PRIMA PAGINA: "BIODEGRADANDO”
PRIMA PAGINA: "BIODERADANDO"
Il biodegradabile etichettato come tale non è sufficiente a garantire che non inquinerà l’ambiente, anzi a volte proprio quell’etichetta può indurre i consumatori a comportamenti sbagliati, che hanno come effetto un aumento, invece di una diminuzione, dell’inquinamento ambientale. L’esempio è quello che può succedere con una delle bioplastiche più usate, il PLA spesso scambiato per una normale bottiglia di plastica non bio e si butta nel cassonetto differenziato della plastica mentre andrebbe nel cassonetto dei rifiuti organici. Se invece il PLA viene erroneamente gettato nell’indifferenziato e finisce in discarica, potrà rimanerci a lungo perché in discarica mancano le condizioni per la biodegradazione tipiche degli impianti di riciclo e compostaggio. Un altro problema è quello dei contenitori di carta per alimenti liquidi, come il latte o i succhi di frutta: è vero che il rivestimento esterno è in carta, ma le proprietà impermeabilizzanti necessarie all’interno rendono indispensabile l’uso di un foglio di plastica.
Quindi il consumatore più ecologicamente sensibile dovrebbe separare lo strato esterno di carta e quello interno di plastica prima di recarsi al cassonetto. La confusione tipica è che bioplastica non vuol dire biodegradabile. Esistono bioplastiche come il biopolietlene in cui si indica l’origine biologica e non la biodegradabilità. Spesso sfugge la differenza tra biodegradabile e compostabile. Il compostabile è biodegradabile, ma non è detto che il biodegradabile sia compostabile. Insomma per differenziare bisogna studiare bene.
ISOLA MATRIMONIO
L'isola sulla gamba alzata
nel cuore di qualsia notte d'amore
quando le auto si fermano nei panorami
che aiutano i momenti felici.
Non basta tirare il freno
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per entare in quelle mentalità
superate dagli anni
come una giostra continua di vita.
Il tempo bello o brutto
non ferma gli istinti
ma lancia l'urlo al matrimonio
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CONTROCORRENTEOLIANA: COMPRARE
Le settimane del lockdown, nella prima ondata dell'emergenza. La necessità di venire incontro ai timori dei clienti: perché c'è chi preferisce comprare online e non entrare nelle attività commerciali o, semplicemente, girare per le strade delle Eolie. Il colosso da fronteggiare: Amazon fa ancora più paura, oggi. E sulle vetrine si susseguono gli appelli a comprare "local". Un dovere ed un interesse per chi vende e chi compra.
VERO&FALSO
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