CONTROLLI STRAORDINARI DEI CARABINIERI. 15 DENUNCE, 3 GIOVANI SEGNALATI QUALI ASSUNTORI DI DROGHE E DUE PER GUIDA IN STATO DI UBRIACHEZZA. SCOPERTI 6 ALLACCI ELETTRICI ABUSIVI COLLEGATI ALLA RETE PUBBLICA
I Carabinieri della Compagnia di Messina Sud sono stati impegnati in un servizio straordinario di controllo del territorio che ha riguardato, in particolare, il litorale ed i villaggi della zona sud del capoluogo peloritano. Il servizio è stato attuato con la predisposizione di pattugliamenti e posti di controllo, anche nelle ore notturne, finalizzati al contrasto dei reati in genere, soprattutto quelli di tipo predatorio e quelli connessi al traffico di sostanze stupefacenti, nonché le violazioni al Codice della Strada.
Al termine del servizio, i militari dell’Arma hanno controllato più di 30 veicoli ed oltre 60 persone con la contestazione di diverse violazioni al Codice della Strada, anche per condotte che mettono in serio pericolo la sicurezza di automobilisti e pedoni. Con riferimento ai reati connessi alla circolazione stradale, tre persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per guida in stato di ebbrezza alcolica ed altre tre per guida senza patente con recidiva nel biennio.
Inoltre, a seguito dei controlli effettuati, i Carabinieri hanno denunciato – a vario titolo – tre persone rispettivamente per aver fornito false attestazioni sull’identità, circolazione con veicolo sottoposto al vincolo del sequestro amministrativo e violazioni agli obblighi imposti dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale. Altre sei persone, invece, sono state altresì denunciate per furto aggravato di energia elettrica.
I militari dell’Arma, con il supporto tecnico di personale specializzato dell’azienda erogatrice del servizio di energia elettrica, hanno effettuato verifiche su alcuni contatori di un condominio che presentavano fili penzolanti dalle cavità. L’accertamento ha permesso di scoprire allacci abusivi che gli individui avevano creato ad hoc, a mezzo bypass, in modo da rifornirsi fraudolentemente dell’energia elettrica sottratta alla rete pubblica, per il fabbisogno delle loro abitazioni.
Nell’ambito dell’attività antidroga, tre giovani di età compresa tra i 23 e 33 anni sono stati segnalati alla Prefettura di Messina quali assuntori di droghe, poiché trovati in possesso di dosi di marijuana, hashish e cocaina, detenute per uso personale, sequestrate dai militari ed inviate ai Carabinieri del R.I.S. di Messina per le relative analisi di laboratorio. Infine, sul conto di altri due soggetti, i militari hanno proceduto segnalandoli alla Prefettura per guida sotto l’effetto di alcol con limiti che prevedono la sanzione amministrativa.
Brolo e Capo d’Orlando: Operazione congiunta di Polizia di Stato e Carabinieri. Arrestato l’ulteriore autore dell’aggressione avvenuta a Brolo lo scorso luglio.
Il personale del Commissariato di P.S. di Capo d’Orlando e dei Carabinieri della Stazione di Brolo, nell’ambito di un’operazione congiunta, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale di collocamento in comunità, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Messina, dott.ssa Rosa Calabrò, su richiesta della competente Procura della Repubblica, guidata dal dott. Andrea Pagano, nei confronti di un minore resosi responsabile del reato
di lesioni personali pluriaggravate commesso in Brolo il 24 luglio u.s., in concorso con altri 4 soggetti maggiorenni che, per il medesimo evento sono già sottoposti a misura cautelare dallo scorso 17 agosto, su provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Patti, dott. Ugo Molina, su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal dott. Angelo Vittorio Cavallo.
Il provvedimento restrittivo scaturisce dall’esito delle indagini condotte congiuntamente dai militari della Stazione Carabinieri di Brolo e dal personale del Commissariato di P.S. di Capo d’Orlando, avviate subito dopo la cruenta aggressione avvenuta nella nottata del 24 luglio u.s., sia all’intero che all’esterno di un locale pubblico ubicato sul lungomare di Brolo.
Le investigazioni condotte, in perfetta sinergia tra i due reparti operanti, sin dalle fasi immediatamente successive all’evento, attraverso la raccolta di convergenti dichiarazioni rese dalle persone offese e dai testimoni oculari, nonché l’acquisizione e la disamina di registrazioni video, in parte diffuse anche via web, in particolare su social network, hanno permesso di identificare tutti gli autori delle azioni delittuose contestate, di ricostruire l’intera dinamica dell’evento e le condotte dei singoli indagati, consistite in aggressioni caratterizzate da ferocia, efferatezza e brutalità.
Gli elementi raccolti hanno permesso di delineare i futili motivi delle aggressioni patite dalle persone offese, la prima delle quali è scaturita dall’invito rivolto da una di esse ad un indagato, a cui era stato semplicemente chiesto di rispettare la fila per poter usufruire del bagno, visto che con prepotenza aveva tentato di evitarla. Ne è conseguita una prima violenta aggressione, anche attraverso l’uso di bicchieri e bottiglie utilizzati come armi, per colpire ancora più violentemente i malcapitati, finanche al viso e alla testa.
L’indagato, agendo “in branco” con i propri complici, ha partecipato attivamente alle aggressioni, avvenute in rapida successione tra loro e proseguite anche all’esterno del locale, nei confronti dei soggetti intervenuti a difesa del primo. Le vittime hanno fatto tutte ricorso a cure mediche per le lesioni gravi riportate a seguito dei colpi ricevuti alla testa, al volto e in varie parti del corpo. La visione delle immagini acquisite ha consentito di riscontrare le condotte degli indagati anche in ordine a danneggiamenti compiuti, all’atto di allontanarsi dal locale, su auto e motoveicoli in sosta.
Pertanto, i Carabinieri della Stazione di Brolo e della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Capo d’Orlando hanno rintracciato l’indagato, sottoponendolo alla misura cautelare emessa nei suoi confronti, accompagnandolo presso una comunità per Minori, a disposizione dell’A.G. mandante.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.