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Il professor Peter Wadhams, forte di 40 spedizioni polari studia da anni i mutamenti climatici nell’Artico, per conto dell’Università di Cambridge. Ha appena annunciato che lo scioglimento dei ghiacci polari é vicinissimo. Gli ultimi dati del National Snow e Ice Data Centre americano parlano chiaro. Dal 1° giugno di quest’anno la superficie ghiacciata intorno al Polo Nord si è ridotta a 11,1 milioni di km quadrati contro la media degli ultimi 30 anni assestata su 12,7 milioni. Pari a 5 volte l’Italia. I segnali arrivano anche dalla costa della Russia dove non si forma più ghiaccio e questo determina il riscaldamento delle acque del Mar Glaciale Artico e dei suoi fondali, che liberano metano rimasto congelato per millenni. Questo metano è immesso nell’atmosfera dal permafrost siberiano che si riscalda, aggravando l’effetto serra. Gli eventi meteorologici sono cicloni-bomba e tornado fuori stagione, inondazioni negli Usa e in Europa. Il tempo sempre più violento e imprevedibile. Ma il peggio deve ancora arrivare il livello dei mari s’innalzerà e l’acqua dolce immessa negli oceani modificherà il ciclo delle correnti.