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di Angelo Sidoti*

Al Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del mare
Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio UNESCO Commissione Nazionale Italiana

Oggetto: Richiesta di intervento 
Egr. Sig. Ministro dott. Sebastiano Musumeci, 
lo scrivente nella qualità di Presidente della sezione dell’Isole Eolie dell’Associazione Italia Nostra, nell’interesse della Comunità Eoliana, sottopone alla Sua attenzione quanto segue. 
Nell’ultimo ventennio il territorio dell’isola di Lipari ha subito un significativo processo di degrado ambientale, proprio nell’area delle Cave di Pomice, in cui vi erano gli insediamenti industriali della società PUMEX s.p.a. che, nello specifico, si occupava di escavazione e di coltivazione della pomice. Il territorio in località Porticello in occasione delle sempre più frequenti piogge torrenziali è stato interessato da fenomeni di dissesto idrogeologico, allagamenti, smottamenti e frane di terreni collinari, con grave pregiudizio per la viabilità e, per la sicurezza di persone, cose e animali. 

L’elevata vulnerabilità del territorio è frutto della mancata manutenzione di griglie, di argini e di ogni altra opera idraulica ma, soprattutto, la causa è da rintracciare nel totale abbandono dell’area e nel disinteresse e nell’incapacità delle istituzioni. V’è poi, da aggiungere,
un altro problema, di non poco conto, da annoverare nel fallimento dell’azienda PUMEX che determina evidenti difficoltà nel dover coordinare, la procedura concorsuale (disciplinata dalle norme del diritto fallimentare), la tutela ambientale e, la conservazione del patrimonio storico culturale delle Eolie.

Questa paralisi, dovuta alla procedura concorsuale e alle vicende giudiziarie dell’azienda è certamente fonte di pericolo e di rischio ambientale. 
Il mese scorso, lo scrivente, ha segnalato quanto sopra, alla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Messina, la quale ha comunicato, con nota del 20 giugno 2024, di aver già proposto il vincolo storico-etnoantropologico di tutta l’area delle cave di 
pomice dell’isola di Lipari con il D.D.G. n. 3815 del 13.10.2021; purtuttavia, la procedura concorsuale, ha proposto ricorso  amministrativo averso il D.D.G. n. 3815, a seguito del quale con Sentenza n. 2137/2022, il TAR di Catania ha annullato il predetto vincolo storico-etnoantropologico.

Non è più credibile (dopo decenni) che l’ordine pubblico e l’incolumità pubblica siano pregiudicati, messi in secondo piano ma,  soprattutto è incomprensibile come gli effetti pregiudizievoli, derivanti dall’applicazione della normativa Fallimentare, possano ricadere  sulla Comunità Eoliana; oppure come possa essere totalmente impedita la conservazione dell’area anche dal punto di vista storico  culturale, sempre a vantaggio della speculazione, tenuto conto che tutta la zona è vincolata al Piano Territoriale Paesaggistico dell’Arcipelago. 

L’area tutta, necessita di un tempestivo intervento di messa in sicurezza – su qualsiasi fronte - al fine di poter scongiurare l’ampliarsi del disastro ambientale (già in atto). 
Negli anni sono state avanzate iniziative volte a creare nelle Eolie: 
a) una sede Universitaria distaccata di Geologia e Vulcanologia; 
b) un Museo Vulcanologico delle Isole Eolie; 
c) un Museo archeologico industriale della pomice; d) una Sede del Parco Nazionale delle Isole Eolie; 
e) una Sede del Parco Geominerario della Pomice; f) un’Agenzia di Ricerca prevista nel Piano di Gestione Unesco; 

Con la presente, si richiede, un maggiore interesse ed un pronto intervento delle Autorità competenti e delle istituzioni al fine di tutelare il patrimonio culturale e paesaggistico dell’isola sbloccando il perenne stato di abbandono del sito industriale delle Isole Eolie. 
Merita attenzione, soprattutto, la proposta concordataria presentata di recente dai privati al Curatore fallimentare, del fallimento  PUMEX, avv. Prof. Massimo Galletti spa al fine di comprendere, se e come sarà gestita la messa in sicurezza delle cave di pomice, la tutela ambientale e la conservazione del patrimonio delle Eolie, con particolare attenzione al trascorso storico culturale, che rappresenta un fiore all’occhiello per la Sicilia come riconosciuto nel mondo. 
Confidando nella Vostra attenzione e sollecitudine, si rimane in attesa di un Vostro riscontro. 
L’occasione è gradita per porgere sentiti saluti 

*Presidente Sezione Isole Eolie
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Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina, Assessorato ai Beni Culturali e Ambientali e dell’Identità Siciliana, Assessorato Territorio e Ambiente

Oggetto: Richiesta di intervento 

PREMETTO che, nell’ultimo ventennio il territorio dell’isola di Lipari ha subito un significativo processo di degrado ambientale, proprio nell’area delle Cave di Pomice, in cui v’erano gli insediamenti della società PUMEX s.p.a., (oggi oggetto di procedura fallimentare);
• che, il perenne stato di abbandono del sito industriale della società PUMEX s.p.a., rappresenta per la comunità Eoliana una fonte di pericolo e di rischio ambientale; 
Sezione Isole Eolie 
• che, il territorio in località Porticello, ex stabilimenti Pumex spa, in occasione delle sempre più frequenti piogge torrenziali, è  interessato da fenomeni di allagamenti, smottamenti e frane di terreni collinari, con grave pregiudizio per la viabilità e per la sicurezza di persone e cose; 
• che, gli agenti atmosferici, quali vento, sole, pioggia, hanno amplificato l’azione erosiva della collina, con rischio di crollo delle Cave sulle vie pubbliche aggravando le situazioni di pericolo sopra enunciate con grave nocumento per l’incolumità pubblica; 

RITENUTO che, l’area tutta necessita di un tempestivo intervento di urgenza e di messa in sicurezza - di ogni genere - al fine di poter scongiurare l’ampliarsi del disastro ambientale (già in atto) e gli effetti pregiudizievoli derivanti dall’applicazione della normativa e, al fine di poter valorizzare le aree e gli immobili del fallimento. 
• che, l’elevata vulnerabilità del territorio e i rischi diretti ed indiretti derivanti dalle forti precipitazioni atmosferiche e di dissesto  idrogeologico sono causa della mancata manutenzione e/o abbandono di argini, griglie e di ogni altra opera idraulica; • che, l’area mostra molteplici criticità, tra cui la mancata messa in sicurezza dell’area e, della zona collinare e, dei pontili a mare, con evidenti rischi
ambientali del sito e di sicurezza e incolumità pubblica; 

CONSIDERATO • che, l’isola di Lipari è stata inserita nell’anno 2000 dall’UNESCO nell’elenco dei siti protetti per le caratteristiche  ambientali e/o culturali, definendola, grazie al paesaggio particolare derivante da fenomeni vulcanici, “Patrimonio dell’Umanità”; 
• che, insieme alle altre isole dell’arcipelago delle Eolie, l’isola di Lipari è stata inserita nell’elenco dei Siti di Interesse Comunitario (SIC), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 20/02/2004 dall’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente;
• che, l’estrazione e la coltivazione e la commercializzazione della pomice, nei secoli, iniziò sin dagli inizi nel V millennio a.C., sino a  giorni nostri, caratterizzando la storia delle Eolie fornendone un valore storico-economicoculturale di importanza internazionale; 
• che, nell’ambito delle attività istituzionali del Comune di Lipari, l’ente ha organizzato nell’anno 2016 iniziative volte allo sviluppo del territorio eco-sostenibile per la realizzazione di un programma di riqualificazione e recupero sostenibile delle aree di cava site nell’isola di Lipari; 

• che, negli anni sono state portate avanti iniziative volte creare nelle Eolie:
a) una sede Universitaria distaccata di Geologia e Vulcanologia;
b) Museo Vulcanologico delle Isole Eolie;
c) Museo archeologico industriale della pomice;
d) Sede del Parco Nazionale delle Isole Eolie;
e) Sede del Parco Geominerario della Pomice;
f) Agenzia di Ricerca prevista nel Piano di Gestione Unesco; • che, dalle notizie di stampa, degli ultimi giorni, sembrerebbe che la  procedura fallimentare avrebbe ricevuto una proposta di concordato fallimentare con assuntore ex art 124 l.f. per l’acquisto del  compendio immobiliare; 
• che, a tutela del patrimonio paesaggistico e culturale delle Isole Eolie, la proposta concordataria, merita attenzione e, soprattutto, un  parere e/o un intervento da parte della Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Messina tutto ciò premesso ritenuto e considerato  
chiedO di sapere se ed in che maniera questa Autorità, intende intervenire a tutela e, per lo sviluppo del territorio eco-sostenibile  dell’isola di Lipari, sia per la messa in sicurezza delle cave di pomice sia per la tutela e conservazione del patrimonio storico culturale  delle Eolie, che rappresenta un vanto in termini naturalistici e di bellezze culturali e ambientali per la Sicilia nel mondo. 

*Presidente Italia Nostra Eolie

NOTIZIARIOEOLIE.IT

Nel silenzio assoluto, con tutta probabilità, buona parte del territorio dell’Isola verrà acquisita ad un prezzo irrisorio.
Ricordo ancora l’interesse manifestato da molti Soggetti del territorio in occasione dell’assegnazione dell'incarico di Consulente volontario gratuito da parte dell’amministrazione Giorgianni.
Questi Soggetti manifestarono apertamente il loro disappunto in quanto non coinvolti nello studio del tema di riconversione delle cave di Pomice.

Oggi, invece, tutti zitti!! Legambiente, Associazione Geometri, Dott Eolie, Federalberghi, Centro Studi Eoliano, Storici e affini. Senza contare l'inerzia delle amministrazioni locali e regionali.
Da sempre persiste il totale disinteresse, o meglio chiamiamola "la mancanza di coraggio” , nell'intraprendere un percorso serio e costruttivo nell’interesse di tutti.

Tutto lecito quanto avviene oggi, ovviamente auspico sempre nel rispetto delle regole, tuttavia ritengo opportuno rilevare come sfuggano alcuni particolari:

non è stata resa alcuna informazione in merito al valore di acquisizione delle aree;
non è stata resa nessuna informazione in merito al ripristino dei luoghi abbandonati, ove si ricorda sono stati riscontrati evidenti danni all’ambiente oltre alla presenza di materiale di ogni genere in tutte le aree interessate, anche se nella parte più interessante totalmente cannibalizzato;
Inoltre, si presume che verranno acquisite dal futuro acquirente le aree rientranti nella disponibilità della società fallita; anche sul punto, alcune informazione è stata fornita.

Ed ancora, nessuno attenziona alcuni aspetti dell'area che ritengo siano da esaminare: è ad alto rischio idrogeologico; è sottoposta a numerosi vincoli urbanistici; sono presenti discariche/deposito non ancora liberati e/o bonificati; è presente una strada provinciale, a senso solo di marcia, da anni danneggiata a causa dei dissesti del terreno sottostante e dall’erosione del mare; sussiste un provvedimento della Capitaneria di Porto di smonto del pontile pericolante di Porticello;

sono presenti delle strutture “tettoie” non regolari e/o realizzate su demanio comunale;
sono presenti fabbricati “opifici industriali” e “uffici” dei quali sarebbe opportuno verificare la regolarità edilizia; sono presente altri fabbricati inaccessibili sia dal mare che dalla strada provinciale; tutte le aree sono prive di qualsiasi recinzione in osservanza alle norme in tema di sicurezza. Mi fermo qui, ma potrei prolungare l’elenco.

Come si può immaginare le anomalie del territorio hanno un impatto di gran lunga superiore al valore, seppur modesto, che si potrebbe ottenere dal subentro nel fallimento della Pumex.
Si vuole per caso seguire la stessa strada condotta sull’Italpomice per la realizzazione di un PUE? lo si rammenta, ottenuta attraverso il ricorso al TAR poi CGA e poi tramite la nomina di un Commissario! Non credo si possa replicare quanto fatto al tempo visto che ci troviamo in un contesto totalmente diverso rispetto al sito di Acquacalda, ove peraltro si riscontrano sempre gli stessi problemi (zona ad alto rischio idrogeologico, vincoli urbanistici, discariche e depositi di ogni tipo di materiale con rischio di frana).

A memoria la Società Meligunte Srl, allora all’interno del Gruppo D’Ambra, presentò un progetto per la realizzazione di una struttura alberghiera in Località Papisca denominato “Antico Mulino”. Rammento che alla stessa fu negato il rilascio di concessione edilizia anche se la società resistette in giudizio, prima al TAR e poi al CGA, rimanendo tuttavia soccombente per i vincoli di distanza dalla battigia.

*Presidente Italia Nostra Eolie

NOTIZIARIOEOLIE.IT

15 MAGGIO 2024

FUGADINOTIZIE. Lipari, ciao pomice... Il nuovo "patron" è la società dell'ing Fausto Mandarano. La nota

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