Lipari - Presso il Palazzo Comunale incontro pubblico sul tema TURISMO RURALE E ISOLE DI SICILIA, ESEMPI DI COOPERAZIONME" nell'ambito della Misura 421 del PSR Sicilia 2007-2013, "Cooperazione interterritoriale e interregionale, transnazionale".
Il progetto del GAL ISole di Sicilia è stato finanziato e con DDG n. 1387 del 13/05/2014 sono stati approvati dall'Assessorato Reg.le dell'Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, gli elenchi delle domande di aiuto ammissibili a finanziamento presentate in adesione al bando pubblicato sulla GURS n° 32 del 12/07/2013. Il GAL, Isole di Sicilia, è risultato tra i 6 inseriti utilmente in graduatoria provvisoria di finanziamento sui 12 GAL che hanno partecipato al bando rispetto ai 17 GAL presenti in tutta la Sicilia. All'incontro, partecipano anche il Direttore Generale dell'Ass. Reg.le dell'Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, dott.ssa R. Barresi, il direttore del Servizio IV dell'Assessorato, dott Fabrizio Viola, il Responsabile dell'Approccio leader, dott. Santi Alessandro, il responsabile della Misura 421, dott. Mario Liberto, il Responsabile della SOAT di S.Agata di Militello, dott. Ricciardo, il Responsabile SOAT Brolo, dott. Alberto Nuzzi, i Presidenti dei tre GAL partecipanti al progetto di cooperazione, ELIMOS, dott. Liborio Furco, NEBRODI PLUS, dott. Francesco Calanna, e ISOLE DI SICILIA, Sig. Marco Giorgianni, i Responsabili degli Uffici di Piano, dott. Rocco Lima, Ing. Antonio Scorza e Arch. Roberto Sauerborn e il dott. Antonio Alaimo, esperto in Project management in Agricoltura.
Il progetto, redatto dall'Ufficio di Piano diretto dall'Arch. Roberto Sauerborn, dal titolo "Le vie dell'Acqua e dell'Aria" per un importo di €. 500.000,00, parte dalla consapevolezza che "nell'attuale congiuntura economico turistica, è fondamentale la messa a sistema delle Isole Minori della Sicilia con territori della terraferma con cui siano anche riconoscibili e condivisibili temi comuni di sviluppo socio-economico. E, pertanto, si vuole mettere in Rete, in Sistema, luoghi dalla forte vocazione turistica come le Isole Minori della Sicilia in cui sono anche presenti luoghi dalla spazialità derealizzata, ancora poco conosciuti dal turismo internazionale, con altrettanti, ma non solo, luoghi dalla spazialità derealizzata della terraferma così da costituire un network relazionale e emozionale per il Landscape Watching. Il progetto verrà portato avanti oltre che nel territorio del GAL isole di Sicilia, anche nei territori del GAL Nebrodi Plus e del GAL Elimos. Al progetto aderiscono complessivamente cinque GAL di cui tre localizzati all'interno del territorio siciliano, uno in Calabria e uno in territorio rumeno. Essi sono: Gal Elimos (Capofila), Gal Nebrodi Plus, Gal Isole di Sicilia, GAl Batir (Calabria), Gal TOVISHAT della provincia di Zalau (Romania).Completano il quadro partenariale i seguenti soggetti: UNIVERSITA DI MESSINA DISPA; SOPRINTENDENZA DEL MARE; l'ENTE SVILUPPO AGRICOLO di Sicilia.
Le interviste al sindaco Marco Giorgianni (parla anche di Unesco-piano di gestione, ex Pumex e rifiuti e all'architetto Roberto Sauerborn.
http://www.bartolinoleone-eolie.it/gal13062014.wmv
"Nel ddl che oggi è stato approvato in Senato è recepito un mio emendamento che consente ai comuni delle isole minori di istituire una tassa di sbarco fino a 2,5 euro. In questo modo, oltre a regolare nel modo migliore i flussi turistici in siti di grande pregio, i comuni interessati disporranno di risorse da destinare alla tutela dell'ambiente, alla raccolta differenziata e al miglioramento dell'accoglienza. Per le isole minori si tratta di una misura da tempo necessaria e di un attenzione verso realtà locali che, nel loro complesso, contribuiscono alla grandezza del nostro Paese". E' quanto dichiara il senatore del Partito Democratico Raffaele Ranucci.
---di Marzio Bartoloni
La tassa era apparsa qualche mese fa nel decreto salva-Roma, ma poi tra mille vicissitudini il provvedimento ha perso diversi pezzi, compreso quello dell'imposta di sbarco. Ora però l'obolo per chi vuole raggiungere in vacanza o per altri motivi un'isola minore è tornato con il Ddl enti locali oggi all'esame in sede deliberante (quindi senza bisogno di passare per l'aula) della commissione Bilancio del Senato. Il provvedimento che poi dovrà andare alla Camera recupera anche altre norme uscite dal decreto «salva Roma»: a cominciare da alcune misure per i pagamenti della Pa alle imprese.
Maxi-obolo per sbarcare nelle isole minori
Da Ponza a Ischia da Capri alle Eolie: chi vorrà andare in vacanza in una delle tante isole italiane dovrà scontare una mini-stangata. Una tassa di sbarco da 2,5 euro che potrebbe arrivare «in determinati periodi di tempo» fino a 5 euro (oggi si aggira in alcune isole su 1,5 euro). Periodi di tempo che c'è da scommettersi potrebbero coincidere con i periodi più caldi delle vacanze. Dovrà sborsare 5 euro anche chi accederà a parchi («zone disciplinate nella loro fruizioni per motivi ambientali») e in isole che si trovano «in prossimità di fenomeni attivi di origine vulcanica» (il riferimento è alle Eolie). A raccogliere l'imposta, alternativa a quella di soggiorno, saranno le compagnie di navigazione. Il Ddl prevede anche che l'imposta non è dovuta da chi è residente nel comune. Ma anche dai lavoratori, dagli studenti pendolari, «nonché dai componenti dei nuclei familiari dei soggetti» che hanno pagato l'Imu su una casa di proprietà nel Comune «che sono parificati ai residenti». Il gettito che sarà riscosso con la tassa di sbarco dovrà essere destinato a finanziare interventi in materia di «turismo e interventi di fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali ed altresì interventi in materia di polizia locale e sicurezza, di mobilità e viabilità, di raccolta e smaltimento dei rifiuti, nonché dei relativi servizi pubblici locali».
----Sembra una contraddizione assurda. Il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, e il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, sono stati costretti a sospendere i bandi per la ricerca sismica che erano stati emanati nell'ambito di un accordo quadro con l'Ingv (l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) per finanziare, con circa 900mila euro, i ricercatori italiani affinché studiassero i terremoti.
Questo avviene in uno dei Paesi più sismici al mondo, nella Penisola nata dal sollevarsi dell'enorme T montuosa di Alpi e Appennini; nel Paese che ha ancora caldo il ricordo dei terremoti terrificanti del Friuli e dell'Irpinia e – in anni più recenti – dei sismi che hanno spazzato l'Aquila o l'Emilia e la Bassa lombarda.
Succede nel Paese squassato ogni giorno da scosse sotterranee, in Umbria, in Garfagnana, in Campania; nei Paese che ha il Vesuvio, l'Etna e Stromboli e che con l'isola di Vulcano ha dato il nome in tutto il mondo a uno dei più appariscenti fenomeni geologici.
Accade nel Paese che ha la più antica e profonda esperienza geotermica e che nasconde grandi risorse petrolifere non sfruttate nel sottosuolo. Nel Paese che mette sotto processo eminenti scienziati sulla prevedibilità dei terremoti.
Ebbene, questo Paese si è visto costretto a fermare i bandi per la ricerca sismica.
Perché? Perché Gabrielli e Carrozza avrebbero avuto il sospetto che i bandi siano stati gestiti secondo criteri "baronali" e con modalità opacissime. Tutto da dimostrare, beninteso. Ma nei fatti nelle scorse settimane hanno dovuto fermare tutta la procedura di assegnazione dei finanziamenti pubblici.
La Protezione civile, il dipartimento che si occupa fra l'altro delle conseguenze dei terremoti, ha un accordo quadro con l'Ingv. Periodicamente assegna ricerche di tema sismico, e in questo caso i bandi per il 2014 riguardano – meglio: riguardavano – tre argomenti caldissimi per la Penisola Traballante.
Uno è sul "miglioramento delle conoscenze per la definizione del potenziale sismogenetico", cioè come definire il potenziale di nascita di un terremoto, per circa 400mila euro. Un secondo tema di ricerca è sulla pericolosità, argomento fondamentale, pari a circa 360mila euro. La terza linea di ricerca riguarda la "previsione a breve termine e preparazione dei terremoti", cioè la possibilità di intuire qualche vaga anticipazione delle catastrofi future, con un valore di oltre 130mila euro. Cifre in apparenza modeste ma questi piccoli stanziamenti, per un mondo della ricerca sempre assetato di fondi, rappresentano una boccata d'aria per poter avviare qualche studio utile alla collettività.
Molti ricercatori di diverse discipline – geochimica, geofisica, vulcanologia e così via – appena hanno letto i bandi sono rimasti a bocca aperta. Per esempio, due dei tre bandi non avevano titolo: se solamente chi ha emanato il bando sa qual è il titolo, ha estrema discrezionalità nello scegliere le ricerce cui destinare fondi. Per esempio, alcuni bandi sono stati pubblicati subito prima della loro scadenza: avrebbe potuto parteciparvi solamente chi ne avesse avuto in anticipo le bozze. E tanti altri dettagli che avrebbero potuto dividere i ricercatori in due categorie: i futuri vincitori, e tutti gli altri. Probabilmente la sequenza che ha costretto a sospendere queste ricerca è effetto di approssimazioni, di errori, di superficialità. Probabilmente. Ma certamente è un altro indizio del degrado da cui cercano di uscire i ricercatori.