Applausi e incoraggiamenti da parte dei genitori dell’IIS Leonardo Da Vinci di Roma.

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Nel centro del Parco dei Castelli Romani si è concluso con un pieno successol’impegnativo15° Soss, il Campo Scuola Elettrosmog Free dove viene chiesto agli allievi di vivere per 5 giorni con spirito di collaborazione e comunità,ma senza telefonino, internet e social, disintossicandosi da tendenze e abitudini pericolose.

Dopo 3 campi scuola successivi, con classi del 3° e 4° anno e più di 140 allievi “resettati” da cattive abitudinicome l’uso eccessivo dello smartphone e dei social, ma con buone/ottime medie scolastiche, l’ I.T. Leonardo Da Vinci di Roma, la scuola dove ha studiato la famosissima Maria Montessori ha inviato le due classi considerate più a rischio, di prima e seconda, formate perlopiù da allievi con seri problemi sociali e comportamentali, e di conseguenza a forte rischio scolastico.

“Le notizie riportate dai giornali sui problemi nelle scuole non riguardano solo la capitale, ovviamente, l’aumento del più del doppio del limite di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici esterni decisa negli ultimi mesi dal governo (le antenne di telefonia mobile, si è passati dai 6 ai 15 V/m per favorire il passaggio alle nuove tecnologie 5G), portano il cervello dei nostri ragazzi ad assorbire valori di elettrosmog altissimi, enormemente superiori al normale funzionamento del corpo umano, soprattutto del cervello e delle cellule neurologiche, e l’abuso di smartphone, con i nuovi modelli molto più potenti dei “vecchi” 4G completa l’azione” ci spiega Silvia, una delle responsabili.

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I 35 allievi e tre tutor dell’ISS Leonardo Da Vinci, con il fondamentale supporto degli Aiuto Istruttori, tra cui i nostri tre ragazzi di Salina, Emanuele Randazzo, Valeria Paino e Saba Ghebremeskel sono riusciti nella difficile impresa di far realizzare il programma del campo,con tantissime attività “reali” scelte insieme alla scuola, per favorire la sempre più impegnativa fase di distacco dallo smartphone, compagno ormai obbligato degli studenti delle superiori, anche per periodi, per i soggetti più a rischio (come accertato al campo) superiori alle 16 ore giornaliere.

“Anche semplicemente applicare ilPrincipio di Coeducazione, che porta gli allievi più grandi ad interagire con i loro compagni del primo e secondo anno è stato complicato, soprattutto il primo e secondo giorno, quando gli allievi erano ancora in modalità “gita scolastica”, convinti che, nonostante il programma divulgato, potevano fare esattamente quello che succede in tutte le scuole, che sia un normalissimo campo o una gita all’estero.

Togliendo lo smartphone, non assumendo più le potenti onde elettromagnetiche dei nuovi modelli 5G, il cervello si riallinea ai ritmi naturali, consentendo a moltissimi ragazzi di passarela prima notte della loro vita senza cellulare sotto il cuscino, di alzarsi per la prima volta senza sveglie digitali, ma con la canzone tema di “Mulan” cantata dai loro compagni”.

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