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di Vincenzo Chierchia

Il circo bianco scalda i motori per la stagione turistica invernale. Appuntamento a ModenaFiere con Skipass; nel corso della manifestazione verrà presentato il tradizionale Osservatorio curato dalla Jfc di Massimo Feruzzi. Il primo dato che emerge dall’indagine è quello che indica come il 66,8% degli italiani abbia – oggi – il desiderio di andare in montagna, e di come questi italiani siano propensi a scegliere una località montana italiana nel 93,7% dei casi, contro il restante 6,3% dei nostri connazionali che predilige località estere. Per la stagione invernale 2018/2019 le previsioni e gli indicatori di Skipass Panorama Turismo permettono di identificare in maniera chiara il fatturato del sistema nazionale della montagna bianca, nonché i dati relativi ad arrivi e presenze degli ospiti – italiani e stranieri – nel loro complesso:
• 5 miliardi il fatturato del sistema ricettivo nella sua complessità di strutture ricettive alberghiere ed extraalberghiere (alberghi, villaggi, B&B, residence, baite, agriturismi, case vacanza, alloggi in affitto, etc.): +3,3%;
• 5 miliardi il fatturato dei servizi quali noleggio attrezzature, maestri di sci, skipass ed impianti di risalita vari, etc., vale a dire i servizi collegati alla pratica delle discipline sportive sulla neve: +5,2%;
• 1,3 miliardi è l'ulteriore fatturato generato da altri servizi quali ristorazione, commercio, attività ricreative e di divertimento, etc.: +4,7 %.
Il fatturato complessivo del sistema toccherà quota 11,4 miliardi, comprensivi anche dei costi di viaggio per raggiungere le destinazioni di montagna, con un incremento complessivo di 4,3 punti percentuali. È la prima volta nell'ultimo
decennio – dalla crisi che ha colpito tutta l'economia, anche quella turistica, dal 2008 in poi – che il comparto della Montagna bianca italiana supera quota 11 miliardi di fatturato. Per quanto riguarda gli arrivi, si prevede un incremento pari al +3,6%, mentre per quanto riguarda le presenze gli indicatori
segnano un +4,1%. Skipass Panorama Turismo manifesta, pertanto, come la stagione invernale 2018/2019 sarà il terzo anno consecutivo a segnare indicatori positivi, sia in termini di fatturato sia per quanto riguarda arrivi e presenze.

Per trascorrere una settimana di vacanza in montagna, l'Italiano spenderà: 1.080 euro a persona la spesa media, per trascorrere una settimana bianca in Italia; spesa che diventa pari a 2.663 euro per un nucleo familiare composto dai genitori e da un figlio di età inferiore agli 8 anni;
388 euro, invece, la spesa media a persona per trascorrere un fine settimana sulla neve in Italia; spesa che diventa pari a 908 euro per un nucleo familiare composto dai genitori e da un figlio di età inferiore agli 8 anni.
Rispetto alla passata stagione invernale i costi della settimana bianca subiscono un incremento del +2,8%, con un incremento di 30 euro a persona, che diventa per il nucleo pari a 130 euro (in relazione a sconti ed agevolazioni varie).

Nell'elenco delle prime 10 destinazioni, la località più desiderata dal 31,1% degli italiani risulta essere Cortina d'Ampezzo, seguita da Courmayeur (10,2%) e da Livigno (8,4%). Seguono poi Cervinia (4,8%), Sestriere (4,2%), Madonna di Campiglio (3,6%), Chamonix (2,4%), Canazei e Merano (entrambe con l'1,8%) e Bormio (1,2%). Tutte le altre località hanno indici inferiori all'1%. Se invece prendiamo in analisi gli ambiti territoriali in prima posizione assoluta si colloca il Trentino con il 52,7% dei desideri degli italiani, seguito dall'Alto Adige con il 23,4%.

L'insieme delle valutazioni relative ai singoli elementi (servizi, ricettività, piste etc.) portano alla classifica generale. Una classifica che, in visione dell'inverno 2018/2019 vede la vittoria di Madonna di Campiglio con un punteggio complessivo di 1.590 voti. Al secondo posto si colloca Cortina d'Ampezzo con 1.420 voti. A seguire, si trovano Corvara con 843 voti, Ortisei con 813 voti e Livigno con 779 voti. Vi sono poi tutta una serie di altre località: Folgarida e Marilleva con 458 voti, Cervinia con 325 voti, Courmayeur con 292 voti, Sestriere con 221 voti, Bormio con 201 voti, San Candido (190 voti) e Ponte di Legno/Passo del Tonale (123 voti). Interessante l'inserimento di Andalo nella classifica generale al 13° posto con 122 voti (new entry), seguito da Bardonecchia con 100 voti. Vi sono poi ulteriori quattro new entry: si tratta di Obereggen/Nova Ponente con 56 voti, Canazei con 38 voti, Folgaria e Selva di Val Gardena, entrambe con 30 voti. Infine Tarvisio con 27 voti e, a seguire, altre due new entry: La Villa/Badia con 21 voti e Moena con 16 voti.

Nell'inverno 2018/2019 il demanio sciabile che, secondo gli italiani, si posiziona in vetta alla classifica generale è Plan de Corones con 1.336 voti, distaccando di appena 3 voti l'Alta Badia con 1.333 voti. Vicinissima anche la terza posizione della Val Gardena con 1.218 voti, come pure la quarta posizione, occupata dal comprensorio di Madonna di Campiglio-Pinzolo con 1.184 voti. A seguire: la Val di Fassa (919 voti), il demanio sciabile di Livigno (646 voti), quello di Cervinia (557 voti), il comprensorio dell'Adamello Ski (404 voti), la Via Lattea con 342 voti, Monterosa Ski con 211,
Mondolè Ski con 186 voti, il comprensorio di Bardonecchia con 158 voti, quello di La Thuile (155 voti) e di Cortina d'Ampezzo (54 voti).

Rispetto alla passata stagione invernale, Skipass Panorama Turismo segnala alcuni indicatori tendenziali per quanto riguarda le discipline sportive che si praticano in montagna, durante l'inverno. Tra quelli più significativi che si manifesteranno nella stagione invernale 2018/2019, si segnala:
• sci gourmet: si tratta di percorsi sugli sci per piccoli gruppi, attraverso i quali si raggiungono luoghi – spesso baite in alta quota – dove uno chef è a disposizione per la preparazione di una cena “stellata”, dedicata in esclusiva al gruppo;
• esplosione per lo skitour: questa formula è sempre più richiesta, in quanto permette – agli sciatori più appassionati e
competenti – di vivere anche in una giornata l'esperienza di un vero e proprio tour, attraverso vari passi;
• splende lo sci alpino: nuova ondata di sciatori, verrebbe da dire. In effetti, mentre l'età media degli sciatori tende sempre di più ad innalzarsi, nell'imminente inverno vi sarà l'immissione di sciatori first time come mai era capitato dal 2010 ad oggi, ma vi sarà anche la maggior quota di abbandono dell'ultimo quinquennio;
• in calo le ciaspole: dopo aver conosciuto anni di crescita esponenziale, nell'imminente inverno si segnala una drastica
riduzione degli utilizzatori di ciaspole, che si ridurranno di oltre il 10%;
• passeggiate in natura: esplode la moda delle passeggiate in natura, sulla neve. Questa formula risponde all'esigenza di vivere la natura, di praticare movimento ed, al tempo stesso, di dosare tempi e limiti fisici senza la competizione (che oggi si riscontra anche nei tour guidati con le ciaspole).

Pertanto, nell'inverno 2018/2019, nonostante una drastica riduzione degli utilizzatori delle ciaspole – attività che perde 57.000 praticanti – il numero complessivo degli Italiani che pratica almeno una disciplina sportiva sulla neve rimarrà superiore alla quota dei 4 milioni.  

Altre discipline acquisiscono nuovi fruitori, ed in particolare:

• lo sci alpino: continua a crescere il numero dei praticanti dello sci alpino, con un incremento di 50.000 nuovi praticanti ed un incremento percentuale, rispetto allo scorso anno, del +2,2%;
• lo sci di fondo: anche in questo caso vi è una leggera crescita sia in numero assoluto (3.600 nuovi praticanti) come pure in dato percentuale (+1,2%);
• lo snowboard: dopo la crescita dei praticanti manifestatasi lo scorso inverno, sarà l'inverno 2018/2019 a segnare indici in forte crescita, segnando 39.500 nuovi praticanti ed un incrementonpercentuale del +7,6%; • lo sci alpinismo: sostanzialmente stabile il numero dei praticanti;
• il freestyle: continua, anche per quest'anno, l'incremento dei praticanti di questa disciplina con un +3,4%, che significano ulteriori 4.500 nuovi freestyler italiani;
• le ciaspole: la decrescita di coloro che passeggiano con le ciaspole è evidente e segna un – 11,3%, perdendo pertanto 57.000 praticanti;
• le altre discipline: anche in questo caso, dopo la fase di sperimentazione, gli Italiani tornano a praticare le discipline tradizionali. Vi è quindi una perdita di 6.000 partecipanti (-3,7%).

Lo sci alpino detiene ben il 58,1% dell'intero sistema sportivo sulla neve, mentre la quota degli Italiani snowboarders è
pari al 13,8%. Coloro che utilizzano le ciaspole rappresentano una percentuale dell'11%, mentre lo sci di fondo conquista una quota del 7,6%, freestyle e scialpinismo rappresentano rispettivamente il 3,4% ed il 2,3%, sul totale degli Italiani che praticano sport sulla neve.(ilsole24ore.com)

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