Lipari – Adesso che le acque si sono calmate, che l'autore del pericoloso "gesto" notturno è stato catturato grazie alla forza eoliana unita alle forze dell'ordine, possiamo dire che siamo in Europa. Perchè quello che è successo il sabato notte a Lipari accade in tutta Europa e continuerà ad accadere. Indipendentemente dalla provenienza geografica e dal colore della pelle dell'autore. Piccoli posti come le Eolie, abituati a vivere e convivere con le svariate razze del mondo, annusano sempre da dove proviene il pericolo, il rischio e l'insano gesto che porta all'innominabile parola che non vogliamo scrivere. Un bacio ed un augurio sincero alla ragazza liparota, innocente e salva.

---Il gip del tribunale di Barcellona Salvatore Pugliese ha convalidato l'arresto del marocchino, di 25 anni che è stato trasferito al cacrcere di Gazzi a Messina. Il giovane extracomunitario, difeso dall'avvocato Roberto Biondo è accusato di violenza sessuale e lesioni. Ora il processo.

---Il giovane marocchino sarà processato al tribunale di Barcellona. Dovrà rispondere di tentativo di violenza sessuale ai danni di una ragazza liparota. L’extracomunitario, dopo il “fattaccio” è stato inseguito da un gruppo di giovani isolani e subito dopo fermato dai carabinieri. Si era “rifugiato” a casa di un connazionale. A Lipari era sbarcato da una settimana e secondo le testimonianza raccolte dai militari dell’arma, al comando del luogotenente Francesco Villari, si era già reso protagoniste di molestie, sempre ai danni di donne eoliane. Era privo di permesso di soggiorno.

---di Massimiliano Taranto

Ieri sera grave episodio di tentata violenza da parte di un marocchino nei confronti di una ragazza liparota, Io non voglio generalizzare, non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma ultimamente si vedono troppe facce nuove.

Per evitare di perdere la nostra tranquillità si invita chi di dovere di fare accurati controlli e buttare fuori chi non è regolare. Inoltre invito i proprietari delle case, di controllare chi si mettono dentro. State tranquilli che se fosse capitato ad una mia cara, al soggetto avrei tagliato le p.... pubblicamente.

L'INTERVENTO DEI CARABINIERI ED IL VIDEO.

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Il giovane marocchino è stato rintracciato dai carabinieri e dopo una nottata trascorsa in caserma, nel pomeriggio è stato trasferito a Milazzo.  La giovane, R.F., di 24 anni, figlia di un noto professionista, ha presentato una denuncia per il tentativo di violenza ad opera del giovane extra comunitario. A Lipari si trovava da una settimana ed era ospite di un connazionale. Aveva precedenti con la giustizia ed era privo del permesso di soggiorno. A seguito delle indagini avviate dai militari dell'arma sarebbe stato accertato che diverse ragazze liparote avrebbero subito tentativi di aggressioni dallo stesso marocchino. Nel primo pomeriggio con la motovedetta dei cc è stato trasferito a Milazzo, per essere a disposizione dell'autorità giudiziaria. 

L'increscioso episodio si è verificato intorno alle 23. Subito dopo l'aggressione, la giovane isolana accompagnata da una avvocatessa, si è recata al pronto soccorso. E' stata rileveta qualche escoriazione. La prognosi è di 5 giorni.

I COMMENTI.

di Marco Giorgianni*

L'Amministrazione ringrazia le Forze dell'Ordine che sono intervenute nella scorsa notte mettendo in fermo chi ha tentato
un'atto inaccettabile nei confronti di una nostra concittadina. Ammirevole è stato anche l'atteggiamento e la diffusa collaborazione
dei nostri cittadini.
Auspicando che eventi come questo non accadano più siamo consapevoli che sul nostro territorio vi è un adeguato controllo, e una attenta vigilanza da parte delle Autorità preposte alla pubblica sicurezza e che questi eventi, anche se imprevedibili, rimangono casi isolati.
Allo stesso modo ci convinciamo sempre più dell'utilità dell'iniziativa che l'Amministrazione ha condotto negli ultimi anni volta a potenziare la presenza delle forze dell'ordine, e che si concretizzerà tra meno di due mesi, con l'apertura della nuova caserma
dei Carabinieri. Infatti grazie alla concessione degli immobili da parte dell'amministrazione sarà possibile aumentare in modo importante il numero degli uomini delle forze dell'ordine presenti sull'isola.
Allo stesso modo rammentiamo l'azione condotta, ormai da un anno e mezzo, dall'ufficio Anagrafe e dal Corpo di Polizia Municipale circa il controllo delle residenze, che ha dato già buoni frutti e che, per la prima volta, ha consentito un controllo di queste presenze e la conseguente segnalazione alle autorità competenti nei casi di accertata di irregolarità.
Tale azione ha portato solo nell'ultimo anno alla verifica delle condizioni di legittimità della residenza di circa 900 cittadini
comunitari ed extracomunitari residenti sul nostro territorio. Certamente diventa più difficile il controllo di soggetti che non appartengono alla nostra comunità, che non si sono integrati o che, come in questo caso, sono presenti sull'isola o nell'arcipelago
solo da pochi giorni. L'Amministrazione è impegnata, di concerto con le Forze dell'Ordine e nei limiti del propio ruolo, in ogni azione utile ad assicurare la tranquillità dei nostri concittadini.

*Sindaco

La Consulta giovanile del Comune di Lipari esprime tutta la solidarietà e vicinanza alla giovane ragazza , vittima, sabato sera, di una terribile aggressione da parte di un extracomunitario. Un episodio di violenza di questo genere, seppur isolato, è un momento di dolore e di sofferenza per l'intera comunità eoliana. Sentimenti di smarrimento e paura si mescolano inevitabilmente alla rabbia ed al risentimento. Siamo d'accordo a non mettere in discussione l'intera comunità marocchina di Lipari – ben integrata nel territorio – per la presenza di una sola "mela marcia". Riteniamo però che le comunità extracomunitarie già integrate debbano sentirsi esse stesse responsabili dell'accoglienza dei nuovi membri all'interno dei loro gruppi, indirizzandoli verso comportamenti sani e segnalando alle autorità locali eventuali situazioni di irregolarità. Anche per questo, ci piacerebbe che la comunità marocchina di Lipari condannasse pubblicamente il gesto di violenza, in segno di vicinanza e condivisione dei valori del Paese. Infine intendiamo rivolgere un plauso alle forze dell'ordine che, nel giro di poche ore, sono state in grado di individuare il responsabile traendolo in arresto.

Consulta giovani del Comune di Lipari

di Pietro Lo Cascio*

Al Signor sindaco del Comune di Lipri

Il Comune di Lipari si dissoci dalle affermazioni della Consulta giovanile.

La reazione emotiva suscitate dall’episodio di un presunto tentativo di aggressione, le cui circostanze saranno certamente chiarite a breve dall’autorità giudiziaria, sta purtroppo diventando il pretesto per esibire un razzismo latente e una concezione ghettizzata della nostra società. Ciò assume una gravità particolare se chi lo fa si firma come espressione istituzionale del Comune di Lipari. Tale è infatti – nostro malgrado – quella Consulta giovanile che ieri ha diffuso l’infelice comunicato dove – al di là di una scontata solidarietà alla vittima dell’episodio – invita la “comunità marocchina” a condannare pubblicamente “il gesto di violenza”. Per quale ragione altri cittadini del nostro paese, di fronte al presunto reato compiuto da un singolo individuo, dovrebbero sentirsi in dovere di stigmatizzare un comportamento che non li riguarda e con il quale non hanno nulla a che vedere? Se, invece di un marocchino, l’episodio avesse avuto come protagonista un nostro connazionale, sarebbe stata richiesta con altrettanta solerzia una condanna pubblica? E chi avrebbe dovuto esprimerla? Perché mai i gruppi “extracomunitari” – stando sempre alle affermazioni della Consulta – dovrebbero sentirsi “responsabili dell’accoglienza dei nuovi membri […] indirizzandoli verso comportamenti sani e segnalando alle autorità locali eventuali situazioni di irregolarità”? Se sono cittadini come tutti gli altri, non è sufficiente l’opera preventiva e repressiva delle forze dell’ordine? Indipendentemente dalla libertà di opinione, non è assolutamente tollerabile che un comunicato a firma della Consulta (che ha sede nel palazzo municipale e che si fregia del simbolo del Comune di Lipari) possa condividere esplicitamente l’inquietante visione di una società dove – evidentemente – alcuni cittadini dovrebbero sentirsi coinvolti e responsabili in quanto “diversi” dagli “altri”. Per tale ragione, chiedo al Sindaco di Lipari di dissociarsi immediatamente dalle affermazioni della Consulta e di richiamare i suoi rappresentanti al rispetto di quelle basilari regole di eguaglianza e di democrazia che sembrano essergli sfuggite nella stesura di un improvvido comunicato ufficiale.

*Consigliere comunale de La Sinistra

di Maria Carnevale

Caro Pietro,

in un primo momento avevo pensato di non inviare ai giornali on line le mie considerazioni su quanto a tua firma apparso stamane circa la questione “comunità marocchina”, sollevata dalla Consulta giovanile di Lipari, ma poi la mia naturale predisposizione alla disquisizione (sono un ex insegnante!) ha preso il sopravvento. Fermo restando che la mia è posizione individuale di semplice cittadina e che non so neanche chi sono tutti i rappresentanti della Consulta, mentre so perfettamente chi sei tu e quanto ne stimo intelligenza e capacità, sento il bisogno di intervenire, e non del tutto a favore di quel che scrivi. Certo, democrazia vorrebbe uguaglianza, ma tu ben sai che uguaglianza non c’è senza che siano rimosse tutte le strutture culturali di partenza, quindi senza formazione civica e sociale, senza cioè quel che è propedeutico all’integrazione. In questo specifico caso, appellarsi alla collaborazione della comunità marocchina che a Lipari detiene anche un Imam contravviene, è vero, al principio democratico che tu hai evidenziato, ma potrebbe risultare utile anche al processo di integrazione della stessa, in quanto, ancor più di quanto già fa col proprio lavoro, si sentirebbe parte attiva nel tessuto morale del paese in cui ha scelto di vivere, contribuendo pertanto alla sua sicurezza. Proteggerebbe in tal modo anche i propri membri con regolare permesso di soggiorno, e forse si riuscirebbe a mettere un freno a tutto il lavoro nero di cui si servono i tanti eoliani che l’uguaglianza concreta non sanno dove sta di casa. In altre occasioni (vedi i fatti occorsi dopo la mattanza di Charlie Hebdo) la comunità islamica di Lipari è stata chiamata a manifestare il suo dissenso da quanto compiuto da individui appartenenti alla loro religione e cultura, e due o tre extracomunitari locali si sono recati al gazebo organizzato in piazzetta delle Lettere, o “alla Palma” che dir si voglia. C’ero anch’io. Un abisso tra le due situazioni, ma credo si capisca cosa cerco di esprimere. Un’ultima considerazione. Quando di un reato di qualsiasi natura è responsabile un indigeno, è molto più facile appellarsi alla collaborazione della famiglia, o di un gruppo sociale, politico, sportivo di appartenenza. Inutile ribadire che parlare lingue differenti non aiuta. Con affetto.

----Facendo seguito alle considerazioni del consigliere comunale, Pietro Lo Cascio, in merito ad un comunicato trasmesso dalla Consulta Giovanile dopo la vicenda di sabato scorso, intendiamo esprimere alcune considerazioni. La condanna collettiva di gesti incivili, gravi e meno gravi, ha una precisa funzione morale- sociologica, volta a rafforzare il senso civico e la responsabilità per il rispetto delle regole. La Consulta giovanile è stata sempre molto sensibile al tema della violenza, in ogni sua forma. In diverse episodi, infatti, si è trovata a condannare pubblicamente atti di vandalismo (pensiamo allo sfregio della pensilina di canneto), atti intimidatori (in occasione dell’incendio di un furgone di proprietà di una piccola azienda, e più recentemente in occasione dell’atto intimidatorio nei confronti del Presidente del Bio-distretto). Vogliamo ricordare poi la campagna di informazione e sensibilizzazione organizzata contro la “microcriminalità”, che ci ha visti esposti il prima linea, in un momento in cui i furti nell’isola si susseguivano a distanza di poche ore uno dall’altro. Non possiamo non citare l’indagine statistica che la Consulta ha condotto sulla violenza nei confronti delle donne - la prima a fornire un dato del fenomeno sul territorio eoliano - in occasione di un’altra campagna di sensibilizzazione, sviluppatasi nell’arco di un mese, con convegni aperti alla cittadinanza, aperitivi culturali, punti informativi dislocati lungo le vie del centro e corsi di difesa personali. Con questa premessa intendiamo rispondere alla domanda del consigliere, che riportiamo testualmente: “Se, invece di un marocchino, l’episodio avesse avuto come protagonista un nostro connazionale, sarebbe stata richiesta con altrettanta solerzia una condanna pubblica? “ Ci sembra piuttosto evidente che la Consulta abbia non solo condannato gesti incivili da parte di connazionali, ma fatto molto di più. Con azioni concrete si è spesa nel tentativo di promuovere la cultura del senso civico e della legalità, affrontando a viso aperto i propri compaesani, e tra questi a volte, conoscenti, ed amici. L’invito che abbiamo rivolto alla comunità marocchina, infine, ha intenzioni tutt’altro che discriminatorie, è scevro da pregiudizi di sorta e sincero. Va nella direzione della condivisione di valori etici e morali del vivere comune. E’ un appello alla collaborazione, tra cittadini di provenienze ed origini diverse, per un unico risultato: il rispetto della persona umana. Tanto era dovuto, per ristabilire un po’ di verità.

Consulta giovanile del Comune di Lipari

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