di Salvatore Leone

Con la ripresa alla normalità aumentano gli incidenti sui posti di lavoro e anche le morti. Le leggi non servono, le precauzioni non bastano. I ritmi sono diventati sempre più veloci, la produzione deve stare con i costi ed i lavoratori devono imparare a difendersi da soli. C’è anche una domanda che non trova risposta? Si tiene conto delle condizioni fisiche delle persone che iniziano e proseguono la giornata lavorativa? Oggi si dorme di meno, l’udito è più consumato dai fracassi musicali e inquinamenti acustici, gli occhi bruciano per l’uso continuo delle connessioni con social e quanto basta, lo stress delle situazioni economiche della gente influisce sulle reazioni del fisico. Di questo oggi bisogno tener conto per aumentare la sicurezza e controllare se le persone che vanno a lavorare sono in grado di occupare il posto per il quale sono stati assunti. Perché il lavoro è vita.

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