di Fabio Mazzeo
Ehi Mino, ti ricordi? Sei stato il primo a darmi una possibilità, mi hai chiamato insieme a Giorgio Germano' per dirci "ma Si, fatela questa cosa delle interviste di notte. In effetti, chi lo sa come vivono quelli che di notte lavorano o vanno in strada, panettieri e puttane. Siete voi che potete fare questa cosa". Ed è così che mi hai consegnato il primo microfono per intervistare. E poi Mino, ti ricordi. Mi hai regalato una Olivetti, che ancora conservo, e mi hai detto "ti servirà". Mi hai dato un' opportunità in ogni tua trasmissione, mi hai dato la possibilità di scrivere sul Corriere dello Sport, insieme siamo andati a Telecolor per un pezzo di strada che poi ci ha riportato a casa, con una televisione che abbiamo costruito insieme, Vip. Li, Mino, ci hai fatto due scherzi. Il primo proprio mentre preparavamo l'apertura, quel tuo cuore grande grande affaticato da lavoro e sigarette. Ci hai fatto prendere uno spavento allora, Antonio era neonato. E festeggiavamo l'idea dei manifesti "e' tornata la TV", sai che reazioni. E tu che mi hai voluto sul quel manifesto. Io accanto a te, uno dei tanti come me e il numero 1 delle emittenti locali, in manifesti a Messina, la città che tu hai rappresentato come nessuno. Le tue dirette della Vara, le tue telecronache... Numero 1. E non a Messina. Il numero 1 in Italia. Anticipatore di tutto e di tutti. Ehi Mino, ovviamente non diciamo a nessuno dei nostri scazzi. Qualcuno potrebbe sentirci e non è il caso. I panni sporchi li abbiamo lavati sempre in famiglia. Sì perché siamo stati una famiglia. Litigiosa, calorosa, affezionata, colorata, rumorosa, fantasiosa... Avrò modo di perdonarti per questo contrattempo che ci impedirà di farci gli auguri di Pasqua. Ma tanto, ci rivediamo. Grazie di tutto te l'ho già detto tante volte, pubblicamente e al termine di centinaia di discussioni infinite. Te lo ridico perché non è mai abbastanza.

 

Ai familiari ed in particolare al collega Maurizio le condoglianze del Notiziiario.

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