di Beatrice Giunta
Natale è tutti i giorni; è vero, si, rifaccio questa considerazione dopo aver riflettuto per tanti anni sul valore del tempo e su quello che diceva sant’Agostino. non voglio cullarmi sull’idealismo basato su false utopie, preferisco vivere il presente, anche se breve, ma ricco delle esperienze positive degli antichi e progettare, allo stesso tempo e per quanto possibile, un futuro immediato, limitato a 24 ore o, al massimo, a qualche giorno.
Il pericolo di sbagliare è dappertutto; anche nelle cose apparentemente positive può essere nascosto un aspetto negativo: tutto quello che fa l’uomo è giusto e contemporaneamente sbagliato. Questo si nota nelle scienze in generale e, in particolare, nella medicina, nella manipolazione genetica, nella tecnologia, nella fisica, nel diritto ecc. Molto spesso facciamo il presepe per un motivo puramente estetico: il significato dovrebbe essere, invece, quello di volerci bene sempre o, almeno, di rispettarci, perché basta basta fare bene oggi, basta usare questa cosa meravigliosa oggi, che è il nostro cervello, per evitare meno danni: è tutto collegato nella celebrazione del 25 dicembre. Il 26 possiamo fare tutto il male possibile: non è così che funziona; durante tutto il giorno del Natale ci scambiamo i regali, offriamo coperte e pasti caldi, distribuiamo giocattoli e, finito il tempo delle 24 ore, distruggiamo tutto inseguendo falsi ideali, utopie pseudo-religiose, profanazioni varie di altari e cimiteri.
A che cosa servono le religioni, se non a volerci bene sempre? A che cosa serve lo studio dei grandi uomini, se non a costruire il nostro comportamento, a formare la nostra testa, a vedere, in base all’esperienza, dove si è sbagliato?
Buon Natale tutti i giorni: questo è il vero augurio.