Per far fronte all’emergenza Covid 19 scende la componente di diritto privato della sanità pubblica. E’ stato siglato un nuovo accordo tra la Regione e l’Aiop Sicilia per coinvolgere gli ospedali privati accreditati nella rete ospedaliera regionale per la gestione dell’emergenza Covid-19 in vista del picco che si teme possa arrivare per metà aprile. L’intesa, che assegna definitivamente un ruolo operativo nella gestione dell’emergenza agli ospedali privati, è stata siglata ieri all’assessorato alla Salute e integra quella già sottoscritta 16 marzo scorso.
L’accordo prevede il pieno coinvolgimento delle strutture sanitarie private secondo diversi livelli e tipologie, ciascuna secondo la propria vocazione. L’obiettivo arrivare ad una migliore integrazione nel sistema di assistenza e cura e potenziare le azioni messe in campo per far fronte all’epidemia del coronavirus. In particolare tra gli ospedali privati sono previste 3 tipologie di strutture: No Covid, Covid Hospital, e Covid Center a seconda delle cure e delle diverse esigenze dei pazienti che verranno accolti. Nei “No Covid” andranno pazienti affetti da altre patologie che verranno dirottati dalle strutture pubbliche per far posto all’emergenza; nei “Covid Hospital” andranno pazienti affetti da Covid19 e nei “Covid Center” andranno pazienti già in ripresa dopo la fase acuta che non possono però ancora essere dimessi.
L’Aiop sta effettuando una ricognizione sulle strutture dell’isola verificando la disponibilità di posti e reparti tra le aziende associate. Le strutture private formalizzeranno, tramite l’Aiop, le rispettive disponibilità al Dipartimento di pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute e all’Asp di competenza, corredate anche da relazioni tecniche relative alla disponibilità di ossigeno per l'eventuale gestione dei pazienti Covid-19. Poi il Dipartimento di prevenzione della Asp territorialmente competente, effettuerà un sopralluogo presso le strutture che daranno la propria disponibilità per verificare la sussistenza dei requisiti minimi. Solo l’esito del sopralluogo “senza rilievi” costituirà autorizzazione all’esercizio dell’attività per tutta la durata del periodo emergenziale e per ogni eventuale periodo di sua proroga. Saranno quindi firmati i contratti aggiuntivi per le prestazioni erogate in deroga alle disposizioni vigenti e a valere sul fondo per l’emergenza nazionale.
“Tutti gli operatori della sanità, a tutti i livelli- spiega il presidente di Aiop Sicilia, Marco Ferlazzo- devono responsabilmente offrire il loro contributo per rispondere, con un’azione sinergica, alle esigenze della cittadinanza in un momento emergenziale. Abbiamo pertanto ribadito - prosegue Ferlazzo - tutta la nostra disponibilità a collaborare con il presidente della Regione Nello Musumeci e con l’assessore regionale della Salute Ruggero Razza. Le nostre strutture, che rappresentano la componente di diritto privato del SSR e della rete ospedaliera regionale, sono pronte a mettere in campo tutte le loro capacità e professionalità per affrontare e combattere l’emergenza Covid-19 e offrire un servizio efficiente ed efficace ai siciliani in un momento particolarmente difficile. Siamo convinti che soltanto attraverso una solidale risposta all’emergenza da parte di tutte le componenti del sistema sanitario regionale e con una larga diffusione dei corretti comportamenti da parte di cittadini, si potrà contenere e superare questo grave momento di difficoltà per il Paese”.
Sanità, Aiop Sicilia presenta il primo Bilancio sociale
La componente di diritto privato del sistema sanitario nazionale, l' ospedalita' privata, nonostante eroghi il 23, 4% del totale delle prestazioni ospedaliere erogate in Sicilia, incide solo per il 12% sul totale della spesa ospedaliera regionale. Aiop Sicilia ha presentato a Palermo il primo “Bilancio sociale aggregato” della componente di diritto privato in Sanità, un rapporto dettagliato sull’attività dell’ospedalità privata nell’Isola e sulle sue ricadute economiche, sociali e ambientali. Lo studio, elaborato da “Bdo Italia”, è stato illustrato nella sede di Sicindustria.
I lavori, moderati dal giornalista Emilio Pintaldi, sono stati aperti dal presidente di Aiop Sicilia, Marco Ferlazzo, e dal vicepresidente vicario di Sicindustria, Alessandro Albanese. Ai lavori sono intervenuti, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, e l’assessore regionale alle Attività produttive, Girolamo Turano. Il “Bilancio sociale” è stato illustrato da Carlo Luison di Bdo Italia. A seguire, gli interventi di Francesco De Domenico, segretario della VI commissione sanità dell’Ars, Letizia Di Liberti, dirigente generale Dasoe, e Mario La Rocca, dirigente generale del Dipartimento pianificazione strategica della Regione. I lavori sono stati chiusi da Barbara Cittadini, presidente nazionale di Aiop.
“Lo sviluppo degli strumenti della responsabilità sociale e l’attenzione ai temi della sostenibilità sono diventati fattori imprescindibili nel contesto economico produttivo, non soltanto per rispondere alle grandi problematiche che interessano il nostro pianeta, ma anche per assicurare la competitività delle imprese ha spiegato Marco Ferlazzo -. Le strutture associate ad Aiop Sicilia sono consapevoli di dovere essere capaci di soddisfare le nuove esigenze dei cittadini attraverso un’offerta di prestazioni di qualità con minori impatti ambientali e sociali, ottenendo così maggiori vantaggi competitivi nel medio-lungo termine. Nella sanità privata siciliana lavorano quasi 7 mila operatori ed 1 euro investito comporta un ritorno di 1 euro e 70 centesimi. Purtroppo, chi ha deciso e chi decide spesso non ha avuto ben chiara quella visione prospettica del ruolo della componente privata nel tessuto produttivo siciliano. I vari governi negli ultimi anni hanno tagliato 38 miliardi, oggi ci stiamo accorgendo che la tendenza si sta invertendo e l'attenzione verso la sanità privata è maggiore". Dai dati del bilancio sociale 2018, si evince che in Sicilia i privati si avvalgono di 6.906 unità di forza lavoro, erogano 998 mila prestazioni ambulatoriali l'anno, 185 mila prestazioni ospedaliere in 52 strutture ospedaliere convenzionate, quarta regione in Italia. "Ecco quando si fanno le leggi di bilancio - ha sottolineato Ferlazzo - vanno valutati gli elementi strutturali che hanno una valenza fondamentale. "
“La scelta di produrre il Bilancio Sociale delle strutture sanitarie associate ad Aiop Sicilia ha un significato che va rilevato – afferma Barbara Cittadini -. Il SSN nella nostra regione, nonostante abbia fatto un incontrovertibile percorso di efficientemento, soprattutto della spesa, continua a registrare criticità, sovrapponibili a quelle di molti altri territori del resto d’Italia.
In questo ambito, il Bilancio Sociale di Aiop Sicilia certifica e avvalora, ancora una volta, che la componente di diritto privato del SSN è, sempre di più, una realtà importante e non solo dal punto di vista sanitario.
"La Sicilia può essere una regione guida per la Sanita' nel mezzogiorno - ha detto l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza -. I tagli non ci sono stati per ragioni che venivano dal nulla, ci sono stati perche' questa regione ha fatto un enorme buco della sanita' che con grande fatica, attraverso il piano di rientro, oggi si sta colmando e quindi e' arrivata una stagione di investimenti e di valorizzazione - ha spiegato Razza -. Da parte della Regione siciliana c'e' stato innanzitutto il riconoscimento dell'importanza dell'integrazione tra il sistema sanitario erogato da soggetti di diritto pubblico e quello erogato da soggetti di diritto privato perche' alla fine la sanita' e' una sola ed il diritto alla salute e' un diritto individuale di ogni cittadino. Stiamo lavorando attraverso forme di implementamento delle attivita' per recuperare chi si vuole curare in Sicilia di potere utilizzare anche e soprattutto le strutture di diritto privato - ha aggiunto l'assessore -.
Questo c'e' stato gia' riconosciuto dalla Svimez perche' non dobbiamo dimenticare che quando si racconta una Sicilia che arretra poi magari arriva un rapporto di Svimez che ricorda che nel mezzogiorno la Sicilia e' l'unica regione che ha visto diminuire i viaggi della speranza. Noi siamo ragionevolmente convinti di essere nel mezzogiorno una regione guida a livello di organizzazione dei servizi sanitari".
E' stato accolto con grande entusiasmo il percorso di orientamento alla scelta delle professioni medico-sanitarie inserito tra le «buone pratiche» dal Miur e dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) e promosso da Aiop Sicilia. Ottanta dei 200 studenti della quarta liceale dell'istituto Cannizzaro di Palermo chiudono il loro percorso formativo in sette ospedali privati grazie all'adesione del centro Andros e delle case di cura Triolo, Torina, Candela, Serena, Noto e Macchiarella. I ragazzi hanno visitato gli ospedali privati e hanno appreso i processi di organizzazione e di assistenza in campo sanitario.
"Gli ospedali privati siciliani sono impegnati in un progetto per arginare la cosiddetta fuga di cervelli dalla Sicilia con un attento e moderno sistema di formazione in campo sanitario - spiega Marco Ferlazzo, presidente di Aiop Sicilia -. L’avere aperto le nostre strutture agli studenti del liceo Cannizzaro, nell’ambito dell’iniziativa dell’alternanza scuola lavoro, rappresenta un passo importante sul versante dell'orientamento dei giovani delle superiori per una scelta consapevole del loro indirizzo professionale. I ragazzi hanno avuto modo di conoscere sul campo l’organizzazione e le attività dei centri sanitari, un modo per acquisire maggiore consapevolezza in vista della scelta del tipo di studi universitari. Per l’Aiop la formazione e la ricerca costituiscono obiettivi fondamentali anche per un complessivo miglioramento dell’offerta sanitaria nell’Isola, per andare incontro pienamente alla domanda di salute dei siciliani. Puntiamo anche a realizzare progetti condivisi con Università e centri di ricerca finalizzati anche a realizzare master, dottorati di ricerca e altre iniziative di alta formazione”.
"E' un modello innovativo di formazione, basato sulla sinergia tra scuola e professionisti del territorio. Lo scopo è fornire ai giovani aspiranti medici non solo gli gli strumenti idonei per valutare anche sul campo le proprie attitudini e compiere una scelta universitaria e professionale consapevole, ma offrire anche un supporto reale nel superamento dei test per l'accesso alla facoltà di Medicina. Dopo l'attività formativa in aula, infatti, grazie al contributo del Policlinico Giaccone e dell'Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), siamo riusciti a portare gli studenti negli ospedali per spiegare loro cosa significa fare il medico, non solo sotto l'aspetto formativo, ma sul campo. Gli studenti non entrano in contatto con i pazienti, ma per loro vedere le strutture, come funzionano e come sono organizzate, vuol dire sentire l'odore di un ospedale. Siamo già alla seconda annualità del progetto, il numero di adesioni al progetto e l'avere seguito fino alla fine l'intero percorso formativo è certamente un successo perché significa avere dei ragazzi motivati e quindi con la piena consapevolezza nella scelta di iscriversi a medicina e conseguentemente abbassare il pericolso dell' abbandono universitario". Così commenta il risultato del progetto nazionale il presidente dell'Ordine dei medici di Palermo, Toti Amato, nel corso della conferenza stampa che si è svolta stamattina a Villa Magnisi, sede dell'Omceo, a cui hanno partecipato anche i presidenti di Aiop Sicilia e Palermo, rispettivamente Marco Ferlazzo e Luigi Triolo, e Pier Luigi Almasio, ordinario dell'Università del capoluogo, nonché responsabile della formazione del Policlinico Paolo Giaccone.
Quello di Palermo rappresenta un progetto pilota. Lo stesso modello sarà portato nelle altre province dell'isola.
Per il presidente di Aiop Palermo, Luigi Triolo, “L’opportunità in termini di conoscenza e formazione offerta ai ragazzi conferma come gli ospedali privati, diffusi in modo capillare sul territorio e consapevoli di offrire un servizio strategico per la società, intendono contribuire alla formazione delle giovani generazioni e a un più ampio percorso culturale a tutto beneficio del miglioramento del sistema. Abbiamo aperto le nostre strutture agli studenti e, con la collaborazione dell’Ordine dei medici, abbiamo condotto visite di cinque ore in più giornate per mostrare apparecchiature e servizi, per illustrare i processi sanitari e i percorsi medici. Per noi è fondamentale investire sui giovani, che rappresentano il nostro futuro, prepararli ad affrontare il mondo del lavoro con un bagaglio di competenze ed esperienze di qualità.
Hanno aderito all’iniziativa il centro Andros e le case di cura Triolo, Torina, Candela, Serena, Noto e Macchiarella”.
Aiop Sicilia rappresenta 54 strutture con 4.362 posti letto e 6906 unità di forza lavoro. Le strutture private nel 2017 hanno erogato 187.394 prestazioni, nei diversi setting assistenziali (ordinario, Day Hospital e Day service), rappresentando il 23,2% del totale delle prestazioni ospedaliere erogate nell’Isola (prestazioni totali 807.316, fonte PROD). L’Ospedalità privata, nonostante incida per circa il 12% sul totale della spesa regionale, eroga ben il 23,2% del totale delle prestazioni ospedaliere dell’intera Sicilia. Inoltre le case di cura assicurano alle 389.000 impegnative raccolte nel 2017, presso le proprie strutture accreditate, ben 1.066.000 prestazioni ambulatoriali ai cittadini siciliani.
nella foto da sinistra, Luigi Triolo, Marco Ferlazzo e Toti