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di Mariagrazia Natoli

Ed eccoci a parlare di scuola, argomento scottante come non mai, fra turni pomeridiani e disagi vari.
Tra i mancati aiuti della consulta provinciale degli studenti che mai ha attenzionato la problematica, oltre che le inadempienze delle istituzioni che quotidianamente esasperano i cittadini e gli enti pubblici senza occuparsi neanche delle manutenzioni ordinarie, l' I.I.S. "Isa Conti Eller Vainicher" ha ottenuto il finanziamento di circa € 180.000 per i lavori di ristrutturazione, oramai indispensabili per il regolare svolgimento delle lezioni al piano superiore. Un obbiettivo raggiunto e sudato grazie a impegno comune e grandi sacrifici, degli studenti quanto del personale scolastico soprattutto. È stata proprio la presenza costante e attiva della dirigenza a rendere operativo un istituto che rappresenta una delle perle del territorio, persistendo con zelo e amore per la cultura in ogni sua diramazione. Inoltre grazie al clima quasi "familiare" creatosi all'interno dell'Isa Conti possiamo vantare uno dei comitati studenteschi più attivi e zelanti, il quale l'anno scorso grazie all'impegno dei rappresentanti Fonti Bartolo, Megna Vittorio e Bernardi Marcello (quest'ultimo ancora in carica) ha lottato saggiamente ed energicamente per il raggiungimento di un obbiettivo che rappresentava un'oasi in un deserto di silenzio istituzionale.

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Dopo una serie di lotte e proteste, veniva finalmente comunicato in data 31/1/17 tramite circolare di servizio l'inizio dei lavori a opera della ditta messinese...., e con varie circolari successive (circolare di servizio n. 97 e delibera del Consiglio d'Istituto n.17) venivano comunicati la scansione oraria e la turnazione pomeridiana per indirizzo, a partire dalla data 8\2\2017.
Nel frattempo però l'Isa Conti ha deciso di non restare nelle mani in mano. Tra le varie attività organizzate dal comitato studentesco spicca quella organizzata in data 25/3/2017, nonché di recupero-potenziamento di varie materie scolastiche. Gli studenti si riunirono infatti in Piazza Mazzini per intrattenersi in una lezione di letteratura, arabo e francese. In particolare la lezione di letteratura si è svolta nella lettura di una particolare novella del Decameron, ambientata proprio nell'isola di Lipari, da parte del rappresentante Marcello Bernardi.

L'occasione venne colta dallo stesso per trattare alcune riflessioni in merito al contesto socio-culturale, contemporaneo alla novella dell'arcipelago. In questo periodo (300-900) grazie alla sua posizione favorevole ai commerci, era soggetta a numerosi scambi mercantili, e di conseguenza le varie popolazioni lasciavano tracce del loro passaggio attraverso l'arte e la cultura, oltre che a livello linguistico. Ne è un esempio la spada normanna che taglia i quattro venti, testimonianza dell'influenza di questo popolo nell'ambito eoliano. Tornando alla novella, la seconda della Giornata Quinta, scritta ad opera di Emilia, narra le vicissitudini che a lungo tennero separati due giovani amanti, quali Gostanza e Martuccio Gomito. Il matrimonio fra i due venne impedito proprio dalla famiglia di lei, altolocata e benestante, che non volle concedere la propria figlia in sposa ad un nullatenente, "il padre rispose lui -Martuccio- essere povero e per ciò non volergliele dare". Durante l'Alto Medioevo anche Lipari venne infatti coinvolta nella suddivisione del territorio in patronati, nonché feudi, e da qui derivò anche il nome della contrada Castellaro, spesso luogo di residenza delle famiglie più abbienti, sicuramente quella di Gostanza, "d'assai orrevoli genti dell'isola nata". Sotto il protettorato dei feudi vi erano invece le famiglie più povere che coltivavano i terreni versando gravi tasse ai signori, le "corvees"(?). Martuccio "assai legiadro e costumato e nel suo mestiere valoroso" probabilmente non apparteneva né all'una né all'altra categoria, ma di sicuro non vantava una condizione agiata, tanto da promettere a sé stesso e agli amici di non tornare a Lipari se non ricco, "sdegnato di vedersi per povertà rifiutare". Decise allora di partire per la Barberia, dove ben presto aveva fatto fortuna, ma non accontendosi della ricchezza ottenuta lui e i suoi compagni vennero uccisi o imprigionati dai saraceni.

La notizia si sparse anche nell'isola e Gostanza, convinta della morte dell'altro, aveva deciso di lasciarsi morire affidando il proprio destino alle onde. In realtà il concetto del mare che accoglie lo spirito umano è intriso anche nella produzione musicale italiana. I Pooh, con la canzone "Maria Marea", il cui video clip venne girato proprio a Marina Corta, Canneto e Valle Muria, narra di una donna che si lascia trasportare dalla marea senza alcuna meta, senza un porto fisso. Ma bisogna anche considerare che Costanza fosse tutt'altro che un'inesperta di arte alieutica. Fino a circa un secolo fa, infatti, le donne ricoprivano un ruolo determinante non solo nel mestiere della pesca, ma anche nelle attività quotidiane, parlandosi addirittura di "matriarcato", testimoniato da alcuni importante personaggi storici. Basti pensare all'equipaggio di una semplice barca, che nella maggior parte dei casi era costituito da tanti uomini quante donne.

Ma il destino di Gostanza fu più che singolare: le correnti favorevoli di tramontana la fecero approdare presso le coste di Susa, in Barberia. Qui le prestò soccorso una giovane ragazza trapanese, Carapresa, che svolgerà il ruolo di aiutante, e che le troverà lavoro e dimora sicura presso un'anziana signora sarcena. Nel frattempo Martuccio aveva sentito dire che il re di Tunisi Meriabdela fosse in guerra a causa di un usurpatore di Granata del regno, così aveva richiesto un colloquio con il re. Una volta accettato, Martuccio suggerì al sovrano di utilizzare per i propri arcieri delle corde più sottili e delle rispettive cocche ridotte: in questo modo gli avversari non avrebbero potuto riutilizzare le frecce in quanto le cocche non sarebbero state adatte a una corda più spessa, mentre il problema non si poneva per il proprio esercito, poiché le cocche più grosse si sarebbero adattate perfettamente a corde più sottili. Tale strategia bellica è conosciuta sapientemente da Martuccio proprio grazie all'influenza dei Normanni sulla nostra isola. Anche il nostro castello risente molto della cultura di questo popolo: la sua morfologia è strettamente legata alle tecniche belliche dell'epoca di costruzione. (600 Notte della rovina, saraceni contro Normanni)

Il sapiente suggerimento piacque molto al re Meriabdela, che una volta vinta la guerra si mostrò riconoscente a Martuccio come nessun rebavesse mai fatto, ricoprendolo di ricchezze e di lodi. La notizia della vittoria della guerra grazie ad un giovane liparoto si sparse anche presso la contrada di Costanza che, non credendo alle voci di paese, preferì prima recarsi a Tunisi con Carapresa e l'anziana donna. Qui con sua grande gioia verrà a scoprire che le notizie apprese erano veritiere, così la donna richiede un colloquio presso la sua dimora, anticipandogli la presenza di un suo servitore di Lipari. Finalmente i due si incontrarono e non bastano le parole per descrivere le lacrime di gioia che avranno dissetato l'animo naufrago dei due amanti a lungo separati.

La lezione tenutasi in piazza Mazzini è stata dunque una preziosa occasione per apprendere, in maniera coinvolgente e creativa, importanti dettagli riguardanti la storia isolana nonché la società eoliana in sé. L'obbiettivo principale, raggiunto con successo, è stato quello di appassionare i ragazzi alla storia che gli appartiene e che spesso viene tralasciata o trattata superficialmente. In questa occasione, come in tante altre, il comitato studentesco dell'Isa Conti ha saputo ancora una volta dimostrare il proprio valore mettendo a tacere nella maniera più matura ed efficace le critiche che abitualmente riceve da parte di chi non sa valorizzare l'impegno degli studenti e l'importanza del nostro Istituto. Ci auguriamo che il nostro futuro scolastico possa essere sempre più florido, confidando in una reale presa di coscienza da parte delle istituzioni statali che hanno letteralmente abbandonato il sistema scolastico ma soprattutto da parte degli organi studenteschi come la consulta provinciale; negli ultimi anni quest'ultima si è prestata ad essere una pedina per la politica, l'attivismo e l'antimafia senza più attenzionare le problematiche studentesche ma considerando i ragazzi e le loro esigenze come dei semplici numeri da aggiungere alle manifestazioni di tipo esclusivamente politico.

Ciò ha portato il rappresentante di istituto Marcello Bernardi ad abbandonare sfiduciato la rappresentanza alla consulta, ribadendo in molte occasioni la promessa che il comitato sarebbe andato avanti al meglio anche senza quest'ultima e sarebbero stati i fatti concreti a rispondere. Si spera in futuro di poter partecipare nuovamente alla rappresentanza della consulta provinciale e di poter avere da tutti, partendo dal territorio fino alle regioni più alte, una maggiore considerazione.

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