Lipari - "Il mio referente politico alle Eolie è il consigliere comunale Bartolo Lauria".
Il dottor Francantonio Genovese, nuovo leader di Messina e provincia di Forza Italia lo ha dichiarato in una intervista rilasciata al Notiziario delle Eolie online. Si parla anche di Gaetano Orto, di Nino Paino, Giacomo Biviano e di quelli che potrebbero essere gli scenari futuri, in vista delle prossime elezioni amministrative al Comune di Lipari che saranno tra poco piu' di un anno.
L'intervista
LE DICHIARAZIONI DEL SEGRETARIO DEL PD.
Sulle possibili novità ne partito di Renzi, abbiamo interpellato il segretario Saverio Merlino: "nessuno del PD di Lipari è passato con Forza Italia e meno che mai l’avvocato Gaetano Orto. Mi sono sentito con il vice sindaco Orto e mi ha confermato che la notizia pubblicata sul settimanale "109" è priva di ogni fondamento e che non esiste minimamente la possibilità di una sua adesione a Forza Italia e che la sua appartenenza politica è, e resta, al Partito Democratico. L’avvocato Orto mi ha confermato che ha immediatamente contattato il direttore del giornale "109" per chiedere l’immediata smentita della notizia".
---Lipari - Secondo il settimanale "109" di Messina Gaetano Orto, Pd, vice sindaco e Giovanni Cincotta, sarebbero i rappresentanti di Francantonio Genovese che - come è noto - è transitato con Forza Italia.
C'E' CHI SMENTISCE E CHI CONFERMA.
L'avvocato Orto è su tutte le furie ed ha subito telefonato al direttore del giornale Enzo Basso per richiedere la smentita della notizia.
Cincotta - invece - conferma. "Sono sempre stato di Forza Italia. Ho avuto un incontro con Genovese e sono il riferimento del suo gruppo alle Eolie".
E di Orto cosa dice?
"Non ne so nulla".
La grandi manovre - ad ogni mondo - in vista delle prossime elezioni amministrative sono già iniziate.
di Salvatore Leone
Dentro e fuori
In questi tempi complessi anche la malavita si é globalizzata. Ladri, delinquenti, assassini hanno fatto due conti e hanno preso atto, con i loro consulenti, che il mestiere antico conviene.
Rubare, dentro le case e fuori, é il lavoro del presente e del futuro. Le statistiche dicono che aumenta l’occupazione, i rischi sono pochi e la giustizia li protegge, involontariamente o per sbaglio delle leggi. Fra l’altro possono operare senza controlli dei vari ispettorati del lavoro, sindacati fra i piedi di porco e richieste di marchette pensionistiche.
L’unico rischio che i ladri hanno sono alcuni proprietari di casa che appena sentono il pericolo, degli indesiderati ospiti, si difendono. Prima di accendere la luce e chiedere chi é, sparano senza leggere il codice per verificare se si può aprire il fuoco.
Il rischio maggiore é corso da chi cerca di fermare i ladri. Può essere condannato sia al carcere che al risarcimento dei danni e se é stato ucciso il ladro, il diritto a riscuotere passa agli eredi. Sempre bottino é. In questo caso addirittura legale.
Il furto ormai é considerato un lavoro e quindi va tutelato. Cappucci, maschere e armi al più presto saranno classificati come tute e attrezzi da lavoro. Il giorno in cui le leggi diventeranno più dure per chi ruba ci saranno delle manifestazioni di piazza per il diritto al lavoro, onestamente. Magari con la scritta sulle magliette: “Io rubo ma non uccido”.
Allora porte aperte per tutti! Magari dopo un corso di specializzazione organizzato dalle regioni che sui corsi hanno tanto da insegnare... per restare fuori dopo aver lavorato dentro!
Portate un porto
Nel giorno in cui ci sarà un gran maestro di contabilità disposto a far la somma di quanto le isole Eolie hanno speso per approdi&porti, scopriremo definitivamente quanti soldi sono stati buttati a mare nelle casse, di progettisti e imprenditori, diventate cassoni. Tutti sono buoni a buttare a mare cemento, pochi sono in grado di capire cosa fare prima di sperperare a mare questo materiale costoso e spesso dannoso all'ambiente. Alle Eolie sono sempre mancate le piccole opere per l'attracco in sicurezza. Le proteste politiche lasciano al cattivo tempo i risultati e rischiano di trasformare i buoni marinai in pessimi marinai. Oggi che alle Eolie navigano navi in grado di affrontare qualsiasi avverse condizioni meteo-marine, si prende coscienza che mancano gli approdi sicuri. Mancano i porti, quelli già pagati e mai costruiti a regola d'arte. Porti che fin quando c'é solo "calmaria" funzionano, ma quando arriva il mare maschio diventano ammassi di materiale pronto alla rottamazione. Sono porti che costringono i buoni capitani e lupi di mare ad alzare bandiera bianca. Il vento improvviso é padrone in questi approdi poco riparati. Nessuna bravura sposata alla tecnologia riesce a rimediare all'attracco.Le navi rimangono in balia del vento. Cosi rimangono parole al vento.Le banchine eoliane rimangono senza significato di porto e le cime sono sempre tempestose. Nessuno le prende e nessuno le molla.
Un faro di pomice
Quasi tutti vorrebbero una "Taglia" sulla bianca montagna di pomice. Gli altri alcune fette o delle piccole porzioni con il contorno del mare. Questo pezzo di territorio liparoto, con proiezioni di unicità, é al momento in disuso o in relativo uso. Ma c'é un Pue, studiato ad un tavolo da bar in piena convergenza e convenienza. C'é chi ha letto "Il faro che vorrei" ed ha subito in mente l'idea. Ne grande ne piccola, ma meritevole. Perché non lasciare alla generazione più giovane, eoliana e non, una proposta di gara/concorso sul tema "La bianca montagna che vorrei". Giusto per tenere lontane le solite spartizioni o liti politiche che finiscono in speculazioni con tavolate mai dietetiche. I giovani possono decidere senza paura di sbagliare, soprattutto i giovani che si trovano senza lavoro quasi tutto l'anno salvo un paio di giorni quando si devono fare il bagno in caduta libera dalla bianca montagna che offre nei periodi estivi una birra ghiacciata con musica tutto il santo giorno per notti bianche con luna e senza. Tanto il lunario non si sbarca anche se é stato costruito un piccolo porto senza capire perché.
Un metro piu' lungo
La gara al "chi ce l'ha più lungo" é sempre esistita. Per terra e per mare. Si continua a scoprire che il vero turismo viaggia nelle barche extra lusso, quelle che hanno il metro in più per la fortuna dei cantieri specializzati nei metraggi misurati tirando l'elastico. Barche con piste d'elicotteri, con sommergibili incorporati, con campi di calcio e mega piscine con acqua dolce per fare un dispetto al mare. Barche che hanno truccato la provenienza cambiando bandiera, magari denunciando fiscalmente qualche metro in meno per ordine di esperti commercialisti veri maghi del risparmio fiscale. Senza parlare mai dell'inquinamento che le loro propulsioni donano al mare insieme ai liquidi usati per lavare questo mondo navigante, spesso sotto gli occhi di tutti quelli che non hanno l'acqua in casa. E' doveroso ricordare che anche Lipari ha avuto il suo maestro d'ascia a Marina Lunga ed un cantiere nautico a Canneto che sfornava barche fino a 7 metri. Un metro per isola. C'è sempre quel metro che unisce tutti i naviganti per turismo, per necessità e per gioia.
Truffa a WW
La grande Germania mostra ancora la sua "autoculosità" per la quale il povero Berlusconi ha pagato un prezzo più o meno ingiusto. Fu già quel buon uomo con i baffetti detto Hitler ad avere creato la prima truffa con la sigla VW anche se solo per il suo popolo. Quell'auto capace e capiente per trasportare 2 adulti e 2 bambini a 100 chilometri l'ora, quasi un coupé. La Volkswagen, doveva costruirne almeno un milione di esemplari, sarebbe costata 990 marchi e il popolo fedele l'avrebbe pagata con uno schema di risparmio settimanale: "Funf Mark die Woche musst du sparen, willst du im eigenen Wagen fahren" ovvero 5 marchi alla settimana devi risparmiare se la tua macchina vuoi guidare. Gli acquirenti avevano in mano un libretto sul quale venivano attaccati i buoni che certificavano i versamenti. Si iscrissero più di trecentomila tedeschi, che pagarono regolarmente le loro quote. Con il 1939 e l'invasione della Polonia, i programmi della fabbrica cambiarono. Si iniziarono a produrre (in buona parte grazie al lavoro degli schiavi prelevati dai campi di concentramento) le Kübelwagen, vetturette militari che la Wehrmacht usò su tutti I fronti. Nessuno vide mai una Volkswagen, a parte Hitler al quale prima della guerra ne venne consegnato un prototipo in una cerimonia ripresa dai cinegiornali nazisti. Agli acquirenti rimasero solo i libretti con sopra attaccati i buoni pagati. Per poi passare alla truffa dei nostri tempi, che però, eccetto l'amministratore delegato, i danni si sono riversati sul produttore che ha perso credibilità e fiducia. Sarà stata una conincidenza, sempra partita dall'America, mentre il titolo della VW perdeva quota, Papa Francesco ha fatto recuperare quello della ex italiana Fiat (oggi Fca) con quelle FIAT-FAC 500 e jeep, dal dolce viso, vicino alla vistosa ed impenetrabile auto del presidente Americano. Causalità di ribassi e rialzi a beneficio stavolta di una mitica 500 estera più che mai.
Auto&Cavalli
Un cugino americano dice sempre che in America chi sbaglia o imbroglia paga. Nel resto del mondo invece viene pagato. Martin Winterkorn, ormai é un ex amministratore delegato della Volkswagen che va in pensione con 28,6 milioni di euro e due annualità per un totale 33 milioni. Adesso si capisce anche perché il nuovo amministratore delegato di Bmw, Harald Krueger, è svenuto su un palco del Salone dell'auto di Francoforte. Niente é dovuto al caso. Il "DieselGate" al momento ha fatto una ricca vittima ma altre teste sono in arrivo comprese quelle che hanno imbrogliato non solo gli americani con software segreti inventati e creati per fregare l'ambiente. Se una grande casa automobilistica ha creato questo, iniziamo a credere che le più piccole e più povere ci riserveranno altre sorprese. Il capitalismo americano ama il libero mercato, ma condanna severamente tutte le deviazioni dalle norme etiche, professionali e legali. La prassi americana è molto diversa dal sistema di regolamentazione europeo. Il vecchio continente è sommerso da una miriade di leggi e cavilli, compromessi politico-sindacali e una relazione spesso troppo comoda tra chi regola è chi è regolato. Ieri il governo tedesco ha ammesso che sapeva già a luglio del software utilizzato dalla VW. Ma è toccato alle autorità americane, dove solo il 3% delle macchine vanno a diesel, attaccare la società tedesca. Come ha detto un banchiere americano "Non puoi giocare a football americano con le regole del rugby". Zio Sam adora i cavalli non solo quelli delle auto.
Autrucco
La storia delle macchine tedesche che hanno truffato gli americani é solo l'inizio di una guerra a base di 4 ruote. E' saltato il tappo, la miccia si é accesa e si aspetta l'esplosione in tutte le sue forme matematicamente economiche. Forse c'é lo zampino di qualche cittadino svizzero dal nome italiano dicono a Berlino. La macchina del popolo ha fregato l'ecosistema con il trucco elettronico di cui anche l'Angela, della potente industria tedesca, sapeva e taceva. Ecco perché non usava il diesel. "C'é da spostare una macchina, é un diesel" cantava Salvi in tempi non sospetti. Si salvi chi può, oggi che i tempi sono sospetti. Ma quale mente truccava gli scarichi? Finirà che scaricheranno tutto su qualche cinese o qualche fornitore del sistema che silenziosamente eccelleva nell'imbroglio. Altre case automobilistiche iniziano a tremare. Così è il mondo che cambia mentre l'umanità offre un ricambio di popoli che senza sosta abbandonano le loro terre in guerra o in povertà ed avanzano verso il territorio europeo con il mito della Germania in testa o in testata chiamata "eurovita" ma pur sempre con l'euro-imbroglio. Al confronto gli euro-napoletani sono dei dilettanti, salvo che qualche emigrante non abbia messo l'idea del sistema nella valigia di cartone. Sono 11 milioni le auto truccate e si prevedono multe da 18 miliardi di dollari.
Ondeoliane
Gli eoliani con le onde marine, comprese quelle anomale, ci vivono da sempre. Poi arrivarono le onde moderne, quelle dei segnali per tv e cellulari. A Lipari si conficcarono delle mega antenne dentro il secolare castello che ancora oggi dimostra come gli enti pubblici applicano leggi diverse sui deturpamenti. Ma le Eolie dimostrano ancora come sottovalutano le onde elettromagnetiche. Le radiofrequenze sono classificate dall'Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Bologna come possibili cancerogeni per l'uomo proponendo addirittura la scritta sui telefonini "Nuoce gravemente alla salute", come quella sui pacchetti di sigarette. Il telefonino va usato come una radio d'emergenza. L'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato la radiofrequenza nella classe 2B (possibili cancerogeni per l'uomo) consigliando lo spegnimento automatico oltre l'uso di due minuti. Quindi il telefonino non fa solo male alle tasche. L'aver visitato il concentrato di oltre 30 mega antenne sistemate a Monte S. Angelo, autorizzate e non, con e senza canone di locazione mi ricorda il silenzio tombale della zona. Senza farfalle, senza lucertole, senza conigli e senza uccelli. Un campo d'antenne col significato di un grande deturpamento ambientale che nessun lauto compenso per l'installazione dei ripetitori può nascondere. Fermo restando che il Comune di Lipari, forse non ha incassato una lira prima e neanche un euro adesso. Così Monte S.Angelo resta la più completa esposizione di ciclopi moderni che producono l'onda che nessuno sonda.
Lipari. Gli immolati
Gli eoliani hanno uno strano rapporto con tutti i mezzi di collegamento che attraversano questo basso Tirreno. Spesso ci sono delle puntualità assolute. Spesso il mare in tempesta é il primo nemico. Altre volte la scarsa organizzazione deprime i viaggiatori rendendoli isterici. La corsa dell'aliscafo delle 7 che da Lipari porta a Milazzo, ha un valore assoluto. E' anche figlia di un rapporto che si intreccia fra coincidenze di voli e appuntamenti mattutini. La pura cronaca della corsa delle 7 del 16 c.m. della CdI. Oltre un'ora di ritardo ha creato una confusione fra aliscafi e monocarene che ha intasato il molo. L'attesa per imbarcare i passeggeri che si trovavano a bordo della navetta in arrivo da Vulcano. Ritardi in sovrapposizione e stazionamenti di mezzi di navigazione sul molo, impedivano e ritardavano ancor di più l'approdo dell'aliscafo delle 7 già in ritardo di un'ora e ancora con il bunkeraggio da fare. Ancora altro ritardo nel segno del caos aumentato da alcuni passeggeri che avevano deciso di cambiare i biglietti in considerazione della coincidenza della partenza del monocarena fissata alle 7,50. Un via-vai verso la biglietteria. Code e contestazioni. Alla fine, anche il monocarena non rispettava l'orario di partenza perché doveva imbarcare i passeggeri provenienti da Vulcano che si trovavano a bordo della navetta che sopperisce all'inagibilità del pontile di Vulcano. A causa dei ritardi e delle attese, i mezzi veloci stazionando sul molo procuravano ulteriore ritardo all'aliscafo che doveva partire alle 7,05 che dopo il bunkeraggio era in attesa che si liberasse il molo per consentirne l'attracco. Alcuni passeggeri arrabbiati gridavano lealmente contro la disorganizzazione. Bastava soltanto un avvertimento mattutino sul ritardo della partenza dell'aliscafo delle 7,05 in modo da consentire l'imbarco sulla nave veloce che ancora si trovava sul molo e far raggiungere tranquillamente Milazzo alle 8,05. Una giornata ricca di nervosismo di prima mattina, ANCHE PER UNA RAGAZZA VULCANARA CHE DOVEVA ANDARE A SCUOLA ED ALZATA ALLE 5 DEL MATTINO. Fortunatamente l'autobus per Catania della ditta GIUNTA ha avuto la delicatezza di ritardare la partenza per consentire ai passeggeri di acchiappare i voli da Catania. E' mancata, ancora una volta, l'accortezza marinara per evitare questo caos d'intasamento del molo. Si poteva consentire, come spesso avviene, di far usufruire del molo a tre mezzi contemporaneamente. Il buon senso è mancato insieme all'esperienza professionale di chi dovrebbe essere abituato a gestire questi movimenti da immolati per la partenza.
L'INTERVENTO.
di Aldo Natoli
Carissimo Avvocato Leone, vi è solo un modo per risolvere il grave problema segnalato: interessare sistematicamente l'Autorità Giudiziaria sui vari disservizi, potendosi ravvisare l'interruzione di pubblico servizio e chiedere alla Capitaneria di Porto lo stato di "salute" di ogni mezzo che viene impiegato giornalmente per espletare i collegamenti.
Foto Rosè
L'Italia si continua a dividere in due. Chi paga e chi non paga e chi non paga addirittura spreca. Renzi naturalmente è il principe, non solo per il viaggio americano dove la Vinci ha perso per ironia del cognome contro la Pennetta che é bella anche senza racchetta. Così, quello spendaccione di Matteo, che ancora non é don, si lascia fotografare dietro la bandiera italiana messa al contrario (volutamente?) che con il viso triste si rende conto che dopo l'inversione di marcia sulle tasse abbassate con prelievi aggiuntivi, é meglio eliminare le parole e provare a far parlare le foto scelte dal suo personal-consulente che gli crea gli album in tutti i...Sensi. Quando non c'é più niente da dire si passa all'immagine magari ritoccata giusto per eliminare la cellulite della lingua. Così sono i contribuenti a pagare per essere vicini ad uno Stato che sicuramente é stato e non sarà più come prima neanche per l'aereo nuovo che il caro e costoso presidente si é ordinato per potersi fare anche un bagno con idromassaggio al profumo di rose che non sbocceranno mai più.
Eolie, parapetti in 3D
Dopo aver visto e rivisto la piscina-lago del gran porto di Sottomonastero ed il fiume d'acqua nella confinante via Mariano Amendola, architetti, geometri e ingegneri si sono armati di software CAD 3D e sono all'opera per studiare le caratteristiche politiche dell'opera. Opera su opera e tutti pronti ad operare. Intanto il primo punto porta ad analizzare come l'acqua possa ristagnare nella piattaforma del porto senza muri laterali di contenimento meglio noti con il nome di parapetto. Trovato il trucco, esso può essere realizzato con la stessa tecnica sui tetti degli immobili con risparmi di peso e di soldi per tutti gli eoliani che avranno bisogno di queste moderne soluzioni di alta ingegneria tipicamente eoliana che donerà contemporaneamente riserve d'acqua e frescura alle sottostanti abitazione, oltre ad usufruire del concetto giapponese che prevede l'acqua sui tetti come soluzione antisismica. Intanto a Lipari, vista la problematica dell'acqua mancante, tutti i turisti allo sbarco possono già vedere l'abbondanza e la solidità della conservazione per il prezioso liquido.
Amarcorollo
Il tempo é talmente variabile che frega anche i più bravi equipaggi. Così la Pietro Novelli, per compiere il proprio dovere e forse oltre, per qualche attimo é finita nelle mani della bufera. Colpa anche della struttura portuale di Vulcano, nata "appiccicata" a mare e monumentale a terra. Il sindaco di Lipari non ha perso tempo ed ha messo in atto la soluzione delle navette. Ma anche un occhio alternativo, per dare un valore di "Amarcord", non quello proiettato al teatro Novelli di Rimini mentre la Novelli urtava il molo di Vulcano (coincidenza dei nomi e delle date), poteva essere il ripristino dello sbarco e imbarco con il servizio rollo. Tanto per ridare il senso del trasbordo d'alto bordo che nella storia non ha mai avuto incidenti di sorta. Un valore aggiunto al senso d'avventura dei viaggi alle Eolie anche per contrastare l'indecenza di vedere vaporetti e barconi scaricare e caricare turisti direttamente sulla spiaggia, alla faccia della sicurezza e dell'ambiente che sottopongono le Eolie allo stress quotidiano dei prepotenti. Giusto per un "amarcorollo" a cui la storia deve ancora le sue pagine col massimo rispetto.
Eolie, i patti col diavolo
Quando si firmarono in un lampo i “Patti Territoriali” in pochi si accorsero che un lampo attraversò con insistenza l’arcipelago eoliano. Un segnale di un patto con il diavolo. Questo si interpreta mentre un fiume d’acqua accompagnato da vento di tempesta visita la terra ed il mare di questo territorio con i patti in tasca per poche tasche. Esclamazioni da fine del mondo che hanno colpito anche un traghetto innocente in arrivo e non in partenza. Nessuno ancora oggi stringe patti con il cielo e i suoi angeli per il rispetto dello strumento urbanistico senza deroghe ma che impatti idrogeologicamente con un concetto privo di aggressione al territorio. Continuando a derogare con i "Patti in deroga", a Lipari il mare ritornerà fino o “Puzzu” così come le altre isole si vedranno costrette a soccombere. La natura ha voluto salutare la fine della stagione con i suoi rimproveri senza vittime quasi a cercare un patto d’amicizia anche se il diavolo ha già indossato Prada come preda dell’eccesso del consumismo.
Eolie, tra tre carte e tre scogli
Nel grande territorio eoliano "Patrimonio dell'Umanità" c'é il gioco dei 3 scogli a pelo d'acqua che tanti conoscono o fanno finta di conoscere. Sono come il gioco delle 3 carte. Sono intoccabili. Guai a sbatterci dentro con le barche e guai a pensare di farli brillare... Ma Lipari, Salina e Stromboli devono conservare il loro rischio per i naviganti perché rappresentano non un pericolo sulle rotte ma una prova di massima bravura per chi riesce a superarli senza minimamente scalfirli. I pericolosi scogli stazionano senza vele e non svelano segreti perché sono anche loro l'immobile Patrimonio, di cui non si conosce l'autore. Soprattutto fanno parte dei non toccanti, salvo essere inseriti nei patti territoriali avendo la posizione strategica di trovarsi dentro anche per un pelo, magari d'acqua. L'ideale, per eliminare il pericolo, é alzare il livello del mare ma tutti i naviganti sono sicuri che anche gli scogli si alzerebbero perché devono continuare a far parte del sistema pericolo eoliano. Questo vuole la legge delle isole che sempre scogli in mezzo al mare sono, pure se scansati per un "pilu".
Dolci&Garbati
L'estate eoliana del 2015 é una stagione dolcissima. Naturalmente anche per le pasticcerie e pure per i pasticceri improvvisati. L'importante ancora oggi é impastare. Zucchero, farina e acqua depurata sapientemente e tecnicamente. Anche l'abbigliamento e i profumi dei pasticceri eoliani hanno sempre il loro stile. Solitamente "Dolce&Gabbana". Fra un cannolo e un pasticciotto, anche i dolci eoliani meritano un marchio. Così un gruppo di maestri pasticceri, rivolgendosi ad un politico locale, hanno tirato fuori il nome. "Dolci&Garbati". Senza pensare allo Strombolicchio nella pubblicità del duo "D&G" che poco si sono visti in giro per le Eolie con la loro barca dotata di scivolo a mare. A Stromboli poi, davanti alla villa di Domenico e Stefano, in molti vedendo la casa chiusa dicono che "iddi" non sono sbarcati da "Iddu". "D&G" pur inondando di profumo lo Strombolicchio per la loro pubblicità ormai sono rimasti con l'amaro in bocca vedendo l'altro marchio più dolce e più tipicamente profumato e gustato anche da modelle con il sorriso tipico di chi sfila senza mettersi in fila.
Ombrelloni & Ombrellini
E' quasi finita la stagione degli ombrelloni abusivi, spesso lasciati sulla spiagge eoliane per dimenticanza o per comodità che non si dimentica mai. La storia di due bambini liparoti che chiedevano alla mamma dove erano finiti i loro parasoli, ha fatto il giro dell'isola all'ombra di alberi naturali e cabine autorizzate e non. Aspettando l'inverno c'é chi si domanda che fine faranno gli ombrellini (tascabili compresi) che verranno smarriti sulle strade e nei vicoli, ma anche in negozi o supermercati. Qualche volta si dimenticano anche in chiesa. E' la vita del sole, ma spesso l'ombra é la sua nemica. Quando fa freddo si dice: mettiamoci al sole e non si paga, ma quando c'é il sole cocente si dice mettiamoci all'ombra. Adesso scopriamo che per metterci all'ombra sulla spiaggia bisogna pagare. Suolo e sole con e senza ombrelloni. Demonio di un demanio all'ombra di governi che il loro posto al sole riescono a trovarlo all'ombra dell'antico mestiere.
INTEGRALE&LIGHT
In politica nulla é dovuto al caso. Neanche la scelta dei luoghi per le vacanze. Chiamate brevi perché sono pezzi di tempo di tante brevi vacanze che nessuno somma per far conoscere quanto tempo un politico sta in vacanza. A Salina, la signora ministra Lorenzin ed il sig. Ministro Alfano, hanno dato l'impressione di essere sbarcati, con qualche idea fortemente renziana. Forse per ispezionare Salina sotto l'aspetto igienico-sanitario e sotto l'aspetto sicurezza. Gatta ci cova. Sicuramente non sono sbarcati per leggere la lettera di mamma Laura Zaia o per visitare tecnicamente il Tribunale delle Eolie. La breve vacanza di questi due ministri ex berlusconiani, ha l'odore di una strategia, di una missione per analizzare i flussi migratori turistici fatti di eleganti ed affollatissimi barconi che arrivano con migranti provenienti dalla Calabria e dalla Sicilia e cercano legittimamente la nuova terra dei fuochi con il visto per una giornata da pane&formaggio. Il primo integrale, il secondo light. Perché l'epoca delle panze deve finire. Basta vedere il fisico asciutto dei due Ncd con il sole in tasca preso al signor Silvio.
BOSS
Adesso il boss, senza condanne, riposa in pace con la sua vita. Però vivono e si sprecano i se e i ma di simpatia, di convivenza e di convenienza. Se il capo banda...musicale é un ex carabiniere, la suonata ha avuto più legalità. Nei momenti migliori il sindaco di Roma non c'é mai. Oggi, attraverso la visone delle foto e dei filmati dei partecipati al funerale bossiano, si potrà risalire alle identità delle persone al seguito della bara. Effettuati tali riscontri, non sarà difficile risalire alle rispettive residenze ed al nucleo familiare. Se il boss defunto é stato un vero boss da vivo, con i poteri descritti dalla stampa, non sarà difficile comprendere il comandamento dettato per il voto del "compare". Basta fare solo una rigorosa ispezione nelle sedi elettorali ed il nome del politico-politicante uscirà fuori. Certo non sarà una prova piena, ma almeno i nomi dei "votati al servizio" usciti dalle circoscrizioni elettorali saranno detti e scritti. Tutto chiaro per coloro che non vogliono capire. Il resto é la solita lettera morta anche se i boss non muoiono mai perché sono e resteranno "mammasantissima" anche per il costo del funerale di appena 9.870 euro. Un prezzo affare o un prezzo d'amico.
Il tempo passa per tutti ed ancora oggi gli strumenti urbanistici che hanno contribuito a dettare la pianificazione delle Eolie per un semplice ed ordinato assetto urbano, meritano una classifica con o senza voti...
E' da dire che sia il programma di fabbricazione che il piano regolatore non sono serviti a niente, salvo ad essere stati utili a porre dei vincoli tali da rendere il territorio invivibile. Non é stata prevista nessuna pianificazione per gli artigiani e per chi ha tentato di migliorare la qualità del proprio lavoro e dei propri dipendenti, ha visto la magistratura puntualmente arrivare con i piombi. Danni su danni con il futuro a pezzi.Chi adora il mattino e scende per strada può vedere isolani e turisti che cercano di allenare corpo ed anima correndo nel classico modo di "trasi e nesci" fra file di auto disseminate lungo strade e marciapiedi sporchi senza piste ciclabili e pedonabili. Chi può spiegare e giustificare i soldi spesi per gli strumenti urbanistici, che non hanno pianificato nulla di nulla, salvo entrare in deroga con la chiave economica fornita dalla Comunità Europea per avere strutture che si confondono con la classica confusione all'eoliana. Tanto valeva il regolamento edilizio che almeno descriveva il decoro urbano per mare e per terra. Ma le Eolie sono terre di coraggiosi, avventurieri e avventati con la confusione come sempre amata ed armata.
---Posso essere fiero di aver una passione in comune con alcuni sceicchi. Le jeep. Prima avevamo la passione di "scecchi&cammelli". Naturalmente tutto in proporzione. Aver potuto leggere, scoprire e copiare quanto segue é una soddisfazione anche per chi ama i fuoristrada. Così non tutti sanno che "la replica della Jeep Willys non è che l'ultima trovata di un facoltoso sceicco, che recentemente ha costruito un garage speciale e particolare per la propria collezione. L'immobile é una vera e propria piramide costruita alle porte di Abu Dhabi, che chiunque può visitare. Un monumento. Un aspetto della passione di Al Nahyan è proprio quello filantropico, tutte le sue creazioni così come il suo garage-museo sono visitabili gratuitamente. Con il passare degli anni l'entusiasta arabo ha collezionato e fatto registrare ogni sorta di stranezze. In tanti ricordano le sette Mercedes SEL acquistate in un solo colpo nel lontano 1983. Le grandi berline vennero acquistate per soddisfare la voglia dello sceicco di utilizzarne una diversa per ogni giorno della settimana. Le sette auto vennero scelte nelle differenti tonalità che compongono l'Arcobaleno, questo perché il loro proprietario viene chiamato The Rainbow Sheik. Avrebbe potuto portare le 7 vetture alle Eolie. Una per ogni isola. Intanto il truck più grande del mondo, una gigantesca replica di un Dodge Power Wagon, é entrato nel Guinnes dei Primati. Dispone anche di quattro vere camere da letto con annessi bagni! Chissà in epoche passate che dimensioni avrebbe avuto "lo "scecco" dello sceicco. Organi compresi.
---Con il passare degli anni il tormentone del "Più pilu pi tutti", oggi alle "SettEolie" si é trasformato in più "Pelorus" per i gli eoliani. La contemporaneità di avere ospiti in questo mare liparoto sia don Roman che don Mohammed, definiti magnati anche prima di cenare, ha scombussolato la mentalità di tanti isolani proiettati sul turismo di qualità. Due persone-personaggi così in contemporanea non era mai successo. Ecco come da oggi l'arcipelago eoliano ha trovato l'America con un russo e un arabo. Questi due illustri ospiti oltra ad ammirare i panorami naturali, sono stati visti mascherati mentre rovistavano fra materassi abbandonati e copertoni consumati. Cercavano l'origine dei tempi dopo aver letto tutto sul Museo eoliano invisitabile per propria fama. Qui hanno trovato civiltà&inciviltà dice qualche tassista che li ha portati in giro per l'isola a macinare chilometri. Alla fine chi ha fatto il giro intorno al sognabile "Pelorus" ha sognato di possedere solo quei due bellissimi ombrelloni di poppa anche se a detta del marinaio richiedono più manutenzione della stessa barca. Per il resto siamo certi che nelle isole artificiali di Dubai verranno costruite 7 coppie di faraglioni di Lipari. In oro massiccio. Gli italiani, in vacanza nella terra del petrolio, vogliono questo e per questo don Mohammed in piena notte ha preso le misure arrampicandosi su questi due faraglioni dopo aver cacciato i gabbiani gridando "Du vai" e non Dubai.
---Con 4 amici davanti al bar e non dentro per effetto di una misurazione ombrellifera a... naso, si osservava come tutto cambia in testa e niente alla base. Sempre della vecchia a nuova politica, ma mai con una funzione di politica destinata al futuro chiaro, certo e amichevole. Fra una battuta e una leccata al gelato, quasi caldo come l'aria, si nota solo che l'unico rumore che manca é quello degli zoccoli. Ma manca pure il vecchio consiglio d'amministrazione della mista Lipari Porto perché sostituito da uno meno costoso ma più muscoloso. Però si è persa l'occasione di cambiare anche il nome a questa società nata per l'approdo. Tre amici su quattro rimproverano di non aver cambiato anche il nome alla "Lipari Porto". Meglio ribattezzarla "Roma Porto" perché é chiaro che Roma tutto si porterà dietro tranne le parole. Quelle restano in queste isole dove le cime sono tirate verso fantasie politiche che non "quagghiano" e riempiono i "cannistri" degli eoliani che si sono sempre chiamati fuori dalla politica. Così, finite le leccate al gelato, mentre le mani restano appiccicose, non si comprende perché non venga resa pubblica una relazione di cosa dovrebbe e come dovrebbero essere realizzate queste nuove "struttureportualturistiche". Si vogliono sempre complicare i progetti quando con un bel prolungamento della banchina di Porto Pignataro si potrebbe proteggere tutto il litorale di Marina Lunga, con il mantenimento dei pontili galleggianti esistenti, obbligandoli però a una cura migliore ed a una libera transitabilità di quel che resta della spiaggia. Chissà se con la "Lipari Porto" questi pontili continueranno ad esistere oppure sarà tutto un approdo a pacchetto da indirizzare dove e come si vuole. Chi non sarà dentro resterà fuori, sempre a guardare comprese le mani al sapore di cioccolato per un gelato da 7 euro gustato in piedi per suolo pubblico in fase di misurazione come il futuro mare nuovo.
---I liparoti fanno a gara per scoprire se si cuociono di più sulla banchina di Sottomonastero mentre aspettano l'imbarco oppure mentre sono in coda per fare carburante. Nell'attesa di ricevere i conteggi, si procede per gradi. Ciascuno naturalmente misura i propri e la propria sopportazione al caldo e al sole. Nessuno però pensa a quei ragazzi addetti alle pompe, che fra un pieno e un semi pieno non hanno nessun sistema di riparo, nessuna ombra e nessuna speranza. Tutti i giorni pompano benzina e basta, nessun resto come mancia. C'erano una volta i "precariati", fatti di "cannizzi" col trucco. Poi arrivò il vero patrimonio, quello dell'Umanità ed allora via tutto. Più sole per tutti e caccia aperta ai sistemi ombreggianti, ombrelloni compresi. Pompa in mano e sole in pieno viso,nell'attesa dell'energia solare che assorbirà tutto il sole, lasciando un mondo pieno d'ombre e di sorrisi perpetui per chi é abituato a fare il pieno,anche a 360 gradi più o meno graditi.
---Più che aria fritta, in tutta fretta arriva la tassa "sull'ariafrisca tuttoattaccato". Al momento si parte con la tassazione con potenza nominale sopra i 12 kw, ma tranquillamente poi arriverà la tassa per tutte le potenze, meglio chiamata euro tassa. Fra aria calda e aria fresca ormai non ci sarà più differenza. Equa tassa da un governo che risparmia in continuazione, però visto che molti migranti reclamano l'aria condizionata al loro arrivo bisognerà vedere chi paga il libretto con i vari bollini. Finirà che dopo la tassa sull'aria finalmente, in Italia, non ci sarà più niente da tassare. Salvo dare agli italiani, il piacere di mettere una tassa sul governo. Cosa da restare gelati, condizionati da una politica tassativamente tassabile incondizionatamente.
---Il sindaco di Milazzo, piano piano e timidamente, dimostra di essere un grande lavoratore&ideatore, proprio come le formiche. Dopo avere chiesto ed ottenuto dalla NGI l'agevolazione "residenti" per i milazzesi che si recano alle Eolie anche in vacanza, é partito all'attacco della Compagnia delle Isole e della Ustica Lines. Agevolazione alla milazzese. Ma non sarà il solo.
Ha tracciato un percorso ideativo anche per il sindaco di Barcellona e a seguire per quello di Catania. Tutti con abitanti agevolati per le isole Eolie perché anche loro subiscono il traffico del turistico eoliano. In fila ci saranno anche Palermo, Reggio Calabria e Napoli. Roma al momento é indecisa.
Basta solo lanciare le proposte ed alle Eolie si è contenti di accogliere i residenti delle città di Milazzo, Barcellona, Catania,Palermo, Reggio Calabria e Napoli e...di tutte le città che subiscono questo genere di disturbo "passaggistico" che è un patrimonio anche paesaggistico. Unire tutti i cittadini italiani alla tariffa residenziale da e per le Eolie. Dopo la grecalata, anche la Merkel chiederà a Renzi agevolazione tariffaria per i tedeschi diretti alle Eolie, sempre più isole di passaggio e di passeggio con trasformazione tecnica in residenza onoraria per tutti gli amanti. Magari con questa tariffa residenziale si unirà l'Europa che passa e va.
IL COMMENTO.
di Aldo Natoli
Tariffa agevolata per i cittadini milazzesi.
Mi permetto ancora precisare che la legge che istituisce i servizi marittimi tra la terraferma e le Isole Eolie, il Dottore Subba allora Assessore ai Servizi Marittimi del Comune di Lipari può confermarlo o smentirlo, prevede delle agevolazioni tariffarie ai cittadini residenti nelle isole per garantire la loro mobilità. Nulla vieta alle Società di Navigazione concedere delle agevolazioni ai cittadini non residenti. Ma questo costo deve gravare sulle loro casse e non sull'ammontare delle somme assegnate dalle varie convenzioni e sui servizi.
Spero che i Sindaci dei Comuni eoliani vigilano sul rispetto della legge, che certamente non può essere modificata da un Dirigente regionale!
Soffrono gli eoliani e soffrono le isole eoliane. Da anni le isole Eolie soffrono la "marosachite" la malattia cronica che corrode le spiagge. E' risaputo da tutti, privati ed enti preposti. Così come si sa che le spiagge sono l'essenza del turismo. Senza una cura adeguata le spiagge che ancora riescono a racimolare qualche miracolosa bandiera blu, sono destinate a scomparire. Eppure la cura esiste, quella tradizionale. Un esempio erano le spiagge bianche che venivano alimentate con flebo a base pomicifera. Ormai quasi tutta quella medicina diretta è finita. Accantonamenti esistono ancora a Punta Castagna giusto per testimoniare i lavori di scavo delle montagne bianche e le percentuali di tasse che alimentavano le casse comunali, sotto il controllo di apposito servizio affidato ai vigili urbani. Nessuno ha più voglia e coraggio di rilanciare l'idea di alimentare le spiagge attraverso il getto in mare di quel materiale che rifiuto non è. Basterebbe affidare un incarico ad un esperto consulente tecnico. Le spiagge ne trarrebbero vantaggio e Dolce&Galbana sarebbero pronti ad una nuova pubblicità per un nuovo profumo tutto eoliano. Basta poco, ma quel poco chissà perché non si produce. Se invece la montagna artificiale deve rimanere per testimoniare qualche cosa, allora si può creare una bella e panoramica pista per raduni di jeep. Lassù, c'è una sensazione meravigliosa. Provare per credere, i "jeeppisti" di Lipari&altrove ci credono ed iniziano a desiderarla. Quasi una spiata spiaggiata dal cruscotto della natura.
L'Unione Europea, pronta ad abbattersi sulla Regione Sicilia incapace di dotarsi di depuratori a norma. È questo il rischio concreto che ha portato Renzi a commissariare l'Isola. Il premier Matteo Renzi, ha preferito nominare commissario l'assessore siciliano all 'Energia Vania Contrafatto ex P.M. della Procura di Palermo.
Nelle scorse settimane il premier Renzi infatti, aveva deciso di commissariare la Sicilia sul tema dei depuratori che rischia per non avere rispettato le direttive di Bruxelles, una maxi sanzione pecuniaria: ben 185 milioni di euro, se l'Isola non si adeguerà entro il 2016. E questo, nonostante Bruxelles abbia da oltre tre anni erogato un miliardo e seicento milioni di euro per finanziare 94 progetti di depurazione in Sicilia di cui soltanto in 14 casi quei progetti sono diventati cantierabili. Ecco perché Renzi ha scelto la via del commissariamento, escludendo così il governatore Crocetta, dando pieni poteri a Contrafatto, su input di Faraone. Adesso è iniziata una corsa contro il tempo. Spetterà all'assessore-commissario Contrafatto l'impresa di evitare la maxi multa di 185 milioni di euro.Cosa quasi impossibile avendo l'Unione europea avviato la procedura di infrazione ai danni dell'Italia per il mancato rispetto della direttiva comunitaria concernente il trattamento delle acque reflue urbane che coinvolge 175 agglomerati urbani siciliani ove ancora insistono i centri con depuratori non a norma, o inesistenti. Il Ministero dell'Infrastrutture ha fornito una casistita inquietante. Ogni dieci comuni siciliani, continuano ad essere sprovvisti di sistemi di depurazione a norma. Se entro un anno e mezzo la situazione non sarà risolta, la spada di Damocle posta in essere da Bruxelles è pronta ad abbattersi sulle già dissanguate casse Siciliane. A Lipari la moderna tangenziale (chi sà quanto è costata lo dica) che conduce al realizzando depuratore delle acque reflue è già quasi completata. Sperando anche in un esito positivo per il Comune di Lipari nel giudizio pendente a causa dello spostamento del predetto impianto fognario da Monterosa a Canneto Dentro che è gia costato al Comune un acconto di spese legali di ben 5.000 euro in un giudizio con una elevata richiesta di risarcimento danni che potrebbe dissanguare anche le povere casse del Comune di Lipari.
Lipari - Presso l'Hotel Filadelfia, il deputato nazionale Giampiero D'Alia e Giovanni Ardizzone, presidente dell'assemblea regionale siciliana hanno incontrato i cittadini. Ha fatto gli "onori di casa" il sindaco Marco Giorgianni.
L'intervista al deputato nazionale-presidente dell'Udc Gianpiero D'Alia sui temi del momento.
http://www.bartolinoleone-eolie.it/gianpierodalia11052014.wmv
di Giacinto Pipitone
I pesi massimi dell'Udc all'Ars aprono ufficialmente la sfida al governo e spaccano il partito. Il capogruppo Lillo Firetto, il presidente della commissione Bilancio Nino Dina, Mimmo Turano e Margherita La Rocca hanno detto di non riconoscere gli assessori dello scudocrociato nel Crocetta bis. E ora per il presidente è sempre più evidente il rischio di non avere una maggioranza all'Ars, visto ceh nel Pd la spaccatura è altrettanto grave.
Patriza Valenti e Nico Torrisi sono stati indicati da Gianpiero D'Alia e dal segretario Giovanni Pistorio. Ma per il gruppo parlamentare è stata violata la regola della rappresentatività dei territorio: «Nella proposizione dei due assessori sono state gravemente violate nel nostro partito le regole democratiche poste alla base di un sistema che garantisce la rappresentanza e la corretta costruzione delle decisioni e delle scelte. I due assessori Valenti e Torrisi non risulta siano stati individuati dal gruppo parlamentare. Il rischio concreto è che Valenti e Torrisi possano rappresentare solo se stessi, non rappresentando sicuramente l'area occidentale della Sicilia con le province di Palermo, Trapani ed Agrigento, con gravi ricadute politiche ed elettorali anche in vista delle prossime elezioni europee. Riteniamo, pertanto, di non potere garantire la maggioranza a sostegno del governo Crocetta in presenza di esponenti dell'Udc non rappresentativi del gruppo parlamentare». «Comprendo le preoccupazioni di alcuni colleghi di partito generate probabilmente dalla velocità con la quale il presidente Crocetta ha voluto risolvere la crisi di governo. Sicuramente nei prossimi giorni la dirigenza regionale provvederà a convocare il comitato regionale e il gruppo parlamentare per favorire un confronto sereno e che abbia, come sempre, come unico obiettivo il bene della Sicilia e dei siciliani». Lo afferma il presidente nazionale dell'Udc Gianpiero D'Alia, a proposito della nota firmata dal capogruppo dell'Udc all'Ars, Lillo Firetto, e da altri tre deputati regionali con la quale vengono prese le distanze dalla scelta del partito dei due nuovi assessori.
---L'ex ministro Gianpiero D'Alia all'unanimità è stato eletto presidente del Consiglio Nazionale dell'Udc.
*Grazie a tutti per gli auguri e le manifestazioni di stima - ha commentato - farò il mio lavoro con determinazione e grande spirito di unità, con l'obiettivo di ampliare la partecipazione: la politica deve essere infatti vissuta in prima persona".
Lipari - Frana a Monte Rosa. Grossi massi si sono staccati dal costone e sono finiti sulla stradella. Per fortuna in quell'istante non transitavano auto e scooter. Sul posto, i vigili del fuoco (caposquadra Aurelio Coglitore).
Liberata la sede stradale dalla ruspa del Comune. Presenti anche l'assessore Giovanni Sardella, il capo area Placido Sulfaro e l'ispettore Agostino Portelli
Foto di Carmelo Beninati
- Ancora una nottata di maltempo alle Eolie con forti raffiche di vento da sud-sud-est e con il mare che al solito ha invaso i borghi marinari: Canneto nuovamente allagata dalle violente mareggiate. Nella mattinata la furia del vento si è attenuata e da Milazzo alle 7 è partito il traghetto "Lippi" della Compagnia delle Isole, al comando di Enzo Barresi, per Vulcano, Lipari, Salina e ritorno. Sottomonastero problemi per l'attracco a causa della risacca. Un passeggero è anche scivolato. Il comandante Barresi dopo aver sbarcato un'auto e alcuni passeggeri ha dato ordine di ripartire e non sono stati neppure sbarcati i giornali delle edicole Belletti e Longo. Dopo aver raggiunto Salina, ha proseguito per Filicudi e Alicudi e alle 17,30 ripartirà per Milazzo. Il mare è forza 4 ed è saltata la corsa straordinaria del traghetto veloce "Isola di Vulcano", ex Siremar, che doveva raggiungere Panarea, Ginostra e Stromboli ove già scarseggiano i generi di prima necessità. Alle 11 da Lipari è partito l'aliscafo "Antioco", al comando di Salvatore Svezia, per Vulcano e Milazzo. Il mezzo che era parcheggiato a Rinella alle 13,20 è ripartito per Vulcano-Lipari-Salina.
- Il Comune di Lipari, a motivo di accertate carenze di generi alimentari e di prima necessità, dovute alle interruzioni nei collegamenti marittimi verificatesi nella trascorsa settimana a causa delle perturbazioni, ha richiesto alla scrivente Siremar . l'effettuazione di un viaggio aggiuntivo destinato alle Isole di Panarea e Stromboli, anche tenuto conto che nei giorni successivi le previsioni indicano un nuovo peggioramento delle condizioni meteomarine. In dipendenza delle suddette verificate ragioni di pubblica utilità, necessità ed urgenza, la nave "Isola di Vulcano" domani domenica 2 febbraio 2014, condimeteo permettendo, effettuerà - oltre alla normale attività di linea C/6 A/R - un viaggio con il seguente itinerario/orario:
Milazzo part. 09.00 Lipari arr.10.20/part. 10.40 Panarea arr. 11.20/part. 11.30 Stromboli arr. 12.20/part.13.20 Ginostra arr. 13.35/part.13.40 Panarea arr. 14.20/part.14.30 Lipari arr. 15.10/part.15.30 Milazzo arr. 16.50
Il Raccomandatario di Milazzo e le altre biglietterie di linea sono interessati ad informare tutti gli operatori interessati nonché l'utenza tutta. Compagnia delle Isole.
- Dopo due giorni di tempesta e di quasi isolamento, i collegamenti marittimi da e per le Eole ritornano ad essere regolari (solo Stromboli è stata saltata dall'aliscafo della Compagnia delle Isole, ma partirà l'Ustica Lines). A Lipari per la risacca si attracca a Punta Scaliddi e con i "veloci mezzi" costretti a fare la fila in mezzo al mare per attraccare. Oltre che per Milazzo aliscafi e traghetti della Compagnia delle Isole, Ngi e Ustica Lines, hanno ripreso le corse di linea anche per le isole minori i cui abitanti in questo inizio del nuovo anno sono quelli che hanno sofferto di piu'. La violentissima sciroccata ha lasciato il segno nei borghi marinari dell'isola. E ora si contano i danni nei negozi, nelle case, nelle atrezzature, tra le imbarcazioni e soprattutto nelle strade invase dal mare e da sassi e terriccio. Da stamane lavoro straordinario per la squadra della Protezione civile e per gli operai comunali. Le condizioni meteo perà sono destinate a peggiorare.
--Alle 18.15 da Milazzo è giunto aliscafo della Compagnia delle Isole.
- Alle 13 partito un aliscafo della Compagnia delle Isole per Vulcano e Milazzo. Alle 17 dalla cittadina mamertina dovrebbe partire un aliscafo della stessa società.
- Alle Eolie è ancora isolamento. Fermi aliscafi e traghetti per il vento che soffia da nord-ovest a 22 nodi. Il mare è forza 5 con onde alte 2 metri e mezzo. Gli unici mezzi che hanno viaggiano sono stati il traghetto "Veronese" della Compagnia delle Isole partito ieri sera da Napoli alle 20 che dopo le Eolie ha raggiunto Milazzo e da Lipari alle 6,30 il traghetto veloce "Isola di Vulcano" della Compagnia delle Isole per Vulcano e Milazzo. Da 3 giorni sono isolate Stromboli, Ginostra, Panarea, Alicudi e Filicudi. Tutte le squadre eoliane di calcio e pallavolo non hanno potuto disputare le rispettive partire di campionato.
di Luca Zaia
Il maltempo, che flagella le Eolie ormai da giorni, ha impedito, anche questa domenica, all'Eoliana del Presidente Ugo Berté di disputare l'ultima gara del girone di andata, rinviata a data da destinarsi. Al giro di boa l'Eoliana puó ritenersi abbastanza soddisfatta del proprio campionato, considerata la classifica tranquilla ( piena zona play off), con due gare ancora da recuperare, e numeri ( risultati utili consecutivi e la miglior difesa del campionato - primato condiviso con la capolista Tiger Messina) rassicuranti, sebbene rimanga il rammarico di aver perso qualche punto di troppo, soprattutto in casa, a causa di pareggi inaspettati.In ogni caso, il pensiero va giá a domenica prossima, allorquando il Franchino Monteleone ospiterá la Virtus Milazzo ( seconda in classifica), l'unica compagine in grado di battere i ragazzi di Mister Sciacchitano, sebbene la gara dell'andata - persa al 96' per un generoso rigore regalato ai milazzesi- abbia lasciato la convinzione di non essere inferiori a nessuno.Anche per questa ragione, la Dirigenza spera di trovare il Franchino Monteleone gremito e bollente, per spingere i ragazzi del Presidente Ugo Berté ad ottenere i tre punti, in una gara che - considerate le due partite ancora da recuperare contro Messinaudace e Gualtiarese - potrebbe risultare determinante per il proprio cammino.Oggi occhi puntati sul big match di tra Duilia 81 ( terza in classifica) e la capolista Tiger Messina, sperando che possa finire con un risultato utile per gli isolani.Forza Eoliana!!!
- Alle ore 9 da Milazzo partito il traghetto veloce "Isola di Vulcano", ex Siremar comandato da Paolo Crupi. A bordo una cinquantina di passeggeri e una quindicina di mezzi. Il traghetto ha collegato Vulcano e Lipari e Salina. Nel pomeriggio farà rientro a Milazzo. Alle 18,30 da Milazzo partito il traghetto della Compagnia delle Isole,
- Da ieri pomeriggio le Eolie sono isolate. Le sette isole continuano ad essere flagellate da forti raffiche di vento provenienti da ponente che hanno anche raggiunto i 20 nodi. I mare è forza 5 e aliscafi e traghetti sono fermi nei porti. Il vento ha anche causato danni nelle colture delle zone alte di Lipari (Quattropani e Pianoconte), ad alberi e vigneti e anche nell'isola di Salina. Disagi nelle scuole. Anche oggi lezioni a mezzo servizio.
Gentile Direttore, approfitto della Sua cortese ospitalità per informare le famiglie che, nonostante le avverse condizioni meteomarine, tutti gli
insegnanti pendolari in servizio presso questo Istituto comprensivo (S.Lucia, Vulcano, Pianoconte, Quattropani e Canneto) stanno raggiungendo la sede di servizio con la nave traghetto Isola di Vulcano. Come prevede il regolamento, nei plessi si è provveduto alla prevista rimodulazione oraria per la giornata di oggi e le lezioni, seppure con diverso ordine, si svolgono regolarmente. Non vi sono pertanto ragioni per cui le famiglie debbano preoccuparsi di telefonare o venire ai plessi per prendere anticipatamente gli alunni. Ringrazio a nome della scuola e mio personale il comandante Crupi e tutto l'equipaggio dell'Isola di Stromboli che anche questa volta ci ha garantito il collegamento nonostante le palesemente difficili condizioni del mare.
Renato Candia (Dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo 'Lipari')