Lipari, partorisce a casa grazie a Facebook. Chiuso il punto nascite: l’ostetrica è on line. La piccola Giada nata grazie alla professionista che ha guidato la mamma.
Nella foto I protagonisti dell’insolita nascita intervistati da Il Notiziario delle Isole Eolie
Dopo il parto in casa portato a termine con le indicazioni avute grazie a Antonia Giunta di Catania, conosciuta su Facebook, Laura Zaia ringrazia la sua ostetrica on line che le ha permesso di dare alla luce a casa la piccola Giada, di 3 chili e 500 grammi. Tutto è avvenuto venerdì scorso a Lipari, nelle Eolie, dove c’è un ospedale, ma non un punto nascita.
di Laura Zaia (Facebook): Io Andrea Anna e la piccola giada ringraziamo tutti qll che ci sono stati vicini in questo momento di gioia... Ma un grazie particolare va alle dottoresse e agli ostetrici che mi hanno seguito tutta la gravidanza con amore e sono stati sempre disponibili e pazienti se la mia gravidanza e andata bene innanzitutto il merito è solo loro che x 9 mesi sono stati i miei angeli custodi... E un altro grande ringraziamento va allostetrica giunta che mi ha permesso con la sua professionalità e disponibilità e grande esperienza di vivere un esperienza unica ma soprattutto di far nascere mia figlia a Lipari la mia amata isola.... Grazie di tutto a tutti voi
«Tutto è stato possibile - spiega la mamma accanto alla figlia e al marito Andrea Mantineo - nella fiducia che, grazie anche a Facebook, ho avuto nella signora Antonia che in 40 anni ha seguito una quantità enorme di nascite, oltre cento e tutti a lieto fine e per quanto mi riguarda ha fatto tutto gratuitamente anche perché non avrei avuto la disponibilità economica. L’idea di infilarmi dentro un elicottero - spiega - mi ha sempre terrorizzata così come il rischio di partorire su un aliscafo. Ho evitato questi traumi. Il ritorno al parto in casa è stata una bellissima emozione nel vedere nascere mia figlia contribuendo all’assistenza». «Se non si sbaglia a fare la diagnosi - spiega l’ostetrica Giunta - non ci sono problemi: le mamme devono poter scegliere dove partorire». La notizia, raccontata dal sito www.notiziarioeolie.it ha fatto il giro d’Italia. (La Stampa.it)
---Alle 19,30 di ieri sera domenica nel Tg3 di Rai Sicilia trasmesso servizio di Lucia Basso, con titolo in apertura. Le riprese sono state curate dal professore Bartolino Costa in collaborazione con il Notiziario delle Eolie online. Per la visione cliccare nei link che seguono:
RAI TG Sicilia Edizione delle 19.30
RAI TG2 ore 18:15 del 06/10/2014
Canale5 Barbara D'Urso, "Pomeriggio 5"del 07/10/2014
---Martedi' alle 7,30 collegamento telefonico con "Unomattina" di Raiuno e diretta con il programma di Barbara D'Urso, "Pomeriggio 5". La famiglia contattata anche da "Mattino 5", sempre di Canale 5 e da "La Vita in Diretta", di Raiuno, da diverse radio tra le quali "Capital" e stamane saluto nell'Edicola di Fiorello.
---Dopo il parto in casa avvenuto con le indicazioni avute grazie a Antonia Giunta di Catania, conosciuta su Facebook, Laura Zaia ringrazia la sua ostetrica on line che le ha permesso di dare alla luce a casa la piccola Giada, di 3 chili e 500 grammi. Tutto è avvenuto a Lipari, dove c'è un ospedale, ma non un punto nascita.
"Tutto è stato possibile - spiega la mamma accanto alla figlia e al marito Andrea Mantineo - nella fiducia che, grazie anche a Facebook, ho avuto nella signora Antonia che in 40 anni ha seguito una quantità enorme di nascite, oltre cento e tutti a lieto fine e per quanto mi riguarda ha fatto tutto gratuitamente anche perché non avrei avuto la disponibilità economica. L'idea di infilarmi dentro un elicottero - spiega - mi ha sempre terrorizzata così come il rischio di partorire su un aliscafo. Ho evitato questi traumi. Il ritorno al parto in casa è stata una bellissima emozione nel vedere nascere mia figlia contribuendo all'assistenza".
"Se non si sbaglia a fare la diagnosi - spiega l'ostetrica Giunta - non ci sono problemi: le mamme devono poter scegliere dove partorire".
---Dopo la chiusura del Punto nascita dell'ospedale con l'ossigeno, si torna felicemente a partorire in casa. A 100 metri dalla struttura sanitaria che resta sempre a carico dei contribuenti.
Con il coraggio e la voglia di mamma Laura Zaia, il consenso di papà Andrea Mantineo e la professionalità gratuita ed amichevole dell'ostetrica catanese Antonina Giunta, é nata a Lipari, nelle "Case Gescal", la bellissima Giada. Sarà una bandiera issata sul come, tornando indietro negli anni, i propri figli riavranno sui documenti il luogo di nascita della propria terra. Non un fatto burocratico ma un fatto di cuore e sentimenti che ancora in molti amano possedere. Una scelta che ha permesso di sfrattare ansia, paura e tensione. Il felice evento fra le propria mura domestiche ha dato gioia all'intero arcipelago che forte di questa nascita avrà modo di lottare per riprendersi il "Punto nascita" per non dire parto per partorire. La gioia delle famiglie Zaia-Mantineo é anche nel non voler riaffrontare le difficoltà del primo parto di 30 mesi fa'. La prova del fuoco dice mamma Laura é nella scelta coraggiosa e nella fiducia che, grazie anche a Facebook, ho avuto nella signora Antonia che in 40 anni ha seguito una quantità enorme di nascite, oltre 100 e tutte a lieto fine. "L'idea di infilarmi dentro un elicottero mi ha sempre terrorizzata, così come il rischio di partorire su un aliscafo. Ho evitato questi traumi. Se facciamo i conti col costo degli elicotteri vediamo come si può far combaciare i costi, senza sprechi e senza disagi, organizzando l'ospedale per questi eventi. Il ritorno al parto in casa è stata una bellissima emozione nel vedere nascere mia figlia contribuendo all'assistenza". "Se non si sbaglia a fare la diagnosi e visto che le donne sono state progettate per avere figli, basta saper fare una giusta diagnosi", aggiunge la brava ostetrica Giunta, che rincara la dose confermando che "i risparmi della sanità stanno mandando allo sfascio la salute dei cittadini. Le mamme devono poter scegliere dove partorire". L'appello dell'ostetrica é rivolto anche verso chi ha l'obbligo di accettare i certificati di nascita in casa da spedire per posta elettronica (visto che la forma cartacea é stata abolita) ma nessuno da 3 anni da il codice d'accesso. La Sicilia è la prima regione d'Italia per questi parti. Intanto Giada, nata a Lipari il 4-10-2014, si gode l'aria di casa riportando la cultura e la tradizione di nascere in casa.
di Adolfo Porto*
Benvenuta a Giada, la bimba nata in casa senza problemi, a Lipari, grazie alla professionalità dell'ostetrica giunta da Catania e al supporto del pediatra di famiglia dell'Isola, che non ha fatto mancare tutto l'attenzione necessaria già dalle prime ore di vita della neonata. Ma la modalità in cui è venuta al mondo la piccola accende i riflettori su una questione che riguarda l'assistenza sanitaria in alcune aree del nostro territorio, evidenziata in questo caso dal problema legato alla chiusura dei punti nascita più periferici. La mancanza di un Punto nascite all'ospedale di Lipari, dove sono garantiti solo i parti in emergenza, pone le famiglie davanti ad un bivio: la scelta del parto a domicilio o quella del ricorso a strutture organizzate fuori dall'isola non sempre agevoli da raggiungere, e con un esborso economico (in termini di spostamenti, vitto e alloggio per i familiari che assistono le future mamme) spesso difficile da sostenere in tempo di crisi. Non solo.
Se l'accentramento dei Punti nascita è appropriato in aree geografiche in cui sono facili gli spostamenti in qualunque condizione meteorologica, ben diverso è il caso di un'isola come Lipari, dove una popolazione di circa 1800 bambini, che triplica durante l'estate, può accedere prontamente solo alle cure di primo livello. Quale allora la soluzione possibile per dare le migliori garanzie di cura, ottimizzando la spesa pubblica in un periodo di ristrettezze? Riconvertire le strutture del Punto nascita, e il Reparto di Pediatria dell'Ospedale di Lipari, prossimo ormai alla chiusura, in un Polo sanitario affidato ai pediatri, che a vario titolo, già operano sull'isola.
Una proposta innovativa, presentata già all'Assessore Regionale della Salute, e che, forte della esperienza già avviata in Sicilia con i Punti di Primo Intervento Pediatrico, attivi nei giorni di sabato e domenica (anche su questi rischia di abbattersi la scure dei tagli), darebbe la possibilità di avere a disposizione dei piccoli abitanti di Lipari una sede in grado di operare interventi di urgenza. Si tratta di un'esperienza avviata in altre realtà, soprattutto per gli adulti, ma che qui consentirebbe ai bambini di ricevere cure immediate riducendo il ricorso a ricoveri lontani dall'isola.
Le principali patologie pediatriche possono, il più delle volte, essere risolte con periodi di cura e osservazione in ambiente controllato, quasi sempre di poche ore se intraprese rapidamente, cure che in particolare i pediatri di famiglia sono in grado di garantire solo disponendo di una apposita sede e attraverso nuove forme aggregative. Ben venga il ritorno alle nascite a domicilio, ma garantendo ai piccoli la possibilità, se necessario, di ricevere la migliore assistenza.
*Segretario Regionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) Sicilia)
---Il punto nascita dell'ospedale di Lipari è chiuso nonostante gli impegni politici a riaprirlo, così una donna isolana è riuscita a partorire in casa grazie a Facebook, dando alla luce una bimba di 3 chili e mezzo.
La donna, Laura Zaia, è stata assistita dall'ostetrica Antonina Giunta, conosciuta attraverso il social network e giunta da Catania. Le due donne si sono conosciute tramite il gruppo "Voglio nascere a Lipari, ma forse non potrò più farlo" creato da Saverio Merlino, segretario del Pd locale.
Il punto nascita a Lipari è chiuso da qualche anno, le donne in gravidanza sono costrette a girovagare tra gli ospedali di Milazzo, Patti e Messina. Qualche settimana fa due donne hanno rischiato di partorire sull'elicottero del 118 e sull'aliscafo.
Le interviste alla signora Laura Zaia, al marito Andrea Mantineo e all'ostetrica Antonina Giunta
http://www.bartolinoleone-eolie.it/nascita_giada04102014.wmv
I COMMENTI.
di Giusi Oliva
Nascere a casa.
La notizia è sensazionale, viva il coraggio dell'isolana che ha partorito al suo domicilio, senza doversi trasferire con bagagli a seguito nei luoghi dove tutto si paga e tutto si spera.
Finalmente una speranza che il parto in casa, in barba alla burocrazia e alle decisioni politiche che tengono solo in considerazione i propri pro, ridiventi una scelta di tutte le donne che amano mantenere al loro fianco il nascituro,
Nel regno animale il cucciolo viene subito pulito, allattato e riscaldato dalla madre , così nel regno umano vige l'imitazione degli animali e finalmente si partorisce nella propria "tana".
di Maurizio Pagliaro
Leggo, con vero piacere, del buon esito del parto casalingo della signora Zaia, a cui vanno tutte le mie felicitazioni. Debbo pero' reiterare l'invito a non votare ( come ho gia' scritto in precedenza) dato che a livello regionale siamo considerati inesistenti. Ai politici locali: finiamola di accogliere con lecchinaggio i vari esponenti provinciali,regionali e nazionali, che ci vedono solo in concomitanza delle elezioni. Ai baristi dell'isola: conservate le bucce di limoni che spremete per le granite, potranno servire nelle prossime sfilate di politici per le vie isolane. Appello rivolto anche al sindaco di Salina che giustamente lamenta il taglio del 5% per i trasporti delle isole minori, leggi fantasma.
di Nicola Milazzo
Caro direttore Bartolino Leone intanto saluto lei e tutta la sua redazione scusandomi se non mi sono fatto sentire. Volevo salutare dandogli il benvenuto alla piccola Miss sono nata a Lipari (Giada) complimenti Laura hai dimostrato veramente un bel coraggio pur sapendo a cosa andavi incontro, complimenti anche al papà Andrea che ha condiviso con te questa difficile decisione. Cara Giada un giorno sarai fiera ed orgogliosa quando saprai che sei stata l'unica dopo trent'anni e forse piu' a nascere nel proprio comune di residenza e nella propria casa. Sarai più contenta quando saprai che i tuoi coetanei nel documento di identità porteranno scritto nata a Patti, nato a Messina ecc.ecc.non mi sono dimenticato di salutare il nostro preziosissimo compagno Saverio Merlino facendogli i complimenti per la battaglia che sta conducendo per il nostro ospedale senza ossigeno. Complimenti anche alla
Dottoressa Antonina Giunta anch'essa donna di coraggio. Nessuno si sarebbe presa questa responsabilità, come lei vorremmo solo lei, a noi ci basta. Vorrei precisare pure che il nostro ospedale è così attrezzato che potremmo curare anche i marziani.11.000.000.di euro vergognatevi gli elicotteri? Un business.
di Caterina Conti
Passano i giorni velocemente e noi ci buttiamo alle spalle le cose tragiche che ci sono capitate e che abbiamo vissuto straziandoci il cuore senza poterci fermare e riflettere, e le cose bellissime che anche capitano, malgrado tutto, dovute al coraggio di una donna straordinaria, come sicuramente è, l'orgoglio di essere isolana di Laura Zaia, (alla quale vanno le nostre più sentite congratulazioni ed auguri, per tutto quanto). Lei ha deciso di fare nascere il suo cucciolo sulla sua terra.
Questo avvenimento ci ha sicuramente riempite tutte di orgoglio perché lei è riuscita a realizzare le aspirazioni e il desiderio di tutte le giovane mamme eoliane.
Perché andare a partorire chissà dove e comunque lontano da casa? I problemi di disagio sia affettivo che economico non sono da sottovalutare.
All'ospedale di Lipari esiste una equipe adeguata per far nascere, in condizioni normali i bambini.
Che cosa manca? Manca il medico neonatale che garantisce l'andamento positivo dal momento in cui il piccolo viene alla luce fino al momento in cui viene affidato al pediatra, e poi tutta l'equipe di personale (il cui numero non è indifferente) per garantire gli avvicendamenti del personale in servizio.
Ma questo avvenimento di Laura quante cose ha portato alla memoria.............!
Quanta gente ha fatto nascere da sola o con al massimo l'aiuto, in caso di necessità, del dottore Palamara, la Signora Onorina Revello. Ostetrica venuta dal nord intorno al 1939 e con la quale sono nati tutti i nostri fratelli, figli e nipoti.
Quanti ettolitri di acqua calda abbiamo preparato nelle nostre case, a quel tempo non esisteva neanche il telefono, poi faticosamente finalmente l'ospedale..........!
E adesso grazie alla sanità nazionale il nulla. Mi fa ricordare quando dovendo nascere il mio ultimo figlio Edoardo, io disgustata per la precedente esperienza fatta all'ospedale Margherita di Messina, ho sempre detto che avrei preferito che il mio secondo figlio nascesse in barca...............!
E' nato aLipari in 10 minuti, in ospedale con la sig.ra Revello ed il dottore Gino Spadaro.
Non dobbiamo sottovalutare che tra qualche decennio, a qualche funzionario della Prefettura o dal Ministero degli Interni guardando le statistiche verrà in testa di dire che le Isole Eolie sono disabitate perché nessuno nasce e nessuno muore, ed i nostri morti staranno, per mancanza di denaro, a riempire i depositi siciliani.
Và bene così?
d Armando Esposito
Caro direttore, la parola nascita qui ha assunto un significato particolare in quanto il punto nascita del nosocomio locale da tempo è ormai chiuso a causa della ormai tanto nota spending review, quindi ci è stato se cosi vogliamo dire impedito di nascere nella nostra terra. Come eoliano non posso mai accettare quella che io considero una soppressione della libertà dell'essere umano. Non tutte le donne hanno la possibilità di potersi recare presso l'ospedale di Milazzo per poter partorire in quanto le loro famiglie dovrebbero affrontare ingenti spese fra affitto di casa etc. Proprio l'altro giorno c'è stata una improvvisa emergenza da parte di una giovane donna che non ha potuto fare altro che partorire in casa come si usava un tempo qui quando non esistevano le strutture necessarie e stiamo parlando di oltre 50 anni orsono ... Occorre che la politica torni tra la gente in un luogo dove spesso ha lasciato il passo all'immobilismo più totale qui e nel resto della Sicilia e nel meridione in genere. Mi auguro che le Istituzioni si rendano conto che episodi del genere non possono essere considerati degni di un Paese civile
di Paola Pasetti
Solo venerdi' la notizia della nascita a Lipari della piccola Giada, che sua madre Laura Zaia ha deciso di dare alla luce in casa con l’aiuto di un’ostetrica conosciuta su Facebook. Una decisione quasi forzata, visto che nell’ospedale dell’isola – privo da qualche anno del punto nascita – non si può partorire se non in casi di urgenza e Laura e suo marito Andrea non avevano la possibilità di trasferirsi a Milazzo prima del parto.
E già sono molte le donne in gravidanza che hanno espresso il desiderio di partorire in casa, come racconta l’ostetrica catanese Antonina Giunta, partita per Lipari ieri mattina per far nascere Giada. Convinta di doversi fermare per uno o due giorni, la donna, che assiste parti in casa da quarant’anni, probabilmente dovrà prolungare la sua permanenza alle Eolie. «Già ieri pomeriggio – rivela – alcune donne mi hanno chiesto di aiutarle a partorire in casa. Sono state incoraggiate dall’esperienza di Laura e dalla sua serenità a poche ore dal parto. Sto valutando i casi, ma è assurdo che le donne eoliane siano abbandonate a se stesse, che debbano affrontare in un momento delicato uno stress come quello del trasporto con l’elisoccorso”.
«I racconti che mi sono stati fatti da queste donne – continua l’ostetrica – danno da pensare: le donne gravide subiscono terrorismo psicologico, quando invece dovrebbero vivere la gravidanza serenamente e al riparo da inutili traumi emotivi. Alcune mi hanno confessato che per non essere trasferite in elicottero si sono presentate all’ultimo momento in ospedale, dove è obbligatorio prestare soccorso alle emergenze. Un gioco pericoloso per la donna e per il bambino, che non sempre, in ogni caso, è servito ad evitare il trasferimento a Milazzo”.
Già qualche settimana fa due donne dell’isola hanno rischiato di partorire durante il trasporto, una in aliscafo, l’altra in elicottero. Vicende che avevano riproposto all’attenzione la questione della riapertura del punto nascita di Lipari, più volte annunciata e mai attuata.
«Mi ha sorpreso moltissimo l’accoglienza che ho ricevuto – racconta Antonina Giunta –. Stamattina tutti mi riconoscevano per strada, sapevano del parto di ieri, segno che questo argomento è molto sentito dagli eoliani. E il pediatra Giuseppe Sippelli, che ha visitato Giada dopo la nascita, mi ha messo a disposizione il suo studio per eventuali futuri parti».
Appena postato su Facebook, l’annuncio della nascita di Giada sul profilo di mamma Laura è stato salutato con gioia e sorpresa da amici e conoscenti. Ma non mancano i commenti indignati verso una politica disattenta alle esigenze delle donne e degli uomini del territorio: «Mi complimento con Laura per il coraggio che ha avuto a portare a Lipari una usanza che ormai non si usava più, il parto in casa – scrive Sonia Polis – e rivolgendomi alle parti alte del governo dico che è una vergogna, avendo una struttura ospedaliera completa, che una donna che per necessità non può affrontare questa spesa di partorire fuori deve inventare come ha fatto Laura una soluzione. E’ solo vergognoso».
La stessa Laura Zaia manifesta da mesi le proprie perplessità in merito alla scelta di privare Lipari e le Eolie del punto nascita: «Se i motivi sono economici – dice – mi piacerebbe tanto sapere quanto costano tutti questi viaggi dell’elisoccorso. Abbiamo un ospedale molto bello, forse a conti fatti sarebbe convenuto investire su questa struttura e sulle sue professionalità, e dare alle donne delle Eolie il diritto di partorire come qualunque altra donna del Paese».
---Oggi Lipari ha un piccolo grande evento da celebrare.
Si chiama Giada, pesa tre chili e mezzo ed è nata in casa poco dopo le 14.30 grazie a un’ostetrica di Catania, arrivata appositamente sull’isola per far partorire mamma Laura. Merito anche di Facebook, dove le due donne si sono conosciute su un gruppo il cui nome dice già tutto: “Voglio nascere a Lipari, ma forse non potrò più farlo”.
Da qualche anno, infatti, a Lipari non nascono quasi più bambini neanche in ospedale: da quando è stato chiuso il punto nascita nell’isola, le mamme sono costrette a trasferirsi almeno una settimana prima della data presunta del parto a Milazzo o a Messina se non vogliono correre il rischio di essere trasportate in ospedale in elicottero al momento del travaglio, visto che la normativa vigente prevede che solo in caso di urgenza si possa partorire nell’ospedale dell’isola. Una situazione che determina disagi fisici, emotivi ed economici non indifferenti.
Laura Zaia, la mamma di Giada, sposata con Andrea Mantineo, ci era già passata qualche anno fa: per far nascere Anna, la sua primogenita, si era dovuta trasferire «sulla terraferma – come lei stessa racconta – ben due settimane prima. Ho avuto la fortuna di essere ospitata da una parente, l’albergo sarebbe stato troppo costoso». «In questa seconda gravidanza, però – continua – la mia situazione era molto diversa: ho una bambina piccola, avrei dovuto separarmene per un numero imprecisato di giorni e tra l’altro non avrei nemmeno saputo a chi affidarla a Lipari».
Nove mesi che Laura ha passato «in un perenne stato d’ansia, con la paura che da un momento all’altro potesse succedere qualcosa, che dovessero portarmi via con l’elisoccorso. E’ successo a mia sorella e a mia cugina: essere trasportate in elicottero in un momento di tensione, in cui hai paura e sei in preda ai dolori non è una bella esperienza».
Qualche anno fa su Facebook aveva fatto la sua comparsa il gruppo del comitato spontaneo “Voglio nascere a Lipari” fondato da Saverio Merlino, segretario Pd Lipari-Eolie che sin dal 2011 ha messo su una serie di iniziative per la riapertura del punto nascita di riferimento per l’arcipelago.
A gravidanza inoltrata, Laura ha notato sulla bacheca del gruppo (che oggi conta più di 1500 iscritti) i commenti dell’ostetrica Antonina Giunta, che si era proposta di dare assistenza alle donne eoliane per il parto in casa. «All’inizio avevo paura e poi avevo amici e parenti contro – ammette Laura -. Anche mio marito Andrea era molto perplesso; il parto in casa non fa più parte della nostra cultura, ma una volta era la normalità: mia nonna ha partorito dieci figli nella sua camera da letto. Ho scritto dei messaggi su Facebook alla signora Giunta, le ho esposto i miei dubbi e lei mi ha rassicurato. Del resto – continua – qui non avevo alternative: i nostri medici, che pure sono bravissimi, hanno le mani legate, devono attenersi alle direttive».
Da lì la decisione di partorire in casa con l’ostetrica catanese, che si è offerta didarle assistenza gratuitamente. Stamattina Antonina Giunta, un’esperienza quarantennale negli ospedali e nelle case di cura di Catania e centinaia di parti a domicilio, è arrivata a Lipari.
«Io amo l’ostetricia ed è per questo che ho deciso di venire oggi – spiega Antonina Giunta –. Il parto è un evento naturale, ma viene fatto vivere alle mamme come una malattia. Le donne di Lipari sono state abbandonate e vivono la gravidanza malissimo; alcune di loro, pur di evitare l’elicottero, provano a presentarsi in ospedale all’ultimo momento, e a quel punto i medici non possono negare il soccorso, ma così facendo i rischi aumentano. Molto meglio il parto in casa, senza stress e in un ambiente tranquillo e familiare».
Poche ore fa, dunque, la nascita di Giada; il pediatra ha confermato lo stato di buona salute della bambina, subito circondata dall’affetto dei parenti. Felicissima la mamma, che a caldo ha commentato: «Ho realizzato il mio sogno. Ho partorito a Lipari a casa della mia nonna, e stiamo bene. Farei di nuovo la stessa scelta? Sicuramente».
Resta irrisolta, intanto, la situazione del punto nascite di Lipari: chiuso insieme agli altri centri con meno di 500 parti l’anno, ne è stata annunciata e smentita più volte l’apertura. Una vicenda giocata a colpi di sentenze e ricorsi, annunci e promesse di decreti mai arrivati.
«La decisione di razionalizzare i punti nascita sulla base del numero di parti effettuati in un anno – sottolinea Saverio Merlino – può avere un senso sulla terraferma, dove in pochi minuti d’automobile si può raggiungere un altro ospedale. Per alcuni paesi di montagna e per le isole come la nostra, però, questa regola non può essere applicata. I tagli alla Salute non si possono fare senza tenere conto delle priorità, e poi se l’Asp di Messina organizzasse meglio le proprie risorse sono certo che il servizio sull’isola potrebbe essere garantito senza oneri eccessivi».
Nel 2011 il comitato guidato da Merlino aveva fatto recapitare al presidente della Repubblica 1500 cartoline con la scritta “Non posso nascere a Lipari” per chiedere la riapertura del punto nascite. «Più volte ci è sembrato di essere a una svolta, e invece niente. Abbiamo incontrato l’ex assessore regionale alla Salute Russo, abbiamo parlato con Crocetta; il Governatore qualche mese fa aveva pure parlato di rimborsi per le madri costrette a partorire fuori . Non che fosse la soluzione, ma almeno avrebbe aiutato le famiglie a sostenere i costi della trasferta forzata. E invece non hanno avuto neanche questo. In ogni caso – conclude Merlino – noi non molliamo. Abbiamo molti motivi per andare avanti, motivi di sicurezza, economici ma anche, mi si permetta, di legame con l’isola. Noi eoliani siamo attaccati allo scoglio come le patelle, e poter dire “sono nato a Lipari” per noi non è cosa di poco conto».(La Sicilia Magazine).