di Ennio Fiocco
Mariana Starke ci racconta le Eolie.
Mariana Starke (1762 +1838) è stata una scrittrice e drammaturga inglese che ha trascorso gran parte della sua vita viaggiando in Europa. Redige dettagliate guide di viaggio, che sono diventate popolari tra i viaggiatori dell'epoca, tra cui “Travels on the Continent: written for the use and particular information of travellers”, dove sono incluse informazioni su tutto, dalle tariffe delle carrozze ai consigli su cosa fare in caso di malattia.
All'epoca la scrittura femminile per il pubblico era malvista, ma la Starke rimase imperturbabile conducendo una vita insolita per una donna del suo tempo. Il suo talento si manifestò anche in opere teatrali sul finire degli ottanta del settecento e addirittura apparve sul palco in abiti maschili causando scalpore nei circoli più convenzionali. Amava il Continente, e in particolare l'Italia, e influenzò molte turiste a recarsi all'estero.
Può essere considerata una proto-femminista della scrittura di viaggio. La Starke continuerà ad aggiornare il suo libro dopo lunghe visite nel continente negli anni venti e trenta del 1800 e pubblicherà a Londra “Travels in Europe between the years 1824 and 1828 adapted to the use of travellers comprising an historical account of Sicily with particular information for strangers in that Island.” Muore a Milano il 18 aprile 1838, in viaggio da Napoli all’Inghilterra. Nell'opera la scrittrice inizia il capitolo sulla Sicilia con una sintetica storia dell'isola cui seguono le prime informazioni pratiche, come ad esempio i mesi più idonei per visitarla da marzo a giugno, quando “il sole non è sufficientemente forte da essere pericoloso...”.
Indubbiamente, la novità risiede - oltre a non limitarsi alle sole narrazioni di viaggio - nel fornire informazioni pratiche non soltanto a turisti o turiste, ma anche a persone costrette a viaggiare per problematiche di salute. Nello scritto di Mariana Starke ho rinvenuto un ulteriore resoconto riportato al suo interno di “un estratto dal diario di un gentiluomo inglese e di sua moglie...che andò da Messina a Cefalù via mare, durante la mezza estate del 1826” che appare interessante e che presento, dopo averlo tradotto, ai lettori.
“Siamo partiti alle sette del mattino con la nostra Speronara, con un timoniere, dieci vogatori e due ragazzi...abbiamo trovato il vento sfavorevole... Una piacevole brezza durante la notte ci ha portato nei pressi di Stromboli...remando lentamente siamo arrivati alle nove la mattina. Con l'aiuto di una lettera di presentazione consegnata al Parroco Don Giuseppe, ci siamo procurati una stanza per pranzare ed abbiamo banchettato con fichi squisiti. Alle due e mezzo partiamo per raggiungere la vetta della montagna, trovando la salita ripida e il caldo eccessivo.
La profondità del terreno e la pendenza del percorso, hanno reso più faticosa questa salita più di quelle dell'Etna e del Vesuvio. Impiegammo quasi tre ore....abbiamo visitato il Cratere...lo spettacolo era grandioso e imponente. Le eruzioni furono solo occasionali; e risuonarono come cannoni, scuotendo la terra. Alle otto di sera ci siamo reimbarcati; remammo sotto l'isola... Due piccole bocche vomitavano fuoco incessantemente; quello a sud è il più attivo; e, a intervalli, la sua forza aumentava: mentre una bocca settentrionale...ogni 6 e 10 minuti, vomitava grandi quantità di pietre: ma furono espulse con meno violenza di quelle lanciate dal lato opposto.
La più bella eruzione che abbiamo visto ci ha sorpreso; perché cominciò con un suono, come lo scarico dell'artiglieria; fu seguita da una pioggia di sassi così vivida che tutto il versante della montagna brillava di questi confini roventi... Queste eruzioni, riflesse nell'acqua, erano magnifiche. Lasciando questa visione straordinaria, abbiamo virato con vento favorevole in direzione per Lipari e verso le sette e mezza del mattino eravamo vicini alla collina di Pomice Bianca...Gettiamo l'ancora vicino al Lazzareto...il viceconsole, saputo del nostro arrivo, ci ha invitato a casa sua e ci ha ricevuto nel modo più ospitale....
Abbiamo dormito su quest'isola e ci imbarchiamo la mattina seguente...raggiungendo la baia di Vulcano...abbiamo raggiunto la base del cratere...e il tempo impiegato per salire è stato di circa 40 minuti. Abbiamo facilmente percorso il declivio nel cratere che è profondo, grandioso ed estremamente splendido con i suoi colori cristallo-zolfati...Ripercorrendo i nostri passi...ci siamo imbarcati nella Speronara alle otto. Superato Vulcano, abbiamo fatto rotta in direzione di Cefalù, ma improvvisamente ci apparve una strana sagoma di una vela in lontananza e noi prudentemente, per come ci era stato riferito per la presenza dei pirati...oltrepassammo Capo d’Orlando, e costeggiammo la costa fino a Cefalù, dove siamo arrivati verso mezzanotte...”.