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di Giorgio Pogliotti

Nel primo bimestre di quest’anno si consolida la caduta delle domande per accedere al reddito e alla pensione di cittadinanza: sono state 90.287 le richieste rispetto alle 261.378 dello stesso periodo del 2022, con una diminuzione del 65,23%.

Considerando che a gennaio le domande erano state 88.184, a febbraio si assiste ad un vero e proprio crollo, perché le nuove richieste giunte all’Inps sono poco più di 2mila. Lo stesso trend emerge anche per i nuclei familiari percettori: a febbraio erano 1.001.743 contro i 1.169.203 di gennaio o i 1.213.789 di febbraio 2022, con una flessione rispettivamente del 14,37% e del 17,48%.

Meloni: Il Reddito di Cittadinanza ha fallito
Il fattore congiunturale: a gennaio la scadenza della Dsu
Questo andamento è il frutto di una serie di ragioni. Anzitutto c’è un fattore “congiunturale”: entro gennaio doveva essere presentata la Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) per ottenere o mantenere il beneficio, ed è probabile che - come accaduto lo scorso anno - in molti non abbiano fatto in tempo (anche il dato di febbraio 2022 è molto al ribasso).

Inoltre trattandosi di una misura avviata ad aprile del 2019, dalla scorsa estate si registra una progressiva diminuzione di nuove richieste, il numero di richiedenti si è ormai assestato e questo potrebbe in parte spiegare il calo delle richieste, perché coloro che avevano i requisiti per fare domanda è da presumersi che l’abbiano già fatto.

Il sussidio sta perdendo appeal: a fine anno sarà cancellato
Ma sul calo influisce anche un fattore “psicologico”. La misura è in scadenza a fine anno, il Governo ha annunciato che da gennaio 2024 non ci sarà più il Reddito di cittadinanza che sarà sostituito da un nuovo strumento, una parziale stretta è stata introdotta in legge di Bilancio ed è probabile che il sussidio stia perdendo appeal. Ad esempio gli “occupabili” quest’anno possono averlo solo per sette mesi. Da non trascurare anche il fatto che, trattandosi di flussi di domande arrivate all’Inps, il numero di febbraio possa essere rivisto al rialzo nelle prossime settimane.

L’effetto ripresa occupazionale
Ma la minor richiesta del sussidio è anche l’effetto della ripresa del mercato del lavoro, che ha segnato una crescita del numero degli occupati: tra gennaio e febbraio sono stati creati oltre 100mila posti di lavoro al netto delle cessazioni, secondo le rilevazioni della Banca d’Italia, del ministero del Lavoro e dell’Anpal, l’incremento è superiore al doppio di quello del bimestre precedente e maggiore di circa un terzo rispetto agli stessi mesi del 2019, precedenti la pandemia.

Inattivi in calo
Anche i dati Istat sullo stock di occupati fotografano lo stesso quadro. A gennaio si contavano 35mila occupati in più di dicembre 2022 e 459mila in più di gennaio 2022.

Il numero di persone in cerca di lavoro cresce su base mensile di 33mila unità a gennaio, perché molti inattivi si sono attivati per cercare lavoro (sono -83mila gli inattivi rispetto a dicembre), tra questi una parte ha trovato un’occupazione e un’altra parte invece è finita tra i disoccupati. Su base tendenziale, rispetto a gennaio 2022, si contano -143mila disoccupati e -478mila inattivi.

Quasi 100mila nuclei hanno perso i requisiti per il sussidio
La spinta dell’occupazione potrebbe aver prodotto l’alto numero di percettori del Rdc che sono decaduti dal sussidio nel bimestre: sono 99.998 nuclei familiari, che in prevalenza si stima abbiano perso i requisiti reddituali per ottenerlo. Per avere un termine di paragone in tutto il 2022 erano stati 314.261.(ilsole24ore.com)

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Cambia il nome, ma cambiano anche criteri di accesso e la platea dei beneficiari. Secondo quanto anticipato dal Corriere della Sera, la riforma del reddito di cittadinanza è pronta. Nelle prossime settimana la ministra del Lavoro, Elvira Calderone, dovrebbe portare in Consiglio dei ministri il decreto legge. Il testo, si legge sul quotidiano, è al vaglio del ministero dell'Economia “perché per fare tutto, compreso l’allargamento della platea di lavoratrici ammesse a Opzione donna e il rafforzamento delle politiche attive, servirebbe quasi un miliardo di euro”. Il nuovo strumento di sostegno sociale, la cui partenza è prevista a settembre, si chiamerà Mia: “Misura di inclusione attiva". La misura “scatterà già quest’anno, dopo i sette mesi di proroga accordati ai beneficiari del Reddito di cittadinanza con la legge di Bilancio 2023. La Mia si dovrebbe quindi poter chiedere da agosto o più realisticamente dal primo settembre” spiega il Corriere.

I “potenziali beneficiari, in linea con quanto deciso con la manovra, verranno divisi in due platee: famiglie povere senza persone occupabili e famiglie con occupabili. Le prime sono quelle dove c’è almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile. Le seconde quelle dove non ci sono queste situazioni ma almeno un soggetto tra 18 e 60 anni d’età”. In entrambi i casi, però, la riforma prevede una stretta negli importi e nella durata del sussidio. "Queste famiglie - si legge - continueranno a ricevere un sussidio, la Mia appunto, il cui importo base (per un single) dovrebbe restare di 500 euro al mese, come nel Reddito. C’è invece ancora discussione sulla quota aggiuntiva nel caso in cui il beneficiario debba pagare l’affitto. Il Reddito prevede fino a 280 euro al mese. Con la Mia questa quota potrebbe essere alleggerita e modulata sulla numerosità del nucleo familiare. Ma la stretta maggiore colpirà gli occupabili. Qui l’ipotesi che ha più chance è quella che vede l’assegno base ridotto a 375 euro. Inoltre, mentre per i poveri tout court la Mia durerà, in prima battuta, fino a 18 mesi (come ora il Reddito), per gli occupabili non più di un anno.

Il nuovo sussidio, inoltre, non si potrà più chiedere a ripetizione, come il Reddito. “Per le famiglie senza occupabili, dalla seconda domanda in poi, la durata massima della Mia si ridurrà a 12 mesi”, mentre “per i nuclei con persone occupabili, invece, la Mia scadrà al massimo dopo un anno la prima volta e dopo sei mesi la seconda e una eventuale terza domanda di sussidio si potrà presentare solo dopo una pausa di un anno e mezzo”.

C'è poi la modifica dei requisiti di Isee per ottenere la Mia: è prevista una forte stretta rispetto a quelli per il Reddito. “Il tetto per aver diritto alla nuova Misura di inclusione attiva - spiega il Corriere - dovrebbe infatti scendere dagli attuali 9.360 euro a 7.200 euro. Un taglio di oltre 2 mila euro dell’indicatore della ricchezza familiare che rischia di far fuori una fetta significativa della platea di potenziali beneficiari, probabilmente un terzo”. 

Previsto invece I' aumento dell’importo del sussidio in base al numero dei componenti la famiglia, per migliorare l’assistenza ai nuclei numerosi e in programma anche la “correzione del requisito della residenza in Italia, che dovrebbe scendere da 10 a 5 anni, per non incorrere nelle censure della Consulta e di Bruxelles”. 

Per “migliorare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro sarà creata una piattaforma nazionale sotto la regia del ministero del Lavoro dove gli occupabili dovranno obbligatoriamente iscriversi e dove potranno ricevere le offerte congrue di lavoro. Basterà rifiutarne una per decadere dalla prestazione”. Tra le misure previste anche un rafforzamento ulteriore dei controlli “sulla decadenza dal beneficio per chi non rispetta gli impegni previsti dai patti di inserimento al lavoro o di inclusione sociale, e quelle sui reati per chi dichiara il falso o lavora in nero pur prendendo il sussidio”.

Il Reddito di Cittadinanza verrà tolto a coloro che possono lavorare.

Resterà invece per gli altri. Nel 2022 il sussidio ai poveri è andato a 1,6 milioni di famiglie (3,6 milioni di individui). Ogni famiglia ha ricevuto in media 552 euro al mese. Per quest'anno si stima una spesa di circa 8 miliardi. 

Secondo il monitoraggio dell'Anpal, a giugno 2022, i beneficiari del Reddito tenuti alla sottoscrizione del patto per il lavoro erano solo 660 mila, mentre quelli già occupati appena 173 mila (ma con un reddito da lavoro cosiì basso da far loro ottenre il sussidio).

Per chi può lavorare sarà potenziata la formazione e il servizio di collocamento. 

Alle Eolie - nei 4 Comuni - sono circa 500 le persone che beneficiano del Reddito di Cittadinanza. Ma senza essere stati in questi anni utilizzati nei lavori socialmente pubblici. 

Il Reddito di Cittadinanza viene riifnanziato con una dotazione di 800 milioni di euro nel 2022, meno rispetto al miliardo del 2021.

Ma dopo le polemiche all'interno della maggioranza governativa, è prevista anche una sua completa revisione a partire da requisiti piu' stretti per l'assegnazione fino ai controlli da attuarsi prima dell'assegnazione del sostegno, per evitare abusi e "furbetti".

Tra le altre novità c'è poi la stretta sui rifiuti: al secondo no ad una proposta di lavoro, il sussidio si perde. Mentre per chi trova un lavoro l'assegno subisce un taglio che diventa progressivo. 

 

Sospeso il giudice Giorgianni, parlò dal palco dei no Green pass

Sospeso dalle funzioni e dallo stipendio il giudice Angelo Giorgianni, consigliere alla Corte d'appello di Messina, che il 9 ottobre scorso parlò a Roma dal palco dei no Green pass a piazza del Popolo.

Lo ha deciso la Sezione disciplinare del Csm, accgliendo la richiesta del procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi

Nel suo intervento a piazza del Popolo Giorgianni aveva detto che i manifestanti avevano dato un "preavviso di sfratto" a "coloro che occupano abusivamente i palazzi del potere" e aveva invocato nei confronti di questi ultimi una nuova Norimberga, chiedendo "giustizia per i morti , le privazioni, la sofferenza che hanno causato". La ministra della Giustizia Marta Cartabia aveva reagito dando incarico ai suoi ispettori di procedere ad accertamenti. Poi si era mosso anche il Pg della Cassazione, mentre al Csm il gruppo di Area aveva chiesto l'apertura di una pratica in Prima Commissione.

Davanti alla Sezione disciplinare la difesa di Giorgianni aveva provato a giocare la carta del rinvio, allegando la richiesta del magistrato, che andrà in pensione a gennaio, di anticipare a novembre il collocamento a riposo.

Inutilmente però, visto che il tribunale delle toghe è andato dritto per la sua strada, accogliendo la richiesta dell Pg. (ANSA).

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