di Pietro Lo Cascio*
L'incidente che ha coinvolto il serbatoio 513 della Raffineria Mediterranea di Milazzo, dove 1000 tonnellate di benzina non raffinata sono andate in fumo in una sola notte, ripropone con urgenza il problema dell'impatto ambientale del polo industriale della Valle del Mela – che, oltre alla raffineria, comprende una centrale elettrica a olio combustibile, un'acciaieria, un elettrodotto da 380 KV (un altro è in costruzione) e una fabbrica di amianto dismessa in attesa di una bonifica – non soltanto sulle aree immediatamente circostanti, ma anche sull'arcipelago delle Eolie.
Soltanto per fortuite circostanze meteorologiche – i venti spiravano da Nord – le isole non sono state infatti avvolte da una nube di polveri sottili, metalli pesanti, diossine e biossido di carbonio, e tuttavia non si può escludere che nei giorni successivi parte di questi residui tossici e fortemente inquinanti abbia comunque raggiunto anche il nostro territorio.
È dunque evidente che questione ci riguarda da vicino, e sorprende pertanto il silenzio dei sindaci dei comuni eoliani – in primo luogo quello di Lipari, che rappresenta il maggiore comune del comprensorio – su un argomento che investe direttamente la tutela della salute dei cittadini e l'integrità del mare e delle coste dell'arcipelago.
I sindaci eoliani non possono e non devono ignorare che la Valle del Mela, già nel 2002, sia stata dichiarata "area ad elevato rischio di crisi ambientale"; che la Regione non abbia ancora installato un sufficiente numero di centraline per rilevare le emissioni provenienti dalla raffineria e monitorare l'inquinamento atmosferico (a Milazzo quelle dell'ARPA sono soltanto due, alle Eolie non ce n'è nemmeno una); che numerosi abitanti della cittadina mamertina abbiano avviato una class-action per ottenere il risarcimento dei danni legati all'inquinamento; che la rivista "Epigenomics" abbia pubblicato uno studio, realizzato su un campione di 200 bambini della zona, nel quale si dimostra l'allarmante presenza di alterazioni e metilazioni del DNA; che la Procura di Barcellona-Pozzo di Gotto abbia avviato un'inchiesta sul malfunzionamento degli impianti di trattamento delle acque reflue della raffineria, in parte oggi sotto sequestro, a seguito dello sversamento in mare di ingenti quantitativi di idrocarburi.
Non è possibile continuare a tacere sui rischi concreti di un disastro ambientale, sulla presenza di scarichi industriali in mare, sulla violazione delle prescrizioni dell'AIA (autorizzazione integrata ambientale) relative ai controlli e alla conservazione dei dati (si veda il rapporto pubblicato su http://legambientesicilia.it), ed ancora sui rischi connessi al transito e alle operazioni di carico e scarico di un esorbitante numero di petroliere, che si verificano a poche miglia di distanza dalle isole.
Non è possibile, soprattutto, alla luce dell'orientamento che i governi nazionali e regionali hanno assunto negli ultimi decenni in materia di tutela delle risorse naturali e ambientali delle Eolie, concretizzatesi attraverso la designazione di una ZPS (Zona a protezione speciale) che comprende interamente il mare e le coste dell'arcipelago, la proposta di istituzione di un'area marina protetta e di un parco nazionale e, non ultimo, lo stesso riconoscimento delle isole come Patrimonio dell'Umanità nella World Heritage List dell'Unesco.
Per queste ragioni, sono convinto che i sindaci eoliani debbano fare la loro parte, assumendo una dura presa di posizione e intervenendo presso gli organi competenti, con l'autorevolezza che deriva dal loro ruolo, allo scopo di ottenere concrete garanzie di tutela per le comunità che rappresentano e per l'economia che le sostiene; ma, soprattutto, perché venga finalmente avviato un processo di riconversione del polo industriale della Valle del Mela che, anche per il nostro territorio, rappresenta una "bomba ad orologeria" di portata catastrofica.
*Consigliere comunale de "La Sinistra"
LE OPINIONI.
di Massimo Ristuccia
A proposito di sicurezza nelle raffinerie, una sintesi,da uno studio:SICUREZZA E PROTEZIONE AMBIENTALE NELLE RAFFINERIE, "(ma bisogna investire nella sicurezza e modernizzazione)" Incidenti e infortuni nelle raffinerie Gli incidenti rilevanti avvenuti nelle raffinerie sono oggetto di studi e analisi per identificarne le cause, allo scopo di adottare le opportune misure preventive. Oltre alle banche dati incidenti, che è possibile consultare, esistono studi effettuati dalle compagnie assicurative che, oltre a descrivere gli incidenti avvenuti, le relative cause e conseguenze, riportano i danni materiali registrati.Criteri di tollerabilità dei rischi individuali e collettivi. Tenuto conto che nella valutazione dei rischi ci si focalizza sia sui rischi per l'individuo, addetto o persona terza, coinvolto in incidenti sul posto di lavoro (rischio individuale), sia su quelli che coinvolgono gruppi di persone presenti all'interno o all'esterno del luogo ove si svolge l'attività analizzata (rischio collettivo.Criteri e sistemi di sicurezza. La progettazione della sicurezza, per risultare efficace, deve essere contestuale alla progettazione strutturale degli impianti (selezione e valutazione del processo, ingegneria di processo, ingegneria d'impianto), sia in fase di prima installazione, sia in occasione di migliorie o modifiche. Nell'ottica del miglioramento continuo vanno comunque adottati strumenti che consentano la verifica dell'adeguatezza, in un contesto operativo in continua evoluzione, dei criteri e dei sistemi di sicurezza messi in atto e, in caso di necessità, deve essere valutato il loro potenziamento.
di Saverio Merlino*
AL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE, AL MINISTRO DELLA SALUTE
e p.c. AL PRESIDENTE DELLA VIII COMMISSIONE (AMBIENTE E TERRITORIO) CAMERA DEI DEPUTATI, AL PRESIDENTE DELLA XIII COMMISSIONE (TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI), SENATO DELLA REPUBBLICA, AL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA, ALL'ASSESSORE REGIONALE DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE REGIONE SICILIANA, AL PRESIDENTE DELLA IV COMMISSIONE AMBIENTE E TERRITORIO REGIONE SICILIANA, AL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI MESSINA, AL COMMISSARIO DELLA PROVINCIA DI MESSINA, AL SINDACO DI LIPARI, AL SINDACO DI SANTA MARINA SALINA, AL SINDACO DI LENI, AL SINDACO DI MALFA
La situazione e gli eventuali pericoli provenienti dalla Raffineria Mediterranea di Milazzo e dal Polo industriale del Mela, da molti erroneamente considerato un aspetto secondario per il territorio delle Isole Eolie, ultimamente non sono più sottovalutabili.
Sempre più spesso le presenze industriali di tale zona sono causa principale di malcontento e di lamentele da parte delle comunità circostanti per i rischi legati alle emissioni.
Le Isole Eolie, collocate di rimpetto all'area industriale milazzese, hanno sopportato, da sempre e in silenzio, questi rischi che da quella realtà potrebbero arrivare da un momento all'altro (i venti che interessano la località di Milazzo sono il Maestrale e lo Scirocco. Il primo porta eventuali inquinanti nei paesi della Valle del Mela, il secondo invece sulle Isole Eolie).
L'incendio di vaste proporzioni che si è sviluppato nella notte del 27 settembre u.s. ha rinfocolato le paure degli abitanti del circondario e anche degli Eoliani.
Le emissioni di derivazione petrolchimica hanno un impatto ambientale che potrebbe compromettere e modificare lo stato di salute, non solo degli abitanti di Milazzo e del comprensorio del Mela ma anche delle Isole Eolie (diversi sono gli organismi che stanno eseguendo studi e analisi e ricerche in merito).
Giacché, se non dovesse essere salutare, inconfutabilmente anche noi "isolani" respiriamo quell'aria, è necessaria pure per questo nostro Arcipelago un'azione immediata di tutela inibitoria per le possibili conseguenze moleste e inquinanti., che saranno dannose sotto diversi aspetti anche biologico, agroalimentare, abitativo, economico e turistico.
Pertanto, viste le considerazioni sin qui espresse,
poiché il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, d'intesa con la Regione, con proprio decreto, in data 11.8.2006, ha istituito come sito d'interesse nazionale anche l'Area industriale di Milazzo - Valle del Mela, che deve essere sottoposta a interventi di caratterizzazione, di messa in sicurezza, di emergenza, di bonifica, ripristino ambientale e attività di monitoraggio, tutela di beni assoluti e primari quali sono la salute, la salubrità dell'ambiente, l'incolumità pubblica, etc.;
poiché il Polo industriale Milazzo - Valle del Mela è annoverato come "area a elevato rischio di crisi ambientale" quindi dotato di " un piano di risanamento teso a individuare in via prioritaria le misure urgenti atte a rimuovere le situazioni di rischio e ad attuare il ripristino ambientale";
poiché il Prefetto della Provincia di Messina ha convocato un comitato di emergenza tenutosi il 2 ottobre u.s.;
poiché è previsto un tavolo tecnico per il giorno 7 ottobre p.v., convocato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, proprio sulle suddette questioni;
poiché la IV Commissione Ambiente e Territorio dell'ARS ha convocato sui medesimi temi un'audizione per il giorno 10 ottobre p.v.;
si chiede
- che gli amministratori dei comuni eoliani siano tempestivamente messi a conoscenza del Piano esistente e coinvolti attivamente nelle suddette convocazioni in cui dovrà essere urgentemente discussa la redazione e approvazione di un nuovo e aggiornato strumento di pianificazione ambientale del territorio in questione (Milazzo - Valle del Mela - Eolie);
- di conoscere se sono state adottate dalle Istituzioni e dagli Organi preposti tutte le misure e prescrizioni atte a prevenire o impedire il pericolo o il danno per la salute pubblica per gli abitanti della zona.
- che Codesti Ministeri, di concerto con la Regione Sicilia, le Amministrazioni e i Consigli comunali delle aree interessate (Eolie comprese - penso al mare e alle coste di questo Arcipelago), organizzi, entro poco tempo, un pubblico incontro al fine di adottare una politica comune per difendere l'ambiente e la salute dei cittadini, i quali vivono le preoccupazioni e le paure di chi abita nell'area della Raffineria di Milazzo e del Polo Industriale del Mela.
*Segretario PD Lipari-Eolie
---Gentile Signor Sindaco, con la presente interrogazione desidero conoscere le sorti del "Progetto di internazionalizzazione dei beni culturali delle isole minori siciliane" (Misura 6.06c del PIT Isole Minori nell'ambito del POR 2000/2006); nonostante il fatto che siano stati saldati alcuni stati di avanzamento, che siano state pagate generose consulenze e attività di animazione e rilevamento, che nel corso delle fasi precedenti sia stata predisposta una variante, si deve constatare come ben poco di concreto sia stato prodotto, non soltanto sulla base delle vaghe informazioni che vengono riportate sul sito www.sibimsicily.it ma, soprattutto, alla luce dell'apparente assenza di ricadute effettive o quanto meno stimabili sul mercato turistico che si rivolge alle Eolie e, in generale, alle isole minori siciliane.
In particolare, desidero sapere se il Comune di Lipari ha individuato e incaricato un nuovo responsabile del procedimento, e in tal caso conoscere il nominativo del funzionario; se i termini di tempo previsti per il completamento del progetto siano già scaduti o, in caso contrario, quando è prevista la scadenza degli stessi; infine, nel malaugurato caso che i termini fossero già scaduti o prossimi alla scadenza, pongo due ulteriori interrogativi: a quanto ammonterebbe l'importo del progetto finora non utilizzato e come dovrebbe regolarsi il Comune in merito al saldo pregresso di stati di avanzamento che, da soli, certamente non rappresentano il conseguimento degli obiettivi originari che hanno motivato il finanziamento del progetto.
Nella certezza di ricevere pronta risposta a tali quesiti, porgo distinti saluti
*Consigliere comunale de La Sinistra
Il comune di Lipari è notoriamente prodigo nel mettere a disposizione le proprie automobili elettriche quando si tratta di novene o di altri appuntamenti religiosi che si celebrano nelle chiese del Castello; duole constatare come invece lo sia molto meno, anzi, non lo sia affatto, quando si tratta di eventi culturali che hanno luogo nella stessa sede.
Domenica sera erano tante le persone anziane o con problemi di deambulazione che, irriducibili, arrancavano alla volta della rocca per guadagnarsi un posto sugli spalti del teatro dove - di lì a breve - il critico Sgarbi le avrebbe brillantemente intrattenute, evocando paralleli evolutivi tra direttori e mammiferi domestici.
Evidentemente, il connubio tra arte e pastorizia non è stato ritenuto degno di un paio di ricariche e di qualche ora di straordinario da retribuire agli autisti comunali. Peccato, perché di gente ce n'era veramente tanta, e non poca avrebbe avuto indubbio sollievo nel poter usufruire di un servizio degno di un paese civile e, non dimentichiamocelo, anche laico.
Ma di queste auto non vi era traccia nemmeno agli appuntamenti della rassegna teatrale, né dei saggi di danza, né dei concerti di Eolie in classico; l'ultima volta che si sono viste in giro risale alla ormai lontana novena di maggio.
Forse, con la raccomandazione benevola di qualche parroco locale, le cose andrebbero diversamente?
A giudicare dal tenace presenzialismo che i rappresentanti delle istituzioni locali manifestano in occasioni di pubblica devozione, verrebbe da pensarlo. D'altra parte, questa amministrazione è nata sull'onda di comizi indetti sul sagrato di basiliche minori romane, con tanto di leggio ecumenico messo gentilmente a disposizione dell'oratore. E, come diceva Costantino, in hoc signo vinces.
---Breve lettera aperta all'assessore Sardella.
Gentile Assessore, sono certo che lei, grazie alla saggezza suggerita dai suoi folti baffi bianchi, sappia fare tesoro delle esperienze pregresse. Dunque vado direttamente al punto: ricorderà le polemiche che l'autunno scorso hanno accompagnato la riapertura di via Garibaldi e, in generale, il ridimensionamento dell'isola pedonale? Bene, quest'anno evitiamocele.
Lipari – in spregio ai dettami dell'economia mondiale, al PIL che non cresce e ad altre avverse congiunture storiche – è ancora piena di gente, una lieta circostanza che auspichiamo tutti possa avere seguito anche nelle prossime settimane.
L'isola pedonale è un cosiddetto "bene comune", un segno distintivo di civiltà, di accoglienza, e persino di amore verso il proprio territorio. Gira voce che la si voglia prorogare fino a metà mese; perché, con un po' di ottimismo, non prevederne la proroga almeno fino alla fine di ottobre?
Eviteremmo lettere infuocate, lamentele, inopportuni stimoli a quella suscettibilità che è parte della fragilità umana, ma soprattutto eviteremmo di costringere i nostri visitatori a gravosi slalom tra le auto e, magari, a dover constatare che la Lipari del "Caro diario" di Moretti non era finzione cinematografica. Grazie per la sua attenzione.
*Consigliere comunale de La Sinistra
LA REPLICA.
di Giovanni Sardella*
Ho prorogato l'isola pedonale sino all'11 ottobre".
*Assessore Comune di Lipari