rtarikoLipari - A Marina Lunga è approdato il miliardario russo Roustam Tariko, con il suo "AnnaEva", di 56 metri. Nel 2011 acquistò il 70 per cento dell' azienda, leader dell' Asti spumante, "Gancia spa". Si parlò di circa 100 milioni di euro.

annaeva

di Marisa Fumagalli

«L' Italia è una macchina da soldi, per me». Sconcerta un po' , di questi tempi, una simile affermazione. Ma, certo, dipende da chi la pronuncia. Nel caso, è Roustam Tariko, un signore di 49 anni, capelli corvini piuttosto lunghi, sorriso accennato. «Del vostro Paese mi piacciono altre cose. La lingua, il mare, l' insalata, gli spaghetti, i buoni vini», dice, per non apparire troppo venale. Puntualizza: «I miei ristoranti preferiti sono il Pedrinelli di Porto Cervo e La Bice a Milano". Ma è il business che in questi giorni l' ha portato a Canelli, sede della Gancia spa, dove ha concluso la sua prima acquisizione italiana: il 70 per cento dell' azienda, leader dell' Asti spumante. La cifra è top secret. Si parla di circa 100 milioni di euro. Ma, in Italia Tariko, re della vodka, viene soprattutto d' estate, in vacanza: Costa Smeralda, Villa Minerva, acquistata nel 2004 da Veronica Lario, quando non era ancora separata da Berlusconi. E Tariko stava con la prima moglie («compagna - corregge - non sono mai stato sposato»), dalla quale ha avuto due gemelle. «La signora Lario non avrebbe voluto vendermi la sua casa che affittavo ormai da alcuni anni - racconta -. Poi, si decise. "È un regalo che faccio alle piccole Anna ed Eva", s' intenerì». Naturalmente, la villa fu acquistata per parecchi quattrini. Si dice 15 milioni di euro. Torniamo, dunque, al colore dei soldi. Tariko, seduto sulla poltroncina bianca dello Spazio Gancia di Milano, interrompe il meeting con l' amministratore delegato Paolo Fontana per parlarci. «Nella mia vita ho guadagnato parecchio», ammette, citando la rivista Forbes che lo piazza come 20o uomo più ricco di Russia, con un patrimonio stimato in 1,9 miliardi di dollari. Le miniere d' oro si chiamano Russian Standard (marchio della sua vodka di alta qualità) e Russian Standard Bank, creata «per aiutare i russi a migliorare lo stile di vita e a trasformare le aspirazioni in realtà». Fu un aggancio italiano a fare di Tariko un futuro tycoon. Era il 1989, il suo Paese apriva agli stranieri: imprenditori, all' inizio. «Studente di Economia e commercio, come molti giovani, cominciai a darmi da fare - spiega -. Ma la fortuna volle che in 9 mesi guadagnai quanto altri in 10 anni». Cifre? «Cinque-diecimila dollari al mese». Come? «Attraverso la Business Tour, un' agenzia di Torino, che contattai quasi casualmente, per conto della Cooperativa di servizi presso cui lavoravo. Questi mi dissero: "Se riesci a trovare camere d' albergo in Russia per i nostri clienti italiani diventerai molto ricco". Mi spiego: a quell' epoca gli hotel internazionali erano pochissimi e superaffollati. Gli altri ospitavano soltanto i locali. Grazie a me, gli italiani entrarono anche nei nostri alberghi». «Successivamente, ripetei la stessa operazione con Ferrero, Martini&Rossi, Campari-Cinzano. Qui, invece di persone e alberghi, rifornivo di prodotti i negozi russi. Prodotti che, poi, andavano alle stelle nel mio Paese», puntualizza con orgoglio. Fatto sta che il giovane Roustam, nel 1990, fa il suo primo viaggio in Italia con l' idea di moltiplicare i suoi guadagni. Ci riesce, scoprendo anche le meraviglie d' Italia. Pochi anni dopo, in Sardegna conosce Silvio Berlusconi («ma non siamo diventati amici») e affitta la villa della moglie. Poi, la compra. Compra anche uno yacht, «Annaeva», un Benetti di 56 metri. Le è simpatico, Berlusconi? «Certo. Ricordo il suo anticomunismo, un' ossessione quando parlavamo. Ma siccome sono anticomunista anch' io, non c' erano problemi». Oggi, l' uomo del nuovo corso Gancia («il marchio diventerà ancora più importante nel mondo»), fama di playboy (glielo facciamo notare e lui fa un smorfia), ha una nuova compagna, la ventiquattrenne Elena Gavrilova e un bimbo di 4 mesi. «Lei è studentessa», dice. Ex modella, raccontano le cronache.

 

turmalin.jpg