di Michele Ciavarella

armanisorrentinoInterpretare la sabbia non è un gioco da ragazzi. La sabbia delle spiagge delle Isole Eolie, di Lipari o di Stromboli, poi, non è mica una sabbia semplice. Le spiagge sono bianche e cangianti a Lipari, sono nere a Stromboli, hanno texture straordinarie, sono superfici vive, opache, lucide. Sono granose, ruvide. E sensuali. Le descrive bene, viste da mare o aggredite con l'obbiettivo della camera da presa, Paolo Sorrentino nel film che introduce alla sfilata di Giorgio Armani per la collezione primavera/estate 2015. Ma le descrive bene anche la collezione di Giorgio Armani che si appropria tanto dei colori quanto delle superfici, fino a raccontare quella sensualità che Sorrentino descrive con due corpi (maschile e femminile) distesi e avvinghiati sulla spiaggia, colti nell'attimo del riposo dell'estasi.

Dice Giorgio Armani che questa collezione "nasce da un ricordo di una collezione di molti anni fa. Immaginate la moglie di un geologo, di un archeologo, che va a trovare il marito nel posto di lavoro, tra gli scavi. Si vestirebbe così. Ringiovanire un'idea che era nata circa 20 anni fa. Poi si è aggiunto il caso che Paolo Sorrentino e la sua troupe fossero nelle Eolie ed è nato il film. Mi sono fatto una grande doccia e ho rivisto il mio passato, riattualizzandolo. C'è voglia di femminilità, ed ecco le gonne. Gli stampati nascono dalla superficie della sabbia di varie spiagge di Stromboli e di Lipari. Il mio metodo è una osmosi tra quello che vedo sulla strada e l'immagine che ho io della donna".
Ecco, quindi da dove nascono i tessuti che riproducono, o sembrano farlo, il serpente e il maculato. E poi, l'abito foulard con frange, i giubbotti con superfici a scaglie, gli abiti sovrapposti (due vestiti in uno), la gonna a scialle o a pareo con le frange. E poi il nero opaco e lucido uniti in un abito che si drappeggia con un nodo sul davanti, il bianco di un abito a ritagli, il grigio azzurrato, il sabbia lavato, le striature in chiaro scuro.
Si direbbe una collezione romantica, questa di Giorgio Armani, se non fosse che ha in sé una forza esplosiva rinnovatrice. Come può essere quella del vulcano di Stromboli, mai minacciosa e sempre energetica.

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