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1) L'imprenditore bergamasco Massimo Lentsch nella pagina Facebook scrive:

Lipari, Terme di San Calogero, struttura a impatto zero, indipendenza idrica ed energetica, 300.000 ospiti all'anno distribuiti su 12 mesi.. curiosità, idee e cultura del fare non si fermeranno mai...

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2) L'imprenditore bergamasco Massimo Lentsch nella pagina Facebook delle Cave di Caolino scrive:

"Un progetto di recupero delle più antiche terme del Mediterraneo... sogno o realtà?... il progetto c'è già... San Calogero e Cave di Caolino, la sfida di un progetto storico per la destagionalizzazione dell'Isola...

Un progetto di recupero delle più antiche terme del Mediterraneo... sogno o realtà?... il progetto c'è già... San Calogero e Cave di Caolino, la sfida di un progetto storico per la destagionalizzazione dell'Isola...

#cavedicaolino #parcogeominerario #termedisancalogero, lipari #isoleeolie #tenutadicastellaro

I COMMENTI

DA RAVENNA IN LINEA MASSIMO RISTUCCIA

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di Massimo Ristuccia

Solo a titolo di cronaca in merito alle terme di San Calogero ricordo di aver letto che uno studio fu fatto  dall’allora amministrazione comunale di Lipari negli anni 1997-1998, dalla società CHEMGEO s.a.s..

Nell’estate del 1997 per conto della ditta “CHEMGEO s.a.s.” di Pisa, lo studio Geologico Ambientale “CROCETTI” ha partecipato allo “Studio geologico dell’area limitrofa ai Bagni Termali di S. Calogero, Isola di Lipari (ME)”.

Nel 1998 vi furono indagini dell’Università di Napoli Federico II.

I risultati di questi studi può molto meglio di me illustrarli, eventualmente, il Dott. Michele Giacomantonio.

http://michelegiacomantonio.com/about/dossier-le-terme-di-san-calogero/

DA FIRENZE IN LINEA FRANCESCO VALASTRO

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di Francesco Valastro

A PROPOSITO DELLE TERME DI S. CALOGERO
Mi rivolgo a tutti i Liparoti, e spero siano tanti, ai quali stanno a cuore le sorti di queste Terme. L’Associazione per il ripascimento della spiaggia di “Portinenti” ha fallito totalmente il suo obiettivo ma è ancora in vita ed ha in cassa qualche centinaio di euro che dovrebbero essere sufficienti per cambiare lo scopo e la denominazione della Onlus. Ergo a voi le conclusioni.
Vi ricordo che la Onlus può svolgere un’azione di controllo molto severa o raggiungere direttamente lo scopo sociale ricorrendo alle varie sovvenzioni nazionali ed europee che il Dott. Lentsch, come ci ha dimostrato, conosce molto bene.
Io non ho l’onore di conoscerlo, ma non vi nascondo che mi farebbe immenso piacere se facesse parte dell’Associazione, in modo da dimostrare a tutti noi il suo amore per quest’isola che non è sempre e comunque legato all’interesse economico. Chi mi volesse contattare questo è il mio numero: 3387157383.

DA NOTIZIARIOEOLIE.IT 30 GIUGNO 2017 LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO NELLA SEDE DEL CENTRO STUDI EOLIANO

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Lipari - Non solo il "Caolino", l'imprenditore Massimo Lentsch punta anche sulle terme di San Calogero. Al Centro Studi "approdano" i progetti.

 
L'area di Caolino (immobile di circa 60 mq+la cava ed il terreno è stato acquistato a prezzo stracciato 80 mila euro da HeidelbergCement . L'operazione è stata siglata nello studio notarile Ghiroldi di Bergamo. Dalla cava, ampia 40 mila metri quadrati, storicamente detenuta da Italcementi, si estraeva caolite, utilizzata per la produzione di ceramiche e cosmetici.

Le interviste con il dottor Massimo Lentsch, già proprietario della Tenuta Castellaro di Quattropani che produce vino e con l'architetto Michele Giannetti. 

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LE REAZIONI NEL WEB

Rossella Persiani: Finalmente! Almeno le Terme ricominceranno a funzionare!

Carmela Pergolizzi: Mi piace l'idea complimenti

Antonino Saltalamacchia: Almeno porta lavoro complimenti

Nunzia Favorito: Belle iniziative!

Sharon Ziino: Ben vengano queste idee e questi imprenditori...ci vuole gente così per portare avanti le nostre isole!

Salvatore Agrip: Il Signor Lentsch ha già dimostrato le proprie qualità nel saper valorizzare il nostro prezioso territorio e mi sento di poter essere fiducioso nei suoi confronti e nel futuro comune a noi tutti per quello che farà e vorrà fare.

Eolie Isole: Giuda rivende Gesù per 30 dinari. Dopo aver svenduto le cave di Caolino ora svendono San Calogero. I liparoti li perderanno per sempre. Dal notiziarioeolie.it: L'area di Caolino (immobile di circa 60 mq+la cava ed il terreno è stato acquistato a prezzo stracciato 80 mila euro da HeidelbergCement . L'operazione è stata siglata nello studio notarile Ghiroldi di Bergamo. Dalla cava, ampia 40 mila metri quadrati, storicamente detenuta da Italcementi, si estraeva caolite, utilizzata per la produzione di ceramiche e cosmetici.

Erik Li Donni: Ma qua nessuno parla della prima cosa essenziale per presentare progetti ... Un bando! Si deve fare un bando! E i signori infatti nell'intervista se ne guardano bene dal dire che è un "progetto" e parlano di idee, che poi presentate a chi? E dove? Sicuramente non nelle sedi previste e alle persone incaricate... Figghioli ma fatevele 2 domande... sinceramente anche io sono contento quando si fa qualcosa, ma la domanda è sempre la stessa, perché non possiamo sapere? Perché se c'è qualcuno che ha altre idee lo deve sapere quando il bene in questione è stato già "venduto" o "assegnato"... io non ci credo che se vengono messe a disposizione certe strutture nessuno si presenta alle aste... ai bandi... o non si presentano progetti... 

Ornella Costanzo: Ma a nessuno viene in mente che le terme di S.Calogero sono un luogo pubblico (quindi della comunità) che potrebbe così passare nelle mani di un privato? Se il Comune non è in grado di prendersene cura deve fare un bando pubblico e verificare se ci sono anche altre idee di riqualificazione. Fermo restando che un bene pubblico dovrebbe rimanere tale e il più possibile a servizio e godimento dell'intera comunità.

Tommaso Orioles: Come ne abbiamo goduto negli ultimi 20-30 anni?

Lina Paola Costa: Terme senz'acqua, la vena è molto esigua...andava bene negli anni 60. Oggi una Spa richiede una capacità che geologicamente qui è inesistente. A meno che non scaldino l'acqua dei tubi con dei mega boiler

Ornella Costanzo: Ci sono delle gravi responsabilità politiche sull'incuria di S. Calogero. Questo è innegabile. Ma la soluzione non dovrebbe essere la vendita. L'intervento del privato è sempre il benvenuto se, nel caso di un bene pubblico, ha come primo obiettivo la valorizzazione e non l'alienazione del bene. Per chiunque abbia voglia di valorizzare i beni della comunità c'è anche uno strumento come quello dell'Art Bonus, ovvero donazioni di fondi privati defiscalizzati, per aiutare il pubblico in un'opera di valorizzazione. Ma donazione non coincide con concessione o usufrutto. Molti imprenditori illuminati stanno donando al pubblico fondi per restauri e altri interventi , senza chiedere in cambio nulla (tranne un giusto sconto sulle tasse), ma restituendo un bene alla collettività. Lo prevede lo Stato con l'ultimo decreto Franceschini. Se l'imprenditore in questione ha denaro da donare ne siamo tutti ben contenti. http://artbonus.gov.it/cose-artbonus.html

Lina Paola Costa: intanto alla vendita c'è l'alternativa della concessione a termine (per decenni programmati, per esempio)...

Ornella Costanzo: Sì ma anche la concessione è una forma di "privatizzazione" e forse persino più auspicabile nel caso dell'usufruttuario, che magari non ha poi veramente voglia di acquistare. Nel caso dei Bagni Caimi è il Comune che gestisce il centro. Comunque la mia non è una resistenza ideologica, ma voglio dire che ci sono delle forme sinergiche di collaborazione tra pubblico e privato senza uno squilibrio a danno del primo.

Lina Paola Costa: sono d'accordo, ma qui le condizioni di partenza sono altre... sento provenire da mesi il consenso "trasversale" verso una iniziativa privata (disciplinata, certo, non lasciata al caso) tanto vale considerare le varie ipotesi (parlo di S Calogero). Anni fa avevo tentato da lontano di avvicinare i nostri beni al Fai, ma è stata una perdita di tempo e non sto qui a descrivere chi per primo si è fatto detrattore nel paese. Eppure il Fai proprio a Milano ha restaurato e aperto "l'albergo diurno di Porta Venezia", ovvero un pezzo di storia della città messo a disposizione di tutti, accanto - per esempio - ai Bagni Diana (con fonte termale autentica) un tempo terme pubbliche e oggi Hotel che ha riportato a decoro un luogo caduto nell'incuria... Mille esempi, mille soluzioni, ci vuole una mentalità aperta, un grande senso civico e un pacco di soldi da investire cum grano salis: La concessione permette di accedere all'iniziativa anche a un portafoglio di ridotto cabotaggio, altrimenti vincono gli sconosciuti, gli emiri di millantata amicizia, le cordate societarie di cui non si viene a capo... Comunque a Milano il comune gestisce direttamente e con efficienza strumentale piscine, palestre, campi sportivi, biblioteche di quartiere: qui non sarebbe possibile, siamo lucidi, senza offendere nessuno. Le scuole a Lipari non hanno palestra, si fa educazione fisica studiando anatomia in casse, le letture di formazione sono ferme ancora a Zanna Bianca... è già tanto se ti tolgono il saluto tre persone al mese anziché dieci, e speriamo di creare una mentalità di gestione consortile tutta d'un botto? E poi se tu stessa parli di benefattori affezionati alle Eolie, parli di intervento privato....

Daniela Russo: Stanno privatizzando tutto ciò che era pubblico e soprattutto nostro!

Salvatore Agrip: Mi chiedo e vi chiedo: Con quali politici e con quale personale si potrebbero mettere in funzione strutture e servizi essenziali?

Angelo Sidoti: Molto fumo!

Giovanni Ferlazzo: sono 40 anni che non le c... nessuno e le hanno fatte andare in malora. Adesso tutti indignati...Il Gattopardo trionfa ancora.

L'INTERVENTO

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di Aldo Natoli

Le Terme di S. Calogero non sono alienabili!!! Purtroppo il Comune di Lipari non ha rinnovato per ben due anni la concessione dello Stabilimento e quindi oggi diventa più facile per il privato accaparrarsi la cessione. Certamente un progetto che prevede un itinerario "Tenuta di Castellaro, Cave di Caolino e Terme di S.Calogero" richiede un sostanzioso investimento e probabili finanziamenti. 

 

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di Felice D'Ambra

Come un turista solitario mi trova curiosare tra le viuzze del centro storico, sotto le mura del Castello medievale, nei vicoletti di supra a terra e dintorni. Tra i luoghi più visitati, mi sono trovato a girovagare nell'importante località di San Calogero, dove una volta c'erano le famose terme.

A prima vista mi rendo conto che il vecchio complesso è situato a mezza collina, in una magnifica e tranquilla posizione, circondata da una lussureggiante macchia mediterranea incontaminata. Di fronte a me un vetusto traliccio di ferro arrugginito dall'incuria del tempo, e alcuni adiacenti ruderi chiusi alla buona; lasciano intravvedere detriti abbandonati, che deturpano l'ambiente come i muretti a secco sulla strada quasi distrutti dal vandalismo e dall'utilizzo di quelle pietre portate via, che con molta probabilità adorneranno la facciata a vista di qualche nuova villa in costruzione.

Un incantevole panorama mozzafiato, affascina chiunque volga lo sguardo verso quel mare turchese e le sagome dell'Isole di Alicudi e Filicudi. Immagino che questa meravigliosa località, cosa doveva essere quando dalle vene della sua sorgente, sgorgava acqua termale calda e quasi miracolosa. Erano allora, le Terme più antiche d'Europa e per le sue acque curative erano frequentatissime da una clientela selezionata, proveniente dalla Sicilia e anche dall'Europa.

La storia delle Terme di San Calogero, viene da molto lontano e dimostra quanto è stata difficile negli anni la propria sopravvivenza di tenere aperto al pubblico il piccolo complesso termale. Dall'apertura le Terme di San Calogero hanno sempre subìto interruzioni e chiusure, sia per motivi economici dovuto anche all'esiguo numero di camere; all'arretratezza strutturale, inadeguati servizi igienici e accessori importanti come la mancanza di comunicazioni telefoniche. Nel 1975 è stata decisa la chiusura definitiva e di conseguenza la fine delle meravigliose antiche Terme di San Calogero. 

Dopo la chiusura delle Terme, negli anni ottanta, all'interno di San Calogero fu ritrovato un Thòlos di origine micenea del più antico edificio termale del Mediterraneo, che fece supporre agli archeologi che le Terme fossero utilizzate sin dal quindicesimo secolo avanti Cristo. I lavori di ristrutturazione alle Terme, furono giudicati inopportuni e dannosi come l'eliminazione degli alloggi e non solo, come la realizzazione di una vasca che presupponeva una portata d'acqua molto più importante.

Oggi in queste Terme di San Calogero, chiuse al suo destino, la piccola piscina è sempre piena d'acqua calda e quella che sgorga dalla fonte ha una temperatura di cinquanta e oltre gradi centigradi si perde nel terreno e va a ringiovanire la già ricca valle incontaminata. In compenso però, all'interno del comprensorio fanno da richiamo le targhe di marmo che in bella vista, dimostrano ai visitatori che le Terme risalgono all'antichità ed erano molto frequentate. 

Questo benefico gioiello antico tanto criticato poiché abbandonato, che ha perso lo smalto di quell'epoca, attende che qualcuno, un giorno di un tempo non lontano si risvegli e con un paio di milioni d'euro, lo riporti a risplendere come allora, e ridarlo efficiente alla popolazione liparota e al mondo della grande richiesta turistica termale.

D'altronde il Capoluogo dell'Arcipelago Eoliano è un'Isola di rara bellezza, selvaggia, primitiva che come in un sogno, il tempo si è fermato. L'Isola maggiore delle Isole Eolie ha una grandiosa ricchezza archeologica, una cultura storica millenaria, bellezze naturali e ovunque panorami mozzafiato. 

Ma, secondo il mio parere, come le terme, è da riportare agli antichi splendori, mentre nel frattempo, meriterebbe una diversa attenzione e migliore scenario turistico internazionale. Purtroppo, ancora oggi, le antiche terme di San Calogero, tra diatribe, beghe politiche e varie, sono abbandonate e non si sa che fine farà.

Oggi le Terme di San Calogero, non godono più di quel prestigio del tempo che fu, e l'attuale acqua benefica che sgorga nella piccola piscina, lascia a tutti i liparoti, un vago ricordo di quelle che furono le antiche Terme di San Calogero. Sicuramente sarebbe potuta essere una grande opportunità quella di poter ampliare e riportare a rivivere quel sito benefico, che per il Capoluogo dell'Arcipelago fa parte della storia di Lipari.

Certamente con la riapertura delle Terme, qualora fosse possibile, in considerazione della scarsità di siti termali siciliani, si creerebbe un flusso turistico di tutto rispetto, posti di lavoro e un volano economico per tutto l'anno (naturalmente col rispetto dell'ambiente, un porto in sicurezza, e con un Aeroporto, cambierebbe totalmente anche la faccia del turismo del terzo millennio). Oggi dopo quasi quarant'anni, il complesso termale di San Calogero, è curato da una Cooperativa semplicemente per visite guidate e mostre di ogni genere.

IL PUNTO E VIRGOLA

Le idee sono come le ciliege. Una tira l'altra. Così per un buon bicchiere di vino quattropanaro, si è cercata l'acqua buona. A Lipari quella buona e salutare si trova a San Calogero. Giusto per cercare di far decollare uno stabilimento termale che, politico dopo politico, hanno cercato di "addormentare".

Così con un produttore di vini é arrivato un architetto che sorride. Entrambi, a petto gonfio e in fuori, parlano la stessa lingua. Intuiscono la proiezione di un centro benessere con tante piscine (d'acqua salutare e non commerciale) sparpagliate nel grande parco dello stabilimento di San Calogero.

Il benessere per tutti e per gli eredi. Anche in questa occasione, su input dell'imprenditore Massimo Lentish, il Centro Studi di Lipari si dimostra sempre più vera officina di idee, un veloce motore parallelo per la comunità eoliana. Batte tutti sul tempo. Anche la politica.

Oggi si può dire che é una spruzzata di politica alternativa per evitare concentramenti e monopoli politici nell'arcipelago. Anche se alcuni sostengono che é il vero fulcro globale della politica di 6 isole su 7. Salvo Salina. Sarebbe troppo al momento.

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