contiLipari - Il punto nascita dell'ospedale di Lipari continua ad essere chiuso e l'isolano Daniele Corrieri invita il ansa2ministro della salute Beatrice Lorenzin a visitare la maggiore isola delle Eolie. "Tutti insieme - dice nella campagna lanciata su Facebook - faremo presente le nostre esigenze di assistenza sanitaria a partire dal punto nascita. E ha invitato gli eoliani a inoltrare la richiesta. Presso l'ospedale - aggiunge - abbiamo personale qualificato ma per le visite specialistiche il medico lo troviamo una volta a settimana, se il mare lo consente. Non c'è una sala gessi operativa, e neppure un medico ortopedico per interventi in loco, al centro riabilitazione di Canneto mancano terapisti, un centinaio di eoliani affetti da particolari patologie sono costretti a viaggiare su terra ferma specie per cure chemioterapiche".
Grido d'allarme lanciato anche dalla pioniera del turismo Caterina Conti, ex preside "a Lipari non si può nascere e anche morire. Ci portano a morire in terraferma e poi non si ha la disponibilità economica per riportare le salme a Lipari".(ANSA).

di Caterina Conti

Gentile direttore,

alcuni mesi fa attraverso il suo giornale on line feci un piccolissimo intervento in ordine alle nascite ed ai decessi nelle nostre Isole.

Puntualmente, purtroppo, mi sono ritrovata ad ascoltare le mie più nere previsioni e cioè la notizia - pubblicata sui vari quotidiani siciliani - della protesta di altri Comuni della nostra Regione che hanno subìto o stanno subendo la chiusura del "Punto Nascite".

Niente da eccepire in tutto questo anche se ho il dovere di sottolineare, con riferimento al numero delle nascite registrate sempre in quei paesi o Comuni, che la statistica riportata dagli organi di stampa non è veritiera se si afferma, per come è stato affermato, che in quei paesi erano nati cento bambini mentre a Liparisolo sette. Si sono forse dimenticati di tutte le donne che sono state costrette a partire da Lipari in elicottero o con altri mezzi di collegamento per raggiungere la terraferma?

Ricordo a me stessa che solo tra gennaio e febbraio dell'appena trascorso anno, almeno una ventina di future mamme hanno partorito da Milazzo a Patti per citare i centri più vicini rispetto alle Eolie. Tutto ciò pur avendo su Lipari uno staff in grado di affrontare i lieti eventi.

Mi sembra di capire che manca il neonatologo anche se non può non evidenziarsi che gli ordini di corridoio impediscono di intervenire per non dovere affrontare poi, minacce di vario genere. Io ho avuto il mio primogenito a Messina all'Ospedale Margherita e vi assicuro che esperienza peggiore di questa, nella mia vita, non poteva esserci.

Erik è nato alla presenza del medico e dell'ostetrica ma ricordo come fosse ieri l'avventura di una povera donna di corsia che precedendomi dava alla luce il proprio figlio/a nel letto e senza la minima assistenza per la poltroneria del personale dell'Ospedale Margherita.L'episodio mi ha lasciato tanto amaro in bocca al punto da spingermi a giurare che se per caso avessi avuto un altro figlio, avrei preferito partorire in barca anziché in terraferma.

Edoardo, invece, a cui per lungo tempo ho detto di essere nato in barca, è venuto al mondo, felicemente in dieci minuti, all'Ospedale di Lipari tra le braccia dell'indimenticabile Onorina Revello, straordinaria donna che ha fatto nascere numerosissime generazioni di eoliani con l'aiuto del dott. Giovanni Spadaro.

Non meno importante è il dato di fatto che alcune neo mamme - causa condizioni meteo- marine avverse - ed ahimè, per mancanza di soldi, siano state costrette a rimanere a bordo della macchina anche con la prole di uno o due giorni! Questo per quanto concerne le nascite.

E che dire dei decessi? Ci portano a morire in terraferma e poi non si ha la disponibilità economica per riportare le salme a Lipari....!

SI MUOVE IL SINDACATO.

ccrocèLa FPCGIL interviene sulla chiusura del punto nascita di Lipari e chiede un incontro urgente al Direttore Generale dell'Asp, Gaetano Sirna, per illustrare la proposta che – a giudizio del sindacato – potrà offrire certezze alle donne presenti sull'isola. "Subiamo continuamente ed inesorabilmente una serie di tagli giustificati definiti 'riorganizzazione delle rete ospedaliera'.

In realtà si riduce l'offerta sanitaria, senza dare risalto alle esigenze dei territori" dichiarano all'unisono Clara Crocè, segretaria di categoria, Antonio Trino, coordinatore provinciale sanità, e Guglielmo Catalioto, coordinatore provinciale dei medici.

"Gli abitanti delle isole non sono cittadini di serie B – proseguono i tre – e per garantire il diritto alla salute è necessario fare i conti con il mare, con la sua imprevedibilità", con gli isolamenti e l'elisoccorso. Per questo il sindacato denuncia la discriminazione insita nella logica dei tagli trasversali, una discriminazione cui si può far fronte con una diversa organizzazione della sanità locale: la proposta è di ripensare i turni dei ginecologi di Lipari e Milazzo. "Non possiamo accettare che per risparmiare si privino gli abitanti eoliani di diritti fondamentali" concludono i tre invitando le autorità a trovare soluzioni alternative valide.

INTERROGAZIONE DI PIPPO LACCOTO ALLA REGIONE.

placcotoIl deputato regionale del Pd Pippo Laccoto ha presentato una interrogazione all'assessore regionale della salute Baldo Gucciardi per sollecitare l'apertura del punto nascita di Lipari.

“Il diritto fondamentale alla salute non può essere ritenuto un privilegio, il mantenimento di un Punto nascita nell’isola di Lipari rappresenta un servizio indispensabile ed essenziale che deve essere potenziato in linea con gli standard di sicurezza previsti.

La mancata concessione da parte del Ministero della Salute della deroga per la riapertura del Punto nascita eoliano, nonostante le passate rassicurazioni della Regione Sicilia,  rischia di influenzare inesorabilmente l’offerta sanitaria senza tener conto delle esigenze del territorio”. Lo scrive in un’interrogazione il presidente della commissione Attività produttive all’Ars Giuseppe Laccoto.

“La Giunta Regionale, già nel marzo del 2013 aveva deliberato il ripristino del punto nascita di Lipari attraverso un piano di ottimizzazione dell’assistenza sanitaria – ricorda il parlamentare PD -  il Piano non è mai stato realizzato e, nonostante non vi sia mai stato nessun atto formale di chiusura, il  punto nascita è stato completamente svuotato delle professionalità necessarie.

La decisione assunta in nome della sicurezza, oltre a negare il diritto alla nascita, paradossalmente, - continua -  espone le puerpere a maggiori rischi; i trasferimenti in urgenza, infatti, a causa delle frequenti avversità meteo, non sono sempre realizzabili e  le eventuali assistenze in loco, in caso di emergenze ostetriche indifferibili, non garantiscono i requisiti minimi di sicurezza in ambito tecnologico e organizzativo.

E’ indispensabile – conclude Laccoto – sapere  quali iniziative urgenti siano state messe in campo per garantire al Punto nascita di Lipari il raggiungimento dei requisiti e degli standard di qualità e di sicurezza previsti che assicurino diritto all’assistenza e  se sia  stata richiesta da parte dell’assessore una deroga che consenta il mantenimento delle Unità operative di Ostetricia e Ginecologia  così come avvenuto a Licata, Bronte, Pantelleria in Sicilia, ma anche Ischia, Portoferraio all’Erba, tra le isole minori,  evitando così un grave atto di ingiustizia nei confronti di un luogo per altro meta di turismo internazionale essendo  inserito tra i luoghi  patrimonio dell’umanità”.

LA LORENZIN INVITATA A LIPARI.

Il punto nascita all'ospedale continua ad essere chiuso e l'isolano Daniele Corrieri invita il ministro della salute Beatrice Lorenzin a visitare la maggiore isola delle Eolie.  "Tutti insieme - dice nella campagna lanciata su Facebook - faremo presente le nostre esigenze di assistenza sanitaria a partire dal punto nascita". E ha invitato gli eoliani a inoltrare la richiesta. "Presso l'ospedale  - aggiunge - abbiamo personale qualificato,  ma per le visite specialistiche il medico lo troviamo 1 volta la settimana, mare permettendo. Non c'è una sala gessi operativa, e neppure un medico ortopedico per interventi in loco, al centro riabilitazione di Canneto mancano terapisti, un centinaio di eoliani affetti da particolari patologie sono costretti a viaggiare su terra ferma specie per cure chemioterapiche".

 
Domenica andando a messa a S. Pietro, ho trovato tutta la Chiesa rimessa a nuovo e splendente. Mi sono accorta per la prima volta anche dei grandi finestroni con i vetri figurati nella parte alta della Chiesa.
Ho riflettuto, ormai i finanziamenti sono scomparsi, e quindi quanta fatica dietro una cosa del genere.
I nostri sacerdoti padre Sardella, don giuseppe, padre Lio e lo stesso padre Adornato, malgrado la sua venerabile età la domenica dice 2 messe , fanno miracoli e nessuno li ringrazia.
Quanta fatica dietro un intervento del genere! E poi la gente probabilmente parla male di tutti o quasi tutti non sono mi soddisfatti e "runguliano" sempre e poiché alcuni non hanno molto da fare dicono e si inventano solo maldicenze.
Quanta fatica.
Carissimo Padre Sardella. Grazie di tutto. Grazie una volta di più per questo lavoro straordinario, grazie anche per il caro Francesco, fantastico e straordinario. Sono stata felicissima di rivedere in auge il Gesù Bambino di Praga, che essendo senza un braccio, ho fatto restaurare tanti tanti anni fa. E' ben in vista ed è magnifico!.
Il problema vero è che ognuno di noi genitori ha le sue colpe durante la crescita dei nostri figli perché ci sembra sufficiente magari fargli fare l'asilo dalle suore , fargli fare il catechismo per la 1° comunione, ma già spesso la cresima scompare negli anni e viene tirata fuori al momento del matrimonio.
Non è assolutamente sufficiente!.
I primi siamo noi che, presi dal turbinio di tutti i giorni, consideriamo scontato il nostro rapporto con la religione e lo riduciamno soltanto al frequentare (quando va bene) la messa della domenica senza preoccuparci assolutamente e seguire i nostri ragazzi durante la crescita.
Per fortuna sicuramente non tutte le famiglie si comportano come ho detto io facendo riferimento al mio comportamento personale. Abbiamo bisogno di saperne molto di più, di partecipare più attivamente alla vita della chiesa e quindi della comunità. Questo è quello che io vedo girandomi a guardare la mia vita e me ne rendo conto con grande rammarico.
Io mi auguro che questo mio comportamento non sia eccessivamente diffuso e che possano invece scaturire dai nostri ragazzi delle vocazioni. Avete fatto caso come è bello avere dei sacerdoti nostri?Proprio frutto della nostra terra!
Scusatemi se ho divagato. Caro padre Sardella grazie di tutto e grazie per esserci con la parola giusta e con la tua presenza quando ne abbiamo bisogno.
Io per rendermi visibile ho bisogno di qualcuno che trasferisca i miei pensieri sul computer ed intanto i giorni passano ed il mondo corre.il mio pensiero va a Papa Francesco. Che Dio lo benedica e lo protegga! Io tremo per lui. Quando fu eletto io che non avevo molti rapporti con lo Spirito Santo, ho pensato e pregato intensamente affinchè solo Lui riuscisse a salvarci da una parte di cardinali italiani e che quindi facesse nominare la persona giusta. Sia ringraziato il cielo!
Dimenticavo.... Che cosa dire di quel preside che avrebbe voluto fare scomparire il Natale? Come si può pensare di togliere al nostro mondo, ai nostri bambini, ai ragazzi, alle famiglie quel momento staordinario e unico di dolcezza e di tenerezza che si vive e che avvicina le famiglie e tutti noi in un'atmosfera dolcissima di perdono e di convivenza.
Mal per lui (Preside) e mal per loro che non hanno mai vissuto quest'atmosfera starordinaria e fantastica, che ci rende tutti migliori.
Mi dispiace e sono triste per loro che non hanno conosciuto questa cosa straordinaria e prego i genitori di contribuire affettuosamente a far fare i presepi ai propri figli a fargli vivere questo momento magico anche con l'aiuto dei nostri sacerdoti. Io ho sempre vissuto il Natale tutto l'anno da quando finiva a quando arrivava di nuovo perché era il momento per me sempre indaffarata di vivere la famiglia una volta numerosissima (a volte eravamo anche una trentina) facendogli sentire ad ognuno il mio affetto per loro attraverso piccoli pensieri che recuperavo da Napoli al kenia , alla Thailandia.
14 anni fa dolpo la Messa di mezzanotte, Gesù Bambino mi fece un miracolo ed io da allora, spolverandolo ogni tanto, tengo sulla mia finestra un piccolo presepe , un poco scombinato per non dimenticare quella notte, ed in segno di ringraziamento.
Buon Natale a tutti.
 
---Alla Sig.ra Preside dell'Istituto Isabella Conti Eller Vainicher Dott.ssa Tommasina Basile, Ai Docenti dell'Istituto nonché cari colleghi, Agli alunni che frequentano l'istituto, Ai genitori.
 
Carissima Tommasina, intanto anche se è già iniziato da un po' Buon anno scolastico e felicissima che ci sia sempre tu alla guida del nostro istituto.

Quando ho sentito tutto quello che è attribuito ai dirigenti scolastici, ho pensato che in realtà noi eravamo fortunati perché qui a Lipari avevamo te che, oltre ad essere una donna dalla grande cultura, avevi anche una grande esperienza maturata sul nostro territorio e che quindi non avremmo corso grandi rischi.
Io non conosco quasi niente di questa riforma della scuola, ma spero che tutto torni utile per i nostri ragazzi. Però a questo punto vorrei dire alcune cose.
Cari colleghi. Ho insegnato nella nostra scuola per 44 anni e vengo da un'infanzia passata da una parte all'altra d'Italia al seguito di mamma, docente di Scienze Naturali che andava cercando di guadagnare qualche cosa .
Una volta, chiamata nelle Marche per un incarico annuale, ci vedemmo arrivare dopo una settimana il titolare della cattedra. Il denaro per il ritorno ci fu prestato da Giovannino Bonica, splendido e generoso amico liparoto. Erano i tempi che si partiva a ottobre per ritornare a Natale e finite le vacanze, si ripartiva poi a Pasqua per rimanere fino alla fine della scuola. Perchè tutti questi discorsi? Perché se è vero che è stata ottenuta la settimana corta, cioè con il sabato libero, quando vi è il giorno del rientro se si è assenti a causa delle avverse condizioni meteo marine, e quindi in quel giorno non si riesce a raggiungere Lipari, è come se si mancasse 2 giorni di seguito. La scuola ha circa oltre 500 ragazzi. Come si fa a tenere a bada in maniera produttiva questa marea?
Io ritengo e mi permetto di dire che sicuramente per una spesa molto modica, mettendosi insieme, si potrebbero trovare delle soluzioni molto economiche per fermarsi almeno 1 notte a Lipari onde non determinare tanti disagi alla scolaresca.
Ai ragazzi voglio dire: non pensiate che quello che molti di voi ( ad eccezione fatta degli attenti e degli studiosi)fanno nel non volere assolutamente investire nella propria testa, torni poi nella vita a proprio vantaggio. Se sarete degli ignoranti , dei viziosi, dei drogati, dei violenti , delle ragazze poco perbene, tutto questo alla lunga non tornerà a vostro vantaggio. Malgrado tutto abbiamo tanti esempi di nostri ex alunni che , senza raccomandazioni e niente , hanno vinto concorsi e occupano anche posti di prestigio. Adesso come in passato tanti di più, in Italia ed in giro per il mondo. Quello che dico è sicuramente spiacevole, ma malgrado le difficoltà, avete delle vite straordinarie e meravigliose davanti a voi. Tutto dipende dalla vostra testa. Non me ne vogliate, ma apparteniamo alla stessa terra ed è una tristezza pensare che molti di voi protenderebbero per una vita più facile e meno impegnata. Siamo abitanti delle stesse isole, fantastiche e straordinarie, e dovete fare tutto il possibile per la nostra terra, ma principalmente per voi stessi.
Un capitolo a parte è quello che riguarda i genitori.
Una parte importantissima fondamentale che manca nella riforma Renzi sono dei corsi obbligatori tenuti per i genitori.
Qualche anno fa ho scoperto che alcune delle mie colleghe brave e straordinarie, fuggivano dalla scuola per la difficoltà di rapporti con i genitori, i quali sembrerebbero, avallano tutte le manchevolezze ed il poco impegno dei figli, pretendendo magari promozioni immeritate. E allora? Io credo che è proprio da voi , carissimi signori, che bisogna ricominciare a recuperare la società. Con degli ubriaconi, dei drogati e via dicendo non andiamo da nessuna parte. Ne Noi , né Voi.
Capisco che è comodo avere dieci mariti , dieci figli e le famiglie allargate. Ma se tutto questo fosse fatto con più attenzione e senza superficialità pensando a quello che è veramente bene per i nostri figli.
Nel mestiere di genitori, tutti sbagliamo ed è facile parlare a posteriori , però mi promettete che comincerete a pensare a quanto ho detto? Certo non si può cambiare in un momento, ma è fondamentale cominciare a pensare con un po' più di attenzione alla difficilissima professione di genitori.

L'INTERVENTO.

di Giovanni Tauro

Ho letto con interesse la lettera aperta, della professoressa Conti, dalla quale traspare l'amore per la scuola eoliana e per i giovani studenti futuro della nostra comunita'. Ora in Italia ed anche nelle isole Eolie esiste una comunita' abbastanza numerosa 3.300.000 individui denominata Neet, giovani che non sono impegnati nello studio,nel lavoro e in percorsi di formazione, l'eta' e' compresa tra i 16 e 35 anni, fanno lavoretti precari ed in nero, bivaccano nei bar, abitano con i genitori. L'Anci, ha istituito un concorso di idee teso a risolvere questo problema sociale, tra i vincitori del concorso: " ComuneMenteGiovane" il progetto del comune di Piacenza, che ha proposto un censimento ed anche un ascolto delle aspettative ed idee di questi giovani che spesso non hanno risorse o conoscenze per potersi muovere nell'ambito amministrativo pubblico un'esplorazione insomma, avvalendosi della rete delle parrocchie e dell'associazionismo volontario che può liberare queste risorse umane congelate, ridare entusiasmo creando cooperative, corsi di Artigianato creativo ecc. Copiare a scuola e' negativo, fuori scuola puo' essere positivo anche a Lipari!

 

---Il 31 ottobre ed il 1 novembre ricorre l’anniversario della fondazione dell’Istituto Francescano dell’Immacolata di Lipari creato da Madre Florenzia.

Saranno dei festeggiamenti importanti però ,a parte questo ai quali io vorrei che tutti partecipassimo, le suore sono una presenza silenziosa, affettuosa e fattiva nella necessità e noi dovremmo oltre che apprezzarle e volerle bene, così come sicuramente accade, dovremmo vedere di utilizzarle al meglio secondo le necessità anche per farle sentire più vive e più presenti.

Il loro istituto che in questo momento ha solo 1 ospite, un signore di Stromboli, non è chiuso come è stato detto, ma è sempre a disposizione per la nostra comunità.

Adesso che “ chiude u Punenti” cioè arriva l’inverno che è lungo e triste specialmente per le persone sole, potrebbe, per chi lo può, essere preso in considerazione anche per brevi periodi di soggiorno cioè anche qualche mese, dove potrebbe essere piacevole e meno triste stare insieme, anche se in pochi, un po’ di tempo accuditi ed in compagnia. Noi non ne abbiamo la mentalità e non ci passa minimamente per la testa; invece io credo che sarebbe il momento di cominciare a farvi un pensiero . Chi ha rapporti con gli stranieri, tedeschi, svizzeri e altro sa che tutti ad un certo punto della vita vanno in queste magnifiche case che sono costruite ad hoc a secondo delle condizioni di salute autonomi o non autosufficienti.

Si portano i propri mobili, si ha la possibilità di prepararsi, se si vuole , anche il cibo e si hanno delle sale per passare un po’ di tempo in compagnia.

Questo per noi è fantascienza, ma ciò non vuol dire che non si può fare un pensiero per trascorrere qualche mese , sino all’arrivo della primavera ed eventualmente anche oltre, in   condizioni di minore solitudine ed abbandono dove le ore ed i giorni sono interminabili.

Queste strutture hanno bisogno anche del calore umano e della partecipazione della comunità .

Sempre un grazie e un abbraccio alle nostre care suore …e se son rose fioriranno.

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