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LA FATINA CORALLINA E LA SUA LUCERTOLINA

di GER il vecchio

Ad un tratto il polipetto si bloccò dalla paura. Era giunta la ormai cernia che da piccola voleva addentarlo e lui con un tentacolo le aveva gesticolato: - No, no. Non mangiarmi.- Cambiato colore stette per trasformarsi in panettone aggrappandosi con i tentacoli allo scoglio pronto nuovamente a scappare. Ma Corallina, riconosciuta la cernia, si avvicinò per accarezzarla. Ed essa, piegandosi su un fianco, accettò le carezze. A quella vista il polipetto riprese coraggio e si avvicinò porgendole con un tentacolo un pasticcino, mentre con un altro, riprendendo il suo originale colore, iniziò ad accarezzarla. Tutti i pescetti che per paura di essere mangiati erano scappati via, tornarono a festeggiare saltando e ballando al suono prodotto dal battere delle chele dei granchi, degli scampi e quelle tambureggianti delle aragoste. A battere le valve erano anche le cozze e le ostriche , mentre le vongolette , percuotendo i gusci, imitavano l’eco delle nacchere spagnole. Dall’atra parte della illuminata tana di rocce vi erano in un’atmosfera particolare i lettini per i pesci più piccoli, coperti da una trapunta azzurra fiorellata mentre in un angolo, un lenzuolo di pizzo siciliano bianco con grandi fiori ricamati era in attesa di essere stirata, accanto una poltrona nuova era stata posta in onore ed in qualità di regalo alla reggina . Alla parete era appeso un quadro con uno gnomo che inneggiava alla vita mandando ad un cacciatore nascosto in un canneto, una paperetta gonfiabile a ciambella con dentro un secchiello con paletta e rastrello come volesse dire: - Vai a giocare. - A far rivivere la festa natalizia vi erano anche le sorelline Anna e Sveva , Giacomo ed Isabella da ballerini, i quali riuscivano a stare in quell’ambiente sott’acqua senza respirare ed i pesci nello stesso ambiente privo di acqua gioivano senza soffrire.

I loro bicchieri e le tazzine da caffè dal manico in legno, erano state ricavate da scatolette vuote di carne. Un’idea sorprendente che ravvivò la gioia del brindare e della festa. A dir vero alla fine del festeggiare Corallina, Giacomo ed Isabella speravano tornare a casa per continuare l con i propri genitori e parenti, ma la cernia li bloccò dicendo: - Ma dove volete andare, siete matti? . Fuori dal mare c’è una tempesta: tuoni, lampi, vento, pioggia e grandine. Rimanete qui con noi finché non si saranno calmati. - Buon compleanno e Buon Natale Corallina. - esultarono tutti - Tra giorni diventerai un gioiello più grande e noi ti vorremo più bene!- Meravigliata: - Grazie amici. - guardando il suo futuro si vide trasformare in un sirena senza tramonto. Una voce d’uomo echeggiò: - Mai un così caro augurio mi fu dato e mi sarà dato da coloro che tanto mi stimeranno nel tempestoso mar circumnavigando le isole per portar la vita e togliere loro la sgomentata solitudine ed il loro abbandono. Adesso un grazie faccio echeggiar anche a coloro che mi ricorderanno e mi onoreranno, augurando anche a loro un Buon Natale. - Quando l’eco disparve Corallina e gli altri guardarono intorno e non vedendo nessuno brindarono insieme. Era la voce del mare. (continua)

 

L’Intervista del Notiziario al comandante Ettore Resta, l’artista sulle ali

Il plauso

di Mariantonietta Castellano*

Nel ringraziarti per avermi citato, caro Ettore, ti faccio i complimenti per questa iniziativa culturale del Notiziario Eolie.

*Professoressa

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Da Milazzo in linea Ettore Resta. 1° puntata. Il plauso

Da Milazzo in linea Ettore Resta. 2° puntata.

Da Milazzo in linea Ettore Resta. 3° puntata.

Da Milazzo in linea Ettore Resta. 4° puntata.

 

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