Eventi e Comunicazioni

Quanti Comuni tranne poche eccezioni già “virtuose”, riusciranno davvero entro la fine dell’anno a raggiungere la quota minima di raccolta differenziata (e quindi riciclo) dei rifiuti, per evitare così le sanzioni? L’interrogativo è spinoso e attualissimo, visto che si tratta di una specie di corsa contro il tempo, considerando gli ultimi dati sulla produzione di spazzatura in tutto il territorio, nonché la fatica e i costi  che ricadono sui cittadini, sotto forma di Tari, la Tassa sulla raccolta con cui varie amministrazioni locali stanno cercando di avviare il servizio porta a porta “spinto”, che richiede anche una forte collaborazione da parte degli utenti. Per vedere i risultati del porta porta, la strada è ancora lunga, il costo del servizio lievita in funzione dello stato di convenienza politica. Così cresce il “partito” di chi chiede se il porta a porta “spinto” sia davvero la risposta migliore, e non sia il caso di raccogliere a domicilio solo l’organico, utilizzando per le altre tipologie (carta, plastica, vetro) le “isole ecologiche” e/o i cassonetti multimateriale per strada.