 2 marzo 1985, n. 60) che ampliava le competenze del Commissario Generale.
In particolare il Commissariato Generale (avvalendosi delle Ambasciate) provvede a tutt'oggi a diversi compiti, tra cui il censimento delle sepolture dei Caduti italiani per causa di guerra, ricerca e definitiva sistemazione in Italia ed all'estero delle loro Spoglie in Sepolcreti; la diramazione di notizie sui Caduti, luoghi di sepoltura, possibilità di traslazione dei Resti mortali; la sistemazione, manutenzione e custodia dei Sacrari e cimiteri militari ecc.
Provvede anche alla sistemazione, manutenzione e custodia dei Sepolcreti di Caduti in guerra italiani all'estero. Il Commissario Generale si avvale di un'idonea struttura, con sede in Roma ed una articolazione territoriale attinente ai Sacrari ubicati in Italia ed all'estero. Così come previsto, quindi, già a partire dalla seconda metà degli anni '50, il Commissariato Generale (Onorcaduti), in collaborazione con le Missioni Alleate, con la Croce Rossa Internazionale e tedesca, con il Servizio Internazionale di Ricerche di Arolsen, con il Deutsche Dienstelle e con gli uffici civili e religiosi locali, iniziò la ricerca dei nostri connazionali inumati in terra tedesca, austriaca e polacca, riuscendo ad individuare migliaia di sepolture.
Tutti i resti riconosciuti, per cui fu possibile l'esumazione, furono traslati nei cimiteri militari italiani. Vi sono molteplici cimiteri e sacrari anche in diversi paesi dell'Europa tra cui in Francia, nella città di Zara, in Austria e in Polonia. Senza dimenticare quelli in Africa. Va precisato che in seguito alle ricerche effettuate dal Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra, ad esempio, nei quattro principali sacrari in Germania furono inumate le spoglie di 13.252 nostri connazionali, e precisamente: 1.166 nel Cimitero militare d'Onore di Berlino; 1.459 nel Cimitero militare d'Onore di Monaco di Baviera; 4.788 nel Cimitero militare d'Onore di Francoforte sul Meno; 5.839 nel Cimitero militare d'Onore di Amburgo.
Loro come tutti gli altri che si trovano sepolti nei territori stranieri sono i dimenticati dello Stato perché dovrebbero rientrare in Italia. Sono le anime in cerca di Patria. Esaminando alcuni dati mi sono casualmente imbattuto in alcuni cittadini eoliani di Malfa e di Lipari, caduti in guerra, che sono sepolti all'estero e che mi permetto ricordare. I giovani Luigi, Salvatore, Girolamo, Antonino, Giuseppe e tutti gli altri, immolati alla Patria, sono in cerca della loro amata terra e i loro resti potrebbero sicuramente rientrare anche su impulso dei rispettivi Comuni, su semplice richiesta al Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti di Roma, ai sensi dell'art. 272 del Codice dell'Ordinamento Militare.
Ecco i loro nomi:
BRUNDO LUIGI, NATO IL 13 FEBBRAIO 1920 A MALFA (MESSINA) - DECEDUTO IL 25 AGOSTO 1945 - SEPOLTO AD AMBURGO (GERMANIA) - CIMITERO MILITARE ITALIANO D'ONORE - POSIZIONE TOMBALE: RIQUADRO 1 - FILA O - TOMBA 17.
CINCOTTA SALVATORE, NATO IL 1° MARZO 1917 A MALFA - DECEDUTO IL 12 GENNAIO 1944 - SEPOLTO A FRANCOFORTE SUL MENO (GERMANIA) - CIMITERO MILITARE ITALIANO D'ONORE - POSIZIONE TOMBALE: RIQUADRO N - FILA 6 - TOMBA 20.
BASILE GIROLAMO, NATO IL 19 MARZO 1915 A LIPARI - DECEDUTO IL 19 DICEMBRE 1944 - SEPOLTO A FRANCOFORTE SUL MENO (GERMANIA) - CIMITERO MILITARE ITALIANO D'ONORE - POSIZIONE TOMBALE: RIQUADRO F - FILA 7 - TOMBA 22.
CORTESE ANTONINO, NATO IL 23 GENNAIO 1913 A LIPARI - DECEDUTO A ZGORZELEC/GÖRLITZ (VOIVODATO DELLA BASSA SLESIA) IL 22 FEBBRAIO 1945 - SEPOLTO A BIELANY/VARSAVIA (POLONIA) - CIMITERO MILITARE ITALIANO D'ONORE.
LA GRECA GIUSEPPE, NATO IL 17 MARZO 1923 A LIPARI - MARINAIO - DECEDUTO A LINZ AN DER DONAU (ALTA AUSTRIA) IL 10 NOVEMBRE 1943 - SEPOLTO A MAUTHAUSEN (AUSTRIA) - CIMITERO MILITARE ITALIANO - POSIZIONE TOMBALE: FILA 2 - TOMBA 253.
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La liparota Stefania Merlino, storica dell'arte su Instagram nella "Diretta Aggiornata"
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di Piero Garibaldi
Gentile direttore,
riporto la segnalazione relativa alla partecipazione della storica dell'arte Stefania Merlino, originaria di Lipari, nella puntata in programma Giovedì 29 Ottobre della rubrica Instagram La Diretta Aggiornata.
L'ospite dalle 19 in collegamento da Pisa riporterà il proprio contributo nello sviluppo della Tuscan House of Photography con un approfondimento su aspetti utili alla valorizzazione dell'artista nel panorama dell'arte contemporanea.
STEFANIA MERLINO PRESENTA LA TUSCAN HOUSE OF PHOTOGRAPHY A “LA DIRETTA AGGIORNATA”
La storica dell'arte Stefania Merlino racconterà nel contesto della Diretta Aggiornata di Giovedì 29 Ottobre l'impegno nello sviluppo della Tuscan House of Photography, realtà culturale, che la content creator presenterà in collegamento da Pisa dalle 19. La rubrica Instagram introdotta da Piero Garibaldi raccoglierà il contributo dell'ospite, originaria di Lipari, in merito all'attenzione per l'arte contemporanea, con un punto di vista sul ruolo di assistente di galleria, attraverso una riflessione su aspetti relativi alla valorizzazione dell'artista.
Ringrazio per la cortese attenzione, cordiali saluti
C'è posta per "Il Notiziario". "Panarea, le barche unite che diventano discoteche..."
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- Categoria: Opinioni
Caro direttore,
ascoltando, come sempre, la trasmissione “Il Settimanale del Notiziario” prendo nota quanto detto dall’avv. Angelo Pajno sulle discoteche a cielo aperto e sulle barche unite che diventano discoteche a cielo aperto in uno dei posti più belli del mondo.
Sicuramente sul fondo di quel pescoso mare ci sono i resti di questo sfrenato, e secondo me illegale, consumismo estivo che è andato anche oltre le regole sanitarie.
Come le feste nelle abitazioni che di privato non avevano niente. Panarea è il gioiello eoliano, che come ha sempre detto e dice un personaggio mito di Panarea, deve sempre essere sorvegliata e protetta.
Perché isole così non se ne fanno più.
Grazie e buone trasmissioni col suo fertile Notiziario delle Eolie.
Lettera firmata
Isola a perdere
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di Salvatore Leone
Con la tassa del contributo sbarco il Comune di Lipari ha salvato e continuerà a salvare parte dei propri interessi. La pecca è la destinazione dell'incasso dirottato verso altre uscite non regolari. Adesso si legge che si vuole affidare ad una società esterna il compito della lotta all'evasione. Il comune di Lipari con l'ingente somma destinata agli impiegati comunali, perchè non organizza i propri uffici al controllo del territorio ed eliminare per motivi di opportunità determinate spese quali ad esempio quelle derivanti dal protocollo d'intesa con la Procura della Repubblica delle demolizioni delle costruzioni a seguito delle sentenze penali passate in giudicato?
Il Comune si solleverebbe di spese e potrebbe dedicarsi intanto alla lotta all'evasione previo controllo automatico, già avviato, delle pratiche edilizie da parte dell'ufficio tributi. Controllo facile e non dispendioso, magari, mediante la collaborazione di un gruppo di giovani in cooperativa con titoli di studio di ragionieri e tecnici dell'edilizia. Tutto sommato si eviterebbe di trasferire ad unità esterne dell'isola il compito e l'esborso di soldi. Si dice isola persa, anche perchè le tasse-tributi passano attraverso le dichiarazioni dei redditi dei cittadini.
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Info commerciale. Lipari, a Marina Lunga "L'Officina dei Ricambi" di Salvatore Stramandino
L'Officina dei Ricambi di Salvatore Stramandino è a Marina Lunga di Lipari: ricambi per auto e moto, noleggio, vendita scooter, mezzi elettrici e prodotti pulizia nautica.
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Eolie, NotiziariOggi del 26-10-2020
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- Categoria: Opinioni Cultura Satira
PRIMA PAGINA: "GALLINARANDO”
Sull’operazione Gallinara l’avvocato Alberto Cortassa interviene con alcune precisazioni sull’esercizio della prelazione. “Ai sensi dell’articolo 60 del TU Beni Culturali (D.Lgs. 22/01/2004, n. 42) il Mibac, la regione o agli altri enti territoriali nel cui ambito si trova il bene, hanno facoltà di acquistare in via di prelazione i beni culturali alienati a titolo oneroso o conferiti in società, al valore di cessione o di conferimento”. “In questo caso, né la Regione, né il comune di Albenga hanno evidentemente esercitato il diritto di prelazione, che è stato esercitato dal Mibac il 17 settembre. Il MIbac ha acquistato solo la villa e non tutta l’isola, come il sindaco e i politici interessati hanno detto di voler fare. Però la prelazione non poteva essere esercitata sulla società, perché le quote della Gallinaria S.r.l. non erano soggette a prelazione.
Per il resto, è sufficiente leggere il decreto per rendersi conto che lo scorso 22 luglio la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Imperia e Savona ha ricevuto cinque denunce, ai sensi dell’art. 59 del TU, relative al trasferimento di proprietà a titolo oneroso alla Gallinaria S.r.l. del complesso di immobili posti sulla sommità dell’isola Gallinara. Tutti immobili soggetti a tutela e sottoposti a Notifica del Ministero dell’Educazione Nazionale - Amministrazione dei Monumenti, Musei, Gallerie e Scavi di Antichità - del 19 giugno 1937 e al Decreto Ministro Pubblica Istruzione del 2 novembre 1968, trascritto il 14.01.1969, tuttora efficaci ai sensi dell’art. 128 del D.Lgs. 42/2004; l’isola inoltre è anche sottoposta a tutela paesaggistica, dichiarata di notevole interesse pubblico ai sensi della L. 1497/1939 con Decreto 8 novembre 1951. Tutti elementi ben noti all’acquirente, che infatti sapeva di dover preservare l’isola. Il Mibac ha acquistato solo un edificio al prezzo complessivo di € 8.013.952,48, cioè la villa che negli anni ’60 venne edificata ormai suddivisa in otto appartamenti; tutti gli altri edifici, tra cui la chiesa, la torre d’avvistamento genovese, la casa del guardiano e le altre ville suddivise in vari appartamenti rientrano nei 4 lotti rimanenti, che erano stati offerti tutti in prelazione allo Stato.
L’isola in sé, quella che il Ministero ha definito “la parte selvaggia dell’isola, inutilizzabile per i vincoli ambientali e paesaggistici”, resta privata come lo era prima. Lo Stato per accedere alla villa dovrà sbarcare al porticciolo, privato anch’esso; lo Stato, immagino, imporrà un passaggio coattivo, per permettere l’accesso all’immobile; certo non potrà imporre ai privati di permettere a chiunque l’accesso all’intera isola; per farlo, dovrebbe acquistare l’isola, ma dovrebbe acquistare anche gli edifici restanti.
ISOLA DENTRO
Il fabbro che forgia amore, lancia
oltre il fuoco il martello. Giusto
per misurare la forza e tuffarsi nel gelido
inverno. L’isola ama e odia,
cancellando dalla mente il cuore.
Si può? L’anima vuole ma non ha la forza.
L’amore è veramente una rosa
con le spine che producono realtà mentre i petali
producono fastidiose illusioni. Adesso
si lascia il posto alla scuola,
senza insistere sul blocco e cercare altro,
restando seduti da qualche parte,
aspettando l’ora dell’apericena.
Occhi di vita e di passione per
dire che sono dentro tutti.
CONTROCORRENTEOLIANA: SAN CALOGERO
Cosa si può fare o si deve fare di San Calogero? il dibattito dura ormai da oltre 30 anni e nessuno ancora ha le idee tecnicamente chiare su cosa fare dell’immobile, che dopo gli ultimi lavori costati una bella cifra, resta immobile e fermo. Sottoutilizzato, si dice politicamente, ma non turisticamente. Togliendo all’isola la sua funzione curativa e sottraendo alla comunità il godimento. Ci sarà un perché o è pura ignoranza?
VERO&FALSO
-Politico eoliano vuole restare tale.
-Elettore eoliano vuole cambiare.
-Ginostra cerca sole piccolo.
-Lipari cementificherà il campo antenne di Sant’Angelo.
-Stromboli vuole tre numeri chiusi.
-Panarea alloca se stessa.
-Gli eoliani vogliono soldi digitali a perdere.
INFORMAZIONEXINFORMAZIONE-ll Notiziario si legge e si ascolta
Lipari, vendesi alloggio centro storico. Attico panoramico di mq.120 con terrazzo soprastante. Per informazione tel.337-20 36 18
Eolie, "Sea Shepherd" contro le attività illegali a mare ed arrivano le minacce... L'intervento del ministro Costa
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- Categoria: Cronaca
“Noi da qui non ci muoveremo fino al ritorno della legalità. Autorità e istituzioni sono chiamate a fermare con noi la criminalità dilagante nel Mar Tirreno. Dopo aver subito uno speronamento da un peschereccio nei giorni scorsi, ieri ci è stato recapitato in mare un messaggio intimidatorio che minaccia di morte i volontari presenti in Operazione Siso. Pretendiamo di sapere chi sono i delinquenti che usano minacce e intimidazioni in mare perché vengano processati dalla giustizia”. Così Andrea Morello, Campaign Leader di Sea Shepherd, l'associazione ambientalista attiva a difesa del mare e impegnata in Italia nell'operazione Siso, denunciando lo speronamento e le minacce subiti dall'equipaggio della nave Conrad.
L'Operazione Siso vede Sea Shepherd collaborare con le autorità, Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza reparto operativo aeronavale, a bordo de
, donata alla Ong da Jane Patterson e Sebastiano Cossia Castiglioni, un catamarano a motore di 17 metri preparato per documentare e, quando necessario, intervenire per fermare la pesca illegale. L'operazione ha l’obiettivo di proteggere l’ecosistema delle isole Eolie dalla pesca non dichiarata e non regolamentata. In particolare, quest’anno, l’azione è volta a contrastare l’utilizzo dei Fad (Fishing aggregating devices) illegali, un sistema di pesca conosciuto localmente anche come cannizzo.
Da quando è iniziata, l'operazione Siso ha portato al recupero di 167 Fad, con 237.500 metri di polipropilene issati a bordo della Conrad in pochissime settimane di navigazione. Per Sea Shepherd si tratta di un record mai raggiunto prima nei tre anni di Operazione Siso.
Il 9 ottobre, a nord ovest di Alicudi la crew incontra una linea lunga decine di miglia e composta da centinaia di Fad illegali. Le operazioni di recupero continuano dall’alba al tramonto senza mai arrestarsi, attirando l'attenzione di un peschereccio veloce che ha cercato di ostacolare in tutti i modi le operazioni, arrivando a colpire la Conrad nella parte di poppa più volte e intenzionalmente.
"Il pescatore - fa sapere Sea Shepherd - ha cercato di occultare le prove del reato, minacciando di morte il nostro equipaggio e infine ha speronato la nostra imbarcazione. Il nostro equipaggio, però, nemmeno dopo le minacce e le intimidazioni si è fatto fermare".
Tra gli avvenimenti registrati nel diario di bordo di ottobre della Conrad: il 1 ottobre, dirigendosi in rotta delle isole Filicudi e Alicudi per continuare le ricerche nella zona, l’equipaggio della Conrad ha individuato e successivamente smantellato un palangaro non segnalato e non regolamentato di dimensioni significative a sud di Vulcano. In seguito all’autorizzazione ricevuta dalle autorità, i volontari hanno impiegato quasi tre ore per estrarre ben 8 chilometri di nylon che componevano il sistema di pesca ritrovato. Oltre a danneggiare e inquinare l’ambiente marino circostante, il palangaro ha anche decretato la morte di innumerevoli pesci di piccole dimensioni rimasti impigliati nei quasi 100 ami che lo componevano. I volontari hanno recuperato anche numerose bottiglie di plastica e poliuretano che rischiavano di danneggiare irreparabilmente l’ecosistema locale.
Il 7 ottobre, l’equipaggio ha rinvenuto una tartaruga morta soffocata insieme a un pesce spada. La long line che ha determinato la loro morte era composta da esche inserite in moltissimi ami. L’esemplare di pesce spada è stato probabilmente attirato dalle esche, era sotto le misure consentite dalla pesca ed è rimasto impigliato e poi è soffocato. L’esemplare di tartaruga era una Caretta caretta di 35 anni, femmina, morta probabilmente a causa del soffocamento, annegamento ed emorragia interna.(adnkronos.com)
ALICUDI - Da anni l’equipaggio dell’associazione ambientalista “Sea Shepherd” alle isole Eolie combatte la pesca illegale, adesso arrivano anche le minacce e le intimidazioni. Lo denuncia Andrea Morello, comandante del catamarano che per tutta l’estate ha svolto attività di vigilanza nel mare dell'arcipelago. “Abbiamo rischiato uno speronamento da parte di un peschereccio – dice – e abbiamo anche ricevuto un messaggio intimidatorio con minacce di morte”.
L’operazione “Siso”, condotta dall'associazione, ha permesso di individuare in mare 237.500 metri di polipropilene e 167 Fad illegali, un sistema di pesca conosciuto localmente anche come cannizzo. Il tratto di mare piu’ battuto è tra Filicudi e Alicudi, le isole piu’ lontane delle Eolie. Dopo la denuncia degli ambientalisti sono scattati controlli da parte della Capitanaria di Porto, dei carabinieri e della guardia di finanza.(ANSA)
L'INTERVENTO DEL MINISTRO COSTA
"Il bracconaggio in mare è una piaga che va annientata" ha scritto il ministro dell'Ambiente Sergio Costa. "Vengo dall'Arma dei Carabinieri e per me la legalità è uno scopo di vita. Chiunque si batte per la legalità avrà il mio appoggio. Ogni giorno le associazioni come la loro lavorano a stretto contatto con Capitaneria di porto e altre autorità per il bene del Paese. Sono sicuro che queste minacce e queste intimidazioni non scalfiranno la voglia di giustizia per la tutela dei mari".
LA GRANDE BELLEZZA. Filicudi 1° puntata VIDEO
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Eolie con la perimetrazione del mare?
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di Salvatore Leone
Molti cittadini eoliani notano, a malincuore, che le isole tendono sempre maggiormente ad essere gestite da un lungo filo manesco che cerca continuamente di occupare il futuro delle Eolie a proprie spese ed interesse. Il voler quasi privatamente, ma con presenze politiche del posto o addirittura provenienti da Roma, è la prova che la protezione marina cerca di viaggiare col patrimonio dei voti elettorali, che poi sono la vera area da proteggere. Gli eoliani del mare meritano più rispetto, lo stesso che essi hanno per il mare.
I discorsi di parte non arrivano oltre le reti politiche che cercano sempre il sistema per inventarsi il pescato di giornata anche calpestando la natura. Il mare è natura e libertà, non va rinchiuso e recintato ma semplicemente controllato in modo forte e chiaro. Nessuno ha ancora spiegato agli eoliani perché il motoscafo comunale da 300 mila euro è andato in disuso dopo l’acquisto. Con un marinaio e un vigile urbano poteva benissimo partecipare alla guardiania del mare del comune delle 6 isole Eolie ma forse alle spese di mantenimento avrebbero potuto partecipare anche i 3 comuni di Salina. Più si entra nei ricordi, più si va verso la perimetrazione del mare da bere. Da bene liquido a breve potrebbe diventare solido.
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C'è posta per "Il Notiziario". "Lipari, a Canneto piazzetta a rischio..."
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Buongiorno Direttore,
anche la piazzetta davanti alla chiesa di Canneto presenta una insidia: ieri mattina ci sono passato di sopra non so cosa sarebbe successo ad altra persona.
Io ho avvertito il dislivello é una insidia pericolosa.
Siamo messi proprio bene...
Distinti saluti
Lettera firmata
Eolie, NotiziariOggi del 25-10-2020
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- Categoria: Opinioni Cultura Satira
PRIMA PAGINA: "FAMIGLIANDO”
Ultimamente il concetto famiglia é entrato nel disuso perché ciascuno in famiglia fa il proprio uso e consumo. Esiste un involontario sgretolamento che poi incide pesantemente anche sulla società. C'é al mondo un modello educativo della Danimarca che punta alla felicità. Basta sapere come raggiungerla.
E' semplicemente sufficente far parte di una comunità che fa le cose insieme. La famiglia è intesa come una squadra e per dare il meglio deve lavorare in sinergia. I consigli di una psicologa partono da un concetto comodo per crescere bambini felici ed essere genitori sereni. Insomma una bella famiglia.
ISOLA GRANO
La somma delle voci ascoltate
e rapite dal vento d'estate.
Trasportate prima
abbandonate dopo.
I sentieri che sono isolati cullano i vecchi sogni
del bambino nato fuori dall'isola moderna
che si é persa nelle folli notti d'agosto.
Amore non ti conosco.
Chi perdona gli errori
per il troppo sale
senza dimenticare le persone indimenticabili.
L'agire d'impulso
non protegge dalle punte di rame
o d'ossidiana d'epoca.
Dove siamo, in quale angolo di vita
spezziamo l'uomo geolitico
che partiva sempre dal grano.
CONTROCORRENTEOLIANA: VUZZI
L'estate se ne va ma la frequentazione del mare non finisce mai. Alle Eolie si potrebbe creare una associazione di volontari per occuparsi dei famosi “vuzzi”, antica imbarcazione carica di storia. Non solo seguendo la manutenzione ma anche accogliendo a bordo chi vuole conoscere questo mezzo di trasporto dei nostri avi, a vela, peraltro di una bellezza oramai rara. Accordi con le scuole e l'università per diffondere sempre piu la cultura marinara dell'arcipelago eoliano. Con la navigazione a vela, i “vuzzi” sono stati precursori di quella che oggi sarebbe una virtuosa mobilità sostenibile.
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VERO&FALSO
-Politico eoliano cucina mele sane.
-Elettore eoliano mangia melenzane.
-Ginostra avrà un megacapannone per rifiuti galleggianti.
-Lipari gemellate con l'Asinara.
-Stromboli erutterà le 7 bellezze.
-Panarea sarà messa sotto sale.
-Gli eoliani amano Can Yaman.
INFORMAZIONEXINFORMAZIONE-ll Notiziario si legge e si ascolta
LE INTERVISTE DE "IL NOTIZIARIO". Filicudi, ieri-oggi e domani. Parla l'imprenditore Stefano Cappadona in arte "Ciclone"
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Filicudi - Ieri-oggi e domani.
L'intervista all'imprenditore Stefano Cappadona, in arte "Ciclone"
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Eolie, i capperi anti covid diventano anche un pezzo musicale del cantore "palermitano-eoliano" Salvo Cangemi
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Salvo Cangemi, palermitano, ma eoliano di adozione, da oltre 40 anni canta e suona anche alle Eolie.
Dagli hotel alle gite in barca, ed nel cd "Eoliando" è tratto il brano.
Chitarrista autore e compositore siae.
La sua ultima opera è dedicata ovviamente a tutti gli eoliani ed agli amanti delle isole sparsi nel mondo
VIDEO
ESCLUSIVO. Filicudi, le ville dei Vip...
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- Categoria: Turismo
Filicudi - Le ville dei Vip nel "cuore" dell'isola.
Barbara Palombelli-Francesco Rutelli
Giovanna Melandri
Paolo Cuccia
Gianni Minoli
Luca Barbareschi
Massimo Dapporto
DA MICHELA MANTINEO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Dopo mesi di buio finalmente uno spiraglio.
COMINCIAMO COL DIRE CHE NOI NON SIAMO NE UN PARTITO POLITICO NE UN'ASSOCIAZIONE E NE UN COMITATO BENSI' UN GRUPPO DI 150 PERSONE ACCOMUNATE DALLA PATOLOGIA DEL DIABETE DI TIPO 1 E 2. DETTO QUESTO
Dopo la battaglia durata più di nove mesi senza un diabetologo sull'isola e senza nessuna assistenza, dopo le nostre sollecitazioni e diciamocelo un po' di baldoria ai giusti tavoli, dopo vari incontri risultati VANI con le varie sollecitazioni a chi di dovere e supporto anche sull'isola per gli eoliani affetti da diabete di tipo 1 e 2 e non solo, Siamo arrivati a una svolta che non è quella definitiva ma è già qualcosa!!!!
Precisiamo e ci teniamo a dire a tutti i nostri coetanei di patologia di tipo 1 e d tipo 2 e alle tante persone che ci hanno contattato privatamente che il diabetologo è arrivato #SOLO ED ESCLUSIVAMENTE IERI 22 OTTOBRE 2020# quello che avete letto fino ad oggi nei comunicati vari e nelle altre sedi e lettere NON SONO AFFATTO VERITIERI SOLO IERI È ARRIVATO FINALMENTE IL DIABETOLOGO E NON PER MERITO D'ALTRI BENSÌ PER LA NOSTRA SFRONTATEZZA NELL'AFFRONTARE IL PROBLEMA.
UN RINGRAZIAMENTO VÀ AL DOTT. CROSCA PER LA SUA DISPONIBILITÀ NELL'ASCOLTARE I NOSTRI PROBLEMI E NEL RICEVERCI SEMPRE. UNA MANO D'AIUTO. PER NOI QUELLO CHE CONTA È CHE LA PRIMA BATTAGLIA È STATA VINTA!!!!
SIAMO SODDISFATTI MA NON TROPPO PERCHÉ OVVIAMENTE È ANCORA POCO E LA STRADA È LUNGA DA PERCORRERE MA ABBIAMO GIA OTTENUTO QUALCOSA E LOTTEREMO PER AMPLIARE E MIGLIORARE SEMPRE DI PIÙ LE COSE.
AVEVAMO PROMESSO APPENA POSSIBILE INFORMAZIONE SUL TUTTO E NOI MANTENIAMO LE POROMESSE! QUINDI LA TIRATA DELLE SOMME È QUESTA IL DIABETOLOGO FORTUNATO LANFRANCHI FARÀ GIOVEDÌ (DALLE 15 ALLE 17) E VENERDI (DALLE 11ALLE 14) LO SAPPIAMO E POCO MA PER ADESSO È DICIAMO SOLO PER ADESSO CI ACCONTENTIAMO!!!!! A PRESTO...
IL GRUPPO DEI DIABETICI DI LIPARI
Da Pianoconte in linea Sara Garofalo. Lettera aperta all'assessore Razza "dovete agire perché alle Eolie ci viene negato di vivere..."
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di Sara Garofalo
Egregio assessore Razza,
sono la compagna di Sandro Biviano il ragazzo sulla sedia a rotelle malato di distrofia muscolare faccio scapolo omerale che sta lottando per il diritto alla cura alle isole Eolie.
Ora come lei ben sa, dopo purtroppo la tragica morte di Lorenza una ragazza che Aveva una vita davanti, piena di luce, che se solo avesse avuto i medici necessari all'emergenza oggi forse sarebbe stata viva è venuto a Lipari facendo delle promesse a noi eoliani, che in un tempo stabilito da lei sarebbero dovute realizzarsi.
Ad oggi ci troviamo ancora con una pianta organica prevista dalla legge scoperta di medici, ci aveva garantito un elicottero fisso al nostro ospedale, dov'e'? Ci aveva promesso una seconda ambulanza, con quali medici? Lo sa che ancora oggi non abbiamo un cardiologo h24? Devono morire altre persone per smuovere le vostre coscienze? Abbiamo bisogno di un ospedale vero assessore!!! Non di un ospedale di Pan di zenzero che si sgretola sotto le nostre mani! Ormai siete al corrente della situazione delle isole e non avete più scuse, dovete agire!
Dovete agire perché sulle isole Eolie ci viene negato di vivere!!! Addebito a voi da ora in poi qualsiasi insufficienza sanitaria perché ormai siete al corrente del degrado sanitario che affligge le nostre isole!!! E addebito a voi qualsiasi cosa accadrà al mio ragazzo che per causa vostra è pronto nuovamente a lottare e a lasciare davanti la Regione tutti i suoi macchinari vitali.
Mi rivolgo a lei, ma dopo le sue promesse le sembra normale che un ragazzo debba arrivare a questo per poter garantire un assistenza dignitosa per lui la sua famiglia e tutti gli isolani???
Una vergogna!!! La invito a prendere in considerazione la lettera del mio compagno sulle esigenze dell'ospedale ed intervenire IMMEDIATAMENTE....
CHE AL MIO COMPAGNO NON ACCADA MAI NULLA O LA MIA VITA AVRÀ SENZO SOLO SE FINO ALL'ULTIMO GIORNO DELLA MIA VITA LO AVRO' PASSATO A FAR CONOSCERE AL MONDO CHI SIETE E QUELLO CHE AVETE FATTO.
LA PAROLA IN SICILIA FA L'UOMO.
E lei deve mantenere il contratto che ha fatto con gli eoliani.
Non siamo gente da prendere in giro, quello che lei ha visto è solo un assaggio di quello che siamo in grado di fare!