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di Ennio Fiocco

In rotta per Stromboli.

L'8 aprile 1954, il volo della compagnia South African Airways, proveniente da Londra e diretto a Johannesburg (via Roma e Il Cairo), si schiantò in mare appena a nord dell'isola di Stromboli, con la perdita di tutte le 21 persone a bordo (14 passeggeri e i 7 dell'equipaggio). Una tragedia quasi annunciata in quanto tre mesi prima, un altro Comet si era schiantato al largo dell'isola d'Elba decollando dall'aeroporto di Roma Ciampino.

La notizia si propagò in tutto il mondo in quanto il rivoluzionario de Havilland Comet è stato il primo aereo di linea a reazione ad aver volato. La “Cometa” è stata una vera e propria rivoluzione per l'epoca in quanto era stata affrontata la progettazione e, soprattutto la pressurizzazione ad altitudini più elevate di quelle mai raggiunte prima dagli aerei di linea. Il Comet, dopo i test entrò in servizio commerciale il 2 maggio 1952. Tre mesi dopo il disastro al largo di Napoli/Stromboli, iniziarono le indagini su vasta scala che portarono ad evidenziare problematiche della pressurizzazione con apertura di un angolo del ritaglio del portello di fuga anteriore, nonché dei finestrini quadrati non idonei, sebbene progettati per essere incollati e rivettati.

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Nel disastro del 1954 i detriti rinvenuti in mare dalle navi straniere intervenute il giorno dopo (tra cui la HMS EAGLE - vedesi foto) erano minimi. Va ricostruito lo sfortunato volo. L'aereo decollò da Londra alle ore 13:00 di mercoledì 7 aprile 1954, sulla prima tratta verso sud verso Johannesburg (Sun Africa) arrivando a Roma alle 17:35 e i tecnici riscontrarono alcuni piccoli difetti, tra cui un indicatore difettoso del carburante e 30 bulloni allentati sull'ala sinistra, che ritardarono la partenza di un giorno. Il velivolo, quindi, partì per il Cairo (dove avrebbe fatto un sosta) la prima serata di giovedì 8 aprile, al comando del capitano William Mostert e salì rapidamente verso la sua altitudine di crociera di 11.000 metri (35.000 piedi). L'equipaggio fece rapporto al faro di Ostia e seguì un'ulteriore segnalazione dall'aereo a Ponza e altra ancora dal lato di Napoli.

Alle 19:07 mentre stava ancora salendo, l'aereo contattò il Cairo sulla radio a lungo raggio. Proprio questo fu l'ultimo messaggio sentito da Yoke Yoke poiché l'aereo si disintegrò nel cielo notturno a circa 11.000 m (35.000 piedi), uccidendo tutti e 21 a bordo. Dopo i ripetuti tentativi di riprendere il contatto da parte del controllo del traffico aereo del Cairo e di Roma che rimasero senza risposta, si apprese che un'altra cometa era andata perduta.

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Una stazione radio tedesca diede la prima notizia del disastro. Il New York Times scrisse che “la Gran Bretagna ha valutato il costo di un duro colpo inferto alla sua più orgogliosa industria pionieristica, l’aviazione civile, quando è stato confermato lo schianto di un altro aereo Comet. Si ritiene che 21 persone, tra cui tre americani, siano morte quando l'aereo si è perso nel Mediterraneo. Il ritrovamento di almeno sei corpi e resti galleggianti nel mare...”.

Si ebbe anche un rapporto di corpi e detriti nell'acqua 50 km (30 miglia) a sud-est dell'isola di Stromboli. Seguì un'indagine inglese con un rapporto pubblicato il primo febbraio 1955 come documento ufficiale dei risultati sugli incidenti dei due aerei civili del tribunale investigativo (G-ALYP 10 gennaio 1954 e la cometa G-ALYY l'8 aprile 1954, rilevando difetti di progettazione del produttore (finestre quadrate) e fatica del metallo che alla fine hanno provocato la decompressione esplosiva che hanno causato i disastri.

Nella cultura popolare gli eventi del volo sono stati inclusi in “Ripped Apart”, di serie televisiva canadese del 2007 Mayday. Il de Havilland Comet, come già evidenziato, è stato il primo aereo di linea commerciale e la sua introduzione rivoluzionò il settore. Il Comet era alimentato da quattro motori turbogetto e possedeva una velocità di crociera massima di 490 miglia orarie (789 chilometri). L'aereo al momento dell'incidente era sotto il comando dell'esperto capitano Wilhelm Karel Mostert di 38 anni, con il primo ufficiale Barent Jacobus Grove, il navigatore Albert Escourt Sissing, il radio ufficiale Bertram Ernest Webstock e l'ingegnere di volo August Ranwald Lagesen. Si trovavano pure a bordo, oltre i 14 passeggeri, la ventiduenne assistente di volo Pamela Lucia Reitz e lo steward di volo Jacobus Bruwer Kok.

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