di Carmelo Isgrò
"Quando è arrivato sulla spiaggia ancora respirava, abbiamo cercato di spingerlo verso il mare aperto ma continuava nuovamente a tornare a terra per morire". Questa è la fine di questo splendido esemplare maschio adulto di Delfino (Stenella coeruleoalba) spiaggiatosi qualche minuto fa a Patti marina (località Playa).
Sono stati due pescatori dilettanti che si trovavano sul luogo, i signori Pelleriti Francesco e Lo Presti Domenico, ad avvertire la Capitaneria di Porto di Milazzo e la Delegazione di Spiaggia di Patti che è prontamente intervenuta con il Capo Aiello, ma purtroppo non c'è stato molto da fare. Il Delfino a smesso di respirare e con enorme dispiacere l'ho portato fuori dall'acqua per evitare che il mare potesse riprenderselo in modo tale che domani si possa effettuare la necroscopia (ad opera dell'IZS di Sicilia) per capire le cause di questa morte.
"Quando è arrivato sulla spiaggia ancora respirava, abbiamo cercato di spingerlo verso il mare aperto ma continuava nuovamente a tornare a terra per morire".
Carmelo Isgrò, biologo marino racconta così la decisione del delfino di morire sulla spiaggia Playa a Patti Marina.
Sono stati due pescatori dilettanti che si trovavano sul luogo, Francesco Pelleriti e Domenico Lo Presti ad avvertire la Capitaneria di Porto di Milazzo e la delegazione di spiaggia di Patti che è intervenuta , ma purtroppo non c'è stato molto da fare. "Il delfino - aggiunge Isgrò - ha smesso di respirare e con enorme dispiacere l'ho portato fuori dall'acqua per evitare che il mare potesse riprenderselo in modo tale che si possa effettuare la necroscopia (ad opera dell'Izs di Sicilia) per capire le cause di questa morte". (ANSA).
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NOTIZIARIOEOLIE.IT
Carmelo Isgró "l'uomo delle balene". Servizio nel tg di Italia1 VIDEO
Ecco il servizio di Studio aperto andato in onda su Italia1 "l'uomo delle balene": ho parlato dei miei ultimi straordinari incontri con i giganti del mare e di come facciamo del nostro meglio per proteggere il mare insieme alla Guardia Costiera e alle altre associazioni.
Sono felice di promuovere anche la mia città e l'Area Marina Protetta di Capo Milazzo scenario mozzafiato dell'intervista (immagini col drone veramente pazzesche). Ringrazio la redazione di Studio Aperto Mag per il bellissimo servizio, la Guardia Costiera con cui ho l'onore di collaborare e che è sempre in prima linea per difendere il mare, tutti gli amici che mi hanno affettuosamente scritto e Roberto De Domenico per le immagini dall’alto di Codamozza.
Spero che questo servizio sia servito a sensibilizzare ulteriormente l'opinione pubbica sui problemi che affliggono il mare e i suoi abitanti... con la speranza che il mondo blu venga tutelato sempre e nel miglior modo possibile!
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di Valentina Gangemi
È un fiume in piena Carmelo Isgró, il biologo marino che si è occupato dello scheletro del Capodoglio Siso, spiaggiatosi privo di vita a Capo Milazzo e da lui studiato e conservato. Non bastava aver scosso l’opinione nazionale con la sua campagna il rispetto del mare, non bastava aver creato il Museo del Mare a Milazzo, adesso ha pure portato a compimento una campagna di sensibilizzazione dell’ambiente alle Isole Eolie e ha attraversato a nuoto lo Stretto.
Sì è conclusa la sua traversata delle Eolie a bordo di una “bagnarola”, come lui la definisce. Ha percorso tutte le perle del mediterraneo, in un viaggio a impatto zero, portando ovunque il suo messaggio ambientalista.
Alla fine, dopo 3 settimane, è tornato a Milazzo con un viaggio particolare: “A Punta Mazza si è fermato il vento – ha dichiarato Carmelo – ma non mi sono perso d’animo: ho legato una cima alla prua della barca e ai miei fianchi, ho nuotato fino a Punta Rugno (“Salamone a Mare”) trascinandomela circa tre chilometri!
Li è arrivato il temporale ed ho sfruttato il vento fortissimo per arrivare fino alla Lega Navale, punto da cui sono partito all’inizio del viaggio. InIn tutte queste operazioni sono stato seguito a pochi metri dall’Ammiraglio Santo Giacomo Legrottaglie (alto ufficiale della Marina Militare), senza il cui sostegno morale non ce l’avrei fatta!”. E non bastava neppure questo.
Lunedì infatti è riuscito ad effettuare la traversata dello Stretto di Messina a nuoto con tanta plastica usa e getta legata al corpo. “Ho voluto trascinarla con me – ha dichiarato – come metafora del fardello che l’uomo si sta portando dietro inquinando i mari”.(98zero.com)