di Manuela Zanni

Salina riesce a stregare chiunque la visiti per la prima volta facendogli desiderare di ritornarvi come magicamente attratto  dal richiamo di una sirena. Di seguito, vi consigliamo alcune mete imperdibili dell’isola verde, perla delle Eolie.

Detta anche Didyme, che significa “gemelli” per la somiglianza dei due vulcani spenti “Fossa delle Felci” e “Fossa dei Porri”, è seconda a Lipari tra le isole Eolie per  dimensioni e, non a caso, è definita “l’isola verde” per la sua natura rigogliosa, dovuta alle numerose sorgenti di acqua dolce che la rendono la più verde di tutto l’arcipelago eoliano. Alle saline ormai inutilizzate di Lingua, borgo di pescatori sulla costa nord-est anticamente sfruttate per la conservazione dei capperi, si deve, invece, il nome “Salina”. 

Ma la ricca vegetazione di Salina non è solamente un piacere per la vista. Dagli ulivi e dai vigneti che qui trovano la propria zona d’elezione, infatti,  si producono l’olio e il vino, che insieme ai capperi (presidio Slow Food) e al pescato locale costituiscono l’eccellente patrimonio enogastronomico isolano. Se aveste voglia di una fuga dal quotidiano che duri anche solo un fine settimana ecco alcuni “must” imperdibili che vi daranno la possibilità di godere dell’ospitalità dell’isola tutto l’anno.

Alfredo a Salina è una vera e propria istituzione. Il locale si trova nella ridente piazza di Santa Marina e offre una splendida vista mare. Qui avete tre buoni (anzi ottimi) motivi per andarvi: la granita, il pane “cunzato” e, da quando ha assorbito anche l’ex pizzeria di Franco Manca (attigua), anche la pizza.

Mandorla, gelsi, anguria, melone, fichi, pistacchio, limone e caffè sono i gusti tra cui potrete scegliere di assaggiare questa granita fine e setosa  dalla consistenza “corposa” da accompagnare, rigorosamente, con l’immancabile brioche con il “tuppo” la cui forma ricorda, cioè, la chioma raccolta delle donne sicule di una volta.

Inutile dire che sarà ancora più buona se la gusterete  guardando il mare. Il pane “cunzato”, tipicità siciliana, qui viene arricchito dai sapori isolani come pomodorini e alici sott’olio, cipolle rosse, capperi (interi, in crema o cucunci), una vera e propria montagna di ricotta salata al forno (persino troppa a dire il vero) e condito con generoso olio e origano. Una pasto completo che merita un “assolo” e può tranquillamente essere diviso tra quattro persone.

Via Marina Garibaldi, 4
98050 Lingua ME
Tel: 090 984 3980

Se c’è una cosa che dovete assolutamente assaggiare quando vi trovate a Salina, questa è la granita di ricotta al Pa.pe.rò, bar con splendida vista sulla spiaggia di Rinella, caratterizzata da sassi e ghiaia neri che rendono ancora più prezioso il refrigerio di questa granita vellutata e setosa che è possibile degustare con tre topping diversi: capperi caramellati e in polvere, briciole di scorza di cannolo e cannella e, infine, gocce di cioccolato. Ampia anche la scelta di altre granite, anche se questa alla ricotta, accompagnata da una profumatissima brioche con il “tuppo” resta, davvero, memorabile.

E se poi aveste desiderio di una pizza semplice e gustosa al cotempo, dall’impasto leggero e croccante, sempre a Rinella, a pochi passi dal Pa.pe.rò, dovete provare la pizza da “Marco”, in particolare quella ai profumi di Salina con capperi, pomodori, mozzarella e basilico. Se la pizza vale il viaggio, altrettanto vale per l’antipasto a dir poco stravagante ( di nome e di fatto) presente in menù: i minchiolini. Si tratta di una sorta di “grissini morbidi” di pane pizza accompagnati, a scelta, da un intingolo di acciughe, aglio e olio (ammogghiu), da provola fusa o, ancora, da tuma al forno con foglie e fettine di limone.

Al Capofaro Locanda & Malvasia di Salina arriva la cucina “sentimentale” di Patrizia Di Benedetto

Un piccolo hotel a conduzione familiare nato dal fedele restauro conservativo di un’antica dimora eoliana, la più grande della piccola frazione di Pollara, finalizzato a mantenere inalterata la struttura originaria esaltandone le caratteristiche architettoniche e stilistiche di cui si trovano tracce come l’antico Palmento nella zona soggiorno che ospita una libreria e nelle maioliche rinvenute e inserite tra i ciottoli che compongono il perimetro esterno. Il clima familiare, ma discreto, che si respira vi consentirà di sentirvi a casa, immersi nel silenzio e la quiete che caratterizzano la vita nella piccola frazione di Pollara. Da ogni angolo si gode la vista di uno dei più straordinari tramonti al mondo, che mostra, sullo sfondo, le sagome di Alicudi e Filicudi e l’imponente faraglione, unico sopravvissuto all’inabissamento della parete frontale del cratere di Pollara.

Sarete accolti dal calore dello staff della Locanda, che saprà soddisfare ogni vostra necessità con efficienza e discrezione rendendo il vostro soggiorno indimenticabile e ogni partenza la promessa di un futuro ritorno. Il valore aggiunto? La festosa accoglienza e la fedele compagnia della cagnolina Sara, trovatella salvata da un triste destino, che renderà ancora più lieta la vostra permanenza.

Via Picone, 10
 98050 Malfa ME
Tel: 090 984 3958

L’Azienda è oggi guidata da Maurizia De Lorenzo dopo la prematura scomparsa del figlio Roberto Rossello, giovane imprenditore di Salina e nipote di Giuseppe De Lorenzo. I Sapori Eoliani affondano le loro radici nell’isola di Pollara, ricca di piantagioni di capperi di Salina di cui ancora oggi la lavorazione è manuale, sia in fase di raccolta, sia in quella di trasformazione. Tutti i prodotti provengono dall’Isola Verde, dove da tempo la famiglia De Lorenzo coltiva con amore e cura i suoi capperi e i suoi cucunci, riprodotti per talee, fino a farli divenire marchio conosciuto e presidio Slow Food. Accanto ad essi conserve, crème dolci e salate, sughi, condimenti, spezie, confetture e marmellate vanno ad arricchire ulteriormente l’offerta aziendale per la gioia di tutti i palati portando avanti con amore e dedizione la passione di Roberto.

Via Leni, 20
98050 Pollara ME
Tel: 339 817 6716

Sono tredici le cantine attualmente presenti a Salina di cui si possono acquistare le etichette negli shop o provarle nei ristoranti dell’isola ma per vivere un’esperienza unica ed emozionante, dovete assolutamente andare a visitarle per parlare con i produttori e leggere attraverso i loro occhi l’amore per la  propria terra e per bere nei calici un sorso di Salina.

In occasione della visita alla cantina di Nino Caravaglio non mettetevi l’orologio. La sua passione per il proprio lavoro vi coinvolgerà così tanto da impedirvi di avere impegni successivi. Non a caso l’abnegazione per il proprio lavoro è valsa il riconoscimenti per l’Infatata 2019  da parte di Slow Wine, edizione 2021, come Top Wine – Vino Quotidiano e la Golden Star da parte della guida Vinibuoni d’Italia 2021 del Touring Club Italiano. Un vino bianco secco, composto interamente da uva Malvasia di Lipari, coltivata sull’isola di Salina. Una meravigliosa espressione del territorio eoliano in cui i profumi di erbe e fiori di campo si mischiano a sentori agrumati e regalano in bocca un sorso di grande freschezza e mineralità.


Dalla prestigiosa guida dei vini Veronelli Tre Stelle Oro per il vino passito Malvasia delle Lipari Caravaglio 2018. Ambrato con riflessi dorati, luminoso e cristallino. Un caleidoscopio di profumi: datteri, albicocche secche, fichi, uva sultanina, vaniglia. Un vino dolce fresco ed elegante che non risulta stucchevole. Chiude con un finale lungo con piacevole nota sapida. Una volta lì dovete assolutamente assaggiare L’Occhio di Terra Malvasia. Un vino bianco secco dal colore oro antico, ricco di profumi che si sprigionano lentamente come da uno scrigno. Al naso evidenti profumi floreali di zagara, note agrumate di pompelmo rosa e cedro e ciuffi di erbe aromatiche mediterranee come salvia, timo e rosmarino. In bocca il sorso è ricco e avvolgente con elevata sapidità che dona al palato una irresistibile freschezza. Il Palmento di Salina, bend di Corinto Nerello Mascalese, Nero d’Avola e Nocera. Un “rosso non rosso” che al naso offre profumi di rosa canina, melograno e marasca. In bocca il sorso è pulito e sapido, dal tannino elegante e una buona spalla acida che ne sorregge il finale lungo. Ma non è tutto. Dal 2018 Caravaglio conduce in un cratere un vigneto storico, con vigne tutte franche di piede che superano i 100 anni di età, con eventuale riproduzione tradizionale: la vite in funnu. Restaura il vigneto, che torna in produzione dal 2020. Ogni lavorazione è rigorosamente manuale. Nasce da qui Scampato, Corinto nero in purezza. Colore rosso profondo, profumo di frutti di bosco e more selvatiche, in bocca il sorso è vellutato ed elegante e si imprime a lungo al palato.

Via Provinciale, 33
98050 Malfa ME
339/8115953

Se è vero ( e lo è) che dall’amore può nascere anche un’attività lavorativa, quella di Natascia Santandrea e Luca Caruso è una storia emblematica che lo dimostra. Fiorentina lei, eoliano lui, due mondi che si incontrano ( nel lontano 2016) e che portano alla nascita di EOLIA, progetto che nasce ufficialmente nel 2020, durante un’estate difficile e, al tempo stesso, ricca di speranza. A raccontare la storia sono loro stessi: Natascia Santandrea, motore pulsante dell’azienda vitivinicola, assieme a Luca Caruso, suo compagno di vita e d’impresa. È nel 2020 che il sigillo al progetto viene posto e che parte la prima vendemmia, difficile, come tutti gli inizi, ma piena di aspettative e voglia di fare.

Natascia Santandrea e l’enologo Marco Gargano

Si inizia con Bianco V, che è l’etichetta di Malvasia di Lipari, con le uve che provengono da Valdichiesa, per questo si chiama semplicemente V, così come il Bianco M sta per Malfa, altra zona di Salina da dove provengono le uve di Malvasia di Lipari, Catarratto e Inzolia, su un appezzamento a 200 metri sul livello del mare, con vigne vecchie di oltre 45 anni. Nel 2020 si vinifica anche una piccola quantità di uve rosse, sufficiente per riempire una botte da 15 ettolitri di rovere francese, in cui il vino riposa per almeno 12 mesi. È questo il Rosso CN, dove le iniziali richiamano il Corinto Nero, autoctono a cui si aggiunge una piccola percentuale di uve di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio.

In primavera 2024, infine arriva anche un rosato Igt Terre Siciliane. Una splendida interpretazione del Corinto Nero in “abito rosa” in cui la coerenza gusto-olfattiva e la sapidità ed eleganza del sorso sono i descrittori principali. Descrittori che accomunano anche gli altri vini in cui la coerenza, la personalità e la riconoscibilità sono i caratteri distintivi di un percorso ben studiato in cui nulla è lasciato al caso. La passione iniziale, infatti, nel tempo ha lasciato spazio anche alla competenza e professionalità. Oggi infatti ad affiancare Natascia e Luca vi è Marco Gargano, giovane enologo siciliano rientrato nella sua terra dopo esperienze all’estero con tanta voglia di valorizzare i vini made in Sicily.

Qualsiasi impegno abbiate, non potete lasciare l’isola senza avere assaggiato un sorso di Malvasia delle Lipari di Carlo Hauner. Lui bresciano di origine boema trapiantato nelle Eolie, patròn dell’azienda agricola che porta il suo nome. L’estro creativo che lo vede, da giovane, pittore, e  designer in età matura, la passione per l’enologia rappresenta l’ulteriore sfida di una vita intensa ed interessante. Vino accattivante dall’inizio, con uno splendido color oro brillante. Al naso è intenso e va dalla frutta fresca matura come albicocca, fichi e nespole a sentori speziati di lavanda e timo con finale lievemente mandorlato. Il sorso è  dolce e immediato la cui  grande sapidità e freschezza ne prolunga la persistenza. Un’esperienza sensoriale difficile da dimenticare.

Sono tante altre le etichette da degustare e, dal prossimo autunno, un nuovo nato: lo Chardonnay proveniente da uve coltivate a Vulcano dove Hauner ha deciso di investire. Ma questa è tutta un’altra storia che vi racconteremo presto. Intanto ci godiamo lo splendido paesaggio bevendo un sorso di Malvasia.

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Via Umberto I Santa Marina Salina
 98050 Santa Marina Salina ME
Tel: 090 984 3141

Quando andrete a trovare Francesco Fenech fatelo a stomaco vuoto perché oltre ai vini, vi farà assaggiare una sostanziosa insalata eoliana, bruschette con patè di capperi, olive strepitose e biscottini regina (che chiama sesamini). E poi? E poi vi mostrerà orgoglioso il suo “Maddalena” che  oltre ad essere il nome della figlia, contiene la doppia “d” che richiama quella di Dydime, primo nome di Salina. Appena lo berrete vi sembrerà di avere in bocca il mare di Salina, fresco, limpido e sapido, e non farete in tempo a buttarlo giù che il vostro palato ve ne chiederà ancora.

Tuttavia non ci resterà male se ingurgirete un sorso di “Desiato”, il  primo passito rosso Corinto Nero in purezza delle Isole Eolie che deve il suo nome e la sua etichetta al maestro Andrea Camilleri che, dopo il primo assaggio, essendosene innamorato, così lo ha battezzato. Il suo colore rosso granato profondo e gli Intensi profumi di frutta rossa sotto spirito con marcati sentori vanigliati insieme ad eleganti note di cioccolato e liquirizia uniti al suo sapore dolce e aromatico, con  piacevole e persistente retrogusto tostato,  vi faranno comprendere perché il maestro Camilleri lo abbia definito “oggetto di desiderio”.

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Dulcis in fundo arriva la Malvasia delle Lipari di un bel colore ambrato brillante. Al naso fichi secchi, datteri e albicocche disidratate. In bocca dolce ma non stucchevole grazie al sorso fresco sorretto da una intensa spalla acida che ne allunga la persistenza. Gran finale a sorpresa, poi, se avrete la fortuna di assaggiare il limoncello Bio prodotto in quantità esigue, con I limoni isolani di cui conserva integra l’intensità gusto-olfattiva e una sorprendente cremosità che richiama la polpa dell’agrume. Esperienza sublime. 

Via Fratelli Mirabito, 41
98050 Malfa
Tel: 090 984 4041

Photo Rosario Pusateri ((allfoodsicily.it)

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