di Aldo Natoli
ISOLE EOLIE Terme di San Calogero – Illusioni e delusioni!
“IL PAESE DEI VULCANI e LEGGENDE LIPAROTE”
RIASSUNTI STORICI SULLE ACQUE TERMALI E GROTTA SUDATORIA DI SAN CALOGERO IN LIPARI E LORO VIRTU’ TERAPEUTICHE
La sorgente termo-minerale che forma i bagni di San Calogero si trova a circa duecento netri di altezza dal livello del mare. L’acqua scaturisce limpida dal lato Nord-Est della valle e, per mezzo d’un canaletto passa in una grotta a forma di cupola, bella costruzione romana in pietra e calcestruzzo. E’ presso l’entrata ed ha un perimetro d’oltre sei metri. La temperatura dell’acqua è di 62° C. mentre si vuole sia stata altra volta di gran lungo più elevata. Secondo il Prof. Arrosto al punto di scaturigine avrebbe avuto una temperatura di 92°C e per il caldo vapore da esse svolte, si sarebbe mantenuta ad 87° C. nell’interno della grotta. Il Chirone parla di 85° C, il Prof. Mercalli constata una temperatura di 62°C.
L’alta temperatura dell’acqua, insieme con i vapori che si
sviluppano nella grotta, la riempiono come una leggera nube : basta un minuto di permanenza perché l’organismo si metta in traspirazione. L’acqua, che ha un sapore leggermente salato ed amaro, depone lungo il suo corso, un bianco, contenente carbonati di calcio, magnesia, etc. Essa si raccoglie in una vasca di raffreddamento, donde poi si distribuisce ai bagni, trovansi ai lati di un ampio corridoio. A ponente una valle scende dolcemente verso il mare, dove uno scoglio, quasi vicino alla riva il così detto < Pietra del Bagno> viene flagellato continuamente dalle onde. Dicesi che esso fu staccato dall’isola da movimenti tellurici in epoca millenaria.
Verso Nord-Est, si eleva una collina con tracce di solfuro di ferro, chiamata Timpone Olivarella, e più appresso si estende Castellaro con indizi di argilla e pomice. Sulla direzione di Quattropani , sotto Castellaro , vi è un’altra sorgente termale che zampilla tra scogli massicci come dirupi, e tra i cui massi son seminati dei fossili. Il fabbricato nuovo dello Stabilimento rimonta al 1867. Riproduco per intero una mia breve memoria. La rinomanza, per le virtù curative della Acque Termo-Minerali di San Calogero in Lipari, rimonta a tempi molto remoti.
Diodoro Siculo (50 a. C.) scrivendo di Lipari , nel volume 6° 3, Biblioteca Istorica, dice < Ad Ovest della città vi sono le tante rinomate stufe con l’acqua che à del sulfureo e bituminoso, ed è assai calda, ma condotta nei bagni che vi sono fabbricati, riesce tiepida e di molto giovamento agli ammalati che da ogni parte vi concorrono>. I Romani vi andavano a curarsi; romana era la costruzione delle antiche fabbriche, come tuttora si vede, romana e la costruzione della Grotta sudatoria. L’abate Rocco Pirro nella storia della dice, che in tale Terma, nel 539, si stabilì un monaco di Costantinopoli, che fu l’eremita San Calogero, per cui tale sorgente prese il nome di lui; e molti erano gli ammalati che ivi accorrevano per farsi curare.
Un secolo fa, al 1816, il dottissimo Francesco Maria Filomena, Dottore in medicina e filosofia, nei saggi Fisici Chimici sulle acque di San Calogero di Lipari scriveva: < A compimento delle nostre osservazioni è ben degno concludere essere le acque in questione un riassunto di diversi minerali che tante altre vantate fonti sparpagliatamente contengono, e che le differenti virtù delle acque d’Ischia, di Echia, di Stabia etc. sono riunite in un modo più egregio sul ,bagno di Lipari scoverto e promulgatola prima volta dal santo Romita Calogero.
E’ tanto è la dose dell’eccessivo calore, di cui è pregna la riferita acqua, che per quel motivo, può giustamente meritare il primo rango tra le termali finora conosciute.
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