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di Gaia Passi

Scoprire Salina, l'isola più verde delle Eolie

L'isola di Salina ha qualcosa di primordiale: un profumo selvatico, una luce limpida, un rumore di vento e di onde. È un luogo dal respiro lento, in cui sopravvive un pezzo di mondo che altrove non esiste più: una bambina col fazzoletto in testa raccoglie i capperi al calare del sole, un pescatore butta la sua rete all'alba, una barca di legno dai profili azzurri, adagiata tra le vigne, aspetta soltanto di tornare in acqua.

Proprio qui, nell'isola più verde (e più bella) delle Eolie, diciotto grandi chef si sono dati appuntamento per progettare il futuro della cucina all'insegna della sostenibilità: dal 21 al 24 maggio Salina ha ospitato l'edizione estiva di Care's – The Chef Ethical Days, un evento ideato da Norbert Niederkofler (2 Stelle Michelin al St. Hubertus di San Cassiano) e Paolo Ferretti per promuovere un confronto ad altissimo livello sull'etica del cibo. Il messaggio è chiaro: nell'epoca di MasterChef e del food porn a tutti i costi, non basta più cucinare in modo sublime, sofisticato, innovativo; bisogna farlo in modo responsabile, puntando allo sviluppo del territorio e alla tutela dell'ambiente.

Per quattro giorni Salina è stata animata da convegni, showcooking e masterclass tenuti da grandi professionisti della cucina a livello internazionale, che con i loro piatti hanno valorizzato gli ingredienti del territorio. A fare gli onori di casa c'era la giovane Martina Caruso, chef stellata dell'hotel Signum di Malfa; al suo fianco, oltre a Norbert Niederkofler, gli stellati Giancarlo Morelli (che ha contribuito all'organizzazione), Pino Cuttaia, Andrea Berton e Moreno Cedroni, il pasticciere e filosofo Corrado Assenza, lo chef innovatore David Kinch del Manresa di Los Gatos (3 Stelle Michelin in California) e molti altri.

Care's è stata anche l'occasione per scoprire il lato più autentico e affascinante di Salina: ecco i nostri consigli da insider per chi progetta una fuga sull'isola.

A piedi fino alla casa di Peppino. Il modo migliore per conoscere l'anima antica di Salina è percorrere a piedi i molti sentieri che la attraversano, fermandosi di tanto in tanto per riconoscere (e assaggiare) le molte varietà di piante che la popolano, dal finocchietto selvatico agli asparagi, dal sedano selvatico alla nepitella. La guida migliore che possiate trovare sull'isola è Emanuele Bottari, che vent'anni fa si è trasferito qui da Gorgonzola e oggi è candidato sindaco nel paese di Santa Marina. Con una passeggiata di un paio d'ore nel cuore della vegetazione mediterranea, tra un aneddoto isolano e l'altro, vi condurrà fino alla casa di Peppino, una casa eoliana secolare che la famiglia Costa lascia sempre aperta, a disposizione dei visitatori. Chi è allenato può spingersi fino a Monte Fossa delle Felci, la vetta più alta dell'arcipelago: da lassù, costeggiando un cratere, si gode di una vista straordinaria su tutte le Eolie. (eolieavventura@hotmail.com).

La granita di Alfredo. Qualunque escursione sull'isola non può che terminare al Bar Alfredo, sul lungomare di Lingua. La sua granita è un'istituzione a Salina: soffice e granulosa, fredda al punto giusto, con o senza panna, si può gustare seduti ai tavolini del bar o, ancora meglio, sul muretto caldo di sole. Gelsi, mandorla e pistacchio i nostri gusti preferiti, ma c'è davvero l'imbarazzo della scelta.

Una cena stellata... «Cucinare in modo etico, per me, significa valorizzare i prodotti di stagione, rispettare le materie prime e gli artigiani che le producono», spiega Martina Caruso, che nel 2015, a 25 anni, ha conquistato la prima Stella Michelin, giovane chef al ristorante dell'hotel Signum di Malfa. Attraverso i suoi piatti, Martina esplora tutte le sfumature dei sapori mediterranei, componendoli con estro e tecnica impeccabile. Al suo fianco ci sono il fratello Luca, in sala, il padre Michele, custode della tradizione culinaria locale e la madre Clara, silenziosa anima di questo boutique hotel che incarna alla perfezione lo spirito eoliano. «Questa è una casa, non un albergo», ci tiene a precisare.

Spa en plein air. Malvasia, capperi, miele, fico d'india, arancio amaro, limone: gli ingredienti locali sono protagonisti non solo in cucina, ma anche nella Spa en plein air del Signum, che propone una serie di trattamenti rigeneranti e al tempo stesso sostenibili. Una fonte naturale d'acqua geotermica alimenta il percorso benessere all'aperto, con piscine, vasca idromassaggio e la stufa di vapore collocata in un "thalos", fedele ricostruzione dell'antica stufa termale micenea delle terme di San Calogero di Lipari.

Il tramonto a Pollara. Da qualche parte, a Pollara, si nasconde la casa abitata da Mario Ruoppolo, alias Massimo Troisi, in Il postino, il film che ha fatto conoscere al mondo la poesia di Salina. Purtroppo non si può visitare. In compenso, merita una sosta la Locanda del Postino, ristorante e albergo affacciato sul mare e circondato da un anfiteatro di montagne, da cui si può ammirare lo spettacolo del sole che si tuffa in mare dietro Alicudi e Filicudi.

Sotto il faro tra le vigne. Un altro gioiello dell'ospitalità salinara è il Capofaro Malvasia & Resort, un boutique hotel a picco sul mare circondato dai vigneti di malvasia della tenuta Tasca d'Almerita. Anche qui c'è un giovane talento della ristorazione, il salernitano Ludovico De Vivo, che s'impegna a valorizzare le migliori materie prime locali. Un piatto su tutti: il tiramisù eoliano con capperi canditi.

Un tuffo nel blu. Un suggestivo sentiero a gradoni conduce fino alla spiaggia dello Scario, a Malfa, un piccolo lido di ciottoli levigati immerso nella macchia mediterranea. In alta stagione un chiosco affitta dei materassi gonfiabili per evitare le asperità dei sassi; in bassa stagione starete un po' più scomodi, ma avrete un angolo di paradiso a vostra completa disposizione.

In barca con i delfini. Salina vista dal mare è un susseguirsi di falesie e scogliere di pietra lavica. Il giro dell'isola in barca rivela scorci spettacolari, baie nascoste, spiagge inaccessibili e grotte in cui il mare da blu si fa azzurro turchino. Spesso i delfini accompagnano la barca giocando sulla sua scia. A bordo Marco, salinaro doc, illustra le bellezze della sua isola: i Fili di Branda, una scogliera a strapiombo dove nidificano i falchi, la Grottazza e la Baia Brigantino, L'Ariana, Torricella e il faraglione (Salina Relax Boats, tel. 3470162929). Ancora più emozionante è vivere il mare insieme ai pescatori di Salina: si esce all'alba su piccoli pescherecci per pescare con le reti, come una volta.(vogue.it)

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