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di Leonardo Dini*

Esiste in Toscana un festival unico al mondo, in un luogo davvero magico, incantato e con un paesaggio da favola: si tratta della "Festa del Tartufo bianco", ufficialmente denominata Mostra Mercato del Tartufo; è l’equivalente gastronomico della Mostra del Cinema di Venezia o del Festival di Sanremo, o delle Fiere di Milano, è un luogo che nel mondo è sinonimo di Bella Italia ed è San Miniato, la città dei fratelli registi Taviani celebri nel mondo, la città che si chiamava in antico San Miniato al Tedesco, a indicare la fortezza, sede del Vicario Imperiale Tedesco di Toscana nel medioevo, fortezza di cui rimane, ricostruita, la torre che è il simbolo della città. Città che ha prodotto artisti e stilisti come Emilio Cavallini che ha portato anche in America il suo mondo creativo e il nome di San Miniato. La città ospita anche una nota Festa del teatro, annuale. Città sinonimo di Italian style e italian way of life, scelta da persone di tutto il mondo come luogo di affinità elettive nel senso inteso da Goethe: danesi, francesi, brasiliani. E poi la città del Tartufo bianco e nero, il vero re di San Miniato e dei gourmet di ogni parte del pianeta. Come Parma, come la Sicilia, così la Toscana è sede di un centro di eccellenza gastronomica: San Miniato è città Slow Food e a Km.zero di qualità alimentare. In una regione ove dominano felicemente eccellenze del vino e dell’olio dal Chianti al Laudemio, ai SuperTuscan come Masseto, Solaia, Luce, Tignanello, Brunello. San Miniato ha anche una eccellenza di pasticceria nei dolci detti Cantucci sanminiatesi.

La mostra mercato del Tartufo che attraversa tutto il centro di San Miniato fra stand e eventi di vario tipo, è stata inaugurata ufficialmente il 16 novembre scorso, con un corteo storico in costumi Rinascimentali del 1500 e con una una cerimonia,con il Sindaco, il Vescovo, il presidente della regione Toscana Giani, di famiglia nativa di San Miniato, cerimonia suggestiva cui abbiamo partecipato personalmente, nell'Auditorium di piazza Bonaparte ( San Miniato vanta anche l’origine di un ramo patrizio, forse quello originario, del casato del celebre sovrano e generale Corso Napoleone). La cerimonia promuove anche, annualmente, gli Ambasciatori del Tartufo sanminiatese nel mondo, fra questi il creatore di Eataly e personalità italiane di ogni parte d’Italia. La mostra si è poi conclusa il 1 dicembre con la premiazione al miglior tartufo maxi, dopo tre settimane all’insegna di weekend divisi fra tartuferie gourmet sperimentali e cultura (la città è doviziosamente densa di testimonianze artistiche dal medioevo sino ai pittori toscani e Macchiaioli, questi ultimi esposti in mostra nel Palazzo Grifoni). Il palazzo, creato nel 1500 da Monsignor Grifoni è una delle poche opere di architettura documentatamente attribuite a Michelangelo: tuttora nell’archivio di Casa Buonarroti a Firenze esistono le piante e i disegni preparatori riferiti al progetto di palazzo Grifoni ed è dunque con il cornicione superiore esterno del palazzo Farnese a Roma, l’unico edificio privato attribuibile con certezza al Buonarroti. Sul significante e significato dei tartufi molto si potrebbe dire, si pensi a Il Tartufo teatrale di Molière come emblematico della critica sociale alla borghesia e nobiltà francese del 1600. I tartufi rappresentano una moda e un milieu culturale e gastronomico internazionale e nazionale; non a caso la mostra si definisce Mostra Nazionale ma andrebbe aggiunto internazionale perché ha una dimensione internazionale e non soltanto per il pubblico multietnico e per gli Ambasciatori del Tartufo nel mondo.

*Filosofo

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L'intervista del Notiziario al generale Domenico Rossi e al professor Leonardo Dini. La pace é nella guerra

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