Cari Amici lontani e vicini, Buon Natale dal Notiziario delle Eolie e un caro saluto a tutti Voi dal Sole sempre libero delle Eolie e come sempre buon Notiziario a tutti...


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afgVivendo questo spazio cinese da giramondo (senza toccare il pogiornalismo), mi sembra di osservare quelle maestose piante di fichi d’India dove, dopo aver raccolto i frutti e vederli allineati ordinatamente nei panieri, devi sbucciarli senza guanti per le spine. Qui rientra anche i sapore dell’aria dura e cruda come spesso accade nel mischiare un popolo che guarda e tace ma con il sorriso che gli scivola addosso come un vestito. Un taxista ci ha fatto capire che circa un anno fa ha conosciuto un eoliano di 45 anni che ha sposato una cinese e vive a Pechino in zona semicentrale. Questi eolian-cinesi.
Negli ultimi anni la vita in Cina é cambiata. Segue sempre più la vita delle borse. Quella economica con i suoi picchi di sali-scendi e quella della moda, originale e non. Tutto é comunque un boom. Strade intasate nel traffico, ma senza uso del clacson, anche se bici e moto hanno le corsie preferenziali. La gente crea filiere come formiche al lavoro che spuntano da qualsiasi posto. E’ una massa umana in movimento. Maestoso il servizio  delle forze dell’ordine che é presente a vista e non. Come tutti i posti turistici del mondo c’é una offerta pazzesca di cappellini, ombrelli, bici a 3 ruote, auto e moto ed ogni altra cosa vendibile. Un appartamento da 70 mq si affitta, in zona semicentrale, a 750 euro al mese. Lo stipendio per un lavoratore addetto alla pulizia é di 300 euro e naturalmente a salire fino ai mega stipendi. Tutto in funzione del tipo di lavoro. Le banche sono posizionate una accanto all’altra e tutte con clienti. Al cambio con 100 euro danno 600 renminbi (o yuan). Spopolano le minigonne. Le donne sono molto emancipate ma non possono avere più di un figlio, altrimenti bisogna andare a vivere in zone lontane, la legge non li riconosce e si pagano multe dal valore di una casa e non può accedere alla scuola. In molti mercatini cinesi si possono trovare le scarpine indossabili da chi praticava il Loto d'oro, così piccole da dubitare che non una donna adulta, ma persino una bambina potesse indossarle. Loto d'oro o Gigli d'oro si chiamavano i piedi artificialmente deformati delle donne cinesi. Il nome nato per l'andatura precaria e oscillante che avevano le donne sottoposte a questa pratica, in voga dall'inizio della dinastia Song e durante le dinastie Ming e Qing é scomparsa durante la prima metà del XX secolo. Proprio vero una nazione cresciuta in punta di piedi.
 
Il linguaggio di Michele Sequenzia
 

Quante cose s'imparono dai Cinesi! A noi Italiani sembra di essere capaci di capire tutto, talvolta diventiamo intolleranti davanti allo " straniero" di cui non conosciamo il linguaggio......lo sentiamo diverso...forse   lo disprezziamo o ci sentiamo in difficoltà se ci imbattiamo con chi ci sembra " dissimile..." da noi, magari per Cultura, Lingua, cibo... modi di vestire...

Con troppa disinvoltura crediamo di essere noi soli...al  “centro" del mondo”... Noi che discendiamo dai Romani, dal grande Impero di Roma...siamo spesso intolleranti, e questo è un grande male.  

Amiamo il "turista" ma lo vogliamo su "misura"...che sia "simile" a noi... Sappiamo forse distinguere a prima vista... un cinese da un Sud Coreano? Che cosa sappiamo dei Cinesi? La nostra cultura ci ha spesso impedito di guardare fuori dalla finestra...di guardare con occhi "diversi"...oggi che più che mai occorre lanciarsi nel mondo...trovare altre vie...studiare, conoscere i popoli, i nostri fratelli lontani... molto di più di prima...Noi   come molti altri Europei, cosa stiamo facendo? Siamo sicuri di essere tanto intelligenti? Sappiamo usare bene il nostro cervello? Vogliamo capire veramente il " nostro prossimo" ...avvicinarlo senza pregiudizi...dare la mano a chi ci parla una lingua diversa, chi ci guarda con occhi diversi?

Leggo una notizia che ho colto dal web. Anche a Torino esiste una scuola per apprendere il Cinese. Penso che sia molto interessante.

Leggo e riporto: "Chi ascolta un discorso in mandarino usa entrambi gli emisferi cerebrali. Sophie Scott e i suoi colleghi del Wellcome Trust, Centro di Ricerca Inglese, hanno sottoposto a scanner cerebrale un gruppo di persone che parlavano cinese o inglese. Così hanno scoperto che il nostro lobo temporale sinistro si attiva quando chi parla in lingua inglese ascolta qualcuno esprimersi in questa lingua. Nel caso del cinese, invece, ad ‘accendersi’ sono entrambi i lobi temporali degli ascoltatori.

”Chi parla diversi linguaggi usa il cervello in modo differente per decodificare le parole – spiega la Scott – In questo modo io ho verificato alcune teorie in materia”. Il mandarino é notoriamente una lingua ostica da imparare: a differenza dell’inglese e di molte lingue occidentali prevede intonazioni diverse per dare a particolari parole (apparentemente identiche) significati completamente dissimili. Ad esempio, la parola ‘ma’ puo’ significare "madre", ma anche "cavallo", "megera" o addirittura " canapa".

Secondo i ricercatori é proprio la varietà dell’intonazione a rendere immediatamente necessario l’uso di entrambe le aree del cervello che fin da bambini si attivano, per attribuire a ciascuna parola il significato che si vuole insegnare correttamente.

Il lobo temporale destro, infatti, normalmente é associato alla comprensione di musica e quindi delle diverse tonalità. Essenziale è l'insegnamento della musica fin dai primi vagiti. La musica ha una potenzialità espressiva infinita per l'apprendimento, perché stimola entrambi gli emisferi cerebrali. ”Sembra che la struttura del linguaggio che impariamo da piccoli – dice l’esperta alla Bbc online – influisca sulla struttura del cervello che si sviluppa fin da piccoli...per decodificare ed apprendere i suoni e le parole. E non a caso i madrelingua inglesi trovano straordinariamente difficile imparare il mandarino."

Nota:

Il mandarino" viene parlato, come madrelingua, nella Repubblica popolare della Cina, nella Repubblica di Cina o Taiwan, in Malaysia e in Singapore.pi

imparare il cinese fa bene al cervello: provare per credere

Avvicinarsi alla Cina e alla lingua cinese, di Federico Madaro

Scientists Claim Learning Chinese Makes You Smarter

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