di Angela Mazziotta*
In ordine alla proposta di richiedere l’istituzione della zona rossa per le Isole Eolie, vorrei esprimere la mia piena condivisione alla opinione del Signor Bartolo Lauria, commissario della Democrazia Cristiana per l’isola di Lipari, con il quale abbiamo condiviso riflessioni e considerazioni associandomi, inoltre, nell’apprezzamento all’operato del Sindaco che ritengo abbia gestito un problema non facile con molta attenzione al territorio ed efficacia. Vorrei tuttavia aggiungere qualche mia personale opinione tralasciando le valutazioni dell’ulteriore danno economico che da questa restrizione deriverebbe, e ponendo l’accento sulla efficacia di confinare una intera popolazione agli arresti domiciliari in una condizione che viene vissuta con disagio da tutti ma addirittura con sofferenza dagli anziani ,dai soggetti immuno-depressi, dalle persone sole , dai soggetti che da un anno non escono di casa terrorizzati dal possibile contagio , e che oggi sono già milioni….
Mentre nello stesso tempo non appena viene concesso uno spiraglio vediamo immagini di inconcepibili assembramenti se non addirittura feste per strada, nè quotidianamente tutti indossare la mascherina né osservare il dovuto distanziamento, con la conseguenza di dati che , oltre ad essere purtroppo ancora oggi terrificanti , dimostrano la totale inefficacia delle misure periodicamente più o meno restrittive, che l’intera popolazione subisce da dodici mesi , se in assenza di una disciplina sociale. Se è vero che la politica è non stata fino ad oggi all’altezza della situazione è pur vero che la popolazione sembra non avere piena consapevolezza della serietà del momento e della gravità dei propri comportamenti : perché il contagio si diffonde esclusivamente tra la gente ed a causa della gente .
Pertanto , oltre a quanto ben detto dal Signor Lauria , io penso che l’impegno dovrebbe essere rivolto invece alla stretta osservanza di precise e ferree regole comportamentali da parte di tutti ed in ogni luogo , ma non chiudendo ancora tutto bensì , al contrario, aprendo proprio con la volontà e la prospettiva di riconquistare al più presto la normalità della vita: perchè l’attività del virus non ha né orologio né confini , ma corre tra le persone come evidenzia il contagio galoppante nonostante tutte le colorazioni e tutte le chiusure. Per questo ritengo che ,proprio per la salute e nel rispetto di tutti si debba rivolgere l’attenzione a quei comportamenti di assoluta assenza di responsabilità civica e sociale , quelli si davvero sanzionabili , così come avviene nei Paesi dove la rigorosa responsabilità dei cittadini ha reso possibile che non si applicassero regole particolarmente restrittive .
Né si può evitare di valutare responsabilmente le conseguenze delle restrizioni assolute e come e quanto possono influire psicologicamente provocando demotivazione , stati di depressione e di disinteresse o peggio l’angoscia esistenziale della solitudine e della paura ; mentre, al contrario , è possibile che ciascun cittadino che lo reputi necessario decida di cautelarsi e di vivere la propria soggettiva zona rossa autoescludendosi da qualsiasi forma di personale rapporto sociale . Mi sembra inoltre che il provvedimento in particolare richiesto per il nostro territorio sia molto distante dalla linea politica e dalle istanze del partito di Forza Italia quali costantemente perorate dai propri rappresentanti istituzionali in ogni sede .
*Responsabile della Democrazia Cristiana per le Isole Eolie
Maimone (Unsic) "Perchè le Canarie sì e le Eolie no..."
«Qui non c’è scontro tra rigore e aperture, ma solo il trionfo dell’autolesionismo» È drastico Domenico Mamone, presidente dell’Unsic, che sta raccogliendo le proteste degli imprenditori del settore turistico associati al sindacato datoriale, “costretti di fatto a tenere ‘sigillate’ le proprie strutture turistiche, mentre agli italiani più fortunati è permesso di recarsi all’estero, alimentando realtà a noi concorrenti”. «Perché le Canarie sì e le Egadi o le Eolie no?», si chiede.
«Oltre al danno, la beffa – continua Mamone. “Mentre il settore turistico in Italia continua a leccarsi le ferite – il comparto hospitality ha perso 13,5 miliardi di euro nel 2020, con 156 milioni di presenze straniere in meno e 66mila posti di lavoro scomparsi, e quello dei viaggi d’affari 7,6 miliardi, secondo i dati di Federalberghi e del Politecnico di Milano – si sostengono le realtà a noi concorrenti, ad esempio in Spagna, Grecia e Croazia, con i soldi degli italiani».
Il presidente dell’Unsic reputa la decisione, oltre che incomprensibile sul piano economico, illogica anche su quello della salute pubblica.
«Se è giusto mantenere prudenza e intransigenza a causa delle 30mila persone ricoverate per Covid, delle 3.700 in terapia intensiva e dei 529 decessi solo ieri (senza il dato siciliano), che senso ha favorire spostamenti e assembramenti per restituire parvenze di normalità a pochi privilegiati che scelgono di spendere i propri soldi all’estero? Non converrebbe, invece, prepararsi in tempo alla nostra stagione estiva, cercando di far spendere quei soldi in Italia con il massimo della soddisfazione e della sicurezza? Due anni fa per Pasqua scelsero l’estero quasi tre milioni di italiani. E quest’anno, strada obbligata, potrebbero essere di più. Il nazionalismo non c’entra: davvero la sola previsione di una quarantena di cinque giorni al loro rientro farebbe stare tutti più tranquilli?».
Mamone, che in questi giorni presenta la ricerca “Covid e dintorni”, scritta con il giornalista Giampiero Castellotti, è sconfortato: «In questi mesi abbiamo registrato tante false profezie e numerosi errori, compresa la gestione dei numeri a cui è stato collegato il discutibile meccanismo della colorazione delle regioni. Il numero da primato dei decessi e tanti imprenditori alla canna sono il risultato anche di scelte sbagliate, di cui diamo conto nella nostra pubblicazione. Siamo fiduciosi del cambio di passo, ma deve essere dimostrato non con annunci, eterne riunioni o scelte illogiche come questa: occorrono indicazioni stabili, chiare, lineari e coerenti. Solo così potremo cominciare ad uscire da questo calvario perché, oltre ai vaccini, serve ricalibrare la normalità».
LIPARI, NINO CAPPADONA, IL SUPER POETA DELLE EOLIE "SPONSORIZZATO" DALLA FERRARI
L'intervista
Continua l'operazione di radicamento capillare della nuova Democrazia Cristiana sul territorio siciliano, che rafforza la sua presenza alla Isole Eolie. Il Commissario regionale, Salvatore Cuffaro ha nominato un responsabile coordinatore della Dc per il territorio delle Isole Eolie e i relativi commissari territoriali di partito, che in piena coerenza con i valori e i contenuti politici dello scudo crociato, porteranno avanti gli obiettivi di "un centro moderato che si rifà alla dottrina sociale della Chiesa, un partito contenitore di moderati “ e che riserva particolare attenzione ai giovani per i quali è stata creata una scuola di formazione politica.
Sono stati nominati commissari territoriali: Bartolo Lauria su Lipari, Mario Cincotta su Stromboli, Luca Di Vincenzo su Vulcano, Anna Virgona su Alicudi , Roberto Pirera su Malfa, Giuseppe Di Lillo su Panarea.
Responsabile e coordinatore della Democrazia Cristiana per il territorio delle Isole Eolie è stata nominata la dott. Angela Mazziotta.
Lipari - Il ragionier Bartolo Lauria è il commissario della Dc delle Eolie.
E' stato nominato direttamente dal commissario regionale Totò Cuffaro.
Nominati anche i commissari delle isole minori: a Panarea Peppino Di Lillo, a Stromboli Mario Cincotta.
Prossimamente le altre designazioni