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di Angelo Sidoti

Giovanni Di Perri uno di noi eoliani a Torino per fortuna...

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CORONAVIRUS, PARLA GIOVANNI DI PERRI RESPONSABILE MALATTIE INFETTIVE DELL'OSPEDALE AMEDEO DI SAVOIA

TORINO. E’ un virus che contagia le certezze, oltre che le persone. Poche certezze, fin da subito, e a ben vedere nemmeno tali: dai tempi dell’incubazione alla sopravvivenza di “Covid-19” sulle superfici. Se ne sono già lette di ogni, altre seguiranno.

Così i dubbi, gli interrogativi, circolano più velocemente del “corona”. Il fatto che a porseli siano gli esperti rende l’idea del sostanziale buio in cui tutti brancoliamo. Giovanni Di Perri, responsabile Malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia, lo dice chiaro: «La situazione? Incrociamo le dita ma è probabile che prossimamente i casi aumentino... nè è da escludere che qualche paziente non ce la faccia».

Parliamo dei pazienti cosiddetti “fragili”; anziani o molto anziani e con comorbilità, cioè già alle prese con una o più patologie». Per intenderci, quelli che sovente vivono le influenze e le polmoniti, tuttaltro che banali, come una minaccia. Un dato per tutti: circa 13 mila i decessi causati dalle varie forme di polmonite in Italia solo nel 2017.

Di più: «Non è nemmeno da escludere che nei giorni scorsi qualche anziano se ne sia già andato per questo virus», aggiunge Di Perri. Frase raggelante, ma che ha una sua logica: «Naturalmente ci auguriamo di no ma per molti versi la dinamica del coronavirus è sovrapponibile a quella dell’epidemia influenzale».

Non a caso, tra il personale sanitario l’allontanarsi dell’influenza è atteso con una certa ansia. Se non altro perché, a livello sintomatologico, renderà il quadro più trasparente e più agevole la diagnosi. E non a caso, la Regione conviene con Di Perri sulla necessità di praticare tutti gli esami ordinari in caso di infezioni respiratorie. Anche quelle per cui non si reputa necessario sottoporre il paziente al test specifico predisposto all’Amedeo per escludere il coronavirus (a proposito: lunedì la Regione darà il via libera all’acquisto di un apparecchio che consente di ridurre drasticamente i tempi della diagnosi dalle attuali sei ore a 2 o tre al massimo). «Oggi come oggi ogni sindrome influenzale va monitorata con la massima attenzione», conclude Di Perri. Insomma: non è il momento di mettersi a risparmiare sulla diagnostica. 

"Il paziente sta bene, è uno dei casi lievi. È un caso banale: quello che stiamo affrontando è un fenomeno infettivo molto simile all'influenza, quindi molto frequente e banale - così Giovanni Di Perri, virologo dell'Amedeo di Savoia, ospedale dove si trova l'uomo di Torino affetto da Coronavirus - Il decreto legge? Sono misure cautelative che per ora non coinvolgono il Piemonte. La psicosi non è immotivata, la mortalità è tra 2 e il 3%, legata a pazienti anziani con altre patologie. Bisogna quindi vigilare e farlo circolare il meno possibile. Rispetto ad altri problemi ha coordinate favorevoli. La quarantena è un elemento di grandissimo valore, non sempre è applicabile".(lastampa.it)

 
L'INTERVENTO
 
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di Vincenzo La Cava
 
Ciao Bartolo,
 
Sollecitiamo i controlli agli aliscafi e navi. Si prevedono tanti turisti ed i lavoratori sono preoccupati. Sollecitate la gravità della situazione per le isole Eolie, visto che la politica dorme.
Ciao e buona domenica

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