Linosa, Nicolini sui collegamenti: «Vogliamo soluzioni immediate»
Il sindaco di Lampedusa e Linosa Giusi Nicolini ha scritto al presidente della Regione, al ministro Delrio e al prefetto di Agrigento, lanciando un appello circa la situazione dei collegamenti per Linosa.
«Da dicembre 2014 Linosa e Lampedusa non hanno gli aliscafi per collegare le isole tra di loro e l'arcipelago con la Sicilia. In questo momento le Isole Pelagie sono collegate con la Sicilia e tra di loro esclusivamente con una nave, unico cordone ombelicale per ogni necessità di approvvigionamento e continuità territoriale. L'aliscafo per Linosa e' una ragione di vita, perché a Linosa non c'è niente e, per ogni bisogno, i cittadini di Linosa devono raggiungere Lampedusa o la Sicilia. Per sei mesi i linosani sono stati condannati all'isolamento pure da Lampedusa, isola madre. In estate, gli aliscafi per Linosa e per Lampedusa sono indispensabili anche per il turismo. Siamo le isole più lontane d'Italia e quelle più svantaggiate d'Europa, la Regione aveva bandito più volte la gara per darci gli aliscafi lo scorso inverno, ma le gare sono andate deserte. Tutte le gare sono andate deserte sinora, perché gli armatori siciliani si sono ammutinati. La gara che la Regione ha esperito per una durata di 5 anni per le Pelagie, Ustica e Pantelleria ammonta a 42 milioni di euro. Ed è andata deserta. Poi ci saranno le Egadi con 24 milioni di euro e le Eolie con 39 milioni di euro, ma solo per 19 mesi. Sono tantissimi soldi. Ma le gare vanno deserte. Perché? Perché in Sicilia gli aliscafi per le isole devono costare più che nel resto d'Italia e, nonostante ciò, dobbiamo assistere alla serrata degli armatori siciliani come se fosse una cosa normale? Perché i miei concittadini devono essere condannati all'isolamento e pagare il prezzo di tutti i mali di un territorio malato che non riesce a diventare normale? È normale che in tempi di crisi, di fronte a tutti questi milioni di euro e a condizioni contrattuali di ovvia decenza, i cittadini che fanno vivere il più grande patrimonio ambientale della Sicilia - le piccole isole - debbano annaspare per sopravvivere? Ma quale futuro io devo indicare alla mia comunità senza mezzi di trasporto? Un futuro di ricatti, arroganza, speculazione? Voglio chiedere al presidente della Regione Siciliana e al Ministro della mobilità: quanto spendono le altre Regioni per garantire servizi efficienti e moderni per la continuità territoriale dell'Isola d'Elba, del Giglio, di Ischia, di Capri, di Ponza....? E nello stesso tempo, mi rivolgo a tutti gli armatori di buona volontà. A quelli che non hanno mai incassato denaro pubblico non dovuto. C'è qualcuno? Esiste qualcuno che vuole venire a rendere un servizio essenziale per la mia comunità ? O devo organizzare i pescatori isolani in società, noleggiare un aliscafo all'estero e inaugurare una nuova forma di autogestione del trasporto regionale in Sicilia? Abbiamo fretta, perché il tempo è già scaduto e la pazienza pure. Mentre si studia la soluzione, siccome di fronte alla persistente interruzione di pubblico servizio essenziale per le isole più lontane d'Italia, l'Ordinamento Giuridico prevede il contrasto dei conseguenti reati e la soluzione mediante lo strumento dell'ordinanza contingibile e urgente, chiedo che le Istituzioni statali e regionali applichino il principio di legalità. Da lunedì la Regione esperirà l'ennesima procedura negoziata per la quale occorreranno quindici giorni. Non siamo più disposti ad aspettare ancora oltre. Io e i miei cittadini ci aspettiamo soluzioni immediate».
Sarà convocata a breve l'assemblea dei comuni delle Isole minori per decidere come proporre i territori insulari e i prodotti di eccellenza nei padiglioni del Ministero delle Politiche agricole e dei Beni culturali e turismo in occasione di Expo 2015.
Un primo incontro nelle prossime settimane, un incontro che è un'evidente risposta a quanto riportato dal presidente dell'Assoalbergatori elbana circa la "dimenticanza" da parte della Regione dell'arcipelago negli itinerari promossi alla fiera mondiale milanese.
"Sarà una grande opportunità - scrive il sindaco Ciumei - per la promozione dei territori e dei nostri prodotti di eccellenza. Per quanto apprendo dalla stampa, esprimo solidarietà all'Associazione Albergatori, che attraverso il suo Presidente si lamenta dell'esclusione dell'Isola d'Elba dagli itinerari turistici che Toscana Promozione ha elaborato per Expo 2015.
Un atteggiamento che indigna e preoccupa, considerato che la programmazione regionale non dovrebbe interessare il nostro territorio solo per Expo 2015 ma anche per la programmazione dei cinque anni a venire. Invito l'Ing. Massimo De Ferrari ad unirsi a noi nel progetto dell'ANCIM che ci vedrà rappresentati presso i padiglioni dei Ministeri delle politiche agricole e dei beni culturali-turismo per dimostrare che l'Elba e l'Arcipelago esistono, a prescindere dalla considerazione che Firenze ci riserva"
--L'aula del Senato ha approvato il dl sull'Imu agricola. Tra le principali modifiche accolte, la moratoria di sanzioni e interessi fino al 31 marzo per chi paga in ritardo, l'introduzione per i comuni della cosiddetta 'collina svantaggiata' di una detrazione di 200 euro per i terreni posseduti e condotti dai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali e l'esenzione totale della tassa per i terreni delle isole minori. Il via libera è giunto dopo un acceso dibattito in aula, con M5s, Forza Italia, Lega Nord e Gal determinati nel chiedere l'esenzione totale.
Per i senatori pentastellati "gli agricoltori vengono usati come bancomat dal governo per coprire i buchi della fantapolitica di Renzi. Uno per tutti: gli 80 euro. Questo decreto è solo fuffa". Forza Italia accusa Ncd di aver appoggiato il governo ''contro un emendamento che individuava nell'aumento dei canoni demaniali sulle trivellazioni la soluzione per consentire l'eliminazione totale dell'Imu''. Per la Lega Nord il governo ha introdotto una "nuova patrimoniale".
Soddisfazione da parte della Coldiretti che parla di "ulteriori segnali di attenzione del Parlamento" ma chiede di "eliminare le incongruenze che ancora esistono rispetto alle reali condizioni e caratteristiche dei terreni, coinvolgendo gli enti territoriali nell'adozione dei criteri di classificazione".
Il presidente Coldiretti, Roberto Moncalvo, chiede anche di "rafforzare la scelta equa e coraggiosa di mantenere l'esenzione per le imprese agricole professionali in tutte le aree svantaggiate".
---Si va verso l'esenzione dell'Imu nei terreni agricoli delle isole minori. La proposta è stata presentata dalla senatrice Pamela Orrù attraverso un emendamento al decreto in fase di esame in Parlamento.
In questi giorni la Commissione Finanze al Senato ha aperto l'esame degli emendamenti al decreto relativo alle misure urgenti in materia di "esenzione Imu". Nell'ambito del provvedimento la senatrice Pamela Orrù ha presentato e sottoscritto alcuni emendamenti, tra cui quello che punta ad estendere l'esenzione Imu ai terreni agricoli ed a quelli non coltivati delle isole minori. Tra le proposte anche lo slittamento del pagamento per l'imposta complessivamente dovuta per l'anno 2014 entro il 31 marzo 2015, emendamento per cui è arrivato un sostanziale via libera.
La parlamentare del Pd punta anche ad una modifica del decreto permetterebbe di applicare l'esenzione ai terreni concessi in comodato o in affitto a coltivatori diretti e a imprenditori agricoli professionali ed a applicare, per il primo anno, l'aliquota ridotta al 50 per cento ai terreni agricoli sottoposti ad Imu con effetto dal periodo d'imposta 2014. Altri emendamenti, di cui la Orrù e cofirmataria, puntano all'esenzione dall'imposta municipale ai terreni agricoli che si trovano nei comuni classificati parzialmente montani nell'elenco Istat, nel caso di concessione degli stessi in comodato o in affitto a familiari in linea retta che svolgono attività di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale.
"In particolare – ha dichiarato la senatrice Orrù - le proposte emendative del relatore, il collega Fornaro, mirano a non applicare sanzioni o interessi in caso di ritardato versamento dell'imposta dovuta per il 2014 a chi dovesse pagare entro la data del 31 marzo 2015; a rimborsare quei comuni che hanno pagato in base al decreto del novembre 2014 ma che sono stati esentati per effetto dell'ultimo provvedimento del Governo; a costituire, presso il Mef, un fondo compensativo in favore dei Comuni che abbiano registrato un minor gettito rispetto a quello preventivato".
---E' iniziato l'iter in commissione Ambiente al Senato di 4 disegni di legge sulle isole minori. Si va dai documenti unici di programmazione isole minori (Dupim) ai progetti integrati di sviluppo territoriale, passando per tassa di sbarco, programma-quadro per lo sviluppo delle isole minori, agevolazioni fiscali per le imprese e casa della giustizia.
Senza scordare, oltre ai Comitati per le isole minori, anche l'idea di promuovere conferenze per il Mediterraneo e quella per favorire l'uso di un marchio unico di certificazione. Vediamo, nel dettaglio, cosa contengono le quattro proposte illustrate dal relatore in commissione a Palazzo Madama, Giuseppe Mariniello (Ncd).
LA PROPOSTA RANUCCI L'obiettivo del disegno di legge a prima firma di Raffaele Ranucci (Pd), vicepresidente della commissione Lavoro, vuole "creare le condizioni per facilitare una strategia di sviluppo sostenibile per le isole minori, garantendo al contempo la tutela ambientale di detti territori". E, quindi, il progetto di legge su 44 piccole isole, istituisce "presso la presidenza del Consiglio dei ministri la commissione permanente per le isole minori", con compiti di elaborazione "della proposta di programma quinquennale di interventi".
Quest'ultima, che dovrà poi essere approvata con decreto del premier, è denominata "Documento unico di programmazione isole minori(Dupim)". Il Dupim, si legge ancora nell'articolato, "è aggiornato annualmente e rinnovato ad ogni scadenza quinquennale". E le risorse economiche sono individuate, come ha ricordato anche il relatore, integrando "la dotazione finanziaria del fondo di sviluppo delle isole minori".
IL DISEGNO DI LEGGE D'ALÌ Il progetto di legge, a prima firma di Antonio D'Alì (FI), prevede la nascita di un "comitato istituzionale delle piccole isole" e della "Conferenza per lo sviluppo delle piccole isole del Mediterraneo", volta a "intensificare gli scambi culturali e il trasferimento di esperienze fra le comunità isolane, in modo da valorizzare pienamente il patrimonio storico, culturale ed economico rappresentato da tali comunità". E gli strumenti di programmazione si basano su un "accordo di programma quadro da porre a base del documento unico di programmazione isole minori".
Nel disegno di legge si prevede l'incremento "di 10 milioni di euro a decorrere dal 2013″ per "l'adeguamento degli impianti di smaltimento dei rifiuti solidi urbani e di depurazione delle acque dei comuni" che si trovano all'interno delle piccole isole. Inoltre nel progetto si vuole creare uno specifico "marchio di qualità ambientale e paesaggistica", ovvero un "marchio unico di certificazione, per la personalizzazione dei prodotti e delle iniziative, già istituito dai comuni delle piccole isole".
IL DDL ORRÙ L'altro disegno di legge del Pd è a prima firma di Pamela Orrù. L'obiettivo? Consolidare 'Laboratorio isole' come metodo: è questo il frutto di una elaborazione comune con l'Associazione nazionale comuni isole minori (Ancim), che ha visto il protagonismo anche dei cittadini e delle forze economiche locali". Ma, si legge ancora nella relazione illustrativa, ci sono anche i contenuti, partendo dalla "previsione di un piccolo fondo, da implementare con finanziamenti altrimenti frazionati in vari ministeri, nell'ottica di una programmazione unitaria".
E l'azione deve essere "finalizzata a realizzare gli interventi previsti dai Pist (Progetti integrati di sviluppo territoriale)" all'interno del quadro programmatico pluriennale del Dupim. Il disegno di legge, che interviene in via specifica anche su sanità, scuola, trasporti, prevede anche la nascita di una "conferenza per il Mediterraneo che mira ad inserire il problema complessivo delle isole minori in un quadro di programmazione e di progetti integrati" e istituisce il "Comitato per le isole minori" presso la presidenza del Consiglio dei ministri.
Senza scordare "accordi di collaborazione e convenzioni con gli istituti di credito per incentivare lo sviluppo infrastrutturale e tecnologico delle isole minori". È anche prevista, in alternativa all'imposta di soggiorno, quella di sbarco, nella misura massima di 1,5 euro. Infine, come si legge nella proposta, nei comuni dove "ha sede il giudice di pace è istituita la 'casa della giustizia'", centro di mediazione coordinato dal mediatore-conciliatore, ovvero una figura a costo zero "scelto tra i magistrati in quiescenza che abbiano dichiarato la propria disponibilità".
IL PROGETTO DE POLI Un "Comitato istituzionale delle isole minori" è istituito anche dal ddl a prima firma di Antonio De Poli (Udc). E per il fondo per le isole minori è "autorizzata la spesa di 100 milioni di euro per gli anni 2013, 2014 e 2015 e di 50 milioni di euro a decorrere dall'anno 2016″. Inoltre il ddl istituisce un "programma-quadro per lo sviluppo delle isole minori" e il comitato predispone "il piano nazionale per la valorizzazione e lo sviluppo delle isole minori, che ha validità triennale ed è aggiornato annualmente". Un decreto del Mef infine, come ha ribadito anche Giuseppe Mariniello in sede di presentazione congiunta dei ddl, definirà i requisiti per l'accesso a agevolazioni fiscali per le imprese "che già operano o che intendano in futuro realizzare insediamenti produttivi".