Col cambiamento climatico anche le Eolie sono a rischio cicloni tropicali. Venerdì 17 gennaio (che combinazione…) c’è stato un segnale forte e preoccupante. E’ chiaro che con l’andar del tempo non saranno sempre "mini" e non ci sarà da meravigliarsi per tutto quello che un domani potrebbe accadere anche nelle sette isole.
Sui lavori pubblici non si può e non si deve piu’ scherzare! Vanno fatti con criterio, con zelo, con abnegazione e soprattutto controllati. Parliamo di opere pubbliche a difesa degli abitati. I precedenti - anche in questi ultimi anni - non sono certamente incoraggianti. Anche se a livello portuale siamo all'anno zero. E in tutte le isole. Eccezione fatta per Salina.
A Canneto nella parte centrale non si sono fatti lavori di protezione, eppure era stato richiesto a gran voce. Si è intervenuti sul muraglione e ora si ritrova sgretolato. E potremmo continuare a iosa: a Ginostra, Stromboli, Vulcano, Filicudi, Alicudi, senza dimenticare Salina con Lingua e nuovo porticciolo di Malfa. Per non parlare del lungomare di Marina Lunga con mattonelle saltate (poco cemento?) e in piu’ punti con dislivello e incidenti di cittadini a catena.
Ad Acquacalda addirittura negli anni passati lavori per la protezione, ma senza risultati per i malcapitati abitanti soprattutto di San Gaetano e con le mareggiate si ritrovano sempre con il mare in casa e il lungomare a pezzi. E milioni di euro buttati a mare!
E ‘ bastata una mareggiata piu’ forte del consueto per mettere in ginocchio sette isole. Porti e lungomare si sono “sciolti” come neve al sole. Oggi si contano i danni. Arriveranno altri milioni di euro. C’è da sperare che arrivino subito e soprattutto si autorizzino con tempestività i lavori per presentarsi in modo decente in vista della stagione turistica. Ma la burocrazia - Stromboli docet!) - non promette nulla di buono..
Non vorremmo che come per Stromboli accada l’irreparabile. A quasi 3 anni dall’isola devastata dall’incendio, nonostante i 15 milioni stanziati dal governo Meloni, ancora i lavori non sono iniziati e gli strombolani vivono con una emergenza dietro l’altra. Parliamo di emergenze non di pettinare le bambole.
Il sindaco Riccardo Gullo ha già approvato il piano dei porti e delle rade: si faccia finanziare la chiusura della baia di Marina Lunga allungando le estremità di Punta Scaliddi (e non si dica che c’è un problema di fondale con i quattrini si superano tutti gli ostacoli…) e Pignataro per avere un porto commerciale e turistico finalmente adeguato alle esigenze della collettività.
Si pensi se il ciclone si fosse verificato ad agosto con i pontili pieni di yacht e barche quali sarebbero state le conseguenze. Lo si dica chiaramente alla Regione ed al governo nazionale, Se non si vuol distruggere un Arcipelago "Patrimonio dell’Umanità" e tra le località turistiche ormai tra le piu’ ricercate a livello internazionale.
A mareggiate passate per il momento – dunque - é sicuramente giunto il momento di creare delle commissioni tecniche pubbliche per verificare se i danni causati dalle ultime tempeste alle isole Eolie sono colpe dei progetti, degli esecutori dei lavori, dei collaudatori, da chi manomette il territorio e della partecipazione pubblica al sistema. I nostri video, le nostre foto sappiamo che sono al vaglio dell'assessorato regionale alle infrastruttuie. Il mare ha restituito i cocci fatti di cemento ferro e polistirolo (vedi Filicudi...).
Questo la dice lunga. Servono verifiche e controlli seri per buttare le basi per il futuro e non buttare i soldi a mare perchè ormai purtroppo è tradizione...
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