di Gaetano Sardella
Carissimo direttore,
voglio condividere con Il Notiziario le prime foto di Matteo Mangano un ragazzo della nostra comunità che sta facendo volontariato in Ruanda Africa esattamente nel villaggio di Munyana e di Kigali.
E sono felice che si è appoggiato ad una comunità della nostra Arcidiocesi.
Grazie Matteo siamo fieri di te. Non è il cammino che è difficile ma è il difficile che deve diventare cammino. Un abbraccio dalle Eolie. Domani a messa le farò vedere alla comunità. Buon lavoro e Dio ti benedica.
Sabato 16 aprile dopo la messa delle 19 a San Pietro recital dei ragazzi della Cresima in preparazione del pellegrinaggio di domenica 17 per l'indulgenza Giubilare. Grazie alle catechiste Emilia e Margherita.
Un'altra icona della Madonna risplende tra le mani di un artista eoliano, Gaetano Costa.
IL PLAUSO.
Rita Gugliotta: Bellissima, bravissimo Gaetano.
Salvatore Iacono: Complimenti Gaetano. Non sapevo di queste tue capacità artistiche!
Guy Giuffrè: Gaetano sei un grande...!
Benedetto Marcello Tedros: Sei bravissimo cugino.
Giovanni Sardella: Bravo.
Carmelina Pergolizzi: Bellissimo e passa il tempo.
Tina Speziale: Gaetano l'hai fatto tu? Complimenti immagine significativa.
Venerdi' 1' aprile alle ore 18 nella chiesa del Pozzo incontro di riflessione sul tema "La misericordia nel vecchio testamento". Relatore il dottor Michele Giacomantonio.
Occasione propizia per prepararci al pellegrinaggio che faremo domenica 17 aprile. I prossimi incontri venerdi 8 e 15 aprile.
Comunico anche che grazie alla disponibilità economica della famiglia Siracusa in memoria del dottor Luciano, sarà restaurata la facciata della chiesa di San Pietro. Si ringrazia anticipatamente pe ril nobile gesto.
---Questa sera dalle ore 21 alle 23 la Chiesetta del Pozzo custodirà con l'altare della Riposizione il SS.mo Sacramento ed i fedeli potranno sostare con Gesu'. Si riaprirà venerdi' dalle ore 8 alle 13. Un grazie al sacrista rag. Francesco Ziino per l'addobbo floreale ricco e prezioso come merita Gesu''.
Grazie alla provvidenziale intuizione del Vescovo Mons. Miccichè, la piccola chiesetta del Pozzo posta al centro di Lipari, è adibita dal 1992 quale "Altare della reposizione" per le Parrocchie cadenti nel centro urbano.
Qui, processionalmente anche stasera, dopo la S. Messa in Coena Domini celebrata alle 19 in Cattedrale, vengono portate le Specie Eucaristiche che rimangono, sino all'ora nona di domani, Venerdì Santo, all'adorazione dei fedeli.
Sappiamo che non è il "sepolcro" anche se tanti popolarmente ed impropriamente lo appellano ancora così.
Perché nel passato si era diffuso questo modo di definirlo? Motivazione va ricercata nel fatto che il Santissimo Sacramento non è osteso, ma celato all'interno di un apposito contenitore, mentre il tabernacolo, vuoto, rimane aperto, proprio a testimoniare l'assenza fisica di Gesù (lo sposo, infatti, secondo l'immagine evangelica, ci è stato tolto e il popolo è in lutto), quell'assenza che solo la fede nella risurrezione può riuscire a colmare.
Non senza ragione, dunque, la pietà popolare ha accostato nei secoli all'Altare della reposizione l'idea del sepolcro, cogliendo in esso una metafora della morte e sepoltura di Gesù.
Giustamente e saggiamente, la Congregazione del Culto divino, in una dichiarazione del 1988 ha ben evidenziato che "la Cappella della reposizione viene allestita non per rappresentare la sepoltura del Signore, ma per custodire il Pane Eucaristico per la Comunione che verrà distribuita il venerdì della passione di Gesù".
Ritroviamoci numerosi, sostando in Adorazione dinanzi la SS. Eucaristia e, dal profondo del nostro cuore, rendiamo grazie in questa notte del Giovedì Santo per i Doni che oggi la liturgia esalta: l'Istituzione dell'Eucaristia, il Sacerdozio, l'Amore fraterno.
Visitando questo luogo, preparato con cura e competenza, riappropriamoci anche di un piccolo segno che trae le sue origini nel passato e che noi, abbiamo il compito di consegnare alle generazioni future, "u seminatu". Piccoli tondi preparati il sabato che precede la IV Domenica di Quaresima, sui quali si poggia uno strato di stoppa o canapa imbevuto d'acqua che viene ricoperto da chicchi di grano o di altri legumi. Questi "piatti" vengono posti in un luogo buio per consentire alle piantine di metter su rapidamente i germogli.
Il significato di questo segno lo troviamo nelle parole di Gesù: "Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane da solo; se invece muore produce molto frutto" (Gv 12, 24)
FOTO E VIDEO DI BARTOLO BALLATO. PER LA VISIONE CLICCARE NEL LINK CHE SEGUE:
Bartolino Leone
LE REAZIONI NEL WEB.
Frank Speziale - New York: Carissimo Padre Sardella Buona Pasqua:
Giovanni Bartolino Butera - La Spezia: Bellissimo. Complimenti al Sig Francesco. Bravissimo!
Alba Rosa Fabro - Sydney: Bellisismo Dio vi benedica.
Maria Carnevale: Come ogni anno, magnifico artistico suggestivo sepolcro. Grazie Francesco!
Marinella Imbruglia: Bellossimo! Bravo Francesco.
Maria Felice Ziino - New York: Bellissimo vedere questa tradizione andare avante. Grazie.
Girolamo Casali - Berlino: Carissimo Francesco, sei grande! Con l'ccasione ti auguro una Buona e Santa Pasqua a te e famiglia!
Bartolo Natoli: Sempre immagini toccanti, con lo sfondo di due carissimi confratelli di San Giuseppe!
Santino Maio: Il 16 Febbraio 1977 sono arrivato a Lipari ed ho degli indelebili ricordi, sul periodo fine anni 70 e anni 80, in merito alle tante bellissime cose che si facevano insieme agli amici, parenti e conoscenti. Cose che ti riempivano il cuore, cose che ti facevano stare meglio, cose che coinvolgevano la mente e l'anima. Non so dare una spiegazione esatta perché queste cose col passare del tempo sono andate pian piano sfumando, il perché ai giovani di oggi non gliene frega niente, ma una cosa è certa, se perdiamo alcuni di questi valori antichi, si crescerà vuoti dentro. Una di queste tante cose era la visita dei Sepolcri la sera/notte del Giovedì Santo. Ricordo che subito dopo cena ci riunivamo parenti ed amici e giravamo per tutte le Chiese di Lipari, Canneto, Pianoconte, Quattropani, ect., per visitare i Santi sepolcri. Era un atto semplice, genuino, che ci riempiva il cuore di pace, di speranza, di gioia. Ora che ci penso avevamo meno grilli per la testa e camminavamo senza bottiglie di birra in mano ed altre cose.