PRIMA PAGINA: "SOVRAFFOLLANDO”
Quasi 8 italiani su 10 ritengono essenziale trovare per le vacanze una località vivibile e che per fruire di tale opportunità siano disposti a spendere in media 85,20 euro al giorno per il solo soggiorno.
Nonostante ciò l’assalto alle capitali ha raggiunto picchi che non sono più sostenibili. Amsterdam ha annunciato di non voler più visitatori, perché gli 8,4 milioni del 2018 sono stati troppi. Perciò l’ente nazionale del turismo dell’Olanda (17 milioni di abitanti e 19 milioni di turisti) ha deciso di smettere di pubblicizzare alcune località come Keukenhof, il più grande giardino di tulipani invaso da più di 200 mila appassionati che per scattare selfie calpestano i fiori, puntando su altre mete dei Paesi Bassi.
A Barcellona, che ospita 6,7 milioni di viaggiatori, il sovraffollamento turistico ha provocato una rivolta degli abitanti: numerose sono state le manifestazioni e sulle pareti sono comparse le scritte “turisti tornate a casa vostra, non distruggere la nostra città”. Esiste una risposta concreta per gestire il problema del sovraffollamento delle mete più amate prima che scoppino? Il Wttc ha provato a porre le basi per la trasformazione da invasione di vacanzieri in ciabatte e bermuda, a turismo sostenibile.
La destagionalizzazione, spiegano i tecnici, è una delle soluzioni più efficaci, insieme alla fissazione di un tetto dei flussi di visitatori, alla redistribuire dei turisti tra i vari poli di attrazione e all’aumento di tasse di ingresso. Per il momento nelle città più belle del mondo non resta che mettersi in coda.
ISOLA QUADERNO
Dipingono foglie per sbaglio
scambiandole come fogli di quaderno
da sfogliare in eterno nell'isola.
E’ un gioco dipinto
sempre a mano
per capire il processo dell’anno.
Un meritocratico impegno di spesa
da strappare al vento con la sposa.
C’è chi semina i campi
e chi gioca alle partenze lampo
per strappare le rondini stampate ai vetri.
L’alba piagnucola e si avvia
fino ad aspettare il sogno
CONTROCORRENTEOLIANA: TARI
Alberghi e agriturismi non possono essere equiparati per fissare le tariffe dei tributi, in particolare della Tari. A stabilirlo è stato il Consiglio di Stato che ha dato ragione alla posizione espressa dalla Cia, associazione di categoria degli agricoltori.
Ora i Comuni devono modificare gli attuali regolamenti e formulare una tariffa dedicata all’attività agrituristica, giustamente proporzionata alla loro capacità contributiva e connessa alla reale produzione di rifiuti.
Una battaglia di principio quella portata avanti a livello nazionale dalla Cia che avrà ripercussioni su quei territori, come le Eolie, dove il binomio agricoltura e turismo rappresenta un elemento inscindibile e fondamentale per la promozione e la difesa dell’entroterra. Con il numero delle camere limitato e l’attività è generalmente concentrata durante l’estate.
La recente sentenza del Consiglio di Stato ha rilevato che i rifiuti dell’attività agrituristica non possono essere considerati rifiuti agricoli al pari di quelli da attività propriamente agricole trattandosi invece di rifiuti di tipo urbano, per cui anche le attività agrituristiche restano assoggettate alla Tari e non possono richiedere l'esenzione. Ma ha anche sancito che vi è una necessaria differenziazione, tipologica e quantitativa, tra l’attività agrituristica e l’attività commerciale.
La stessa produzione di rifiuti è diversa: per le attività dell’impresa agrituristica è obbligatorio l’utilizzo di prodotti propri o delle aziende del territorio, con una considerevole riduzione di imballaggi. Quando é veramente così.
VERO&FALSO
-Politico eoliano depone.
-Elettore eoliano dispone.
-Le navi traghetto del futuro saranno eolianizzate.
-Ad Alicudi nascerà il primo comune a miglio 0.
-Abiti e accessori di classe producono lo stile di Panarea.
-Filicudi lancia la crema di capperi sul gelato.
-Bagliori dorati il futuro delle mostre pittoriche eoliane.
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