Gentile direttore,
di Bartola Foti
Ritorno a casa! Mai avrei pensato di vivere giorni di quarantena in questo stato!
Quando sono sbarcata a Lipari due vigili mi hanno scortata presso il residence la Giara, il 22 aprile e, da quel giorno nessuno da parte dell'amministrazione si è fatto sentire, ci hanno lasciati in balia di noi stessi!
Arrivata nell'appartamento non c'era nemmeno una bottiglia d'acqua, né un termometro, strumento di controllo della temperatura per chi si trova in quarantena! Mi chiedo? Perché a chi come me vive da sola non ci hanno fatto fare la quarantena a casa?
Le casse del comune sono così messe bene da poter pagare il residence per ospitarci? Non era meglio utilizzare queste risorse per farci trovare una bottiglia d'acqua o darli a chi in questo momento ne ha più necessità? Nessuno si è preoccupato di chiederci quanti contanti avevamo (visto che abbiamo comprato dall'acqua al sale). Deduco che coloro che si dovevano occupare di noi erano i parenti!
Faccio la quarantena in un posto dove non sono isolata, dove i parenti vengono a portare da mangiare (io devo ringraziare Francesca e la sua collega della croce rossa) che si stanno prendendo cura di me e i carabinieri di Lipari che mi hanno dato il recapito perché avevo necessità di medicine.
Sono in un appartamento che non è stato sanificato e dove non ho trovato un disinfettante per le mani (vista l'emergenza). Perché denuncio tutto questo? Perché pur essendo una donna forte e avendo nel mio percorso di vita superato tanti ostacoli, non pensavo che questa situazione poteva crearmi così tanti problemi psicologici!