di Daniela Merlo
Siamo vivi per miracolo, grazie a qualche angelo.
Intorno alle ore 2.00 l'esplosione di un fulmine ha fatto crollare il campanile della chiesa di San Giuseppe. Un boato fortissimo, poi il crollo mentre io, mio fratello Nicola, la mia amica Liudmila ed altri due amici ci accingevamo a salire le scale accanto alla chiesa. Siamo stati investiti da una pioggia di sassi e polvere, massi di grosse dimensioni, poi lo shock, non abbiamo capito nulla. Tanta paura, increduli, ma salvi! I massi sono caduti ad un passo da noi, fortunatamente sfiorandoci! Sono stati allertati immediatamente i vigili del fuoco, vedevamo uscire fumo nero dai contatori della chiesa.
Padre Giuseppe ci ha riferito che la croce di 3 mt. di altezza, colpita dal fulmine, si è completamente sciolta.
Siamo stati portati in ospedale in ambulanza per dei controlli, increduli, per essere del tutto illesi.
ULTIME NOTIZIE. PER METTERE IN SICUREZZA I RESTI DEL CAMPANILE E' STATA INCARICATA LA DITTA DI RAIMONDO PAINO CHE E' GIA' ALL'OPERA SOTTO LA DIREZIONE TECNICA DELL'INGEGNERE EMANUELE CARMEVALE.
foto di Silverio Raffaele
(ANSA) LIPARI - E' crollato la notte scorsa la parte alta del campanile della chiesa di San Giuseppe di Lipari colpita da un fulmine. Illese cinque persone, tra residenti e villeggianti, che passavano per strada in quel momento: sono state sfiorate dalle pietre cadute mentre salivano i gradini di una scala accanto alla chiesa. Portati in ospedale in ambulanza per dei controlli sono stati visitati e dimessi. Il parroco Peppino Mirabito ha visto la croce, alta tre metri, colpita dal fulmine, che si è completamente sciolta.
"Siamo vivi per miracolo grazie a qualche angelo" dice Daniela Merlo. "Intorno alle 2 - ricostruisce - un fulmine ha fatto crollare il campanile. Un boato fortissimo mentre con mio fratello Nicola, la mia amica Liudmila ed altri due amici stavano per salire le scale accanto alla chiesa. Siamo stati investiti da una pioggia di sassi e polvere: non abbiamo capito quello che era successo. Abbiamo chiamato i vigili del fuoco perché vedevamo uscire fumo nero dai contatori della chiesa. Abbiamo avuto anta paura - chiosa - ma siamo salvi".
SERVIZIO DEL TG5 DELLE ORE 20,00
SERVIZIO DEL TG4
SERVIZIO DI STUDIO APERTO
GDS.IT, IL SITO DEL GIORNALE DI SICILIA HA RILANCIATO LA NOSTRA NOTIZIA DELL'ANSA.
TRA LE REAZIONI DEI LETTORI CI SONO DUE CONSIDERAZIONI DI "GIOVANNI":
Meditare e fare discernimento su quello che sta accadendo nel mondo. Pregare perchè il mondo è colmo di peccati che l'uomo cieco di oggi non vede. Cercare Dio finchè si fa trovare.
La croce alta tre metri nel campanile della chiesa è stata colpita dal fulmine che provocato il crollo di una parte del campanile. Il fulmine ha scaricato la sua forza distruttiva sulla croce, che ha la colpa di essere stata esposta in modo maldestro. Tutti sanno che le parti metalliche attirano i fulmini, è la croce è fatta di metallo. Che il fulmine abbia scaricato la sua forza sulla parte metallica tanto da farla sciogliere, è più che normale. Che non si sia fatto male nessuno, è un fatto normale, frutto di coincidenza fortunata. No, non c'è nessun miracolo, ma solo coincidenza nella vicenda che ha colpito il campanile.
I COMMENTI
di Carlo D'Arrigo*
Un fulmine e il campanile va giù. Nel 1752 l'americano Benjamin Franklin dimostrò che il fulmine è una scarica elettrica. Durante un temporale fece salire un aquilone in cielo che, assorbendo umidità, era diventato un buon conduttore di elettricità. Una volta colpito dal fulmine, le scintille si propagarono lungo la corda che teneva l'aquilone. Fu un esperimento pericoloso che dimostrò come il fulmine fosse una grande carica elettrica. Ai tempi di Franklin erano ancora tante le superstizioni. Curioso è quanto scrive all'epoca il fisico Gottinga Georg Lichtenberg "Quando arriva un temporale, si riempia la camera dove si sosta con aria fresca aprendo porte e finestre perché il fulmine sia costretto a rimanere accanto alle pareti". Il fulmine è quindi una scarica elettrica fra la nuvola, carica di elettricità, e la terra (fulmine verso terra), o fra due o più nuvole. In generale i fulmini hanno origine nelle cellule temporalesche, per attrito fra le particelle e la ionizzazione dovuta alle cariche solari. La velocità del fulmine può raggiungere i 100.000 Km al secondo (la luce viaggia a 300.000 Km/sec) e la temperatura nel "percorso" del fulmine può raggiungere i 30.000° C. Siamo al triplo o quadruplo della temperatura del sole. Prima della scarica a terra il potenziale elettrico della nuvola, che ha creato il fulmine, può raggiungere i 100 milioni di volts e la corrente, in pochi millesimi di secondo, arrivare a 100.000 ampere. Un corpo colpito da un fulmine viene riscaldato per effetto Joule (e cioè riscaldamento di un conduttore al passaggio della corrente elettrica) e le grandi correnti in gioco possono fonderlo all'istante, così come brucia il fusibile di un dispositivo elettrico ma per correnti ben più piccole. Il brusco aumento di temperatura espande l'aria circostante il fulmine generando l'onda d'urto che percepiamo come tuono e il lampo che si vede è dato dal surriscaldamento degli elettroni che nel "transiente" termico rilasciano energia sotto forma di "fotoni" o luce. La scarica del fulmine avviene quasi sempre sul punto più esposto, coinvolgendo il punto più alto dell'edificio. Tutto quanto raccontato è ciò che è avvenuto durante il temporale che ha coinvolto il campanile della Chiesa di S. Giuseppe a Marina Corta. La croce si è comportata da parafulmine convogliando l'elevatissima corrente del fulmine che, per effetto Joule, l'ha addirittura fusa. Il corpo di fabbrica non si è sbriciolato per il temporale ma per lo shock termico subito al passaggio dell'elevatissima corrente all'interno di esso. Probabilmente la mancanza del "pennacchio" della croce in ferro avrebbe evitato lo sbriciolamento dell'opera muraria ma, ancora, un buon parafulmine sarebbe venuto in soccorso dell'intero campanile.
* Fisico, Consulente di Acustica del Comune di Lipari
di Ivo Gallimberti*
Il fulmine ha colpito la croce che ha fatto da parafulmine: immagino che non fosse collegata con un cavo di terra adeguato e quindi ha assorbito la prima botta di energia fondendo. Il fulmine deve essere stato di grande potenza. L'elettricità atmosferica alla quota dello zero termico che attualmente è di circa 3500 m. normalmente si scarica d'estate all'interno delle nubi; solo fulmini di grande potenza riescono a giungere a terra. A mio avviso il fulmine, colpita la croce, non si è scaricato dentro il campanile che dovrebbe presentare forti bruciature nere, ma a suo fianco; nel momento in cui giunge a terra tutta la potenza si scarica attraverso il suo canale, che sale istantaneamente a 20-30 mila gradi e si crea un'onda d'urto che equivale ad una potente splosione (quella che genera il tuono). A mio avviso è stato quindi il tuono a far crollare parte del campanile piuttosto che direttamente il fulmine.
*Esperto internazionale di fulmini e ambiente
3 settembre 2017
Malfa, conferenza su "Colpi di Fulmini" a cura del professore Ivo Gallimberti
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Mi giungono delle voci, ascolto...è un grido d'aiuto.
" Ciao a tutti, siamo dei cani di piccola taglia, viviamo in un grande spazio all'aperto ma di questo spazio noi non possiamo usufruire.
Da anni viviamo cosi, in pochi metri quadrati, solito pezzetto di cielo, solito pezzetto di terra, mai una sgambettata, mai due passi fuori di qui. Sempre legati, con una corda al collo, cosi passano i giorni, uno dietro l'altro, le notti, una dietro l'altra....e le stagioni, e gli autunni, le primavere, gli inverni...
Sole caldo, vento forte, pioggia, e noi sempre qui...si, coperti da una piccola tettoia ma pur sempre fissi, in questa immobilità innaturale per noi.
Non abbiamo mai visto il mondo fuori di qui, i nostri "padroni" sono convinti che noi stiamo bene, loro non sanno invece che noi vorremmo tanto qualcuno che giocasse con noi e che ci facesse divertire un po. Vorremmo scorazzare qui intorno, in tutto questo spazio che abbiamo. Sogniamo ciò che c'è oltre quel cancello...la vita fuori di qui, come sarà?
Siamo un po tristi, malinconici ma mai rassegnati! Abbiamo capito che c'è un'amica "umana" che ci ascolta e quando la sentiamo arrivare noi facciamo sentire le nostre voci. Lei ci sente, la avvertiamo nella notte, inquieta, mentre ascolta...
Fin'ora le nostre voci sono rimaste chiuse qui, in questo angolo di mondo ma adesso la nostra amica "umana" ha deciso di farle sentire a tutto il mondo, wow che figo!
E allora speriamo che qualcuno faccia qualcosa per noi, vorremmo tanto essere liberi prima di morire. Quando un giorno saliremo sul ponte dell'arcobaleno e incontreremo tutti i nostri amici che ci racconteranno dei loro viaggi e delle loro passeggiate nei parchi noi potremo solo rispondere di aver vissuto con "la legge morale dentro e il cielo stellato sopra".
---Nel canale tra Vulcano e Milazzo, il sig. Francesco Faranda insieme al dott. Carmelo Gugliotta, ex questore di Messina e attualmente a Perugia, hanno avvistato durante la navigazione a bordo della loro barca, una tartaruga caretta caretta che annaspava.
Sembrava, raccontano, che avesse problemi a scendere in profondità e che avesse difficoltà respiratorie.
Prontamente, senza pensarci due vole, Francesco e Carmelo, hanno immediatamente allertato la capitaneria di Milazzo e nell'attesa, hanno legato per una zampa il bellissimo esemplare trascinandolo sulla barca a fatica. La tartaruga, come potete vedere dalle foto, era abbastanza grande e avrà avuto un peso di circa 40 kg, riferiscono.
Veniva consegnata agli uomini della capitaneria e lasciata con un asciugamano bagnato addosso per permetterle di respirare.
Bellissimo gesto che non potevo lasciarmi scappare di raccontare, conoscendo personalmente Francesco e la sua famiglia, la loro sensibilità e il grande senso civico.
Grazie, vorremmo vedere sempre gesti simili nei confronti di tutti gli esseri meravigliosi che popolano il nostro pianeta.