di Monica Restuccia*
IL PORTO DELLA DISCORDIA. LA RECENTE (MA LUNGA) VICENDA DELLA DARSENA TURISTICA DI SALINA E DEI PESCATORI DEL LUOGO DIMENTICATI DA TUTTI...
Dal momento della sua realizzazione ad oggi il Porto Turistico di Salina è stato oggetto di scontri tra chi ne ha avuto la gestione ed i residenti del luogo che avrebbero diritto ad usufruirne e che nessuno si ricorda mai di tutelare se non “a cosa fatta” come si dice a “casa nostra”.
Dapprima la gestione comunale a cui fece seguito la gestione della Safim srl dell’Ingegnere San Martino fino ai più recenti risvolti che hanno visto la revoca della Concessione Demaniale rilasciata alla Salina Mooring, facente capo da notizie assunte via Web alla Sig.ra San Martino Sara, (non sono certa comunque che il nome dell’intestataria sia corretto ne so se sia in qualche modo legata alla precedente gestione) a favore della seconda classificata nella gara di affidamento della concessione Demaniale del Porto Turistico di Salina, la Elisicilia srl , a.d. Luca Mallia.
Da sempre conteso tra le varie parti le quali si sono letteralmente dimenticate, data la situazione territoriale dell’isola di Salina, dove non c’è alcun ormeggio sicuro per le imbarcazioni locali, della classe più debole: i pescatori.
Infatti qualche giorno fa mio padre, sig. Ristuccia Giovanni, tra i più anziani dei pescatori rimasti, insieme ad un’altra decina, ad esercitare questa antica e radicata attività a Salina, e quantomai faticosa, è stato raggiunto dalla concessionaria la quale lo invitava, dato il fallimento delle trattative intrattenute con il Comune di Santa Marina Salina, a rilasciare il posto barca occupato nella Banchina di Riva a meno che non avesse deciso di versare la tariffa giornaliera prevista nel listino prezzi .
Al di la della fondatezza della richiesta della Elisicilia SRL onestamente trovo davvero criticabile il fatto che al momento della redazione del bando di gara sia stata prevista la facoltà di riserva della banchina di riva ai residenti con stipula di convenzione onerosa ex art. 8 del capitolato prestazionale ma non sia stata prevista, come avrebbe dovuto, una percentuale di posti ad uso gratuito per i pescatori residenti a Salina.
Corretto che le imbarcazioni da diporto debbano pagare per ormeggiare all’interno della darsena ma non lo è per coloro che chiedono ad ogni ragione di ormeggiarvi con imbarcazioni da pesca e GRATUITAMENTE in quanto la loro imbarcazione non è un mezzo di svago ma un mezzo di lavoro.
Si aggiunga pure che dalla fine di Maggio circa non sarà possibile ormeggiare a porticciolo di Malfa, già disagiato e con basso fondale, poiché inizieranno i lavori per la realizzazione di un altro porto turistico.
Ne vi è a Santa Marina altro ormeggio per i pescatori, ed a chi rispondesse che vi è il tratto di porto denominato molo di sottoflutto, ove vi è collocata la segnaletica di ingresso al Porto Turistico, mi sento di rispondere che quella zona del porto non è protetta dalle mareggiate, anzi è più esposta, e ciò al di là di qualsiasi qualifica amministrativa sia stata data ad esso. Non a caso, ogni qual volta vi è mare mosso, anche poco, le imbarcazioni che vi si ancorano, sono costrette a spostarsi.
In seguito a tali fatti io e mio padre ci siamo determinati, in data 11 maggio 2021, a sottoporre all’attenzione delle locali autorità tali fatti senza avere ricevuto, ad oggi, alcuna risposta.
Spero che la questione possa essere risolta il più velocemente possibile perché costringere un pescatore residente sull’isola a pagare quanto un turista l’ormeggio in banchina sarebbe davvero contrario all'equilibrio imposto dalla vera giustizia; rispondere che i pescatori del luogo possono ormeggiare nel molo sottoflutto equivarrebbe ad esporre a serio rischio le imbarcazioni da pesca poiché, se durante il periodo estivo ci sarà , come spesso accade, una forte mareggiata i pescatori rischierebbe di danneggiare la loro imbarcazione (mezzo di lavoro) poiché non avrebbero un ormeggio sicuro dato che la società concessionaria ha già chiarito che in tale ultimo caso, concederebbe ricovero solo e se vi saranno posti liberi in porto.
Insomma i pescatori residenti verrebbero davvero trattati a pesci in faccia.
Mi auguro davvero che le amministrazioni e le autorità locali provvedano a trovare una soluzione a tale increscioso problema perché, ove ciò non avvenisse, ne conseguirebbe la morte della pesca locale già di per se fortemente provata, non ultimo il periodo storico che stiamo affrontando.
*Avvocato