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LA FATINA CORALLINA E LA SUA LUCERTOLINA

di GER il vecchio

Con gioia e tanta curiosità gli amichetti Giovanni ed Andrea seguiti da Giacomo ed Isabella l’aiutarono a trasportarla in acqua e provarla. A dir vero a portarla fu Nino ponendola sulla testa come fosse un cappello. - Galleggia!- Esultarono con la volontà di saltare dentro. Ma al primo tentativo l’imbarcazione si capovolse. Provarono ancora, ma niente da fare. Corallina stette a pensare su, poi appoggiate le mani su entrambi i bordi, con uno slancio si portò a bordo senza farla dondolare. La gioia fu immensa. In conseguenza pensò di applicare un bastone d’ombrellone per albero ed un vecchio lenzuolo per vela. Per timone avrebbe adoperato il remo. Fatto ciò, il giorno dopo con l’aiuto degli amichetti l’imbarcazione fu riportata al mare. I quali nel vederla andare a vela lungo la riva risero esclamando allegoricamente: - E’ arrivato S. Francesco di Paola con la timoniera.- Ritornati a casa, continuarono ad ammirare l’imbarcazione. Per la gioia Corallina corse a raccontarlo al la mamma. Quando un giorno gli amichetti corsero per rimettere la canoa in mare, trovarono la sorpresa. Il papà l’aveva riempita d’acqua trasformandola in piscina per le gialle paperette che, sguazzando dentro felici ringraziavano. A quella vista il broncio di Corallina si trasformò in contentezza: ne avrebbe costruito una seconda più stabile, però in legno.

Decisa di dover navigare, iniziò a raccattare tavolette, sega martello e chiodi. Seguita l’idea, come un maschiaccio creò una strana tinozza a due punte e rivolgendosi nuovamente agli amichetti , la chiamò barca. Ma era pesante. Chiesto aiuto al papà per trasportarla e provarla in mare, non le diede ascolto, anzi, presa per scema rise sopra. Per una fanciulla il compito era di accudire le bambole ed aiutare la mamma nelle faccende di casa. Giorni dopo la sorpresa si ripetè: era a pezzi sotto un grosso fornello che ardeva per bollire i pomodori dentro un pentolone. Si sentì congelare, poi esclamò rassegnata: - E’ servita a qualcosa. - Così, decisa, tornò sulla palafitta a dare le mollichine ai pesci. Questa volta , essendo munita di maschera e boccaglio, le pinne erano state un fallimento, accettò il loro invito e li seguì. Tuffatasi in acqua scoprì l’esistenza di un mondo ben diverso. E si incuriosi...La mamma in un certo qual modo era partecipe, desiderando avere da lei l’aiuto casalingo, usava gettare sotto l’armadio o sotto al letto alcune monete spicciole che puntualmente Corallina passando con la scopa recuperava. Era un sacrificio, ma i soldi le servivano per comperare la vera maschera, le vere pinne., ma non il fuciletto , essendo diventata amica dei pesci, dei polipi , delle triglie e delle piccole cernie. Così, chiudendo la bolla d’aria, nei polmoni decise di vivere in apnea insieme a loro. La luce apparsa nei suoi occhi colpì tutti i nuovi amici... Alcuni la credettero una fata, altri una sirena. 

 (continua)

L’Intervista del Notiziario al comandante Ettore Resta, l’artista sulle ali

Il plauso

di Mariantonietta Castellano*

Nel ringraziarti per avermi citato, caro Ettore, ti faccio i complimenti per questa iniziativa culturale del Notiziario Eolie.

*Professoressa

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Da Milazzo in linea Ettore Resta. 1° puntata. Il plauso

Da Milazzo in linea Ettore Resta. 2° puntata.

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