(ANSA) LIPARI - Le isole vulcaniche delle Eolie scoppiano anche per la massiccia presenza di turisti. Sia per terra che per mare. In questi caldissimi giorni d’agosto si calcola che siano almeno cento mila le presenze di vacanzieri che affollano nelle sette isole alberghi, residence, case vacanze, ville, appartamenti, monolocali e anche stanze in famiglia, ma una presenza consistente è anche rappresentata dalle imbarcazioni (mega yacht, panfili, vaporetti, catamarani, semicabinati, barche a vela, velieri) che in tutte le baie dell’Arcipelago fanno registrare il tutto esaurito.
Almeno cinquemila imbarcazioni hanno invaso il mare eoliano. Per il covid ancor di piu’. In mezzo al mare i vacanzieri si sentono piu’ al sicuro dall’assembramento. Proprio per questo motivo il sindaco Marco Giorgianni, a furor di popolo, è stato costretto a chiudere il porto di Panarea ai vaporetti carichi di escursionisti che giornalmente arrivano dalla Calabria e dalla Sicilia. (Attraccano regolarmente aliscafi e traghetti di linea). Per sette giorni sarà proibito, anche se si sono risentiti i vicini abitanti di Stromboli che invece nonostante le richieste di regolamentazione giornalmente, continuano a far fronte allo “sbarco selvaggio” di circa 5 mila pendolari, in barba a tutte le restrizioni.
Nelle Eolie c’è anche una doppia vita. Anche notturna. Caratterizzata da una massiccia presenza di giovani turisti e anche minorenni. E in piu’ isole - forse anche per colpa dell’alcool o di altre sostanze - si registrano risse a ripetizione con super lavoro per i pochi carabinieri presenti. A Panarea quattro militari dell’arma sono risultati positivi al covid. Diversi sono stati i giovani tratti in arresto, cosi’ come anche i locali chiusi a Panarea, Stromboli e Vulcano per irregolarità e assembramento.
Servizio del Tg3 Sicilia VIDEO
L'intervento
di Luca Chiofalo
Davvero 100.000…?
Un numero enorme che, secondo notizie di stampa, rappresenta i turisti presenti alle Eolie in questi giorni infuocati di agosto.
Intanto, vorrei sapere dove alloggiano, in ogni caso, non è tutto oro quello che luccica:
un’invasione del genere manda in crisi tutti i servizi, è ingestibile in termini di ordine pubblico, crea grossi problemi in tempi di covid e non è detto, vista la qualità discendente degli ospiti agostani, che sia un successo per l’economia turistica nel suo complesso.
Certamente, coloro che affittano stanze pollaio a ragazzini e “turisti fai da te” fanno affari d’oro (norme rispettate?), bar e pizzerie che occupano ormai pure i sottoscala (autorizzati, formalmente e non) gongolano, ma le isole sono stravolte e invivibili per gli isolani e per quella "strana" categoria di ospiti che cercano in un luogo come il nostro quello che sembra loro naturale debba offrire: una vacanza rilassante in una cornice “naturale” impareggiabile.
Nessuna persona con “maturo” buonsenso e abbondante disponibilità economica si infilerebbe nel delirio eoliano di metà agosto.
Comunque, la barca va e la si lascia andare anche se, a raffreddare l’entusiasmo di un’altra estate vissuta come se non ci fosse domani, sono arrivate, causa covid, ordinanze restrittive del sindaco e del presidente di regione (stalla chiusa dopo che i buoi scappati?) con l’intento di contenere l’irrefrenabile voglia di fare festa e mucchio selvaggio (andrebbe spiegato che la libertà di infettare non esiste).
La butto qui brutalmente:
sono per l’introduzione del numero chiuso alle Eolie, che non vuol dire un numero basso di ospiti a cui è consentito l’accesso, ma un numero sopportabile, adeguato alle capacità di accoglienza delle nostre isole.
Una misura che ci consentirebbe di rendere sostenibili le presenze e migliore la pianificazione turistica, ci libererebbe dall’inutile assalto quotidiano di massa, alzerebbe la qualità media delle attività commerciali (oggi il centro di Lipari è una sgradevole bancarella) e ci consentirebbe di offrire servizi adeguati e più efficienti, oltre a permetterci di tornare ad ambire a presenze più qualificate e con maggiore capacità di spesa.
Non agitatevi, non succederà mai.
Sia per le difficoltà legate all’adozione della misura, sia perché il “sentimento" politico e maggioritario locale va nella direzione opposta (“pecunia non olet”, lo vogliamo sporco, maledetto e subito).
Agli isolani come me, nostalgici di un decoro che non tornerà, nel mese di agosto, non resta che affittare casa a qualche gruppo di allegri ragazzetti (sperando che non la distruggano) ed andare altrove ad aspettare che passi.
Da Fano in linea Sandro Pajno "Buon Ferragosto..."
di Sandro Pajno
Caro Bartolo, auguri a te e famiglia un buon ferragosto, augurio che estendo alla comunità delle Eolie, Patria del sole libero.
L'INTERVISTA DEL SINDACO MARCO GIORGIANNI A "RTL" VIDEO
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