La quinta sezione penale della Corte di Cassazione, in accoglimento del ricorso proposto dall’avvocato Alessandro Imbruglia ha annullato la sentenza con la quale la corte di Appello di Messina aveva condannato Massimo Mandarano per lesioni in danno di una donna di origini ucraine, l. O. L'isolano, inizialmente imputato con altri 3 anche di minacce e lesioni gravi, secondo le accuse "avrebbe provocato alla persona offesa, all’esito di una lite risalente al novembre 2014 per motivi riconducibili a cattivi rapporto di vicinato un trauma contusivo dal quale sarebbe derivata una malattia che ha necessitato di alcuni giorni di cure".
Nel giudizio di primo grado, celebratosi con il rito abbreviato, il giudice Gianluca Manca aveva assolto gli imputati da tutti i reati, ritenendo che non fossero emersi elementi probatori che confermassero la versione accusatoria, secondo la quale le lesioni riportate dalla parte civile erano derivate da un colpo sferrato dall’imputato con una sbarra di ferro.
L’assoluzione iniziale era divenuta irrevocabile, ma la difesa della signora aveva proposto appello avverso la sentenza di primo grado ai soli fini civili.
La corte di Appello di Messina, senza nemmeno riaprire l’istruttoria, aveva pronunciato direttamente condanna agli effetti civili di un solo imputato. La Cassazione, con una pronuncia in linea con autorevoli precedenti sulla materia, ha invece ritenuto di accogliere la tesi illustrata dal legale, alla quale ha aderito anche il procuratore generale presso la Corte di Cassazione, ed ha quindi annullato la sentenza di condanna con rinvio al giudice civile essendo ormai divenuta irrevocabile l’assoluzione dell’imputato.
Nel giudizio di opposizione contro il verbale per infrazione stradale il Comune non decade dalla produzione degli atti dell'accertamento anche se la costituzione avviene oltre il termine di dieci giorni prima dell'udienza. E ciò perchè non è perentorio il termine ex art. 7 comma settimo del decreto legislativo 151/11 laddove la legge non prevede alcuna conseguenza in caso di violazione. Ordinanza n.10581 del 16 aprile 2019 della seconda sezione civile della Corte di Cassazione.
La Corte Suprema di Cassazione con ordinanza n. 8760 del 29 marzo 2019 ha accolto il ricorso di una società che aveva concesso in affitto un lido balneare con annessi ristorante, piscina e discoteca, ritenendo illegittimo il rifiuto da parte del conduttore di pagare il canone di affitto dell'azienda, solo parzialmente inagibile. L 'eccezione di inadempimento, infatti, non può avere effetti liberatori ma solo sospensivi della prestazione anche quando viene sollevata in buona fede. Con la conseguenza che una volta pronunziata la risoluzione del contratto per inadempimento gli effetti risarcitori e restitutori restano disciplinati dall'art.1458 c.c..
Violenza negli stadi. La Cassazione con ordinanza n.8753 del 29 marzo 2019 ha statuito che la squadra di calcio di casa deve risarcire lo spettatore ferito dal petardo lanciato dal settore ospiti.Il club di serie A ha dovuto pagare 80.000,00 Euro di risarcimento al suo tifoso che da quella maledetta domenica ha riportato un'invalidità del 46%. Alla società sportiva è rimasto da pagare anche le spese del giudizio e il contributo unificato aggiuntivo.
Violenza negli stadi. La Cassazione con ordinanza n.8753 del 29 marzo 2019 ha statuito che la squadra di calcio di casa deve risarcire lo spettatore ferito dal petardo lanciato dal settore ospiti.Il club di serie A ha dovuto pagare 80.000,00 Euro di risarcimento al suo tifoso che da quella maledetta domenica ha riportato un'invalidità del 46%. Alla società sportiva è rimasto da pagare anche le spese del giudizio e il contributo unificato aggiuntivo.
Un albergatore è stato assolto perchè il fatto non costituisce reato, sebbene per nove mesi non abbia riversato al Comune l'imposta di soggiorno pagata dagli ospiti della struttura: cade l'accusa di appropriazione indebita perchè si applica il principio di specialità, in quanto il regolamento del comune prevede la sanzione amministrativa per l'inosservanza dell'obbligo ed è pertanto applicabile la sola sanzione amministrativa, quale disposizione speciale. Sentenza n.474/18 Sezione penale Tribunale di Rimini
La corte di cassazione sezioni unite, con la sentenza 3963 dell'11 febbraio 2019 ha statuito che è possibile la riduzione del tasso di interessi in corso d' opera sui vecchi buoni fruttiferi postali. E ciò perchè da una parte così prevedeva la norma da tempo cancellata del codice postale e dall'altra al momento dell'ABROGAZIONE E' STATO STABILITO CHE AI RAPPORTI IN ESSERE AL MOMENTO DELL'ABOLIZIONE si applicasse la disciplina prevista .D'altronde i bfp vanno qualificati dice la cassazione come titoli di legittimazione che, in quanto tali subordinano i diritti spettanti ai sottoscrittori alle variazioni derivanti dalla sopravvenienza dei decreti ministeriali.
---Usciamo dalle gabbie. E' un progetto di recupero reciproco, l'iniziativa al via nel carcere sardo di Uta con il finanziamento della Regione. Una decina di detenuti modello si prenderà cura dei cani con il passato problematico. Il vantaggio, infatti è reciproco. Per i reclusi è un'occasione per rimanere fuori dal carcere. Il tutto nell'ambito di un progetto sviluppato dall'educatore cinoflo Andrea Cristofori e Cassazione.net da sempre in prima linea per i diritti degli animali e sensibile alla condizione di chi è ristretto nei penitenziari italiani. Una storia ripresa da Radio Rai 3 e dalla Stampa di Torino.
---Scatta l'accertamento induttivo ai fini irpef a carico del dentista perche le fatture trovate dal fisco durante l'accesso mirato allo studio sono davvero poche rispetto al numero di sedute dedicate a ciascun paziente che lo stesso professionista dichiara. Ed è inutile per il dentista invocare la privacy per giustificare l'incompletezza delle fatture: le scritture contabili non scontano i doveri di riservatezza. Così ha deciso la Corte di Cassazione con ordinanza n.3290 del 5 febbraio 2019 sezione quinta civile.
Il Comune può riscuotere le imposte su pubblicità e occupazione di suolo pubblico per la stessa installazione, in quanto i due canoni sono cumulabili perchè hanno presupposti impositivi diversi. Lo ha affermato la III Sezione civile della Cassazione con ordinanza dell'8 febbraio 2019 n. 3710, che ha respinto il ricorso di una Società che aveva installato gonfaloni sui pali di sostegno della rete tranviaria. Il Comune in un primo momento aveva richiesto il pagamento dell'imposta sulla pubblicità ed in seguito aveva preteso anche quello sull'occupazione del suolo pubblico. I giudici di merito avevano dato torto alla Società così come la Corte di Cassazione che nel confermare la sentenza del merito ha affermato che dagli artt.5 e 38 del D.leg.vo del 15/11/1993 n.507,si individua il presupposto impositivo, rispettivamente nel mezzo pubblicitario disponibile e nella sottrazione dell'area e dello spazio pubblico al sistema della viabilità e quindi all'uso generalizzato, con la condanna della Società alle ulteriori spese e compensi del giudizio a favore dell'Ente impositore.
La Corte di Cassazione con sentenza n.372 del 7 febbraio 2019 ha annullato le statuizioni civili a carico dell'Asl e dei medici condannati in primo grado per omicidio colposo e poi assolti in appello perchè il fatto con costituisce reato.
La sentenza liberatoria è stata adottata dal Supremo Collegio in base alla legge Balduzzi, in quanto norma più favorevole pur se abrogata dalla Gelli-Bianco.
Secondo la Cassazione, la Corte d'Appello, non poteva confermare le statuizioni civili di condanna nei confronti dell'Asp e degli imputati pronunziate nella sentenza di condanna del Tribunale una volta assolti.
Per la Cassazione si può filmare la dirimpettaia nuda se l'appartamento è senza tende. Il supremo Collegio ha statuito che non è punito per interferenze illecite nella vita privata il guardone che senza particolari espedienti fa foto e video alla vicina nuda all'interno della sua abitazione facilitato dall'assenza di tende. Cassazione dell'8 gennaio 2019 n.372/19
Sono in corso, su disposizione del gip di Roma Daniela Caramico D’Auria, misure di arresti domiciliari e perquisizioni, nei confronti di diversi soggetti, per il reati di corruzione in atti giudiziari commessi in seno al Consiglio di Stato e al Consiglio di Giustizia amministrativa della Regione Sicilia. L’indagine è quella relativa a presunte sentenze pilotate presso palazzo Spada, in favore di imprenditori. L’inchiesta conta una quarantina di indagati tra giudici, avvocati e imprenditori.
----Il Guardallisigilli Alfonso Bonafede ha comunicato che entro la prima metà del mese di marzo sarà depositato un disegno di legge delega per la riforma del processo civile che si aggiorna con un sistema a fisarmonica.
Saranno previsti dei meccanismi semplificati per una giustizia più celere che troveranno applicazione per le cause avanti al Tribunale, al Giudice di Pace e per le impugnazioni. Insomma ci sarà un processo a soffietto (due o tre udienze per le cause semplici e qualche udienza in più per quelle più complesse.
La Corte di Cassazione, Sez.V penale, con sentenza del 4/2/2019 n. 5499, ha confermato la sentenza della Corte d'appello con la quale il ricorrente era stato condannato alla pena di sei mesi di carcere per il reato di Stalking, per avere mandato troppi messaggi all'ex moglie.
Il Supremo collegio ha ravvisato la condotta criminosa per avere compiuto gli atti persecutori, con continue molestie pedinamenti e telefonate.
---Proseguendo nel lavoro di semplificazione per i cittadini e per i tecnici, l’assessore del Comune di Messina, Sergio De Cola- il Dipartimento Politiche del Territorio ha predisposto una delibera, che attua una serie di snellimenti procedurali in materia di Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) che semplificherà il lavoro di ingegneri, architetti, periti edili, geometri, e anche degli uffici, nella presentazione e nell’esame delle pratiche. La Delibera elimina la necessità di presentare la VINCA per alcune tipologie di opere semplificando quindi l’iter approvativo delle stesse e inoltre modifica, al ribasso, le tariffe per l’esame delle pratiche. Sempre in materia di tutela ambientale, la delibera prende atto dell’importante sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa n. 231/2018, depositata in data 24 aprile 2018. La delibera- spiega l’assessore – certamente importante per gli operatori del settore, sarà inviata agli ordini professionali nei prossimi giorni insieme alla modulistica già predisposta dagli uffici per dare la migliore informazione ai tecnici che operano nel nostro territorio.
Secondo la consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione da ultimo ribadita nella sentenza depositata in data 2 gennaio 2019 (Presidente Palla Relatore De Marzo) in tema di diffamazione a 'mezzo stampa, presupposto imprescindibile per l'applicazione dell'esimente dell'esercizio del diritto di critica è la verità del fatto storico posto a fondamento della elaborazione valutativa.
Cassazione, in materia di abbandono di rifiuti
1. Con sentenza del 29 gennaio 2018, la Corte d'appello di Trieste, giudicando sull'appello proposto dall'odierno ricorrente e dal Procuratore generale presso stessa Corte, ha confermato la sentenza emessa dal Tribunale di Pordenone che aveva condannato F.C. alle pene di legge per il reato di cui al D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, art. 256, comma 1, lett. b), per aver effettuato attivita' di gestione illecita (abbandono o deposito incontrollato) di rifiuti pericolosi prodotti dalla societa' di cui egli era legale rappresentante.
2. Avverso la sentenza di appello, nell'interesse dell'imputato ha proposto ricorso il suo difensore.
3. Il ricorso è stato dichiarato inammissibille, ritenendo la Corte che la responsabilita' e' stata affermata per ripetute condotte commissive, essendo stato contestato e ritenuto l'abbandono ovvero il deposito incontrollato, presso la sede della societa', di apprezzabili quantita' di rifiuti anche pericolosi derivanti dall'attivita' produttiva.
Licenziato il dipendente che sta sempre su Facebook.
Non saper proprio rinunciare a collegarsi a Facebook può costare il posto di lavoro: è stato confermato in via definitiva il licenziamento disciplinare di una donna, segretaria part time in uno studio medico, che, durante l'orario di servizio, nell'arco di 18 mesi, aveva effettuato dal pc in ufficio circa 6 mila accessi in Internet, di cui 4.500 su Facebook, "per durate talora significative".
Il contribuente che fa redigere perizia giurata sul valore del terreno edificabile può usufruire delle agevolazioni in deroga potendo vendere il bene ad un prezzo inferiore a quanto dichiarato. Con il regime agevolativo, il fisco non puo calcolarela plusvalenza a partire dal vecchio valore di acquisto. La corte ha cosi accolto il ricorso del contribuente che impugna un avviso con cui il fisco le contesta la plusvalenza in relazione alla cessione di un terreno edificabile.
Corte di Cassazione Sezione tributaria ordinanza del 31 gennaio 2019
La Cassazione III sezione penale del 3 maggio u.s., ha ritenuto la responsabilità penale di un tecnico comunale condannato a 4 mesi di carcere per il reato di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. L'imputato risultava colpevole perchè aveva rilasciato un'illecita autorizzazione amministrativa al fine di realizzare un'abitazione. In sede di realizzazione dell'opera che non poteva essere realizzata per come rappresentato nel progetto, e a seguito degli esposti dei confinanti, veniva accertata la falsità nella reppresentazione dei luoghi nella loro consistenza effettiva.
La corte di Cassazione sul principio che l'autorizzazione amministrativa rilasciata dal tecnico comunale ha valore di atto pubblico, ed il rilascio impone l'obbligo giuridico di svolgere in qualunque modo le necessarie e preventive verifiche. Il Supremo Collegio ha ritenuto tra l'altro privo di fondamento la tesi del tecnico comunale sul falso indotto in quanto non è stata mai messa in discusssione la conformità a vero dei fatti rappresentati negli elaborati progettuali. I denunziati avevano provato il falso attraverso la produzione della mappa catastale dell'immobile preesistente che risultava più piccolo rispetto alle misure progettuali.
La Corte rilevava che la falsità progettuale era così rilevante che non poteva passare inosservata al tecnico comunale responsabile del rilascio della relativa autorizzazione amministrativa. Il responsabile dell'ufficio tecnico comunale è stato condannato anche al pagamento delle spese.
---La corte di Cassazione con la sentenza n.5439/2017 ha ritenuto la responsabilità penale del dirigente che rilascia una concessione edilizia illegittima. Ciò però solo nel caso in cui evita consapevolmente di prendere in considerazione una denuncia per irregolarità edilizie. Infatti, chiarisce la Cassazione che bisogna distinguere tra omissione consapevole e condotta commissiva, come ad esempio il rilascio del permesso che rende possibile la realizzazione dell'intervento. La pena prevista per tale reato è l'arresto fino a due anni e una multa fino a 51.645 euro. Oltre naturalmente alle ulteriori pene previste dal C.P. per i reati di abuso d'ufficio ed omissioni.