di Ettore Resta

Come vuoi, anch’io a dir vero sono stanca. Ne abbiamo fatta di strada.- Una bella navigata, ma il ritorno a Trieste, scusami, lo farò in aereo…sono proprio stanca. A casa Baddino iniziò a far festa, ad abbaiare, a correre come un forsennato. Sarà la gioia del ritorno..-. Può darsi, ma credo per aver nuovamente incontrato la sua compagna di giochi.- - Compagna di giochi?- - Si Lea, l’amica gattina.- - Poverina, è rimasta tanti giorni da sola?- - No è della signora Franca, la vicina di casa. Non potevo portarla con me, per i gatti il mare è una sofferenza, anche Baddino è suo, ma vive con me.- - Buon giorno, sei tornata? Che bella ragazza! Chi è? – chiese l’attempata ed alta bionda affacciandosi sorridente all’uscio. – E’ Emanuela, una sirena triestina. - rispose la capitana. – Mia ospite.- - Piacere, sono la ‘’fatina dei pelosetti’’. Lea non è rimasta sola, ho portato a casa altre due micette ed ha giocato con esse come fossero delle sorelline.- - Che meravigliosi!- Alla fine dei convenevoli Emanuela poté fare la desiderata doccia attardandosi nella cura della propria persona. I minuti di desiderato riposo la riportarono con nostalgia nella sua città rievocando il patrono S. Giusto e la grande festa in suo onore. Un leggero tocco alla porta la riportò alla realtà.. - Stai male? hai bisogno di qualcosa? No grazie.stavo rivivendo il nostro viaggio e la mia città. Sappi che non hai il permesso di star male.- riprese Liliana la quale tranquillizzata si allontanò. Attimi dopo udì: - Perché?- - Perché non devi star male, debbo farti vedere i luoghi ove ho trascorso liberamente la mia fanciullezza…-

Solo la fanciullezza?- Ma non echeggiò risposta . Sapeva, malgrado le rinunce, che la sua era ancora una vita selvaggia. Il giorno successivo il sole in cielo era maestoso, non vi era bava di vento , ne bianche nuvolette in cielo. – Usciamo - -Dove si va?- - Ti porterò a vedere molte cose, metti le scarpe sportive a le calze alte che ti ho preparato, non vorrei che ti aggredisse qualche cespuglio di rovo.. L’acqua da bere portala tu....- - E basta?- - Si, nulla, mangeremo in barca, la cambusa ci aspetta.- - Guarda il cagnetto, invece di tornare dalla gattina ci segue.. ci seguono anche le amiche pelosette. – disse sorridendo. – Hanno spirito di avventura, ma sono troppo piccole per portarle con noi. Poi se dovessimo uscire con la barca sarebbe per loro un problema. Baddino ormai è esperto…. Signora Franca, signora Franca – chiamò – si prenda i gattini, ci stanno seguendo, vengono dietro…- - E Baddino?- - Lui ce lo portiamo, è un valido compagno, ci farà compagnia.- Così il piccolo mostriciattolo dalla coda a ricciolo le seguì. - Cosa hai nello zainone pieno di bernoccoli? Non ti è pesante? - - E’ vero, ma vedrai, il sacrificio ci sarà ripagato. - - Dove andiamo? - - Su monte Trinità. La chiesetta sarà chiusa ma il panorama è meraviglioso.- - Sarà pesante e faticoso, lascialo a casa…- - Non posso dirti che non è vero ma ci sarà necessario..- -Lascialo a casa..- -Volevo farti provare l’ebrezza del parapendio..- - Sarà per un’altra volta, prendi il tuo zainetto ed andiamo..- Questa volta ad ubbidire fu la capitana. Avventuratesi iniziarono a risalire il colle percorrendo una stradina ciottolosa. Fiancheggiarono un profondo, largo uovo dalle pareti sistemate a mattoni. (continua)

L’Intervista del Notiziario al comandante Ettore Resta, l’artista sulle ali

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