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di Angelo Pajno

PROBLEMI &….SOLUZIONI
Le fibrillazioni elettorali sono passate, forse vi saranno strascichi, forse no, ma in ogni caso si torna alla normalità quotidiana, o quasi.
Auguri di buon viatico al sindaco Gullo ed alla sua Giunta e auguri, soprattutto, a noi eoliani nonostante le nubi che si addensano all’orizzonte appena sbiadite dalla voglia forse irrazionale di una normalità quotidiana per troppo tempo negata, dapprima per vicende di natura sanitaria, non sempre giustificate, ed oggi per la immane stupidità della mente umana che sconfina nella perigliosa irrazionalità guerrafondaia.
Ma tant’è!

Il plasma vacanziero ha ripreso a scorrere nelle vene degli italioti che tornano ad affollare le nostre isole rimpinguando, finalmente, lo stremato conto corrente dei più.
Ma alcune riflessioni, nei purtroppo rari momenti di quiete, mi affollano la mente: ma davvero – per usare una idiomatica espressione della quale non ho il copyright, noi eoliani siamo il risultato malriuscito di un “insediamento umano in luoghi ostili?”
E mi spiego: leggo sempre con interesse le riflessioni accorate di Graziella Bonica, da Filicudi, sulle crescenti difficoltà nel restare a vivere sulle nostre isole, in particolare quelle più lontane e disagiate.
Così come leggo quasi giornalmente dell’indomita e meritoria determinazione del comitato “l’Ospedale di Lipari non si tocca”, o come vivo sulla mia pelle le fibrillazioni della classe forense eoliana ( e, di riflesso, degli eoliani tutti) per la prevista chiusura del Tribunale di Lipari al 31 dicembre prossimo ( salvo miracoli, pur sempre possibili se il senno dovesse tornare ad albergare …”colà ove si puote”).

Ed ancora: la soppressione di quelli che una volta erano “l’Ufficio del Registro” e la “Condotta Agraria”, o lo sportello dell’Agenzia delle Entrate- Riscossione, e via cantando passando mestamente dai trasporti, per permetterci i quali in un tempo oramai prossimo dovremo fare un mutuo, o dalle infrastrutture alle quali viene preferito un esborso milionario per l’inutile acquisto di un intero versante pomicifero dell’isola di Lipari; e mi fermo qui per non tediare oltre il paziente lettore.

A fronte di tale messe di problemi reali, che incidono sempre più pesantemente sulla quotidianità delle eoliane genti c’è chi si trastulla con il diafano, con l’evanescente elevato all’ennesima potenza.
Leggo infatti, parimenti, dell’entusiasmo, invero esclusivamente dei pochi adepti, per la recente, goliardica, nuotata Lingua - Vulcano ponente nell’ottica stucchevole, ancora una volta, della – dai suddetti auspicata – istituzione di un’area marina protetta, in pratica il De Profundis delle nostre isole ove appena si pensi che sarebbe la più estesa dell’intera Europa.
O di chi, al limite del masochismo, auspica anche la conclusione dell’iter amministrativo per la costituzione del Parco delle Isole Eolie.
Qualcuno mi accuserà, e naturalmente ne ha piena facoltà, di essere talvolta ripetitivo senza costrutto.

A costoro auguro semplicemente di non coltivare nel loro giardino gli oleandri o gli ibiscus in quanto l’occhio del Grande Fratello parcotargato potrebbe notificare loro una ordinanza di espianto in quanto essenze arboree non autoctone (Ente Parco di Lampedusa) o di non scegliere di visitare la Riserva Naturale Orientata dello Zingaro (nel trapanese) per prendere un bagno.

Sappiate infatti che, intanto, si pagano 5 euro pro cranio solo per accedervi e poi non sperate di poter portare con voi un ombrellone per cautelarvi la cervice dal solleone o la paletta e il secchiello se avete bambini, non sono consentiti, e comunque non illudetevi di poter prendere tranquillamente il bagno in quanto non è parimenti consentito…”il prolungato stazionamento” in spiaggia essendo lo stesso….” limitato ai soli fini di una razionale (quid est?) balneazione”.
Auguri isole Eolie!

NOTIZIARIOEOLIE.IT

15 OTTOBRE 2020

“Il SETTIMANALE del NOTIZIARIO” di Gennaro Leone e Angelo Sidoti con l'avv Angelo Pajno

Santa Marina Salina, il nuovo presidente del consiglio è Susanna Rando. La nota

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Santa Marina Salina, Susanna Rando eletta presidente del consiglio comunale.

Vice è stato eletto Giuseppe Castorino

La nota

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di Carmela Mannuccia

Congratulazioni alla donna Presidente del Consiglio, gentile e sorridente con tutti, fa ricordare a noi "diversamente giovani'la figura del primo Sindaco donna delle Eolie, Anna De Maria
Auguro una brillante legislatura a lei e alle quote rosa del comune di Santa Marina Salina!!!

Panarea, naviga pure Patrizia Pellegrino...

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...E siamo a 4... Dopo Michelle Hunziker, Maria Grazia Cucinotta, Diletta Leotta, a Panarea naviga Patrizia Pellegrino...

Lipari, ed a Pianoconte incontro tra...dive: Maria Grazia Cucinotta e la nostra Martina Costa...

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Lipari, in rada la prima nave da crociera. Alle 13 la seconda... VIDEO

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Lipari -  In rada il veliero "Star Clipper", bandiera maltese, 2298 di stazza, 150 turisti, proviene da Civitavecchia e alle 18,30 raggiungerà Messina.

Alle 13 arriverà "Sea Cloud", Maltese, 2532 di stazza, 60 turisti, giungerà da Amalfi e alle 18,30 proseguirà per Messina

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(PARCOMANIA E DINTORNI) “L'ERBA VOGLIO NON CRESCE NEMMENO NEL GIARDINO DEL RE”.
Recentemente una associazione ambientalista cui sta “particolarmente” a cuore il territorio delle nostre isole ha organizzato in quel di Malfa una sorta di "reunion" di adepti e simpatizzanti al fine di beatificare la (da loro) auspicata istituzione di una AMP della quale, invero, non è dato comprendere se limitata al solo Comune di Malfa vista l'assenza, pesante come un macigno, di tutti gli altri sindaci eoliani peraltro relegati, nella comunicazione di invito, a semplici e non necessarie presenze nonostante si parlasse dei loro territori.
L'evangelico messaggio trasmesso agli astanti ( pochi per la verità i residenti) esortava loro ad affidarsi con fiducia alla suddetta associazione stante la caratura nazionale della medesima. E ciò è un dato di fatto!
Peccato che tale disponibilità non abbracci, nemmeno alla lontana, le reali esigenze degli eoliani nella cui scala di priorità la presenza di ulteriori vincoli (taluno degli intervenuti ha financo auspicato la creazione di un unico, enorme, parco, terrestre e marino, che vada a coprire tutte le sette isole, scogli di contorno compresi, per una mummificazione pressoché totale del territorio) ritengo si posizioni ben oltre la lettera "z" dell'alfabeto, ove vi fosse.

Il pensiero corre alla situazione oramai catalessica del nostro ospedale dove i pochi sanitari rimasti, ai quali vanno tutta la nostra stima ed il ringraziamento per l'impegno profuso, pare si siano dichiarati disponibili ad acquistare di tasca propria le lampade di segnalazione dell'elipista (vergogna poi evitata in extremis dall’intervento della protezione civile comunale).
Taluno, dagli scranni del Civico Consesso ha tuonato, e non certo a sproposito, di "imbroglioni e imbrogliati" con riguardo alla sanità eoliana ma sarebbe stato forse più efficace, e parlo della politica eoliana a 360°, genuflettersi di meno al cospetto di alcuni politici siciliani di alto lignaggio in elitrasportata passerella, battendo forte i pugni sul tavolo ( purchè, per carità, non sia “tecnico”).
Forse non avremmo ottenuto del tutto quanto ci spetta per dettato costituzionale, ma quantomeno avremmo salvato il nostro orgoglio di fieri isolani. Ma tant’è!

Per mero pudore taccio sulle altre priorità, delle quali ho peraltro più volte parlato nei miei più recenti interventi ed a tutt’oggi rimaste prive di adeguata attenzione.
Per tornare a Legambiente et similia – che lascio al rovello di essersi visti sfilare da sotto il naso dal Ministero di riferimento la bella sommetta di 80.000.000, 00 di euro destinati invece a ben altre priorità in tempi di covid-crisi (nello specifico: al contenimento degli aumenti delle bollette energetiche) – invito il lettore a riflettere sulla supponenza dei termini usati nel manifesto dell’incontro di Malfa: “VOGLIAMO L’AREA MARINA PROTETTA EOLIANA”.

Una affermazione categorica che – in astratto – non ammetterebbe repliche e che invece rafforza la reale volontà contraria di gran parte dei cittadini di queste isole trattati alla stregua di volgo ignorante incapace di autodeterminarsi su ciò che è ritenuto più utile e urgente per la propria comunità ed abbisognevole invece di esser preso per mano dal salvifico intervento di coloro che si presentano alle nostre latitudini per pochi giorni l’anno, e principalmente nel periodo estivo, accomodandosi per il resto nelle proprie confortevoli residenze con tutti i servizi primari (sanità, giustizia, trasporti, uffici e servizi pubblici, scolarità ecc.) a portata di mano laddove per i residenti insulari iniziano invece le criticità di una stagione autunnale ed invernale che solo l’amore e l’attaccamento a questi scogli riesce a superare.
Cari amici di Legambiente e comitati vari: “l’erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del Re”, ricordatelo.

Nell’accomiatarmi dal paziente lettore, che ringrazio per l’attenzione, e nel preannunciare che nel prossimo periodo autunnale prenderanno corpo i preannunziati incontri con la gente di ogni isola sul tema delle AMP e dei Parchi, vi invito a leggere l’interessantissimo articolo che uno dei nostri segnalatori ci ha inviato proprio in data di ieri e che la dice lunga su ciò che sta effettivamente dietro la imperante “PARCOMANIA”, altro che tutela dell’ambiente! (cliccare sul seguente link:

http://siciliaarteculturaeventi.blogspot.com/2021/08/parcomania-cronaca-di-un-disastro_12.html )

Buona lettura e …… alla prossima.

*Associazione Eolie Mare Libero (che non vuol dire privo di tutela)

 

COVID - ZONE ROSSE E LIMITAZIONE DELLA LIBERTÀ PERSONALE, PRIME SENTENZE SULLA ILLEGITTIMITÀ DEI DPCM (ED ANCHE DEI DECRETI LEGGE)
Ciascuno la pensi come ritiene e decida di comportarsi di conseguenza ma come avvocato credo sia corretto evidenziare come i plurimi dubbi da più parti sollevati tra i cultori del diritto circa la corrispondenza al dettato costituzionale dei Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri che hanno “chiuso” in casa milioni di italiani stiano trovando appiglio in alcune sentenze dei Tribunali della Repubblica.
In appresso, ed al riguardo, la copia integrale della sentenza n.54/ 2021 del GIP-GUP del Tribunale di Reggio Emilia:

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO TRIBUNALE DI REGGIO EMILIA
Sezione GIP-GUP Il giudice, dott. Dario De Luca, provvedendo in Camera di Consiglio sulla richiesta di emissione del decreto penale di condanna avanzata, come in atti, dal Pubblico Ministero, ha pronunciato e pubblicato la seguente
SENTENZA nei confronti di: omissis, difeso … e imputato …, come da allegata copia della richiesta di emissione di decreto penale di condanna, del delitto di cui all’art 483 cod. pen., a) del reato p. e p. dall’art 483 c.p., perché, compilando atto formale di autocertificazione per dare contezza del loro essere al di fuori dell’abitazione in contrasto con l’obbligo imposto dal DCPM 08.03.2020, attestavano falsamente ai Carabinieri di Correggio: … di essere andata a sottoporsi ad esami clinici; … di averla accompagnata. In Correggio il 13.03.2020.
MOTIVAZIONE Procedendo penalmente contro ciascun imputato per il reato in rubrica rispettivamente ascritto, il PM richiede l’emissione di decreto penale di condanna alla pena determinata nella misura di cui in atti.
Ritiene il GIP che la richiesta di emissione di decreto di condanna non possa essere accolta e che debba trovare luogo una sentenza di proscioglimento, ex art. 129 CPP, per effetto delle brevi considerazioni che seguono.
Infatti:
– premesso che viene contestato a ciascun imputato il delitto di cui all’art. 483 cod. pen. «…perché, compilando atto formale di autocertificazione per dare contezza del loro essere al di fuori dell’abitazione in contrasto con l’obbligo imposto dal DCPM 08.03.2020, attestavano falsamente ai Carabinieri di Correggio: … di essere andata a sottoporsi ad esami clinici; … di averla accompagnata…», avendo il personale in forza al Comando Carabinieri di Correggio accertato che la donna quel giorno non aveva fatto alcun accesso presso l’Ospedale di Correggio;
– evidenziato che la violazione contestata trova quale suo presupposto – al fine di giustificare il proprio allontanamento dall’abitazione – l’obbligo di compilare l’autocertificazione imposto in via generale per effetto del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.) citato nell’autocertificazione stessa;

in via assorbente, deve rilevarsi la indiscutibile illegittimità del DPCM del 8.3.2020, evocato nell’autocertificazione sottoscritta da ciascun imputato – come pure di tutti quelli successivamente emanati dal Capo del Governo, ove prevede che “1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 le misure di cui all’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 sono estese all’intero territorio nazionale”, e del rinviato DPCM dei 8.3.2020, ove stabilisce che “Art. 1 Misure urgenti di contenimento del, contagio nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia.
– 1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus” COVID-19 nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia, sono adottate le seguenti misure:
– a) evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori di cui al presente articolo, nonché all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute”.
– Tale disposizione, stabilendo un divieto generale e assoluto di spostamento al di fuori della propria abitazione, con limitate e specifiche eccezioni, configura un vero e proprio obbligo di permanenza domiciliare. Tuttavia, nel nostro ordinamento giuridico, l’obbligo di permanenza domiciliare consiste in una sanzione penale restrittiva della libertà personale che viene irrogata dal Giudice penale per alcuni reati all’esito del giudizio (ovvero, in via cautelare, in una misura di custodia cautelare disposta dal Giudice, nella ricorrenza dei rigidi presupposti di legge, all’esito di un procedimento disciplinato normativamente), in ogni caso nel rispetto del diritto di difesa.
Sicuramente nella giurisprudenza è indiscusso che l’obbligo di permanenza domiciliare costituisca una misura restrittiva della libertà personale. Peraltro, la Corte Costituzionale ha ritenuto configurante una restrizione della libertà personale delle situazioni ben più lievi dell’obbligo di permanenza domiciliare come, ad esempio, il “prelievo ematico” (Sentenza n. 238 del 1996) ovvero l’obbligo di presentazione presso l’Autorità di PG in concomitanza con lo svolgimento delle manifestazioni sportive, in caso di applicazione del DASPO, tanto da richiedere una convalida del Giudice in termini ristrettissimi.
Anche l’accompagnamento coattivo alla frontiera dello straniero è stata ritenuta misura restrittiva della libertà personale, con conseguente dichiarazione d’illegittimità costituzionale della disciplina legislativa che non prevedeva il controllo del Giudice ordinario sulla misura, controllo poi introdotto dal legislatore in esecuzione della decisione della Corte Costituzionale; la disciplina sul trattamento sanitario obbligatorio, ugualmente, poiché impattante sulla libertà personale, prevede un controllo tempestivo del Giudice in merito alla sussistenza dei presupposti applicativi previsti tassativamente dalla legge: infatti, l’art. 13 Cost. stabilisce  
che le misure restrittive della libertà personale possono essere adottate solo su «…atto motivato dall’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge»; primo corollario di tale principio costituzionale, dunque, è che un DPCM non può disporre alcuna limitazione della libertà personale, trattandosi di fonte meramente regolamentare di rango secondario e non già di un atto normativo avente forza di legge; secondo corollario dei medesimo principio costituzionale è quello secondo il quale neppure una legge (o un atto normativo avente forza di legge, qual è il decreto-legge) potrebbe prevedere in via generale e astratta, nel nostro ordinamento, l’obbligo della permanenza domiciliare disposto nei confronti di una pluralità indeterminata di cittadini, posto che l’art. 13 Cost. postula una doppia riserva, di legge e di giurisdizione, implicando necessariamente un provvedimento individuale, diretto dunque nei confronti di uno specifico soggetto, in osservanza del dettato di cui al richiamato art. 13 Cost.
– Peraltro, nella fattispecie, poiché trattasi di DPCM, cioè di un atto amministrativo, il Giudice ordinario non deve rimettere la questione dì legittimità costituzionale alla Corte costituzionale, ma deve procedere, direttamente, alla disapplicazione dell’atto amministrativo illegittimo per violazione di legge (Costituzionale).
– Infine, non può neppure condividersi l’estremo tentativo dei sostenitori, ad ogni costo, della conformità a Costituzione dell’obbligo di permanenza domiciliare sulla base della considerazione che il DPCM sarebbe conforme a Costituzione, in quanto prevederebbe delle legittime limitazioni della libertà di circolazione ex art. 16 Cost. e non della libertà personale. Infatti, come ha chiarito la Corte Costituzionale la libertà di circolazione riguarda i limiti di accesso a determinati luoghi, come ad esempio, l’affermato divieto di accedere ad alcune zone, circoscritte che sarebbero infette, ma giammai può comportare un obbligo di permanenza domiciliare (Corte Cost., n. 68 del 1964). In sostanza la libertà di circolazione non può essere confusa con la libertà personale: i limiti della libertà di circolazione attengono a luoghi specifici il cui accesso può essere precluso, perché ad esempio pericolosi; quando invece il divieto di spostamento non riguarda i luoghi, ma le persone allora la limitazione si configura come vera e propria limitazione della libertà personale. Certamente quando il divieto di spostamento è assoluto, come nella specie, in cui si prevede che il cittadino non può recarsi in nessun luogo al di fuori della propria abitazione è indiscutibile che si versi in chiara e illegittima limitazione della libertà personale.
– In conclusione, deve affermarsi la illegittimità del DPCM indicato per violazione dell’art. 13 Cost., con conseguente dovere del Giudice ordinario di disapplicare tale DPCM ai sensi dell’art. 5 della legge n. 2248 del 1865 All. E.
– Poiché, proprio in forza di tale decreto, ciascun imputato è stato “costretto” a sottoscrivere un’autocertificazione incompatibile con lo stato di diritto del nostro Paese e dunque illegittima, deriva dalla disapplicazione di tale norma che la condotta di falso, materialmente comprovata come in atti, non sia tuttavia punibile giacché nella specie le esposte circostanze escludono l’antigiuridicità in concreto della condotta e, comunque, perché la condotta concreta, previa la doverosa 
disapplicazione della norma che imponeva illegittimamente l’autocertificazione, integra un falso inutile, configurabile quando la falsità incide su un documento irrilevante o non influente ai fini della decisione da emettere in relazione alla situazione giuridica che viene in questione: al riguardo, è ampiamente condivisibile l’interpretazione giurisprudenziale, anche di legittimità, secondo la quale “Non integra il reato dì falso ideologico in atto pubblico per induzione in errore del pubblico ufficiale l’allegazione alla domanda di rinnovo di un provvedimento concessorio di un falso documento che non abbia spiegato alcun effetto, in quanto privo di valenza probatoria, sull’esito della procedura amministrativa attivata. (Fattispecie relativa a rinnovo di una concessione mineraria)” [Cass. Pen. Sez. 5, Sentenza n. 11952 del 22/01/2010 (dep. 26/03/2010) Rv. 246548 – 01]: siccome, nella specie, è costituzionalmente illegittima, e va dunque disapplicata, la norma giuridica contenuta nel DPCM che imponeva la compilazione e sottoscrizione della autocertificazione, il falso ideologico contenuto in tale atto è, necessariamente, innocuo; dunque, la richiesta di decreto penale non può trovare accoglimento.

Alla luce di tutto quanto sin qui detto, deve pronunciarsi sentenza di proscioglimento, nei confronti di ciascun imputato, perché il fatto non costituisce reato,

P.Q.M. Visto l’art. 129, 530, nonché 459 III cpp. dichiara non luogo a procedere nei confronti di … e … in ordine al reato loro rispettivamente ascritto perché il fatto non costituisce reato.

Reggio Emilia, 27.01.2021.

Naturalmente ribadisco che ciascuno è libero di farsi una propria personale opinione circa il ragionamento seguito da quel Magistrato e di comportarsi come ritiene più opportuno in un’ottica di prevenzione circa la diffusione del contagio.

 

 

----Il Governo Draghi ha giurato: habemus papam.
I commenti delle illuminate ( o presunte tali ) menti nostrane hanno assunto la consistenza volumetrica di uno tsunami. Dal tronfio commentatore a libro paga della testata giornalistica nazionale di grido all’acerbo redattore del giornalino dell’asilo comunale locale, nessuno si è risparmiato (salvo rare eccezioni nel cui ambito si colloca il Notiziario) nel venerare il Sommo Draghi chiamato, al culmine della disperazione, dal canuto Presidente della Repubblica ( o di quella che tale fu ) al capezzale della nostra italietta (con la “i” minuscola, purtroppo) nella speranza di metter pace tra gli avvoltoi della politica nazionale tutti protesi a spartirsi le carni dell’elemosina europea.

Vibro di sdegno nel leggere come tale miserabile prebenda sia il frutto di abile – e come tale osannata – iniziativa del Conte che fu e della pletora di scappati di casa e di arguti mestieranti dei quali si era intelligentemente circondato.
La (triste) verità si dipana infatti con agevole semplicità agli occhi di coloro che sciocchi non sono, o non lo sono del tutto, categoria quest’ultima alla quale anelo di appartenere salvo diverso, e comunque rispettabile, parere di chi legge.
Siamo infatti il paese europeo che più di tutti gli altri risulta immerso in quella melma la cui natura e provenienza lascio alla immaginazione del lettore più attento e, come tale, abbisognevole di maggior sostegno per evitare….l’affondo. 

Si è trattato pertanto di un puro, semplice – e per noi italioti degradante alquanto – calcolo matematico, altro che il risultato di un illusorio “farsi valere” in Europa. E abbiamo dovuto financo fare i conti con il mortificante dispregio dei paesi del nord continente tacciati, come siamo stati ed a ragione, di essere degli inetti dissipatori di pubbliche sostanze. Che vergogna!
L’insipienza della nostra recente classe politica, l’imbarazzante impreparazione dei più e l’arroganza degli “altri” che dei primi han fatto un sol boccone illudendoli di contare pur qualcosa e non invece quanto “l’aes rude” (sorta di primigenia moneta romana ottenuta dagli scarti della lavorazione del bronzo di peso quindi diverso da scarto a scarto e come tale priva di valore nominale, cioè: poco più di nulla!) ha governato per circa tre anni di fila quella che fu la culla di un Impero, della civiltà e del diritto.

E qui si comprende il terrore dipinto sui volti di costoro allorquando il Giullare toscano li ha messi con le terga a contatto della nuda terra.
Quale futuro si prospettava per coloro che avevano, con disarmante disinvoltura, abiurato al dogma “dell’uno vale uno” per approdare al più accogliente e tranquillizzante principio del “il fato mi ha consegnato una poltrona e guai a chi me la tocca”?
Tristezza pervade il personale del partenopeo stadio San Paolo (oggi inverecondamente ribattezzato “Maradona”) che non rivedrà a breve tra le proprie fila il Gigino nazionale ed altrettanto va detto per i patiti delle discoteche che dovranno ancora aspettare per rivedere tra i piatti della consolle il fido Alfonso. Ma abbiano essi (bona)fede e coraggio, al più c’è sempre, alla bisogna, il “reddito di cittadinanza” cui accedere.

E che dire di quell’altra specie di Homus politicus” che, pur non beccando un successo elettorale da ben 10 anni a questa parte, di dritto o di rovescio governa il Paese puntando oggi i piedi, qual capriccioso puello (licenza linguistica dal latino “puer “– bambino), per il mancato imbarco sull’agognato veliero governativo delle proprie rappresentanti dell’altra metà del cielo.
Altro che pensare alle priorità del Paese cari ragazzi, qui si agogna una poltrona per il gentil sesso. Che poi sia meritata o meno poco importa!

Ed anche i brandelli di quella che fu l’ideologia comunista dura e pura hanno il coraggio di piagnucolare di disappunto invece di percorrere a piedi scalzi il Cammino di Santiago per ringraziare il Cielo per aver mantenuto una poltrona ministeriale (affidata peraltro a colui il cui cognome, in epoca di pandemia, è già di per sé poco rassicurante) e stanno invece a sfogliare la margherita per sapere se votare o meno la fiducia al Dragone.
E che dire dei “sovranisti de noiantri” che, mandati a ramengo immigrati, Europa ladrona (invero al riguardo avevano già sdogato Roma) e malata di burocrazia, €uro ed altre analoghe quisquilie, si sono accomodati sbrodolanti su alcuni scranni ministeriali in coppia con talune sodali del campione mondiale di Bunga Bunga, di serate eleganti e di “lodi” (vai alla voce: Schifani, Alfano e… Corte Costituzionale).
E solo è rimasto e, di fatto, semi-abbandonato in un cantuccio, il Giullare toscano il cui partitino si è accomodato sullo strapuntino offertogli probabilmente quale contraltare per aver contribuito a mandare a casa il…Conte Tacchia.

Che bella compagine governativa del “tutti contro tutti” uniti però dall’unico obiettivo di restare incollati con le terga agli scranni parlamentari consapevoli che lo scioglimento delle camere li avrebbe inesorabilmente relegati nell’oblio quale anticamera di un definitivo dimenticatoio visto che le fila di tali fulgidi esempi di “attaccamento” al dovere ( altresì intesi come Responsabili, Costruttori, e minchiate del genere) sarebbero state falcidiate da quell’improvvido decurtamento numerico voluto dalla recente riforma.
In pratica: giammai vittime di sé stessi.
Lode pertanto a quella “ragazzina” (più per la statura che per l’età) terribile che di nome fa Giorgia, di padre sardo e madre siciliana, che ha deciso di restare fuori da questo immondo assembramento per il quale nessun Comitato Tecnico Scientifico ha ritenuto di spender favella. Piaccia o non piaccia, è incontestabile che ha mostrato una granitica coerenza con il proprio pensiero politico, che si condivida o meno.

In tutto questo marasma non posso che sorridere a fronte di quelle iniziative che, illudendosi che il nuovo (ma in realtà già esistente sotto forma di Dipartimento all’interno del “vecchio “ Ministero dell’Ambiente) dicastero della Transizione Ecologica (??) abbia come priorità la istituzione di nuovi Parchi e/o Riserve, lanciano accorati appelli via internet per la istituzione dell’ennesimo cappio.
Nato infatti, tale “nuovo” ministero, quale merce di scambio per attirare i grillini nella attuale compagine governativa esso ha portato, intanto, alla sostituzione di un ministro vicino ai pentastellati (Costa) con un “tecnico”, Roberto Cingolani, il quale dovrebbe avere quale indirizzo principale da seguire quello della conversione “verde” dell’economia utilizzando all’uopo parte dei fondi europei.

Ora mia chiedo, e chiedo all’attento lettore: ma pensate veramente che, di fronte al disastro ecologico dell’ILVA, all’inquinamento della Terra dei Fuochi, allo stoccaggio illegale di rifiuti tossici, allo smaltimento eco-sostenibile dei rifiuti urbani , alla individuazione del sito definitivo di stoccaggio delle scorie radioattive provenienti dalle dismesse centrali nucleari italiane e quant’altro via cantando, un fisico, quale Cingolani, già a capo dell’Istituto Italiano di Tecnologia e del settore innovazione di Leonardo, gruppo aerospaziale italiano a controllo pubblico, abbia come priorità indifferibile la istituzione dell’ennesimo Parco (terrestre o marino che sia) per compiacere la Donatella Bianchi e il WWF?
Eppure qualcuno ha avviato una raccolta virtuale di firme, indirizzata pure al suddetto ministero (che ancora, di fatto, non esiste), al Presidente della Repubblica (sotto quale aspetto non è dato comprendere) e al buon Musumeci, per l’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie invece di andare tra la gente a spiegare cosa vuol dire, e quali le conseguenze per la vita degli eoliani, l’istituzione dell’ennesimo vincolo senza però sottacere delle pregresse, negative, esperienze nazionali . Mi rendo conto: un pio desiderio, ma io ci provo.

Andare a spiegare, invece di fare inutile prosopopea, a chi vive su questi scogli per dodici mesi l’anno e non per pochi giorni d’estate, perché sarebbe più importante il Parco dell’Ospedale, il Parco invece della portualità e dei trasporti, il Parco invece del diritto allo studio dei nostri figli che dimorano nelle isole minori, il Parco invece degli Uffici Giudiziari, il Parco invece del Punto Nascita, il Parco invece della riattivazione della camera iperbarica, il parco invece degli Uffici pubblici di prossimità, il Parco invece della effettiva raccolta differenziata e della trasferenza dei rifiuti, il Parco invece della riqualificazione urbana ed extraurbana dei nostri Comuni (strade, ponti, piazze, messa in sicurezza dei litorali – Acquacalda docet e Canneto non scherza) il Parco invece della digitalizzazione dei servizi di modo da evitare agli abitanti delle isole minori del Comune di recarsi a Lipari per ogni pur minima esigenza, il Parco invece di consentire la

realizzazione di aree attrezzate per la manutenzione di ciò che resta della flotta peschereccia locale, il Parco invece di mettere definitivamente in sicurezza i torrenti (Via Roma, Calandra ecc.), il Parco invece di manutenzionare ed attrezzare i punti di interesse panoramico (Sant’Angelo, San Salvatore, Forgia vecchia. Quattrocchi, tanto per restare a Lipari), il Parco invece della legge speciale per le isole minori e la fiscalità di vantaggio per i residenti, il Parco invece delle piste ciclabili e le aree attrezzate per i nostri figli (si veda la misera fine che hanno fatto le uniche due aree simili a Lipari), il Parco invece…..e potrei continuare sino allo stremo se non fosse per il timore che qualcuno possa interpretare tali desideri come la bozza di un programma elettorale per le prossime elezioni.
Sapete chi ha sottoscritto tale raccolta (invero non molti) ? Nella stragrande maggioranza soggetti estranei al nostro contesto territoriale che vengono alle isole solo per qualche giorno di ferie estive e che manifestano il desiderio (basta leggere nelle motivazioni dell’adesione)…….di ritrovare l’arcipelago così com’era negli anni ’50 quando vi misero piede per la prima volta.
Ma v’a ff’an...(scusate il francesismo)

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