Lipari - Iniziati i lavori per la sistemazione dell’approdo degli aliscafi. Grazie ai 300 mila euro stanziati dall’assessorato regionale delle infrastrutture. I lavori per rimettere in sesto il pontile sempre piu’ sgangherato nella parte sottostante, piloni a parte, sono effettuati da ditta di Patti.
Ma sulla struttura situata Sottomonastero ove oltre agli aliscafi attraccano anche le navi, c’è un altro progetto che si trascina da decenni. E riguarda la messa in sicurezza.
Ci sono ben quattro cassoni che dovrebbero collocarsi nello stesso pontile, in modo tale da allungarlo di quasi cento metri permettendo l’attracco contemporaneo di quattro aliscafi e addirittura di una nave da crociera e soprattutto permetterà di proteggere metà dell’abitato di Marina Lunga dalle mareggiate con scirocco. Al momento costrette ad ormeggiarsi in rada davanti al castello per le carenze portuali.
La storia però è lunga e complessa. Ai tempi della sindacatura di Mariano Bruno i cassoni si volevano collocare nel centro della banchina, ma l’idea venne contestata da piu’ parti. Poi dalla Soprintendenza del mare nel fondali furono fatte delle verifiche e si scoprirono pezzi di basolati risalenti al porto romano.
Successivamente si pensò di “dirottare” l’opera nel pontile degli aliscafi. Nel frattempo però la ditta Scuttari di Mestre fallì. A questo punto grazie ad una transazione portata avanti dall’ex vice sindaco Gaetano Orto si evitò con circa 700 mila euro il fallimento della ditta.
Dalla scorsa estate si è insediata la giunta guidata da Riccardo Gullo e per il sindaco la pratica è complessa. “ I fondi – spiega – risalgono a 23 anni fa. E sono rimasti poco piu' di 2 milioni di euro che sono ancora in fase di accertamento. Dei trentacinque miliardi di lire iniziali utilizzati per la messa in sicurezza dei porti eoliani, tra quelli spesi, i due cassoni abbandonati a Marina Corta, altri due parcheggiati dalla ditta in Sardegna, il litigio con la ditta per Sottomonastero, rimane ormai quella somma che si sta cercando di recuperare”. Orto però conferma che c’è il decreto e quindi i quattrini sono disponibili.
Sui porti alle Eolie ci sono diversi interventi di manutenzione a Stromboli a Scari e a Panarea a San Pietro. E c’è pure Ginostra che fa sempre i conti con le violenti mareggiate. Ad Alicudi si attende il dragaggio dei fondali che al momento vieta agli aliscafi di attraccare. Utilizzato anche il rollo.
A Vulcano proseguono i lavori per la realizzazione del nuovo porto degli aliscafi a Levante, cosi’ come a Salina, nel Comune di Malfa è ormai quasi pronto il terzo porto. Sarà utilizzato dai pescatori e dai diportisti e anche come scalo alternativo per le navi e aliscafi se a Santa Marina e Rinella in caso di avverse condizioni meteo marine non si potrà attraccare. La spesa è stata di quasi 20 milioni di euro. Ma c’è anche da aggiungere che in passato piu’ volte si è tentato di costruire l’opera ma le mareggiate lo hanno quasi sempre spazzato via. Stavolta resisterà?
RASSEGNA STAMPA GDS.IT
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