Lipari - Non sarà effettuata l'autopsia al corpo del messinese Giuseppe Minutoli, finito in mare con la sua auto. Lo ha stabilito il sostituto procuratore del tribunale Barcellona che ha disposto che la salma potrà essere seppellita. Tra le ipotesi degli inquirenti la caduta accidentale in mare. I funerali saranno celebrati domani alle 11,30 da monsignor Gaetano Sardella nella chiesa di San Pietro dove già si trova la salma.
---Con la sua auto è finito nel mare di Porticello ed ha perso la vita.
Giuseppe Minutoli, 44 anni, di Messina, sposato con una donna di Lipari , lavorava come direttore da circa cinque anni in un noto albergo. Nell'isola è "giallo".
Si è trattato di un incidente o si è tolto la vita? Sulle cause del decesso indagano gli inquirenti.A dare l'allarme è stato un isolano che si trovava in prossimità delle bianche cave di pomice. Ha notato l'Alfa Romeo grigia finire in mare e subito ha informato i carabinieri.
Sul posto sono intervenuti oltre ai militari dell'arma, la guardia costiera, i vigili del fuoco e la polizia municipale. Impiegate anche le motovodette ed i gommoni de Cc e della Cp. Piuttosto difficoltoso il recupero del corpo. Grazie all'intervento di un sub privato si è riuscito a farlo uscire dall'auto finita in fondo al mare, ad una profondità di circa 15 metri ed a riportarlo a galla.
I volontari della Croce Rossa, una volta trasferito sul litorale, hanno fatto di tutto per cercare di rianimarlo, tanto che sembrava che ancora respirasse, ma il suo cuore aveva cessato di battere. Con l'ambulanza è stato trasferito in ospedale e subito dopo nella camera mortuaria del cimitero a disposizione dell'autorità giudiziaria. E' probabile che venga eseguita l'autopsia. Sull'isola la vicenda ha lasciato tutti sgomenti in quanto il messinese era particolarmente conosciuto ed apprezzato per la sua serietà professionale.
A Lipari si trovava da una decina di anni. Oltre a lavorare si era anche sposato ed aveva un figlio. Di lui tutti parlano bene. Un gran lavoratore e anche competente a livello turistico. Gli amici ed i conoscenti escludono che abbia potuto togliersi la vita. Amava anche la pesca. E spesso si recava nel molo di Porticello. Nella mattinata di martedi' però non si era recato in albergo ove già era operativo, in vista dell'inziio della stagione turistica che coincide con l'arrivo della Pasqua e neppure a pescare. Così hanno appurato gli inquirenti. I carabinieri hanno aperto le indagini.
IL CORDOGLIO.
di Christian Del Bono
Sconcertati dalla notizia della tragica scomparsa di Giuseppe Minutoli, ci stringiamo alla famiglia ed in particolare al piccolo Salvatore e alla moglie Carmela.
di Felice D'Ambra
Lipari & tragedia Giuseppe Minutoli.
Giuseppe non meritava di morire così, in fondo al mare, anche se era quel mare, che da anni lui amava La terribile notizia della sciagurata morte del carissimo amico Giuseppe Minutoli, mi ha sconvolto. Sto ancora tremando dalla commozione, e non posso credere a quanto è successo, sia potuto accadere a una persona amica,a me cara , poiché, ho rispettato questo giovane ragazzo che era innamorato del suo lavoro, che svolgeva con grande dedizione. Non so cosa sia potuto succedere a Giuseppe, non ne ho la più minima, idea e non mi sarei mai potuto aspettare una tale tragedia. Stento a credere che si sia trattato di un suicidio, perché Giuseppe era un giovane brillante, amante della moglie Carmela, del figlioletto Salvatore che lui adorava. La morte di Giuseppe mi addolora, mi rattrista moltissimo, poiché riserbo in lui come una magnifica persona, dotato di una grande professionalità, di un'attenzione particolare che lui metteva nel suo lavoro di segretario di Ricevimento, a contatto con la clientela internazionale. Quando nel 2007 mi fu presentato per un posto di lavoro al suo Hotel Bougainville dell’indimenticato Federico Finocchiaro, l’imprenditore turistico, mi presentò Giuseppe Minutoli. Intervistandolo mi resi immediatamente conto che Giuseppe, originario di Messina, che in precedenza aveva prestato servizio all’Hotel Carasco di Christian Del Bono, era un ragazzo veramente speciale, un professionista serio, capace, intelligente e soprattutto aveva una dote, un modo tutto suo, accattivante che sarebbe stato gradito benevolmente dalla clientela Internazionale. E così è stato, Giuseppe che conosceva bene la lingua Inglese e francese, era anche gradito dalla famiglia Finocchiaro e anche da tutti gli altri collaboratori dell’Hotel Bougainville. La sua disponibilità, la sua simpatia era unica, innata in lui. Dopo i primi giorni d’apertura lui andò spedito avanti come se niente fosse e sempre con molta umiltà, pazienza, attenzione, una dote che nel nostro lavoro alberghiero è di grande pregio. Ricordo quando da segretario e con la mansione di Capo Ricevimento, notavo il suo stile, la sua serietà e l’attenzione che prestava nell’eseguire i miei consigli. Restava con me fino a tarda notte, soprattutto quando i clienti arrivavano con l’ultimo aliscafo da Napoli. Io non volevo lasciarlo da solo e assieme al portiere di notte, lui si sentiva onorato che io da direttore avevo il piacere di aiutarlo a portare i bagagli nelle camere assegnate, in modo tale che quando i clienti tornavano dalla cena consumata al Ristorante Al Pescatore, trovassero la chiave pronta e il loro bagaglio, in camera. In tutti questi anni, ho sempre sentito telefonicamente Giuseppe, e lo andavo a salutare sempre quando mi trovavo a Lipari, ed egli sempre rispettoso, mi chiamava “Direttore”. Il turismo di Lipari, con la morte di Giuseppe Minutoli perde non solo una gran brava persona ma, anche un valevole professionista che sarebbe potuto diventare un grande direttore d’albergo. Lo vidi l’ultima volta nel dicembre scorso, quando mi trovavo a Lipari e prima di rientrare in Sardegna. Prendemmo un caffè a Marina Corta al bar Il Gabbiano, assieme ai miei nipoti, Mimmo Ziino e Bartolo D’Ambra. Dopo un’ora di chiacchiere e a parlare sempre di lavoro, di problemi di trasporto e di turismo liparoto, ci salutammo, come sempre da cari amici, con l’augurio di rivederci per Pasqua. Io ho perso un caro amico, di quegli amici, collaboratori, che pochi ti lasciano il segno, e mai nessuno, donne a parte, è stato come Giuseppe. Come dico sempre, la vita, a volte è come un soffio, non saprai mai, quale giorno ti porterà via, come un fuscello di paglia, come il soffio di Eolo. Penso a quegli amici e compagni di lavoro di allora trascorso assieme, che piangeranno la scomparsa del carissimo Giuseppe. Io purtroppo, sono lontano e non potrò accompagnarti al funerale, ma ti seguirò col pensiero fino al Camposanto, dove tu, dimorerai nella casa eterna. Però, caro Giuseppe, ti prometto che quando tornerò a Lipari, verrò a trovarti. Ciao caro amico mio di sempre, il “tuo” direttore. Un grande abbraccio alla moglie Carmela, un bacio al piccolo Salvatore e a tutti i famigliari Lo Surdo e Minutoli e ai parenti, a loro tutti, vanno le mie più sentite condoglianze. Conoscendo perfettamente il rapporto familiare e di lavoro che c’era all’Hotel Bougainville, e il loro grande dispiacere, invio la mia vicinanza e il mio affetto alla famiglia Finocchiaro Imbruglia e a tutto lo Staff che volevano tanto bene al Carissimo Giuseppe.
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