di Tiziana Medda
Rischia di sciogliersi come neve al sole l’intera economia delle sei isole del Comune di Lipari. Moltissimi imprenditori ,giovani e meno giovani, che hanno investito i loro soldi in attività prettamente stagionali (del resto nelle isole poco rimane se non affidarsi ai pochi mesi estivi per poter sbarcare il lunario) adesso rischiano il tracollo finanziario. Artefice di quello che viene considerato un vero e proprio “disastro economico” neanche a dirlo è proprio il comune amministrato dalla Giunta di sinistra guidata dal Sindaco Riccardo Gullo.
E proprio questa amministrazione sta mettendo in atto una vera e propria “guerra” mirata soprattutto contro ristoratori e commercianti “rei” di occupare del suolo pubblico (a pagamento ovviamente) che toglierebbe spazio (forse aria??) a turisti e residenti. Un regolamento per l’occupazione del suolo pubblico che pero’ , ahimè, non si addice certo alla peculiarità del territorio delle Isole. In questa vera e propria disputa tra i disgraziati ristoratori e commercianti, siano imprenditori o lavoratori dipendenti, impegnati nella mera sopravvivenza quotidiana, e l’Amministrazione, chi ne esce davvero sconfitta sicuramente è l’economia isolana, che stando cosi le cose sicuramente calerà a picco. Ma ci si chiede allora “vi e’ un disegno preciso per far fallire queste Isole e chi qui ha investito?
Si vuole tornare all’emigrazione di massa soprattutto dei giovani, che cosi continuando non troveranno più neppure quei lavori stagionali di sei mesi , e lasciare che questi meravigliosi territori diventino deserti? Quale volontà vi e’ in serbo ? Questo appare
Come un PROGETTO complessivo di smantellamento economico, sociale e culturale. E poi e’ tutto fatto con i crismi della legalità per tutti? Vengono applicate norme e regole allo stesso modo per tutti? Ci sono personaggi che ricoprono ruoli istituzionali e che in realtà sono incompatibili nel loro ruolo perché parenti o addirittura comproprietari di attività?
Adesso che ormai la stagione turistica sta entrando nel vivo e’ necessario porre fine a questa situazione che rischia di provocare danni troppo ingenti che vedrebbero intere famiglie sul lastrico. Bisogna mettersi una mano sul cuore ( per non dire sulla coscienza) e raddrizzare, finché si e’ in tempo, la situazione ricordandosi che queste micro-realtà che vivono di turismo che si sviluppa per soli 5/6 mesi l’anno, non possono essere poste al pari dí realtà della terraferma che, comunque ( vedi la tanto famigerata Taormina ) gode di tavoli ,sedie, vetrine, insegne e musica ….per un turismo che porta ogni anno benessere e ricchezza.
Ed allora prendiamoci tutti un giorno di tempo per pensare, un giorno da dedicare alla riflessione, al confronto ed al dibattito, ci renderemmo conto di molte cose…ma scoppierebbe una rivoluzione la mattina stessa.
Al ristorante "Filippino" il tar non ha accolto il ricorso preannunciato ricorso al Cga
Il tar di Catania (presidente Aurora Lento, giudici Daniele Profili e Valeria Ventura) ha rigettato il ricorso di un noto ristorante per il mantenimento del suolo pubblico. Era stato presentato dalla società “Filippino” che fa capo all'imprenditore Antonio Bernardi che gestisce il famoso locale in piazza Mazzini a due passi dal palazzo comunale con gli avvocati Luciano Scoglio e Francesco Scoglio.
Il Comune è stato rappresentato dall’avvocato Giovanni Marchese. La società nel ricorso contestava la delibera della giunta Gullo che aveva incaricato il dirigente preposto di rigettare le istanze per l’ottenimento del suolo pubblico di metri quadri 165, con riferimento al silenzioso inadempimento.
Il contenzioso va avanti da decenni tra ricorsi e contro ricorsi al tar, al Cga e anche in tribunale. Aumento del canone contestato, richiesta di pagamento di oltre 700 mila euro e causa iniziata per i danni subiti dal locale per i lavori di rifacimento della stessa piazza che si sono trascinati anche per incompiuta per anni.
La società è stata condannata al pagamento delle spese legali per un importo di 2 mila euro, oltre accessori di legge.
Preannunciato ricorso al Cga di Palermo.
Il deputato regionale Alessandro De Leo è stato espulso dal gruppo parlamentare "Sud chiama Nord" di cateno De Luca
In una nota, i parlamentari regionali Ismaele La Vardera, Matteo Sciotto, Giuseppe Lombardo e Ludovico Balsamo fanno sapere che «dopo un attento esame e un’approfondita valutazione del comportamento del deputato De Leo, i vertici del movimento politico hanno preso la decisione di procedere con l’espulsione». I quattro dicono che «nel corso degli ultimi mesi, è diventato evidente un venir meno del rapporto fiduciario, accompagnato da un disinteresse manifesto verso le iniziative del partito e la nostra agenda politica».
Ottavo parlamentare all’ARS per il progetto di Cateno De Luca. Il seggio va ad Alessandro De Leo
«Sud chiama Nord – continuano i quattro deputati del partito guidato da Cateno De Luca – ritiene che il comportamento del deputato De Leo non sia compatibile con i valori e gli obiettivi del gruppo e del Movimento». Nella nota si legge che «al rientro del nostro leader, Cateno De Luca, la decisione sarà formalizzata e comunicato alla presidenza del Parlamento Siciliano, in base al regolamento dell’Ars». I quattro concludono dicendo che «questa decisione non è stata presa alla leggera, ma è stata considerata necessaria per preservare l’integrità e l’efficacia dell’azione del nostro gruppo».
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11 GENNAIO 2024
Lipari - Riparte la vendita diretta del prodotto ittico pescato presso il porto di Sottomonastero dell'isola di Lipari, ed anche al porto di Levante dell'isola di Vulcano e presso i porti di Santa Marina Salina dell'isola di Salina".
La nuova ordinanza è stata firmata dal tenente di vascello dell'Ufficio Cicondariale Marittimo di Lipari Mario De Bellis e avrà valore fino a fine maggio.
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